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Autore: _Atlas    23/01/2013    4 recensioni
Fucile d'assalto, munizioni, pistola, bombe a mano, fumogeni, coltello balistico, ricetrasmittente…
Riallacciò meglio gli stivaletti e si aggiustò addosso divisa e munizioni, in modo che tutto fosse al suo posto e a portata di mano.
Infiltrarsi nelle linee nemiche, avvicinarsi il più possibile alla base od agli accampamenti, posizionare l'esplosivo, detonare e, se ancora possibile, segnalare la posizione.
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Le vicende principalmente del tenente Joey "Riot" Price e del soldato semplice Seth "Sniper" Ward, entrambi miei OC, come tutti gli altri personaggi
Questa ff è un esperimento, e l'ho scritta anche perché Call of Duty (MW2) mi ha molto... presa :)
Perciò se vi è piaciuta lasciatemi una recensione, così vedrò se continuarla o no ^^
Come sempre, tanti leggono e nessuno commenta
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5


*Flashback*

 

Così giovane, e già promosso tenente del suo squadrone.

Certamente non a caso il soldato Joey Price, detto "Riot" per la sua specializzazione antisommossa, era stato scelto per quel gravoso grado.

In poco tempo aveva dimostrato grande valore e versatilità: quando le cose si facevano difficili sapeva far coraggio ai suoi compagni ed aveva un'ottima capacità decisionale, segno caratteristico della sua naturale dote al comando.

La recente dipartita del primo tenente aveva comunque giocato un ruolo fondamentale nella promozione del giovane soldato, il quale non era però molto sicuro di volersi far carico di una tale responsabilità. Da quel momento, infatti, tutte le sue decisioni avrebbero pesato sui commilitoni, e avrebbero giocato un ruolo importante sulla riuscita o meno delle operazioni.

Da antisommossa, riparato dallo scudo e da tutte le protezioni della specializzazione, si era ritrovato in equipaggiamento leggero e con parecchi armamenti a sua disposizione, tra cui oltretutto non sapeva davvero decidersi.

Ma, come da quando aveva iniziato a combattere, si sarebbe adattato.

Dalla sua parte aveva un… dono: era pronto a morire in ogni momento.

Complice di questa preparazione, un incidente che da più giovane lo aveva quasi spento. Da allora Joey e la Morte avevano sempre convissuto, giocandosi a vicenda qualche scherzetto, come solitamente fanno i vecchi amici che si conoscono da una vita.

Forse anche per quello il giovane si era arruolato; per mettere in qualche modo ad uso comune la sua "esperienza".

Essere pronto a morire non significava comunque essere uno scavezzacollo sfrontato che se le andava a cercare, poiché restava un ragazzo molto prudente ed organizzato -cosa che lo rendeva appunto affidabile e degno di fiducia.

Era soltanto più freddo e logistico dei compagni, avendo soppresso le inutili emozioni che, in quel campo, lo avrebbero soltanto ostacolato.

E c'era certamente un motivo se stava sempre per conto suo e non parlava quasi mai con nessuno: non voleva legarsi, soprattutto perché -ed ammetterlo gli costava molto- si affezionava facilmente.

L'unico a cui si teneva vicino, prettamente soltanto per logistica organizzativa che per simpatia reciproca, era il burbero capitano Joseph Wood.

Joey lo ammirava, poiché era un uomo emozionale ma stoico: prima o poi, si diceva, avrebbe scoperto il suo segreto.

O aveva una volontà di ferro, o aveva visto morire i suoi soldati così tante volte da temprarsi.

"Alla morte non ci si abitua. Mai." soleva dire, però, se qualcuno faceva domande in merito.

 

Quel giorno di inizio primavera erano giunte le nuove leve scelte per la squadra speciale.

Organizzare il loro arrivo in sicurezza era stato un calvario in termini organizzativi, con variabili estremamente fragili quali la possibile individuazione nemica e le conseguenti precauzioni.

L'unica cosa che Joey sperava a quel punto, dopo notti passate insonni con il capitano e il sottotenente a pianificare, era che ne fosse valsa la pena, e che quelle reclute fossero soggetti validi.

Ma quando quegli occhi nocciola si posarono nei suoi, il giovane tenente capì che nulla era stato vano.

Perché era a quelle stesse iridi luminose, così in contrasto con il suo sguardo grigio, che Joey doveva la vita.

 

 


 

 

 

L'Angolo di Zazzy

 

Yap, Zazzy's back! :D (ma perchéé?? ndTutti)

… *guarda la lunghezza del capitolo* …

Faccio schifo; vi faccio aspettare così tanto (scherzo. mi illudo che qualcuno segua sta storia XD) e per un chap così corto che avrete impegato a leggere sì e no… 10 secondi? meno? X'3 mi sento inetta\inutile\jhcnekjnelj

Anyway…….

boh, questo è flashback, ci sono tantissimi errori ed è così confuso che non si capisce nulla XD (perchè sono confusa anche io; le long fic non le so gestire! in questo periodo sono stata sopraffatta da una valangata di idee nuove ed altrettanto inutili :'3)

Boh -agggaaiiinnnn- grazie a tutti coloro che hanno recensito e che recensiranno <3 <3 *so much love*

Faccio del mio meglio, ma scuola e lavoro (no… fare la disegnatrice di Abusing the Blues [Explosm.it] ogni more di papa non è un LAVORO, è inutile che mi illuda XDD) mi rubano… tutto :'D

Alla prossima guys!! ^3^

Ricordate che il gatto nero vi ama tutti, e se recensite avrete le sue magiche fusa che vi terranno la sfortuna lontana ç^ç *abbraccia i lettori con affetto*

Nya a tutti! ^^

 

Bacioni <3 Zazzy

 



 

 

   
 
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