C’era
una volta un importante duca, amato da tutti. Aveva
una splendida moglie e un bambino bellissimo. Tutti invidiavano la
bellezza di
questa famiglia. Ma aimè le cose belle durano poco, e quando
il piccolo Nick
aveva si e no 5 anni, la madre morì cercando di mettere al
mondo il
secondogenito del duca Duvall.
Con gli anni che passavano, la bellezza della duchessa, si rivedeva
sempre più
nel figlio.
In molti erano gelosi del suo fascino, soprattutto la sua matrigna e le
due
figlie che aveva avuto da un precedente matrimonio.
Il ragazzo era molto amato dal padre, che non perdeva occasione per cercargli un degno partito a
un ballo, offuscando
le figliastre. Quando il conte morì, la matrigna, per
favorire le sue figlie,
rinchiuse il giovane Nick in una torre sperduta, da cui non sarebbe mai
potuto
uscire. Tutte le sere il ragazzo sia affacciava all’unica
finestra che
illuminava la sua stanza, osservava le stelle, cercandone di nuove,
inventando
nuovi nomi e sperando che una di quelle cadesse e esaudisse il suo
desiderio di
scappare, in modo che potesse girare il mondo.
Ogni sera ripeteva questo suo desiderio , ignaro che qualcuno lo stesse
osservando, nascosto fra le ombre della notte, aspettando di fare la
sua mossa.
Al arrivo del estate il misterioso scrutatore ebbe la sua occasione, e
durante
la notte il giovane Nick fu trasportato dal vento fuori dalla sua torre
carceraria, verso un castello di cristallo.
-Dove
sono? Cosa è questo posto? E cosa si faccio io qui?-
Si agitava Nick al entrata del castello, parlando con nessuno, o forse
allo
stesso vento che lo aveva rapito.
-Hey nasone qui su-
-Sebastian, non discutere su i gusti del capo, e non sfottere,
è un ospite
importante lui!-
-Scusa, Thaddino-
-Scusate chi siete? E dove sono?-
-Ben arrivato al Castello Di Cristallo Nick, noi siamo Thad e
Sebastian, e
siamo stati incaricati dal nostro signore di accoglierti nel suo
castello, fino
a che non potrete incontrarvi-
-Il vostro signore? E perché, visto che immagino sia colpa
sua, se mi ha
rapito, non è venuto lui a accogliermi?-
-Perché non è ancora tempo, dovrete aspettare
stanotte, solo allora potrete
conoscerlo-
-Ma perché? Non riesco ancora a capire-
-Perché la psiche ostacola sempre l’amore-
Nick,
dopo essere stato scortato per tutto il castello e
aver consumato un ottima cena, si
era ritritato
in quella che quella mattina aveva scelto come sua stanza, su
esortazione dei
due valletti. La stanza era immensa, e molto poco luminosa, per questo
aveva
lasciato un paio di candele accese. A notte inoltrata una folata di
vento le
spense, e acanto a Nick, nel immenso letto, comparì un altro
corpo, che fece sobbalzare
il ragazzo per lo spavento.
-Chi siete voi?-
-Non avere paura, sono io che ti ho condotto qui, sono il padrone del
castello-
-Come ti chiami?-
-Jeff-
-Perché ti sei intrufolato così nella mia stanza?
Ok, è il tuo castello, ma
potevi bussare e portati una candela, così potevo vederti-
-Promettimi una cosa-
-Cosa?-
-Che non cercherai mai di vedermi. Non cercherai mai di vedere il mio
volto
alla luce, e ci potremmo incontrare solo di notte, qui nelle tue stanze-
-Perché? Non capisco -
-Perché si, è importante per me-
Nick,
riluttante, accetto, perché un po’ lo incuriosiva
quel
ragazzo con quella bellissima voce, un po’ perché
infondo l’aveva liberato
dalla sua prigionia, e gli doveva molto.
Il tempo passò. Jeff ogni sera si presenta nelle stanze di
Nick, dopo che
quello aveva spento tutte le candele, e parlavano, parlavano quasi
tutta la
notte, fino a che non cadevano dal sonno. Col tempo si innamorarono, e
Nick
voleva ardentemente vedere quel viso che molte sere aveva accarezzato e
baciato. Così una sera riuscì a nascondere una
piccola candela sotto ad un
cuscino, e mentre Jeff dormiva profondamente, l’accese per
scrutare il suo
volto. Era molto più bello di quello che aveva immaginato,
ma quando l’altro
aprì gli occhi, di quel verde-marrone così
intensi, perché una goccia di cera l’aveva
scottato, sparì in un soffio di vento, non tornando mai
più, lasciando Nick da
solo con il dolore e il rimpianto di aver perso il suo Amore.
-Signor
Duvall!-
-Humm, si signorina Stevenson ?-
-Visto che trova la lezione di filosofia così poco
interessante da
addormentarsi, che ne dice di venire alla lavagna a sintetizzare la
lezione?-
-Emm, certo-
Quando
la campanella suonò, Nick sfreccio per i corridoi
alla ricerca di Jeff, con cui aveva litigato la sera prima. Appena lo
intravide
a parlare con Trent e Hunter davanti l’aula coro, gli si
getto al collo.
-scusa, scusa, perdonami per ieri. Non lasciarmi più
così, ti amo-
-Hey, Nicky che succede?-
-Ho fatto un brutto sogno, ho sognato di perderti e non poterti avere
più
indietro-
Jeff lo strinse un po’ più stretto, mentre Trent e
Hunter gli lasciavano la
giusta privacy.
-Non ti preoccupare Nicky, non ti lascio andare via, ti amo anche io-
Ciao! Lo so, avevo detto che avevo
una raccolta da
preparare, ma l’altro giorno Nessiep96
mi ha detto del concorso della
pag Glee
Fanfiction: somewhere only gleeks know e mi sono ricordata di
questa cosa che mi è venuta in mente durante l’ora
di
filosofia in cui abbiamo fatto il simposio e abbiamo parlato del amore,
e ho
pensato che per il prompt c’era una volta mi sembrava
appropriato, perché poi
cenerentola si basa su amore e psiche , come molte fiabe. Non mi fa
così tanto
schifo questa cosa, anzi, forse si poteva fare di meglio, ma mi sono
basata
esclusivamente su quello che aveva raccontato il prof…
Spero a presto, e che la maledizione della dalton sia con voi
Melipedia :3