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Autore: Anya_BlackAngel    21/01/2013    1 recensioni
Amy, una ragazza appena diplomata e in vacanza, nel suo scontro all'aeroporto perde un oggetto preziosissimo: il suo diario.
Il caso vuole che a ritrovarlo sarà Jared Leto, proprio la persona cui Amy immagina di parlare nel diario.
Curioso comincia a leggerlo e ben presto comincerà una lunga ricerca della misteriosa ragazza che lo ha scelto come confidente.
* * *
Dal Capitolo 3...
" Eccoci! Non senti che dolce profumo di metropoli?
- Io sento puzza. Del tuo cervello che frigge.
Shannon si sistema il giacchetto e sospira.
Non é contento.
- Dov'è Tomo? - domando per distrarlo.
Lui si guarda intorno e ridacchia.
- Sta flirtando con delle ragazze appena arrivate da Parigi.
- Uh lalá!
Mio fratello sbuffa rumorosamente.
- Che hai? Mi sembri un pó su di giri.
- Tu che dici? Per colpa tua abbiamo perso l'aereo. Potevamo essere qui, luogo che non mi
entusiasma particolarmente, almeno tre ore fa!
- Sei il solito rompipalle.
Shannon reprime a stento la furia omicida mentre Tomo ci raggiunge allegramente con dei
foglietti in mano.
- Allora? Dove si dorme?
"Staremo due settimane dalla mia amica Emily. Ha un attico proprio di fronte a Central Park."
- Al Plaza!"
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dear Diary...

14. WTF?!

 

- Scandisci meglio le parole.

Sospiro e ripeto ciò che avevo appena detto.

- SHANNON! Io non ti capisco!

Tomo mi urla ogni parola nell'orecchio con l'intenzione di assordarmi.

- Va bene, va bene - mugugno con un'alzata di spalle.

Riprendo fiato e confesso ciò che ho fatto.

Il casino.

Il terribile misfatto.

- Noi..cioè, io...

Cerco un modo per indorare la pillola diciamo, che è molto amara, soprattutto per Jay.

Ieri il sole stava tramontando creando sfumature rosse, arancio e azzurre sul cielo. Era uno

spettacolo davvero fantastico. 

La sabbia dorata era ancora calda e solleticava la pelle nel sentirla tra le dita, e le onde erano

così sinuose mentre si riversavano sulla battigia che infondevano calma e serenità. 

Amy inspirava a pieni polmoni l'aria salmastra. I capelli le volavano sul viso perchè si era tolta

la passata così i riccioli celavano i suoi occhi ai miei per poi mostrarmeli di nuovo. L'abito 

si alzava leggermente con le folate più forti e in quei momenti lei rideva perchè io facevo finta

di voler dare una sbirciatina.

La spiaggia era quasi deserta in quel tratto, ma il suono delle sue risate la faceva sembrare piena.

Non avrei potuto immaginare scena più bella e non volendo perderla avevo preso l'Iphone per

scattare qualche foto. La modella dopo qualche istante si era girata e aveva ridacchiato.

- Hai intenzione di usare il cellulare per fare foto a questo meraviglioso tramonto?

- Purtroppo ho dimenticato la macchinetta.

Aveva sorriso di nuovo e io, tac, avevo scattato di nuovo.

- Ora basta - aveva detto lei prendendomi il telefono di mano - ne ho già abbastanza io.

Così il soggetto ero diventato io. Mentre cercavo di non sembrare un idiota nelle foto pensavo a 

come potermi avvicinare a lei, magari con la scusa di insegnarle, ma prima che potessi chiederglielo

aveva esordito con un "Quanto mi piace fare foto, è una delle mie passioni!". E il mio piano era

crollato su se stesso.

Dopo mezz'ora il sole non era ancora tramontato del tutto. Sembrava strano eppure una piccola

punta si era decisa a farci compagnia, e noi ci eravamo seduti nell'oscurità, ormai quasi totatle,

sulla sabbia. 

Amy guardava il mare assorta e con le mani appoggiate sui granelli ora tiepidi. Io guardavo le sue dita 

affusolate e tremanti e mi davo dello scemo ogni secondo perchè non le afferravo per scaldarle con

cura. 

A ogni auto-offesa seguiva una domanda: perchè Amy mi stava facendo quell'effetto?

Perchè era bella, simpatica e avevamo le stesse passioni, mi rispondevo.

E a quella risposta che mi scaldava il cuore seguiva uno "Scemo scemo scemo!"

Alla fine ce l'avevo fatta e l'avevo avvolta con le braccia. Lei subito aveva appoggiato la sua testa sul mio

petto e mi aveva guardato con quei suoi occhioni nocciola.

Così è successo.

-....l'ho baciata - quasi sussurro a Tomo.

Lui strabuzza gli occhi e scoppia a ridere.

- E' uno scherzo vero?

Scuoto la testa.

- Ma sei un cretino! Primo. Te non volevi nemmeno far parte di questa storia. Secondo. Le regole, dicevi

tanto di Jared e poi ta-dà! Terzo. Tuo fratello ti spezza le ossa, ti prende a sassate. Ti tritura poi dà fuoco

ai tuoi resti e sparge le ceneri per i cinque continenti! Lei era sua. E' perso e tu lo sapevi benissimo e 

nonostante questo sei andato a girare intorno ad Amy.

Sospiro. Ogni parola è vera purtroppo.

- Mofo cerca di capire. Siamo due gocce d'acqua!

- Perchè? Anche Jared è come lei, anzi è persino più alta di te.

Lancio un'occhiataccia a Tomo. L'altezza non conta.

- Jared dov'è? - domando dopo un pò.

- Torna tra un quarto d'ora.


Caro Jared,

lo so che quello che sto per scrivere forse non è la cosa più indicata da dirti ma tu sei il mio diario quindi.

Oggi io e Shan ci siamo baciati.

Non riesco nemmeno a capire come sia successo ma quando ci siamo ritrovati incatenati l'uno alle labbra

dell'altro mi sono sentita rapita. Mi sono sentita trasportata in un altro mondo.

Ammetto di essere confusa perchè dei tre ho sempre non preferito, amato, te eppure oggi pomeriggio ero

tra le braccia di tuo fratello. Non tra le tue.

Ho la mente annebbiata. Una parte mi dice di continuare questa "storia" appena sbocciata con Shan, 

l'altra mi dice che in realtà sei tu quello che vorrei con me a coccolarmi.

A parte prendere a testate il muro, non so più che fare.

Aiuto!

Toc, toc.

- Avanti! - urlo chiudendo il diario.

La testa di Jared fa capolino dalla porta.

Ha insistito perchè mi trasferissi nell'albergo dove alloggiano.

- Tutto ok?

Faccio cenno di si con la testa.

Mi sento un pò in imbarazzo.

- Stavi scrivendo?

- Già.

- Posso leggere?

Faccio uno scatto verso il diario.

- Eh eh. Ti piacerebbe - dico cercando di rendere meno sospetto il mio comportamento.

- Te lo ruberò nel sonno - sussurra uscendo - guardati le spalle!

Appena la porta si chiude tiro un sospiro di sollievo e mi accascio sul letto.

Mi sento tremendamente in colpa anche se non mi pento di quello che è successo.

Aspetto ancora cinque minuti poi riapro il diario.


Diario di bordo.

Giorno 01.

Il piano è fallito, per colpa mia.

Ho baciato la Leonessa e se la Sanguisuga lo viene a sapere mi uccide e poi si riprende la ragazza.

Non posso permetterlo.

Anche se rischio la vita non posso lasciare che la mia prima relazione seria vada in pezzi solo per

far contento mio fratello.

Serve un nuovo piano per nascondergliela e continuare a fargli credere di avere il controllo.

Mi consulterò con Tomo però, vista la piega del mio ultimo piano.

Eh si, mi sa che è meglio!

 

 

  
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