Ti scende scivolosa e greve,
la pioggia consolante, veloce,
spegne materna la brace, sotto,
cortorta accecante avvampante
e pietosa reca balsamo di vapori,
al cuore, ora calmo ora balordo,
nella cerca di tepori e spezie,
rivoltato trova ristoro fugace,
in quisquile e facezie rapide,
come lucciole d'una notte estiva,
breve e danzante nel mesto teatro,
senza retta illusione che tenga,
sull'immensa riva fredda eterna