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Autore: AmazingFreedom    21/01/2013    3 recensioni
La storia fa riferimento a "Sapevi chi ero", scritta in precedenza.
Dal testo: Hermione POV
Che sia dannato il mio maledettissimo orgoglio Grifondoro! Che cosa mi era saltato in testa? Accettare la sua sfida? Dove avevo lasciato il buon senso?
Dal testo: Draco POV
Stupido orgoglio Grifondoro! Cosa mi era saltato in mente? Sapevo che non avrebbe mai rifiutato, ma in qualche modo dovevo sfidarla come lei aveva fatto con me.
Draco e Hermione, dopo quella fatidica notte, procedono con le loro vite, sempre legate da un filo invisibile.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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IT’S ALL COMING BACK TO ME


5 GIUGNO 2002
Un passo dopo l’altro, Hermione. Visto? Non è difficile... Se questi tacchi non fossero così alti!
Mi aggrappo con maggior forza al braccio del signor Weasley, che appoggia delicatamente una mano sulla mia.
I Weasley. I Weasley sempre così presenti, così attenti, così premurosi. Tra poco sarò anch’io una di loro.
Un sorriso nervoso mi si dipinge sul viso, ma quando incontro gli occhi di Ron la mia espressione si gela: non sono i suoi. Mi ero ripromessa d relegarlo in un angolo remoto della mia mente, del mio cuore, di considerarlo parte dello sfondo della mia vita; ma ogni volta che guardo gli occhi di Ron, tutto riaffiora vivido nella mia mente: lo sguardo che aveva durante quella partita di Quidditch! Non lo avevo mai visto così vivo, così spensierato. Sceso dalla scopa, ero tornato il solito arrogante e io avevo accantonato quel’episodio. Come avremmo potuto sapere che dal quel freddo pomeriggio d’inverno del nostro quinto anno, tutto sarebbe cambiato?
“Hermione?” La voce di Arthur mi riporta alla realtà. Scuoto leggermente la testa e afferro la mano che Ron mi sta porgendo.
I matrimoni tra maghi sono decisamente più veloci rispetto a quelli babbani. Meno fronzoli, dritti al punto. È la cosa migliore. Ron pronuncia i suoi voti con voce decisa e un radioso sorriso gli illumina il viso.
È il mio turno. Prendo un respiro profondo. Mi volto verso gli invitati: Ginny e Harry ci sorridono, Milly piange silenziosamente mentre appoggia la testa sulla spalla di suo marito, George ha i pollici alzati, Bill, Fleur e Charlie ridacchiano per il mio momento di silenzio. Ma non sono loro che hanno attirato l’attenzione: in fondo, oltre un mare di teste rosse, ne intravedo una bionda.
È lui. Non può essere diversamente. Più lo guardo e più mi viene in mente quella stupida scommessa! Che sia dannato il mio maledettissimo orgoglio Grifondoro! Che cosa mi era saltato in testa? Accettare la sua sfida? Dove avevo lasciato il buon senso?
“Sali sulla scopa. Sali, o sarò costretto a far sapere ai tuoi amichetti che non stavi guardando loro durante la partita.”
“Non so di cosa tu stai parlando…”
“Io credo proprio di sì.”
Perché avevo accettato? Da quella sera, prendendo come scusa la mia innata incapacità nel volare ci eravamo incontrati spesso, e tutto è cambiato.
Finalmente, ho la conferma. Alza lo sguardo e incontra il mio. Le mie mani tremano in quelle di Ron: vorrei... vorrei…
Poi capisco perché sono qui, su questo altare, in procinto di sposare Ron e non lui.
“Allontanati! I giochi sono finiti, Mezzosangue! La tua compagnia mi ha stancato. Non hai più niente da offrirmi… mi annoi…”
“Mi sto liberando del mio giocattolino…”
Torno a guardare Ron e, con un sorriso sincero, pronuncio i miei voti.
Il mago celebrante sventola la bacchetta e un nastro dorato ci avvolge.
Hermione Jean Weasley. Ora, Draco Malfoy, fai veramente parte dello sfondo della mia vita.
 

19 settembre 2002
Eccola. È una visione: i suoi capelli neri e gli occhi verdi. Non ho mai visto donna più bella. Eppure… eppure non è lei.
Astoria non cammina come camminava lei lungo la navata.
Astoria non arrossisce come aveva fatto lei.
Astoria non sorride nemmeno.
So che mi ama, ma la nostra educazione non accetta sentimentalismi. Non in pubblico, almeno.
Le prendo elegantemente la mano e subito noto quanto sia soffice e pallida. Sembra di toccare neve, ma nessun brivido mi corre lungo la schiena, nessun formicolio alla pancia, nessun sorriso impossibile da trattenere mi spunta sul volto. Nulla, niente di niente. Quando sfioravo la sua pelle, venivo travolto da queste sensazioni. Stupida! Perché mi avevo guardato durante quella partita? Mi stava sfidando? Non può essere altrimenti…
“Signor Malfoy?” La voce del mago celebrante mi riporta alla realtà. “Signor Malfoy, i voti.”
Guardo la mia futura moglie negli occhi e parlo meccanicamente. Dopo essere stati avvolti dal nastro dorato che sancisce la nostra unione, mi sporgo verso il suo viso per baciarla. Nessun cielo stellato, nessuna aria gelida a scompigliarci i capelli, nessuna lezione di volo, nessuna Hogwarts. Nessun sentimento.
Apro gli occhi e il mio cuore perde un battito: occhi verdi. Non marroni.
“Sali sulla scopa. Sali, o sarò costretto a far sapere ai tuoi amichetti che non stavi guardando loro durante la partita.”
“Non so di cosa tu stai parlando…”
“Io credo proprio di sì.”
“Non mi piace ripetermi.”
“Siamo in due. Non vorrai farmi credere che la so-tutt-io non sa volare, vero? Oppure…”
“Oppure?”
“Oppure stai ammettendo che durante la partita mi stavi guardando.”
Stupido orgoglio Grifondoro! Cosa mi era saltato in mente? Sapevo che non avrebbe mai rifiutato, ma in qualche modo dovevo sfidarla come lei aveva fatto con me.
Come potevo sapere che tutto sarebbe cambiato? Ma, con le ultime parole che le ho detto, sapevo come sarebbe finita. Ormai, da tre mesi a questa parte, faccio parte dello sfondo della vita di Hermione Granger.
 

1 settembre 2017
King’s Cross era affollata. Ragazzini che corrono per non perdere il treno, genitori che aiutano i rispettivi figli con i bagagli o la gabbie degli animali.
C’é una frenetica eccitazione nell’aria, tutto scorreva in fretta. Tranne per due persone.
Draco e Hermione si salutano con un’occhiata fugace ma, in quella frazione di secondo, le ultime vane speranze di Draco sono distrutte.
Quegli occhi, quegli occhi che ha tanto amato sono sereni. Niente sentimenti contrastanti come aveva avuto la soddisfazione di vedere durante il giorno del suo matrimonio con il rosso. È felice. Innamorata di suo marito e dei suoi figli. Ha dimenticato, come lui non è stato ancora in grado di fare.
In quella frazione di secondo, Hermione ha distrutto gli ultimi ricordi che aveva di Draco. Ama Ron e i suoi figli. Sono la sua vita. Con quell’occhiata, Hermione vuole dimostrare come da giocattolino sia diventata una moglie e una madre. Con quell’occhiata, gli ha fatto capire che ormai è parte dello sfondo. Ma Hermione non ha dimenticato.
 
Angolo dell’autrice:

Salve a tutti. Questa storia può essere considerata l’epilogo di una che ho già scritto: “Sapevi chi ero.”
Vi consiglio di leggerla per avere le idee più chiare, ma non è fondamentale per capire.
Inoltre, come avrete capito dal titolo, la storia si ispira alla canzone di Céline Dion “It’s all coming back to me”.
Altro consiglio spassionato, ascoltatela mentre leggete la storia.
La prima parte del racconto è dal punto di vista di Hermione, la seconda da quello di Draco.
Spero vi piacci.
 
 

  
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