BRIT
School Of Arts
Tutti hanno un
sogno.
C’è
chi sogna di trovare l’anima gemella e passarci
il resto della vita, chi di incontrare il proprio idolo e molti altri
ancora…
sono infiniti i desideri.
Qual’era
il nostro? Beh, ne avevamo tanti , ma il
più grande era restare insieme e, sempre insieme, studiare
alla BRIT school of
Arts a Londra.
Io e Marta, la
mia compagna d’avventure, avevamo
appena finito le superiori quando vi siamo state ammesse come allieve
dell’accademia di ballo: classico, contemporaneo e modern io;
contemporaneo e
modern lei.
Il giorno della
partenza ero in ritardo, come
sempre del resto.
<<
Fai la valigia Rory! >> mi aveva
detto mia madre la sera prima
<<
siii, ora vado >> le avevo risposto
io… e invece? Invece mi sono persa a guardare le repliche di
Colorado in tv.
Diamine! Non sarei stata ridotta alle quattro e mezza di mattina ad
accartocciare vestisti ed a buttarli in valigia mentre al contempo mi
infilavo
i pantaloni e mi lavavo i denti, scena alquanto comica dovrei dire, ma
non per
me o per i miei genitori che mi dovevano accompagnare
all’aeroporto.
<<
AURORAA!! >> gridò mia madre dalle
scale(ebbene sì, il mio nome è Aurora J ).
<<
Si! >> le risposi con lo stesso tono
sedendomi sulla valigia nel tentativo di chiuderla
<<
Merda, chiuditi! >> bisbigliai
tentando di far scorrere la cerniera, ma inutilmente
<<
Tesoro sbrigati! Abbiamo solo dieci minuti
per arrivare in… ma non avevi fatto la valigia ieri?
>> disse
entrando e constatando la situazione
critica in cui mi trovavo, sorrisi a 35 denti come se non stesse
succedendo
niente e, quando apii bocca per spiegare, lei mi zittì
<<
Non lo voglio sapere. Vai a prepararti,
qui finisco io >> fece tirandomi su per un braccio e
spingendomi verso il
bagno.
Mi guardai allo
specchio constatando di sembrare
in tutto e per tutto un panda che si
era tinto la pelliccia di rosso. Così iniziai a sistemami,
pettinandomi i
capelli arruffati e mettendomi il fondotinta e un po’ di
matita.
Finii di
prepararmi in un tempo da record, in modo
da essere per strada linda e pinta per le 5 ed alle 5.10 in aeroporto
di Milano.
Il mio arrivo fu
alquanto teatrale, credo: arrivai
di corsa trascinandomi dietro la mia valigia stracolma di vestiti e
cose varie,
che si poggiava alternatamente sulle due rotelle, buttandosi da una
parte all’
altra. Imprecai in italaino, inglese, turco, ostrogoto e chi
più ne ha più ne
metta, infine arrivai di fronte a Mar ed i suoi genitori di scivolata,
naturalmente la valigia mi scappò di mano e fece ancora
quattro metri verso il
check in sotto l’espressione di completo disappunto della
ragazza che si
trovava dall’altra parte del bancone. Le sorrisi come per
scusarmi per poi
recuperare il mio bagaglio.
<<
Devi sempre distinguerti tu, eh? >>
disse Mar divertita
<<
Non sarebbe lei se no >> controbattè
suo padre dandomi un buffetto sulla testa. Ahahahah guarda mi sto
strippando
dalle risate! No, scherzavo…
Salutammo tutti
e dopo qualche minuto ci imbarcammo
sull’aereo alla volta dei nostri sogni. Il viaggio
durò qualche ora, in modo
che alle 8.30 ci trovassimo all aeroporto di Heathrow impalate come
delle
deficenti all’uscita.
<<
E ora? >> domandò Mar voltandosi a
guardarmi
<<
E ora Taxi >> conclusi con aria
perplessa. Prima di riuscire a prenderne uno ci volle un po’,
quelle teste di
pigna di taxisti anche se erano liberi non ci cagavano di striscio
così facendo
prendere un cago alla mora e al povero guidatore mi misi in mezzo alla
strada bloccando
il veicolo incazzata.
Quando arrivammo
alla BRIT ad accoglierci c’era una
marea di studenti tutti indaffarati ad andare di qua e di la e un conto
di 60
sterline da dare al strozzino che ci ha portate fin qua. Facemmo a
metà e con
soddisfazione quello si allontanò con la sua macchinina nera.
L’edificio
era enorme e pieno di gente ma riuscimmo
a scorgere una vecchia signora sulla sessantina che andava in giro
urlando ‘’
first yearr’’ a destra e a manca come un ossessa,
quella era la signora Hurst
la preside. La seguimmo In una sorta di guida turistica dell’
accademia.
I dormitori dei
ballerini e dei cantanti, siccome
il più delle volte frequentavano gli stessi corsi, erano
mescolati a all’
incrocio dei sterminati corridoi di quell’ala dell’
edificio vi era uno
spiazzo abbastanza grande con
poltrone, un televisore, diverse tavolate
ed un camino. Ero a bocca aperta e mentre la signora Hurst ci faceva
strada, mi
guardavo attorno con occhi luccicanti. La sentivo parlare, ma non
capivo niente,
non perché parlasse in un inglese tanto difficile,
semplicemente perché non
ascoltavo. La visita durò un’altra
mezz’ora, dopo di che la preside ci lasciò
andare a sistemare le nostre cose nelle stanze e a prepararci per la
cerimonia
di presentazione di questa sera.
Stavamo
camminando per i corridoi trascinandoci
dietro le valige, alla ricerca della stanza che avremmo dovuto
condividere con
un’altra ragazza.
<<
Dammi un pizzicotto Rory >> disse ad
un certo punto Matra, sorrisi alla sua affermazione ed eseguii gli
ordini senza
fiatare facendola urlare di dolore
<<
Ahio! >> esclamò stizzita <<
Ma sei stupida? >> continuò poi massaggiandosi
il braccio che le avevo
pizzicato, le feci una linguaccia
<<
No, sono Aurora >> risposi imitando
l’accento inglese scatenando nella mia amica una risata alla
quale mi unì fino
a che, troppo impegnata a ridere, non notai che qualcuno stava
avanzando davanti
a me andando a sbatterci contro con l’unico risultato di una
culata e dell’
esplosione della mia valigia stracolma. Ma perché cavolo
sempre a me?!
<<
Scusami tanto, non ti avevo visto!
>> mi affrettai a dire recuperando le mie cose senza
nemmeno guardare in
volto la persona che ho travolto … grazie al cielo che non
è volata fuori pure
la biancheria! Santa mamma che l’ha messa negli scomparti con
le cerniere!
<<
Ahahah ho notato! Tranquilla, non ti ho
visto nemmeno io altrimenti mi sarei scansato >> disse
raccogliendo le
mie punte volate vicino a lui. Solo allora alzai lo sguardo per
incrociare due
iridi azzurro cielo
<<
Sei una ballerina? >> disse
sorridendomi. Oh porco
pandoro sardo e calabrese! Arossii
abbastanza da far si che Mar lo notasse per poi contraccambiare con un
sorriso
imbarazzato
<<
S-Sì. Siamo arrivate oggi. >>
balbettai prendendo le scarpette che
quel ragazzo mi stava porgendo
<<
Wow, anche noi! Siamo sgattaiolati via
dalla pallosa gita turistica di quella befana della preside per andare
ad
esplorare la scuola per conto nostro, solo che da cinque che eravamo
sono
rimasto solo io… ci siamo persi per strada ahahah
>> ci raccontò con aria
allegra grattandosi la nuca imbarazzato. Da per terra mi scambiai uno
sguardo
con la mia migliore amica, ormai ci capivamo così, non
servivano parole. ‘’
Ecco, qualcuno rintronato come te’’ ,
questo dicevano i suoi occhi color cioccolato.
Il cellulare di
qualcuno suonò. Il moro si tastò le
tasche alla ricerca del suo e quando lo tirò fuori
constatando che gli era
arrivato un messaggio.
<<
Oh, è Harry. >> cinguettò alzandosi
per poi porgermi la mano che accettai prontamente
<<
I miei amici mi aspettano all’ entrata. Gli
raggiungo… ah, io sono Louis. Piacere >> si
presentò sempre con il
sorriso sulle lebbra senza però lasciare la mia mano
… Louis. Mi incantai ad
osservarlo… capelli castani e ribelli, occhi color cielo e
lineamenti perfetti,
che mi ricordavano un personaggio delle fiabe che ora però
non saprei dire e un
po’ di barba che lo rendeva ancra più
sexy… no ok, frena gli ormoni Rory!
<<
Marta! E la ricoglionita qui invece è Aurora.
Piacere nostro! >> Intervenne Mar siccome io ero
impegnata a far altro
<<
Già >> aggiunsi di fretta scrollando
la testa e tornando alla realtà
<< Bene belle ballerine, io devo scappare! Ci si vede in giro! >> disse facendo l’occhiolino per poi dileguarsi come è apparso.
*Spazio Autrici*
Ciaoooo
allora io sono Blue, una delle due autrici di questa storia. scriverò le parti di Aurora :)
Che ve ne pare? Spero tanto vi sia piaciuta! Se vi va lasciateci un arecensione, ci farebbe molto piacere sapee la vostra opinione!
Beh buona notte e grazie di aver letto!
Blue xxx