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Autore: Lady Rea    23/01/2013    1 recensioni
Venti di guerra soffiano in tutte le terre dei sette regni.
Lame vengono affilate, elmi vengono indossati.
Uomini e donne di diverse Case si preparano alla guerra, chi per vendetta, chi per difesa.
Ma cosa sarebbe successo se invece di una morte lenta e dolorosa, Re Robert fosse morto praticamente sul colpo? E se Lord Stark e le sue figlie fossero riusciti a scappare da Approdo del Re?
Genere: Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Venti di Guerra


1. Una Buona Dose di Fiducia

[Maestro Luwin]

Maestro Luwin richiuse le pergamene con le mappe e i confini di ogni contea del Regno del Nord.
Rabbrividì, non per il vento gelido che quel pomeriggio soffiava su Winterfell, ma per quell'impalpabile odore di guerra che si respirava da qualche giorno nel regno.
Era incominciato tutto con la morte del re, quel grasso ed impulsivo re, dalla chiacchiera facile, con una mano infilata fra le vesti di una fanciulla e l'altra attaccata a una coppa di vino.
Squartato da un cinghiale furioso.
Ucciso da un maiale, così la gente comune bisbigliava da villaggio in villaggio.
C'era chi ne era rimasto stupito, chi invece ne ridacchiava, chi ancora non si capacitava di una morte talmente banale e ridicola.
Il Grande Robert, l'uomo dalla mano d'acciaio, era perito nei più sciocchi modi ed oltre ogni previsione.
Maestro Luwin si alzò e s'incamminò con le pergamene sottobraccio, pregando silenziosamente per la pace o per una breve guerra.
Eddard Stark doveva essere ormai sulla strada per il Nord, con le due ragazze e i quaranta uomini di Winterfell che lo avevano seguito verso il Sud.
Rumori metallici lo distrassero dai suoi pensieri, Bran stava cominciando ad usare le spade di ferro, sotto lo sguardo vigile e serio del fratello Robb e quello divertito ed ironico di Theon.
Normalmente ci sarebbero stati sia Arya che Jon, ma se la prima almeno stava per ritornare, il secondo era partito per servire nell'ordine dei Guardiani della Notte. Forse aveva già pronunciato l'eterno giuramento o forse c'era ancora la possibilità che ritornasse per prendere posto accanto al fratello, nel caso in cui le piccole certezze su cui ora si aggrappavano tutti venissero risucchiate dai venti di guerra.
Jon era un ragazzo serio e poco incline al futile divertimento o alla ricerca di grandi glorie, gli bastava sopravvivere e salvare più uomini possibili. Nel caso in cui i venti di guerra si fossero trasformati in qualcosa di più concreto di una terribile sensazione era meglio avere giovani come Jon e non ragazzi dalla lama facile come Theon Greyjoy.
Robb lo vide e gli fece cenno di entrare nelle stanze del padre, quelle in cui si riuniva con i suoi uomini o rifletteva prima di prendere una qualunque decisione.
Non era una stanza particolarmente sontuosa, l'unico lusso erano i due camini, uno per riscaldare gli attendenti e gli uomini di Winterfell e l'altro per riscaldare il Lord.
Ma Eddard Stark era un uomo di principi ferrei e raramente accendeva il suo fuoco.
Robb non si sedette sulla grande sedia in legno, preferì stare in piedi vicino al grande tavolo che fungeva da scrivania.
-Ci sono notizie?- gli domandò subito Robb.
Maestro Luwin posò sul tavolo le pergamene e da quel mucchio ne sfilò una in particolare.
-Lord Reed manderà sua figlia, Meera Reed, assieme a una trentina dei loro migliori soldati.- disse l'uomo anziano passandogli il foglio. -Il Lord si scusa per non poter venire personalmente, ma il popolo crannogmen si sta preparando a proteggere l'Incollatura nel caso in cui … -
-Sì, immagino che abbia fatto bene. - disse velocemente Robb lasciando la lettera in un angolo ed interessandosi alla cartine. Con l'indice tracciò una veloce linea che partiva dal suo castello, Winterfell, ed arrivava a quello che era il territorio dell'Incollatura, la sottile linea che divideva il Nord dalle terre di sua madre ed il Sud.
Era certo che suo padre aveva già attraversato quei confini, forse si era già incontrato con Lord Reed, l'altro superstite della battaglia della Sala dell'Estate di sedici anni fa, e gli aveva dato istruzioni su come agire.
-E' noto che il Lord di Torre delle Acque Grigie, raramente lascia la sua gente. Mi aspettavo che mandasse il figlio maschio, Jojen. Però è ancora un ragazzino e forse per questo ha preferito mandare la figlia maggiore.-
-Quanti anni ha questa Meera?- domandò confuso Robb mentre osservava la cartina e i dubbi lo assalivano.
-Sedici anni, giusto qualche mese in più di voi. Lord Stark mi raccontò, anni fa, che insieme avevano festeggiato la notizia della nascita della primogenita di Reed. Poco prima dell'assalto alla Sala dell'Estate. Avevano in programma di bere fino a perdere i sensi ed invece passarono il resto della serata a fissare le stelle e a pregare silenziosamente  per la loro salvezza e il loro ritorno a casa. Una volta vinta la battaglia, ad Approdo del Re era arrivata la moglie di Lord Reed e vostro padre ha partecipato a una cerimonia che viene chiamata “Battesimo della Terra”, una delle tante tradizioni di questo popolo schivo.- raccontò il Maestro avvicinando al fuoco per ravvivare le fiamme.
-E' non si sa altro? … Insomma non credo che venga qui per sedere al consiglio … - balbettò Robb arrossendo improvvisamente.
Maestro Luwin strinse le spalle e fissò il giovane che evitava il suo sguardo, imbarazzato.
-Non saprei. Si dice che le donne crannogmen siano buoni soldati, sopratutto ottimi arcieri. Mentre il marito combatteva per Robert Baretheon, Lady Reed ha difeso molto bene l'Incollatura. E' riuscita a mantenere le linee difensive e a scacciare più volte gli Uomini di Ferro. Sono donne audaci ma comunque schive e silenziose. E' raro che questa comunità contragga matrimoni con persone provenienti da altri popoli.-
-Ah, bene. Assomigliano alle Orse di Mormont.- osservò il futuro Lord, improvvisamente sollevato.
Si congedarono poco tempo dopo e Maestro Luwin si fermò ad osservare il giovane Stark riprendere a seguire l'addestramento di suo fratello, chiacchierando con Greyjoy e gli altri giovani soldati di Winterfell.
Sembrava ispirare una buona dose di fiducia, la stessa che ispirava suo padre.



[Meera Reed]



Odiava cavalcare, dalle sue parti erano pochi i cavalli e ancor più rari i cavalieri, così a qualche miglio dalle porte di Winterfell era scesa e si era goduta la passeggiata fra i campi desolati e le piccole case di legno e pietra.
Tutto era così diverso da sembrarle nuovo o alieno. Il freddo pungente, i fiocchi di neve che ogni tanto scendevano, le strane occhiate che uomini e donne che incontrava le lanciavano.
Sapeva che una donna in armatura leggera, spada lunga e tridente non era cosa di tutti i giorni nel profondo Nord, ma non poteva nemmeno pensare all'eventualità di essere considerata un nemico.
Per questo quando un giovane ragazzo con una specie di lancia lunga le si piazzò davanti con fare arrogante, lei si fermò a fissarlo.
Ad aspettare la prossima mossa, che puntualmente non arrivò.
Lo scansò velocemente, bisbigliando un “Buona giornata” al ragazzo, ed avanzando spedita verso il castello.
Si fermò poco dopo per ritrovare gli uomini di suo padre che srotolavano le bandiere della Casa di Torre delle Acque Grigie e si davano una ripulita.
Meera cercò con pochi ed inutili sforzi di sistemare i capelli, legandoli a una sbrigativa coda che pendeva da un lato. Pulì il tridente e gli stivali dal fango, e con lo scudo di suo padre appeso alla sua schiena, in sella al più ingestibile dei cavalli, partì al galoppo verso il grande castello degli Stark.




   
 
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