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Autore: Bad Bionda Bana    22/01/2013    1 recensioni
[Altri]
Cosa ci fanno delle ragazze italiane e dei ragazzi coreani a New York per un'estate intera?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi slacciai le cinture, mi alzai prendendo il mio bagaglio a mano e, seguendo gli altri passeggeri lungo tutto il corridoio, scesi dall'aereo: il sole risplendeva luminosissimo; una brezza calda mi scompigliava i capelli.

-E oggi, 12 Giugno 2013, comincia un nuovo capitolo della mia vita.- dissi guardando quel cielo talmente blu da ipnotizzarmi.

Andai a prendere la mia valigia per poi uscire dall'aeroporto. Finalmente ero arrivata a New York. Quell'estate l'avrei passata con delle mie amiche: Yuui, che ci stava già aspettando nell'appartamento che avevamo affittato per questi tre mesi, Asja e Giulia, che sarebbero arrivate il giorno dopo.

Ad aspettarmi al parcheggio c'era mio cugino Jang Hyunseung. La nostra era una parentela molto alla lontana, visto il fatto che io ero italiana e lui coreano, ma grazie a vari parenti americani, eravamo cugini acquisiti. Nonostante la distanza, eravamo praticamente come fratello e sorella: dispettosi e competitivi, ma anche molto legati.

-Finalmente sei arrivata Angel. Ce ne hai messo di tempo!- disse caricando la valigia nel baule.

-Scusa, ma sai com'è, un viaggio dall'Italia fino in America è un po' lungo.- risposi con una smorfia.

-Non quanto dalla Corea fino in Italia.-

-Vuoi sempre avere l'ultima parola, non sei cambiato di una virgola.- dissi salendo in macchina.

-Ma certo che non sono cambiato! Tu mi vuoi bene così come sono, vero?- chiese cercando di fare una pseudo faccia da cucciolo.

-Per prima cosa, sei inquietante. Seconda cosa, muoviti a far partire l'auto. E ultima, ovvio che ti coglio bene così come sei!- dissi dandogli un pugno sull'avambraccio.

-Anche tu non sei cambiata per niente, manesca come al solito, ma pur sempre la mia cuginetta.- contraccambiò scompigliandomi i capelli.

 

Durante il tragitto dall'aeroporto fino all'appartamento, cominciammo a scherzare su tutte quelle cavolate che facevamo in quelle rare occasioni in cui Hyunseung veniva in Italia: la prima volta in cui mi sono ubriacata, perché lui mi aveva costretto a bere; quando andavamo insieme alle lezioni di video dance; anche di quella volta in cui mi rimase vicino perché ero stata mollata dal mio ragazzo.

Poco dopo arrivammo a New York: bella, grande, luminosa. Era proprio come me la ricordavo da quando c'ero andata con la mia famiglia. Anche Hyunseung si trovava li in vacanza con i suoi amici, e avevano l'appartamento nel nostro stesso palazzo, lontano solo un isolato da Time Square.

-Bene, eccoci qua.- prese la mia valigia e mi accompagnò fino alla porta -Ricorda, io sto al 48esimo piano, tre piani sotto il tuo, quindi, se c'è qualsiasi problema o altro, non preoccuparti e chiama, ok?-

-Certamente, dovrò pur chiamare qualcuno quando questa notte sarò con gli occhi sbarrati per il jet lag.- dissi con un sorriso impertinente.

-Tu fallo e giuro che vengo su ad ucciderti con le mie mani.-

-Se ne sei convinto tu oppa.- risposi per poi entrare dentro. Appena varcai la soglia con un piede, vidi Yuui corrermi incontro.

-Sei arrivata!- disse abbracciandomi.

-Si, si ok, sono qua, sono arrivata, ma non uccidermi subito.-

-Scusa, è che stare a New York è più divertente se si ha un'amica con cui scherzare.- rispose lasciandomi.

Andai a disfare la valigia in camera di Yuui e mia. C'erano due camere, ognuna con due letti ad una piazza e mezza. Il salotto era abbastanza spazioso, il divano era a due metri dalla tv. La cucina era incorporata alla sala da pranzo, in mezzo alla stanza c'era un tavolino con una sedia per lato; in ogni caso la maggior parte delle volte ci saremmo messe a mangiare sul divano in salotto.

Dopo aver finito di sistemare i miei vestiti, mi buttai sul letto devastata dal lungo viaggio. Non mi ci volle molto per addormentarmi.

 

-Sto volando.- dissi con un sorriso da ebete -Cosa? Sto volando?!- gridai rendendomi conto di ciò che stava succedendo. Ero sospesa in aria: attorno a me un cielo meraviglioso, con qualche nuvola; sotto di me il nulla, una distesa di nero.

-Ancora in difficoltà a volare?- sentii dietro le mie spalle. Mi girai, ma non vidi nessuno.

-è inutile che ti guardi in giro. Non mi troverai facilmente. Nessuno trova il suo angelo con facilità.-

-E quando ti troverò mi insegnerai a volare come si deve?- chiesi continuando a cercare.

-Ania, non sarò io ad aiutarti.-

-E allora come farò a trovarti se tu voli? E chi mi insegnerà?-

Sentii improvvisamente due braccia stringermi con dolcezza da dietro.

-Ti aiuterò io.- disse Hyunseung -Ma non ora. Adesso devi tornare con i piedi per terra.- e nel momento in cui sciolse l'abbraccio, caddi nel vuoto, in quel nero penetrante.

 

-Ania oppa!- urlai svegliandomi di soprassalto.

-Oddio! Mi hai spaventata, oltre che svegliata.- disse Yuui stiracchiandosi.

-Mianhabnida eonni. Che ore sono?- chiesi grattandomi gli occhi per risvegliare anche la mia vista.

-Sono le nove.-

-Di sera?-

-Di mattina tesoro.- rispose aprendo le tende in modo tale che la luce del sole potesse entrare e uccidere i miei occhi da poco abituati alla luminosità della bajour sul mio comodino.

-Yah! Quanto ho dormito?-

-Tanto. Forse è il caso che cominciamo a prepararci, dobbiamo andare a prendere la Giulia e la Asja all'aeroporto tra due ore, e non ci si mette poco ad arrivarci in macchina.-

-E poi potremmo finalmente cominciare la nostra vacanza!-

Ci lavammo e vestimmo per poi uscire per fare colazione nel primo Starbucks che vedevamo.

-Dici che ce la presta la macchina tuo cugino? O ci tocca andare in taxi?- mi chiese Yuui finendo di mangiare il suo biscotto.

-Probabilmente potrebbe anche accompagnarci in macchina. Ha sette posti, ci stiamo siano noi che i bagagli.- risposi finendo la mia cioccolata.

-Perfetto! Ora torniamo a casa e tu vai a chiedergli questo favore!- e con gran forza mi prese il braccio trascinandomi dal locale fino al nostro palazzo alla velocità della luce, per poi mollarmi alla porta dell'appartamento di Hyunseung e scappando nell'ascensore.

-Oppa sei sveglio?-

Non ricevetti subito una risposta, ma sentii che c'erano delle persone che discutevano facendo un lieve rumore.

Finito il brusio Hyunseung uscì velocemente chiudendosi subito la porta alle sue spalle.

-Oppa, va tutto bene?- chiesi preoccupata vedendolo con il fiatone.

-Ne ne, tranquilla.- riprese fiato -Hai bisogno di qualcosa?- chiese forzando un sorriso.

-Volevo chiederti se ti andava di accompagnare Yuui e me fino all'aeroporto per andare a prendere la Asja e la Giulia. Ti va? Per favore?- chiesi sfoggiando uno dei miei aegyo migliori.

-Ovviamente, tutto per il mio angioletto che non sa volare.- al suono di quelle parole un brivido partì dalla mia cervicale per poi arrivare al fondo schiena -Vado a prendere le chiavi, aspettatemi giù.- e detto ciò scomparve di nuovo dietro quella porta.

Ripensai a ciò che mi aveva detto, al mio sogno, e se ci fossero collegamenti, ma mi convinsi che era stato solo un caso, e poi il mio nome era pur sempre Angel. Raggiunsi Yuui che stava aspettando fuori dal palazzo.

-Allora? Che ha risposto?- chiese.

-Ci accompagna.-

 

-Dai corri!-

-Lo sto facendo Angel! Lo sto facendo!-

-Dove sono gli arrivi?-

-Di qua! Muoviamoci, potrebbero essere già arrivate! Ahi!- urlò Yuui essendosi scontrata con qualcuno altrettanto di fretta.

-Sc-scusate... Aspetta un attimo.-

Anche le persone che si trovavano dall'altra parte dell'aeroporto poterono sentire le nostre urla di gioia.

-Finalmente tutte insieme.- disse Giulia.

-Ora si che ci divertiremo.- continuò Asja.

Ci abbracciammo talmente forte che il respirò manco un po' a tutte. Ci mollammo poco prima di poterci mettere tutte a piangere, rischiando di attirare ulteriormente l'attenzione.

-Ragazze, è meglio se andiamo, o mio cugino ci lascia a piedi.- dissi prendendo una delle loro valigie. Appena mi avvia verso l'uscita, le sentii sussurrare e ridere su qualcosa, ma non ci feci molto caso.

-Eccoci arrivate.- dissi una volta giunte alla macchina -Ragazze, lui è mio cugino Hyunseung, oppa loro sono Giulia e Asja.-

-Piacere di conoscervi.- disse facendo un inchino.

-Annyeong oppa.- salutarono entrambe con un sorriso abbastanza inquietante.

Durante tutto il viaggio in macchina non volò una mosca.

-Volete una mano con i bagagli?-

-Ania oppa, ce la facciamo da sole.- risposi sorridendogli.

-Ok, in ogni caso, sono sempre a soli tre piani da te.- disse scompigliandomi i capelli e dandomi un bacio sulla fronte, poi tornò all'ascensore.

-Non so voi, ma dopo aver disfatto la valigia penso che andrò a dormire.- disse Giulia prendendo su il suo bagaglio.

-Perché non facciamo tutte un bel pisolino, così questa sera saremo tutte sveglie e in forma per la nostra prima notte a New York tutte insieme.- suggerì Asja.

-Io condivido, in fondo, la vita qua è più bella di notte.- disse Yuui.

-E allora tutte a dormire! Esultò Giulia.

Detto ciò andammo tutte a letto.

 

-Niente lezioni di volo questa volta? Uffa.- dissi quando, aprendo gli occhi, mi ritrovai sotto acqua.

-Bene, sei arrivata.- disse la solita voce misteriosa.

-Se volevi insegnarmi a nuotare mi dispiace per te, ma ne sono già capace.- dissi orgogliosa di me.

-Qui imparerai a muoverti sospesa.-

-Aspetta un attimo, tu sei un angelo, non dovresti essere in acqua.-

-Non è tanto il fatto che sono un angelo, ma che sono il tuo angelo, quindi ti seguirò ovunque andrai.-

-Bene, quando cominciamo le lezioni?-

-Quando richiuderai gli occhi.-

Cominciai a sentire le palpebre sempre più pesanti, finché i miei occhi non si chiusero del tutto.

 

Quando li riaprii ero di nuovo nel mio letto. Erano le nove passate, andai a svegliare le altre.

-Comincia ufficialmente la nostra vita newyorkese!-

Ci preparammo per la nostra prima vera uscita.

-Senti Angel, non è che possiamo invitare fuori anche tuo cugino?- chiese Asja speranzosa.

-Infatti. Visto che dovremo passare molto tempo tutti insieme, è il caso di conoscerci un po' meglio.- continuò Yuui.

-Non vorrete mica provarci con lui, vero? Perché nessuno tocca il mio oppa.-

-Angel, non puoi biasimarci, è troppo figo!- disse Giulia.

-Non sarai mica gelosa, o sbaglio?- chiese Yuui.

-Si, sono gelosa e protettiva nei suoi confronti, quindi io gli chiedo pure se vuole venire, ma vi tengo d'occhio.-

-Va bene.- disse Asja delusa come le altre due.

 

Scendemmo al 48esimo piano, per poi dirigerci verso l'appartamento di Hyunseung.

-Oppa,- bussai -sei a casa?-

Dopo il solito disordine di rumori, venne alla porta.

-Annyeong ragazze, che succede?-

-Volevamo sapere se ti andava di passare la serata con noi.- disse Giulia sicura di sé.

-Con piacere. Mi cambio e arrivo.-

-Certo che sei un pessimo amico, nemmeno ci presenti.- disse una voce sconosciuta proveniente da dentro l'appartamento.





Ecco un'altra storia venuta fuori dalla mia mente puramente perversa e anormale ^^ a differenza delle altre, questa la scrivo in contemporanea alla pubblicazione, quindi capiterà che passi una notevole quantità di tempo tra un capitolo e l'altro, non solo pochi giorni u.u comunque spero vivamente che vi interessi e che continuiate a seguirla ^^ un bacio a tutti/e!!!

  
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