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Autore: _morph_    23/01/2013    0 recensioni
Non c'è età nello scontro dell'arte, non c'è spazio. È una collisione che non fa rumore, e io vorrei che tu lo vedessi.
Un piccolo testo dedicato a quel profondo senso di smarrimento e gioia che si prova dal momento in cui ci si sente burro nelle mani di qualcun altro, quando per la prima volta si viene compresi nelle più piccole sfumature che traspaiono in pochi e timidi gesti.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Lui riempie le giornate grigie come nessuno sa. È tutto frutto della mia immaginazione, e ne sono consapevole, ma basta uno sguardo, un sorriso, per rendermi elettrica. Le illusioni si accavallano, i desideri si moltiplicano e la speranza non cede in quell'abisso nero che non riesco a vedere, in cui non riesco ad accendere la luce. La notte vado a dormire auspicando in un sogno, dando forma al suo volto, cercando di ricordare il suono della sua voce, così da immaginarla dire cose che non udirò mai e chiudendo gli occhi, desiderando che quella immagine persista li, immobile, tutta la notte. A volte si morde le labbra, e sono gli istanti che preferisco. In quella frazione di secondo traspare la sua insicurezza, la sua umiltà, e vorrei poterlo stringere, potergli ricordare chi è, nonostante neanche io lo sappia; potergli affermare quanto sia insostituibile. È bastato un sogno, è bastata un'occhiata, è bastato un flebile suggerimento per rendermi malleabile nelle sue mani. Un'ora da soli e mi ha resa burro. Pensavo di avere un cuore di ghiaccio, difendevo me stessa dal mondo, consapevole mi avrebbe graffiata; lui mi ha svelata, lui con un saluto mette le mani sulla mia anima, la stringe come se fosse facile raggiungerla e smuove le sensibili corde dei miei pensieri. E tutto si riconduce a lui. Perché mi ha resa vittima, mi ha condizionata, mi fa strisciare se solo non ricevo quotidianamente le attenzioni che desidero. Mi si gonfia il cuore, quando gli sguardi si incrociano vorrei piangere e cantare per rendere grazie al signore di questo momento. Perché è etereo, perché lui mi comprende, perché c'è un'affinità commovente. Vorrei poterlo baciare, poter imprimere nel cervello la morbidezza delle sue labbra e successivamente dimenticare tutto, seppellire a quando l'illusione si sarà allontanata. Non mi fido ancora abbastanza, perché ogni volta che apro bocca ho il dubbio lui possa dire qualcosa di stupido, qualcosa che non mi convince pienamente; sono una stupida, perché fin ora le sue risposte sono state quelle esatte, seppur andassero in contrasto con il mio pensiero. Non c'è età nello scontro dell'arte, non c'è spazio. È una collisione che non fa rumore, e io vorrei che tu lo vedessi.
   
 
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