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Autore: Mistress Lay    13/08/2007    25 recensioni
LA FIC TORNA! XD *** Cosa si prova a veder crollare i ricordi di tutta una vita? Cosa si prova a sapere che dietro quegli occhi raggianti c'era un segreto? Cosa si prova a scoprire da uno sconosciuto che aveva un fratellastro? Cosa si prova a scoprire che sua madre aveva avuto un figlio da un altro uomo? *"Vuoi sapere un segreto su tua madre?"*
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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OTHML

Nota necessaria per la lettura di questo capitolo, per scampare un infarto e magari per non uccidere la sottoscritta:

Leggendo le vostre recensioni mi è stato veramente molto ma molto difficile scegliere tra Nathan e Draco, anche perché sinceramente, in questa fic, tra tutti e due, non saprei chi scegliere! Per me Harry sta bene con entrambi! >.<

Ah, lasciamo da parte le considerazioni di un’autrice fallita, e concentriamoci su quest’ultimo capitolo (sniff ç.ç).

 

Chi sceglierà Harry?

Draco o Nathan?

 

Vi dirò la verità… sarete soddisfatte/i tutti! XD O quasi… eheheh

 

Grazie a chi ha commentato il precedente cap:

nox, Moony* (introspezione! Chi più di me può amarla? XD), Sara, Lelorinel, LadyDepp (anche tu indecisa? Non dirlo a me! XD e… ci sei andata vicino, sai?), mezzosecolo (l’ideuzza di Jharru che sceglie Lukas mi è girata un po’ per la testa… XD ma dopotutto, era l’ultimo capitolo… non si è sempre più buoni quando si è alla fine di una fanfic? ^.- Avrei voluto approfondire il personaggio ma la mancanza di tempo me lo ha impedito), suicidal_love, fann1kaoriyuki (era proprio mia intenzione! XD Forgive me, Hachi! Spero che comunque ti piaccia… eheheh dopo tanto penare, alla fine… ci sono riuscita a finirla! >.<), lal23 (cough cough… accidenti, queste manifestazioni di affetto da parte dei lettori sono sempre spiazzanti! XD Eheh, spero di non aver rovinato nulla… altrimenti devo scappare, mi sa… O.o’’’), Stè_Wormy (ma come, non mi conosci? ^^), Kira (ehi, sono stati in molti a parteggiare per Lukas… ci stavo quasi cascando anche io… murble murble… ^^ Ma no, non sono così perfida da lasciare tutto così! XD O no?), panuela (Sì, ce ne hp messo di tempo per scrivere il capitolo! XD Ma volevo cpofondere le idee tra Draco e Nathan… che dici, ci sono riuscita? XD Uhm… sento un rumorino strano… non sarà mica il tuo elicottero? Argh, mi sa che devo proprio scappare… ehmm… ^^’’’), Gloria_Potter, Slytherina, NamiTheNavigator, Duda, Nal (Non preoccuparti di corrompermi… i diecimila euro che mi hai già dato sono sufficienti! XD Ooops… ehm..  volevo dire… >.<), BloodyMoon (Honey adorata! *.* Grazie per la tua recensione! Mi sa che per colpo di scena… questa volta sono riuscita a farne uno scadente! Le mie scuse! >.<), Selene_90 (Pieghe del tempo? Argh… hai toccato un nervo scoperto! >.< Se devo essere sincera non lo so… il capitolo era semipronto ma poi l’ho cancellato perché non mi convinceva… >.< Cercherò di aggiornare più presto che posso! E a proposito di scelte di Harry… magari non ne sceglie nemmeno uno… magari no… XD), James_Prongs (non dirmi certe cose a tradimento! XD Lo sai che per te cambierei la mia trama seduta stante! >.<), Rea14 (non dirlo a me! sono così triste… ç___ç), tess4ever (geniale mente creatrice? Uhm… il mio cricetino avrebbe da ridire – quello che gira la ruota – ma grazie! ^///^ Spero che ti piaccia la fine!), gokychan (che dici, sono stata abbastanza veloce ad aggiornare? Dai, ammetti che un cuoricino, in fondo ai tanti pezzi di ghiaccio… cel’ho anche io! XD tesoro, ti adoro quando dici che odi Ginny! *.* Vabbè, ma ti adoro in tutti i sensi… diciamo che ti adoro ancora di più dopo aver letto questa recensione! *O* Niente lemon… o forse… eheh leggi le note finali… XD Beh, spero di averti fatto vincere la scommessa – anche se credo che sia finita in parità! XD).

 

 

Buona lettura, ci vediamo in fondo in fondo (NON LASCIATEVI SVIARE DALLA PAROLA ‘THE END’! >.<), con i ringraziamenti e un’ultima nota personale!

 

 

Epilogo 1

 

 

Il sole lo colpì con violenza negli occhi, abituati com’erano alla cupa oscurità della serra numero 4, non appena uscito alla fresca brezza primaverile.

Si coprì con una mano gli occhi, camminando lentamente verso la Great Hall per il pranzo, accanto a lui i compagni corsero per i prati fioriti, ridendo e scherzando, mentre la voce di Hermione lo raggiunse: - Non hai fame, Harry? –

Harry tolse la mano dagli occhi, spostando lo sguardo alla sua migliore amica, carica come sempre di libri che camminava accanto a lui.

Ultimamente Hermione era rifiorita, se prima era una ragazza carina, ora era bellissima, sempre più spesso il suo viso, che normalmente prima era quasi sempre serio e computo, si apriva in un dolce e allegro sorriso, mentre le sue gote si imporporavano ogniqualvolta Harry glielo faceva notare.

 

L’amour! Ha colpito anche l’impeccabile Caposcuola!

 

- Non molta. Ma tu sei ansiosa di vederlo, no? – la prese in giro Harry.

Hermione gli scoccò un’occhiata di traverso: - Non è carino che tu ti prenda gioco della tua migliore amica, capito? -

Harry rise, passandole un braccio sulle spalle e attirandola a sé: - Eddai… ora fammi un sorriso, Miss Granger –

Hermione tentò disperatamente di rimanere seria ma quando Harry esibì i suoi occhioni sgranati da cerbiatto non riuscì a resistere e gli donò un enorme sorriso, capitolando.

- Così ti voglio! – disse trionfante Harry.

Harry era proprio cambiato, riflettè con affetto Hermione, da quando era tornato da Tree Hill tutto in lui – con gran entusiasmo di tutti – attirava gli sguardi: come se quei mesi d’assenza gli avessero particolarmente giovato, il giovane Ragazzo-che-è-sopravvissuto-anche-all’ennesima-sfida-imposta-dal-Fato era diventato il sogno sospirato di qualsiasi strega o mago all’intero delle mura del castello.

Forse anche perché Harry si trovava incredibilmente a suo agio con se stesso, senza tanti problemi finalmente poteva guardare avanti senza timore di avere un signore Oscuro dietro l’angolo pronto a fargli una festa a base di Cruciatus e lucette verde brillante.

 

Forse perché Harry ora si sentiva veramente se stesso, felice, amato.

 

Oh, sì, perché era inutile che quelle oche delle Patil e della Brown se lo mangiassero con gli occhi, o che quel cretino di Smith avesse lasciato per la seconda volta in mezzo anno Ginny… Harry era impegnato. Felicemente impegnato.

A Hermione piaceva ripeterlo tra sé e sé con leggera soddisfazione, ben conscia del suo ruolo nell’intera faccenda: non era solita vantarsi, ma quella volta, al pensiero di Harry così felice, si sentiva prendere da una sensazione di compiacenza ben nota.

 

Se solo Ron riuscisse ad accettarlo…

Invece no, Ron si era man mano sempre più allontanato da loro, in particolare da lei, Hermione.

 

Era una situazione di cui tutti e tre soffrivano, nella quale però il più giovane di casa Weasley aveva una sua buona parte di colpa.

Senza puntare troppo il dito, era lui a non accettare le due relazioni dei suoi due migliori amici.

 

Eppure Hermione era così felice…

 

Non avrebbe mai immaginato che ci fosse qualcuno con cui stabilire una relazione così forte e così bella…

Con questi pensieri Hermione varcò la porta d’ingresso assieme a Harry mentre questi stava chiacchierando allegramente con Seamus e altre due ragazze che la Caposcuola sapeva essere del terzo anno di Ravenclaw.

- Serve aiuto, signorina Granger? – domandò una voce alle spalle della ragazza, questa non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi per capire chi fosse il proprietario a quella morbida voce gentile.

- Blaise! – Hermione si voltò alla fine e gli fece un enorme sorriso. Il ragazzo le passò una mano sulla guancia e gliela baciò – Salve ‘Mione -

Hermione, a quel bacio, divenne rossa e si scostò bruscamente: - Blaise! Che cosa combini? –

- Che c’è di male a baciare la mia splendida e intelligentissima ragazza? – ridacchiò Blaise.

- C’è di male, Blaise – disse con severità – che siamo nell’ingresso della scuola e questi comportamenti non sono per niente da tenere! -

Blaise arrovesciò gli occhi: - Merlino, perché mi sono innamorato di una Caposcuola? –

- Cinque punti in meno a Gryffindor, Granger, per aver rifiutato un pegno d’amore dal mio migliore amico! – Draco Malfoy spuntò fuori di dietro Blaise, con un ghignetto malevolo sul volto.

 

Ecco Draco Malfoy… Hermione sapeva bene quanti e quante sospirassero alla sua venuta per i corridoi della scuola o nelle aule.

 

Era di una bellezza diversa da Harry, era quel tipo di bellezza aristocratica e lontana da risultare per certi versi algida e irraggiungibile per i comuni mortali.

 

Se Hermione potesse fare un paragone tra i due, potrebbe azzardare che Harry era il tipo di persona più alla mano, aperta, e che quindi non c’era l’ancestrale paura di avvicinarsi ad una meravigliosa creatura divina come invece Draco Malfoy ispirava.

 

- Cinque punti in meno a Slytherin per la condotta del suo caposcuola, del tutto inadeguata, irresponsabile e soprattutto impicciona – rispose a tono Hermione, sistemandosi meglio i libri che teneva tra le braccia.

Blaise ridacchiò: - Eh sì, me la sono scelta proprio con un bel caratterino… - poi sorrise alla ragazza premuroso – Vuoi una mano, Hermione? Sembrano pesanti –

Draco fece una smorfia: - Che razza di mollusco romantico con gli occhi da triglia sei diventato, Blaise! Cos’è, il buon cuore Gryffindor ha contagiato anche te? –

- Non sarebbe male se contagiasse anche te, Draco – replicò Hermione, sorridendo.

- Si è mai visto un mollusco con gli occhi da triglia, Draco? – sospirò Blaise – Sei un po’ confuso? -

 

Draco scrollò le spalle rivolgendo ai due un sorrisino che non prometteva niente di buono.

Non era di certo cambiato, Draco Malfoy, nemmeno dopo che Hermione aveva avuto l’occasione di conoscerlo meglio nel soggiorno in America.

Non avevano passato molto tempo a Tree Hill, ma certamente erano stati dei giorni molto caotici oltre che complicati, che avevano messo in subbuglio gli animi di molti.

Era stato lì che Hermione e Blaise avevano stretto amicizia, trovandosi nella stessa parte, per poi approfondire la loro amicizia e innamorarsi l’uno dell’altro.

Era stato lì che Harry aveva passato dei giorni veramente tartassanti, tra le grinfie di Archibald Whilher, del cugino Lukas – perché Hermione proprio non riusciva a considerarlo una persona positiva - , e del fratellastro Nathan.

Era lì che Hermione aveva ricevuto la sua prima strigliata da un’insegnante, o da un ex insegnante per essere precisi, perché Remus Lupin di fatto non insegnava più a Hogwarts.

Fortunatamente non aveva accennato a nessuno la loro permanenza lì, se non forse a Dumbledore, che comunque non aveva detto niente, e quindi Hermione, tornata a scuola, aveva raccontato a tutti di essere stata bloccata nell’ala di malattie infettive del San Mungo dove aveva avuto l’occasione di conoscere meglio Draco Malfoy e soprattutto Blaise Zabini, ricoverati lì anche loro per la stessa, strana, malattia.

 

Inoltre Harry, al suo ritorno dall’America, era passato da loro e così, tutti insieme, si erano dedicati alla reciproca conoscenza.

 

Che bella scusa…

 

In ogni caso, dal loro ritorno ogni cosa sembrava essere andata al proprio posto e i giorni stavano trascorrendo nella più completa normalità: lezioni, visite in infermeria, partite di Quidditch, pettegolezzi…

Hogwarts non era mai stata così tranquilla, in quel primo anno di liberazione da Voldemort e di ritorno alla normalità dopo il rientro di Harry.

Con un sospiro, Hermione diede qualche libro a Blaise, in modo da potersi alleggerire un po’, si sistemò meglio la cinghia della borsa che teneva a tracolla, anche quella stracolma di libri, e lanciò uno sguardo a Ron, che in momento era a chiacchierare con un Hufflepuff.

 

Chissà…

 

- Come diavolo fai a cambiare classe con tutti questi libri? – sbuffò Blaise.

Hermione rise: - Metto un incantesimo di alleggerimento ovviamente –

- Perché, non l’hai fatto anche adesso? -

- Volevo andare a mangiare in fretta -

- Hai così fame? -

Hermione gli mise la propria mano sull’incavo del braccio: - Scemo, ero impaziente di rivederti –

Blaise si beò di quella frase e le baciò la fronte: - Ah, allora non sono l’unico innamorato qui, eh? –

- Beh, - rispose con falsa ripicca Hermione – magari potrei trovarmene un altro meno sbruffone di te, Blaise Zabini -

Blaise liberò un braccio dal peso dei libri e dalla presa della mano di Hermione per allacciarglielo attorno alle spalle e attirarla a sé: - Non sia mai, Caposcuola Granger –

- Bene – deliberò Hermione – Ora, poiché abbiamo appurato che sei innamorato di me… tieni – e gli diede anche la borsa.

- Hermione! -

La ragazza sorrise, poi, guardandosi attorno, notò l’assenza di Draco.

Scosse la testa.

 

Come se non sapesse dove si trovasse…

 

 

 

*

 

 

 

- Io ho fame! -

- Ma dai, vuoi farmi credere che il tuo stomaco è più importante di me? -

L’altro gli fece la lingua, con dispetto: - Vorrei vedere te… stamattina ho saltato anche la colazione per arrivare in orario alla prima ora di pozioni! –

- Ti avevo detto di arrivare puntuale… -

- Non provare a scaricare la colpa su di me, Draco Malfoy, capito? – Harry Potter gli puntò il dito contro, minaccioso, e gli occhi color smeraldo brillarono torvi.

Draco alzò immediatamente le mani in segno di resa: - Beh, ammetto di avere parte nella colpa… anche se è del tutto giustificata – gli baciò le labbra a sorpresa – Sai che non resisto quando ti ho tra le mani… - lo abbracciò, spingendolo contro il primo albero che trovò.

 

Poco prima, lasciando Hermione e Blaise ai loro soliti ‘battibecchi’ da fidanzati, Draco avevo sottratto Harry da Seamus e dalle due Ravenclaw che cercavano di insediarlo, lanciando occhiate inceneritici alle due ragazze, raggelandole.

 

Poi lo aveva portato fuori, nei pressi del lago.

 

Quel giorno splendeva il sole e una lieve brezza primaverile si alzava per allietare le cime degli alberi che proteggevano il piccolo angolo di paradiso dove Draco aveva portato Harry per essere al riparo dagli sguardi indiscreti ed eventuali indesiderate interruzioni.

Inoltre il lieve venticello increspava leggermente la superficie del lago, creando giochi di luce deliziosi.

Un perfetto luogo dove stare un po’ assieme.

Il loro bacio, in ogni caso, fu interrotto dall’unica variante di disturbo che Draco Malfoy non aveva previsto.

 

- Harry… - domandò staccandosi dal ragazzo con una strana espressione sul viso – quel rumore era il tuo stomaco? -

Harry era arrossito per l’imbarazzo: - Tel’avevo detto che stavo morendo di fame! –

Draco sbuffò spazientito, sedendosi poi a terra e facendo segno all’altro di raggiungerlo e sedersi accanto a lui.

- Draco, ho fame! -

- La smetti di lamentarti? – lo fulminò con un’occhiata – Roba da matti, ha sconfitto il Signore Oscuro e frigna come un bambino per la fame… -

- Beh, come credi che l’abbia sconfitto Voldemort? – domandò stizzosamente Harry, incrociando le braccia al petto ma arrendendosi e sedendosi accanto al biondo, senza però appoggiare la schiena al tronco.

- Con la bacchetta? – azzardò con ovvietà Draco frugando nella tasca della divisa e tirandone fuori un sacchetto di carta.

- Con lo stomaco pieno! – lo corresse Harry.

Draco gli rivolse uno sguardo disgustato, poi gli diede il sacchetto: - Tieni, bisbetico -

Harry guardò per un istante il sacchetto, poi guardò Draco, poi di nuovo il sacchetto: - Che c’è lì dentro? Mica mi troverò una scatoletta e una proposta di matrimonio? – ridacchiò.

- Non essere ridicolo, Potter. Il tuo stramaledetto cuore Gryffindor si può mettere in pace e non trasformarsi in una massa gelatinosa appiccicosa come lo zucchero a velo – rispose seccamente Draco, gli lanciò in grembo il sacchetto e incrociò le braccia dietro la nuda, appoggiandosi completamente al tronco d’albero – E’ il tuo pranzo. L’ho rubato dalle cucine poco prima. Gli elfi sono stati fin troppo felici di servirmi, tranne quell’ipocrita di Dobby, che mi ha rifilato un calcio nello stinco. E per tua informazione mi fa ancora male -

Harry prese il sacchetto che Draco gli aveva lanciato, lo aprì e vi trovò qualche panino e un succo di zucca.

Evidentemente Draco voleva avere Harry tutto per sé e non divisi dai consueti tavoli delle case nella Great Hall, per questo era andato a sgraffignare qualcosa nelle cucine, sapendo che Harry avrebbe avuto fame, sapendo anche che Harry aveva saltato la colazione perché si era riaddormentato nel letto di Draco dopo una notte molto intensa e sordo ai richiami di Draco la mattina, aveva così tardato a Pozioni.

 

Draco non aveva mai visto Snape così felice dal ritorno di Harry a Hogwarts.

 

Harry si piazzò mezzo sdraiato sul petto di Draco, provocando al biondo un sussulto: - Come faccio a non commuovermi e vedere tutto a cuoricini, dopo che tu hai avuto un così bel pensiero per me? – sbattè le ciglia ripetutamente.

Draco quasi lo buttò per terra: - La ricompensa che voglio non è certo una scena sdolcinata! – poi ghignò – Preferisco qualcosa di più… fisico – quell’ultima parola gliela sussurrò nell’orecchio, facendo rabbrividire il ragazzo.

Harry si staccò: - Prima fammi mangiare… altrimenti dove le trovo le energie per sopportare la tua faccia tosta? – borbottò.

Draco alzò gli occhi al cielo: - Ma guarda te che fidanzato pessimo mi è toccato! –

- Non tel’ho di certo chiesto io! – lo folgorò Harry.

- Non precisamente. Chi, dopotutto, potrebbe resistere al mio fascino? – Draco ridacchiò – Persino il Salvatore dei Dieci Universi ha ceduto… -

- Ma sentitelo… che arrogante -

- Non di certo ti dispiace, eh, Harry? – gli sussurrò maliziosamente Draco – Chi desiderava essere sculacciato ieri sera? -

Harry si morse il labbro, leggermente a disagio: - Idiota! Sei tu il pervertito! –

 

Draco rise, finalmente e il suo viso sembrò risplendere.

 

Harry lo guardò sorridendo, stupendosi ancora una volta con cosa il Fato lo aveva preso in trappola: Draco Malfoy, il Caposcuola Slytherin, era il suo fidanzato.

 

Chi mai l’avrebbe mai previsto?

 

Harry no di certo, perché per capire che tra di loro c’era qualcosa di più che un semplice odio generazionale, e se ne stupiva ogni giorno che passava.

 

E pensare a tutto ciò che era successo…

 

Addentò il panino con gusto, biascicando un: - Grascie… - stentato.

Draco lo guardò scotendo la testa, si abbandonò al tronco, riposandosi, chiudendo persino gli occhi.

- Senti… - cominciò dopo un po’, quando Harry era al secondo panino, tenendo comunque gli occhi ancora chiusi – hai più sentito il tuo fratellastro? -

 

Harry quasi si strozzò con un pezzo di pane, bevve un sorso di succo e finalmente rispose. Draco, in ogni caso, non lo guardò, sapeva perfettamente che gli occhi di Harry si era incupiti per un istante e con la sua semplice – e nemmeno troppo spassionata domanda – aveva sollevato un enorme e fitto polverone di ricordi, e non del tutto piacevoli.

Draco non aveva più sollevato la questione con Harry e da quando avevano lasciato Tree Hill non aveva più chiesto nulla al suo ragazzo, ritenendo di essere sufficientemente soddisfatto nell’aver vinto Harry e il suo amore.

 

Naturalmente la curiosità era rimasta: fino a quanto si erano spinti? Aveva mai Harry rimpianto la sua scelta?

 

Rimpianto…

 

Harry aveva scelto il giorno dopo la strenua lotta tra Draco e Nathan, e nessuno dei due poteva immaginare con quanti pensieri quella notte nemmeno aveva toccato letto – pressoché distrutto, inoltre -.

 

E così alla fine, dopo mesi, Draco glielo aveva chiesto.

 

 

Sei ancora in contatto con lui?

Devo preoccuparmi per un  ‘ritorno di fiamma’?

 

 

Si ripetè mentalmente che dopotutto era ridicolo avere certi dubbi, però, sentiva che Harry, in ogni caso, non avesse ancora dimenticato del tutto Nathan.

 

E come avrebbe potuto?

 

Troppo presto…

Troppo forte la tempesta di passione si era abbattuta su di lui.

 

E Nathan non era certamente una persona semplice da dimenticare.

E lo stesso Harry ancora non era riuscito a dimenticare l’espressione ferita sul viso di Nathan quando gli aveva comunicato che aveva scelto Draco.

 

Ricordava bene quel giorno.

 

Era mattina e quella notte non aveva chiuso occhio, era andato nella camera di Nathan trovandolo vestito da jogging, come al solito a quell’ora, e con due occhiaie che indicavano perfettamente che nemmeno lui era riuscito a dormire sonni tranquilli.

Le ferite del giorno prima le aveva curate sommariamente Hermione con un pizzico di magia e successivamente era stata Abby a prendersi cura dei due irresponsabili feriti.

In ogni caso Harry aveva deciso di comunicare la sua decisione prima al fratellastro: temeva che la sua reazione fosse spropositata, per questo aveva preferito incontrarlo da solo. Pensando anche, che, dopotutto, se Nathan aveva da dire qualcosa di particolarmente pungente e malevolo, Harry se lo era anche meritato.

 

COME PUOI PREFERIRE LUI A ME?

 

Quella frase, gridata con tutto il fiato che aveva in corpo, aveva spiazzato Harry. Soprattutto per l’odio e il disgusto con cui aveva pronunciato quel ‘lui’.

 

Ma, Nathan… perché tanto dispregio? Non è più innaturale che avessi scelto te?

Siamo fratelli.

 

Glielo aveva detto e Nathan aveva dato completamente di matto.

Forse aveva anche ragione, forse la parte dell’amante respinto non faceva per lui, forse aveva sopportato troppo dolore in silenzio… ed essere tradito anche dal fratello che credeva di amare era stato troppo.

 

Harry capiva.

 

Gli si era stretto il cuore quando aveva visto quella scintilla di odio nei suoi occhi neri, quell’espressione arcigna così simile a quella di Archibald Whilher, quella piega disumana del viso.

 

Mi dispiace farti soffrire così.

 

Nathan lo aveva guardato con odio e se n’era andato dalla camera correndo come un forsennato. E Harry lo aveva preferito, pensando che se fossero rimasti nella stessa stanza per ancora qualche secondo, Nathan di certo lo avrebbe riempito di pugni.

Prese il gesto di Nathan – la ‘fuga’ – come un atto di amore.

 

Mi dispiace. Non volevo farti soffrire.

 

Aveva ripetuto.

 

Tale padre, tale figlio.

 

Aveva detto in tono estremamente triste e amaro Archibald Whilher, sulla soglia della porta parte. E aveva guardato Harry con dolore.

 

Forse ricordava ancora Lily Evans. E in che modo aveva spezzato il cuore di Dan.

 

Sì, perché Lily aveva ridotto il cuore di Dan in pezzi tanti piccoli che non si era riuscito in alcun modo a rimetterli insieme.

 

Lily aveva distrutto Dan, aveva spezzato qualsiasi speranza di felicità.

E nemmeno Nathan era riuscito a riempire quel vuoto incolmabile.

 

Ora Harry aveva spezzato Nathan.

 

E anche Whilher si rendeva conto che, dopotutto, quale altra scelta aveva?

 

Tra le due scelte – rifiutarlo e quindi infrangergli il cuore, e accettarlo e quindi spezzare ogni vincolo con la società, la morale e il mondo – Harry aveva optato per la meno peggio.

 

Ma non avrebbe odiato Harry meno di Lily.

 

Harry rinsavì a quei pensieri masticando un boccone e rispondendo: - No. Non oso -

- È terribile, vero? – ricordava che Nathan nemmeno era presente quando erano partiti. Harry lo aveva cercato con lo sguardo fino a quando non erano entrati in vettura.

- Sì, lo è – Harry lasciò da parte il panino e si appoggiò a Draco che, prontamente, lo avvolse in un abbraccio.

- Ti penti di tutto questo? -

- No – rispose serenamente Harry – Mi dispiace per Nathan ma… certe cose non possono avere un lieto fine… - quasi sorrise, con amarezza, dicendo quelle parole.

 

Tu avresti voluto un lieto fine con Nathan, Harry?

 

- Ma mi tengo in contatto con Archibald Whilher -

Draco inarcò un sopracciglio: - Perché? –

Harry lo guardò negli occhi: - Dopotutto… lui ha fatto tutto questo per la famiglia… - si tormentò il labbro – Mi fa un po’ pena… -

Draco annuì: - Capisco. Beh, ha dovuto guardare senza fare nulla tua madre lasciare suo figlio. È riuscito a tenere Nathan con sé, ma non ha più avuto indietro suo figlio. E adesso ha dovuto assistere alla stessa cosa con suo figlio. Ironico –

- Non ironico… - disse Harry – Solo molto triste. E ingiusto -

 

Non m’importa se siamo fratelli!

 

- E come sta Nathan? -

- Così così – rispose indorando la pillola.

 

Non sta bene, ma è troppo orgoglioso per ammetterlo.

In ogni caso se la cava con il basket.

 

Sta tentando di dimenticarti.

È forte, più di suo padre, e forse ce la farà.

 

- Uhm… e tuo cugino? Quel Lukas? -

- Dopo quello che mi ha detto Hermione non credo di voler proprio parlargli ancora… - ammise Harry – In ogni caso sta bene -

- E… ti dispiace aver lasciato Tree Hill? -

- Che scelta avevo, Draco? Ho sempre desiderato una famiglia, ma dopo un po’ ci si stanca di sperare… ed ecco che appare una famiglia intera dall’America, per colpa di mia madre. E io che avevo sempre creduto che lei fosse… senza macchia, così innamorato di mio padre… -

- Harry… -

- Lo so, non dovrei condannarla… ma… fa male, ecco. Faceva male. Poi mi sono ritrovato Nathan… -

 

Nathan…

 

Nathan e I suoi baci ardenti, le sue blande promesse e la sua testardaggine.

 

No, a lui non sarebbe interessato andare contro tutti e tutto.

Ora che aveva trovato una persona da amare, non si sarebbe tirato indietro, ma Nathan era un’irresponsabile e un impulsivo, figurarsi se non combattesse.

 

E inoltre Nathan era un animo ardente, fin troppo, forse.

 

Però…

 

Erano fratelli e Harry proprio non riusciva a scordarlo, né avrebbe potuto: se fosse successo… il risultato sarebbe stato veramente disastroso.

 

- Avrebbe potuto essere una famiglia… - disse a voce bassa Harry.

Draco annuì distrattamente.

- Ma ora sei felice, Harry? – domandò mentre un’oscura nube di dubbio investiva il suo cuore – Sei felice? -

 

Harry… lo vuoi?

 

Harry sorrise, baciando leggermente le labbra di Draco: - Naturalmente. Come non potrei esserlo? –

 

 

Mamma… grazie per il tuo segreto.

Mi è servito.

Mi ha aiutato.

E così ho conosciuto Draco.

 

 

*The End*

 

 

 

Credevate che fosse finita qui?

Ma no, dai, che i fan di Nathan si consolino, è arrivato il loro turno!

 

 

 

Epilogo 2

 

 

La luce del sole morente entrava nella stanza a varie riprese, inframmezzata dal movimento discontinuo della tenda.

Harry si asciugò il velo di sudore che imperlava la sua fronte, sospirando, resse con una mano la sbarra di ferro che doveva reggere la tenda.

Era in piedi sopra la lunga scala, cercando di sistemare la tenda di fronte alla finestra della piccola sala.

 

- Ma guarda che mi tocca fare… - sibilò astioso verso la povera sbarra.

 

Quasi arrendendosi scese dalla scala, spostandola a lato mentre inforcava la bacchetta che teneva nella tasca della camicia a quadri che indossava.

Con due semplici e silenziosi incantesimi sistemò la tenda al suo posto, con occhio critico, osservò il suo lavoro e decise di non preoccuparsi troppo per la piega storta che aveva preso.

Sospirò nuovamente, irritato.

Ci mancava anche la tenda adesso! Come se non avesse abbastanza problemi al momento!

Si massaggiò un attimo il collo, guardandosi nel frattempo attorno, fissando con aria compassionevole la piccola saletta ingombra di oggetti sparsi ovunque e scatoloni messi uno sopra l’altro alla rinfusa.

Il solo pensiero di doverli anche aprire e mettere a posto il loro contenuto era angosciante.

Diede un’occhiata al suo orologio da polso.

 

Le otto.

Beh, una pausa poteva anche concedersela…

 

Andò in cucina, osservando con indubbio orgoglio l’unico locale dell’appartamento con una parvenza di ordine, ovviamente nemmeno andò dal frigo, che avrebbe in ogni caso trovato vuoto, ma afferrò una sedia per sedersi e riposare.

In quel momento Harry sentì una chiave girare nella serratura, alzò di scatto la testa, sentendola scricchiolare per la velocità e la violenza con la quale aveva operato il gesto.

Passi affrettati, un borsone appoggiato per terra, e finalmente Nathan apparve nella soglia della cucina, con due sacchetti di plastica in mano.

 

- Beh? Già stanco? -

 

Harry gli rivolse un’occhiata minacciosa: - Non ti lamentare sai? Ho dovuto sistemare tutta la cucina e la camera da letto… lasciami due secondi di calma! Almeno hai fatto la spesa… -

Nathan gli fece un sorriso storto, appoggiò i sacchetti sul tavolo e si chinò per posare un bacio sulle labbra di Harry.

- Non mi dai nemmeno il bentornato? -

- Cucini tu? – domandò Harry – Perché se cucini tu potrei darti un bacio! -

Nathan fece una smorfia: - Approfittatore –

Harry sgranò gli occhi, nella perfetta imitazione di un quanto più dolce potesse esserci al mondo, in modo da commuovere il fratellastro.

Nathan resistette stoicamente per poi capitolare quando Harry cominciò a sporgere il labbro inferiore.

- E va bene… ma adesso dammi un bacio come si deve -

Le loro labbra si scontrarono con dolce violenza, come sempre, Harry avvolse le mani alla nuca di Nathan, attirandolo a sé mentre quest’ultimo si chinò per raggiungere meglio le labbra dell’altro, appoggiando le mani una sul tavolo e l’altra sullo schienale della sedia, per tenersi in equilibrio.

Immediatamente le loro lingue si scontrarono, ballando sulle note della loro passione e sensualità.

Quando si staccarono entrambi sorridevano.

Nathan gli diede un buffetto affettuoso sul naso prima di raddrizzarsi e togliersi la pesante felpa della sua nuova squadra di basket.

Andò a frugare nei sacchetti, guardando alternativamente i due alimenti appena estratti, per un attimo sul viso si dipinse un’espressione corrucciata, poi sospirò.

- Com’è andata oggi l’allenamento? – domandò Harry, divertito da quella scena.

- Jackson ha fatto il suo primo canestro… - rispose laconicamente Nathan.

Lo disse in tono così asciutto che quasi preoccupò Harry.

 

Stai soffrendo la nostra scelta?

 

- Ti dispiace? – chiese di getto.

- Beh, almeno alla fine qualcosa di buono l’ha fatta – replicò Nathan – Vai pure a farti la doccia, ci penso io alla cena -

- Intendevo… ti dispiace essere qui? – chiarì Harry.

Nathan lo guardò duramente: - Non essere ridicolo, Harry, sai che per noi era l’unica soluzione… -

- Lo so… solo… - Harry prese un profondo respiro – A Tree Hill hai lasciato tutto… la tua squadra, il tuo posto di capitano… e tu ami così tanto il basket… -

Nathan lo guardò con tenerezza: - Tutti e due abbiamo rinunciato a qualcosa, ma non per questo sono pentito della mia scelta. Tu lo sei? -

- Assolutamente no! Solo… -

- Solo? -

- Niente… vado a farmi la doccia – si alzò tristemente dalla sua sedia, andando in bagno.

 

Quando fu sotto il getto della doccia, Harry si lasciò cullare dai suoi pensieri: erano passati due mesi dal giorno in cui Whilher era venuto a Hogwarts per rivelargli di avere un fratellastro.

 

Ora Harry viveva assieme a quel fratellastro lontano non solo da Hogwarts ma persino da Tree Hill, il luogo nel quale era cresciuto Nathan.

 

Avevano deciso di lasciarsi tutto alle spalle e rincominciare da zero in un'altra città non solo perché Nathan ormai non riusciva più a sopportare le menzogne del nonno, ma anche perché intuivano entrambi gli ostacoli che ben presto si sarebbero interposti tra loro e la felicità.

Harry era sempre stato conscio che aveva operato una scelta difficile il giorno in cui aveva rifiutato l’amore di Draco Malfoy.

 

Sapeva bene di aver rifiutato, seppur tacitamente, la possibilità di avere una vita più tranquilla e serena, con meno problemi. E probabilmente anche l’opportunità di conoscere meglio e forse apprezzare anche Draco Malfoy.

 

Ricordava il suo sguardo, duro e ferito.

 

E così… hai scelto lui. Avrei dovuto immaginarmelo.

Tu e i guai andate sempre a pari passo.

 

Lo aveva detto però con voce falsamente fredda.

 

Non è una questione di guai, Draco Malfoy, è una questione di amore.

 

Draco aveva alzato le spalle.

 

Se lo dici tu.

Beh, ti auguro buona fortuna, ti servirà.

 

Harry non aveva confutato quell’augurio, sapeva che c’era del vero, ma aveva comunque rimproverato Draco. questi aveva annuito e gli aveva voltato le spalle, il giorno dopo era partito per Hogwarts assieme a Blaise e Hermione.

La sua migliore amica lo aveva abbracciato con le lacrime agli occhi, dispiaciuta per la scelta di lasciare Hogwarts.

 

Non ci ripenserai, vero?

Ricorda comunque che io sono dalla tua parte.

 

Harry gli aveva accarezzato i capelli e baciato la tempia come si fa ad una sorella particolarmente affezionata.

 

Il tuo sostegno conta molto per me.

Ti voglio bene, Hermione e… cerca di parlare con Ron se puoi.

 

Hermione gli scriveva ogni tre giorni, chiedendogli sempre se tutto andava bene, se avesse bisogno di aiuto, se gi servisse una mano. Harry ringraziava il cielo di avere un’amica così cara.

In ogni caso Harry e Nathan avevano lasciato Tree Hill una settimana dopo la partenza di Hermione, Draco e Blaise con Remus Lupin, quest’ultimo era comunque tornato da Harry per portargli il nulla osta per lasciare Hogwarts ed essere trasferito alla Scuola Superiore di Magia di New Orleans .

Lì Remus aveva trovato loro un appartamento e aveva aiutato Harry a trasferire i suoi soldi dalla Gringott ad una banca locale, convertendo la moneta magica con i dollari.

Nathan ovviamente aveva un fondo che aveva sfuso dalle sostanze della famiglia Whilher, aveva salutato la madre con freddezza e si era lasciato tutto dietro le spalle senza molti rimpianti.

Nella nuova città aveva preso a frequentare la scuola pubblica ed era entrato immediatamente nella squadra di basket, per ora senza il rango che aveva prima di capitano.

Harry invece si era trovato molto bene nella nuova scuola: non era un castello prestigioso come poteva essere Hogwarts, ma lasciava ai ragazzi la possibilità di alloggiare fuori dal complesso studentesco, nella cittadina, per questo Harry tornava a casa dopo le lezioni e poteva stare così tanto tempo con Nathan.

Inoltre il suo nome era sulle labbra di tutti lì, e dal primo colloquio con il giovane preside aveva notato una scintilla di orgoglio nei suoi occhi, come se si sentisse ora in dovere di poter guardare Dumbledore dall’alto in basso ora che aveva lui Harry Potter sotto la sua ala protettrice.

 

No, Harry non aveva ripensamenti in merito alla sua situazione attuale solo…

 

Temeva che Nathan non avesse accettato la loro nuova vita: era una persona orgogliosa, abituata a vincere, ad essere osannato a Tree Hill.

 

Ora si ritrovava ad essere solamente un giocatore come un altro, particolarmente bravo e abile, oltre che veloce, che raramente sbagliava canestro, ma non aveva lo stesso prestigio di prima, non era capitano, per dirne una.

Inoltre aveva sempre vissuto con Abby che si prendeva cura di ogni pasto, con il nonno che si occupava di tutto ciò che non andava bene.

Ora invece abitava con la sola compagnia e spalla del suo fratellastro mago, che però vedeva raramente, tra allenamenti e scuola, inoltre non era abituato né alle faccende di casa né alla cucina.

Harry aveva timore che da un momento all’altro Nathan si stancasse di quella vita fatta di privazioni.

 

E invece, fino a quel momento, sembrava che vivessero una vita famigliare relativamente serena.

 

Nathan passava ore e ore al campo da basket della scuola per allenarsi e affinare la sua tecnica, per salire di grado in fretta. Aveva cominciato a imparare a cucinare persino.

No, per lamentarsi non si lamentava, anzi, a Harry era parso più che felice, e prima di lasciarsi andare al sonno ristoratore, Nathan avvolgeva in un abbraccio stretto Harry, tenendolo contro di sé con dolcezza e protezione, come se avesse timore che il ragazzo sparisse nottetempo, lasciandolo solo.

 

E prima di addormentarsi, puntualmente gli sussurrava all’orecchio: - Ti amo – come una dolce litania.

 

Harry si frizionò i capelli con forza, sorridendo nonostante i suoi brutti pensieri, mentre passando di fronte alla porta della cucina per dirigersi in camera, vide Nathan imprecare contro un povero e innocente uovo in camicia.

Vestito in fine di tutto punto, raggiunse Nathan in cucina, odorando il profumo di cibo che si era sparso per casa.

 

La mia casa.

 

 

La nostra casa.

 

 

- Giusto in tempo – esclamò Harry, occhieggiando affamato la tavola imbandita.

Nathan gli rivolse un’occhiata da sotto in su: - Non aspettarti troppo… ho lasciato bruciare l’uovo –

- Di nuovo? – ridacchiò Harry prendendolo un po’ in giro.

Nathan gli tirò lo strofinaccio con cui si stava pulendo le mani in faccia.

- Dai, scherzavo! – sorrise il fratellastro.

- Domani tocca a te. E farai anche il mio turno di dopodomani – chiarì Nathan, sedendosi e mangiando anche lui.

Harry alzò gli occhi al cielo: - Lo so… lo so –

- E mi raccomando evita… -

- … schifezze come queste – completò la frase Harry – Lo so, me lo dici tutte le volte – gli sorrise – Vivere con atleta non è una passeggiata -

- Infatti non ho mai capito come faccia tu a mangiare tutto quello che mangi ed essere un cercatore così veloce… -

Harry rise.

 

Nathan aveva sempre avuto una certa vena di precocità, per questo aveva imparato in fretta a convivere con un mago: aveva appreso in una settimana tutti i termini maghi da Harry, per essere più vicino al ragazzo nel momento del bisogno.

Si era subito preoccupato dell’accoglienza che i maghi americani potevano riservargli – lui era abituato a fare a botte con suo cugino e comunque ad attraversare molte difficoltà nella sua ex scuola, per questo aveva timore che con la magia la vita di Harry nella sua nuova scuola fosse più difficile. Inoltre aveva paura che la natura candida e generosa di Harry potesse essere per il ragazzo un punto debole – e aveva preteso da Harry che gli spiegasse per filo e per segno il suo mondo.

 

Per potergli essere più vicino e poterlo aiutare.

 

Ovviamente si era tranquillizzato quando aveva fatto la conoscenza di alcuni nuovi amici di Harry ed era venuto a sapere della sconfinata fama del suo fratellastro.

Nathan gli lanciò un’occhiata: sembrava felice, mangiava lieto e gli raccontava delle cose capitate quel giorno.

 

Sembrava veramente essere felice.

E Nathan lo era per riflesso.

 

Quanto lo amava… ormai non avrebbe potuto più spiegarlo, tanto erano forti i suoi sentimenti per lui.

 

E il loro vincolo di sangue?

 

Non m’importa.

 

Che cosa si poteva pensare del loro legame?

 

Stavano assieme, come persone normali, incuranti delle regole della società, erano felici. Per questo si prendevano il lusso di non incolparsi di alcun peccato.

 

Che peccato c’era nell’amare?

 

Harry notò lo strano sguardo di Nathan, così intenso che era capace persino di trapassarlo parte per parte: - Che cosa c’è? Hai uno sguardo strano… -

 

Nathan non rispose a parole, appoggiò la forchetta sul piatto, provocando un lieve tintinnio e si allungò per prendere la mano di Harry, la strinse, sorrise lievemente.

Harry ricambiò la stretta, sorpreso, ma grato.

 

Forse Nathan sembrava avere un carattere troppo irruente, a volte arido, ma Harry ormai lo conosceva bene, dietro il suo comportamento duro era ben lontano da non essere sensibile alle  altrui, soprattutto quelle del fratello.

 

Non sarai felice scegliendo Nathan.

 

Gli aveva detto Lukas, un giorno a scuola, prima che Harry partisse.

 

E come sarei felice? Scegliendo te?

 

Aveva risposto Harry con una punta di astio nella voce. Per quanto avesse tentato, cercare di inquadrare Lukas non era semplice.

Inizialmente aveva pensato di aver trovato un amico ma, da quanto aveva sentito da Peyton e Hermione… forse non lo conosceva così bene come credeva, o aveva creduto.

Aveva tradito Brooke con Peyton, e aveva litigato poi con entrambe, poi aveva nascosto la ‘verità’ cogliendo però l’occasione per fare una predica a Nathan, del tutto ingiustificata.

 

Forse. Ma forse sarebbe stato meglio se tu fossi andato con il biondo.

Ma hai scelto, no? Immagino che non tornerai indietro.

 

Harry aveva scosso la testa.

 

No. Non rimpiangerò la mia scelta.

 

E per la prima volta Harry aveva sorriso, rispondendo a testa alta e con serenità.

 

Se stava anche sbagliando, nessuno aveva diritto di proibirgli di tentare di essere felice. Non sempre si ha quello che si desidera, l’importante era seguire la sua scelta e tentare almeno.

 

Per non rimpiangere.

Per sperare ancora.

 

Perché non cel’avrebbe fatta a rinunciare a Nathan.

 

Mai.

 

- Ora sei tu che mi stai guardando strano – disse Nathan.

Harry scosse la testa, come per dirgli che no, non c’era niente.

- Sono felice – disse solamente.

Nathan gli sorrise ancora: - Anche io lo sono. Ti amo, Harry –

 

Che importanza aveva la società?

Nessuna.

 

E il sangue?

Alcuno.

 

 

Mamma, mamma, ti rivelo un segreto:

amo mio fratello

come nessun altro.

 

 

*The End.*

Mistress Lay

 

 

 

Note conclusive:

E ci siamo, con questo diciannovesimo capitolo, si conclude questa fic.

Spero che siate soddisfatti/e di questo epilogo, perché mi sono scervellata nel decidere che fare… e alla fine ho scelto la possibilità meno originale e più scontata che avessi mai potuto scegliere! >.<

Ma ho deciso così, per rendervi tutti felici.

Perché, in fondo, ho anche io un cuoricino che batte nel petto. (ma dai, non l’avrei mai detto!?)

 

Inoltre… visto che molti di voi hanno chiesto una lemonuccia… ovviamente qui non la posso mettere ma se volete, visto che l’ho scritta per Hachi, potete richiedermela al mio indirizzo mail… XD

 

In ogni caso, se volete rintracciarmi per chiedermi qualcosa delle fic o altro, o solamente per chiacchierare un po’… io sono sempre qui! *.*

 

Grazie innanzitutto al vero fautore di questa fic, James, perché con la tua sfida mi hai spronato a scrivere questa strana fic! XD

 

Grazie a chi commenta, i veri focolai della mia ispirazione. Le vere pietre miliari. Chi mi fa sorridere e chi mi fa dannare. Grazie.

 

Grazie soprattutto a Moony che si è sopportato questo delirio, ripresa per ripresa, grazie alla mia Big Sis Kira, che ha ispirato, non volendo.

Grazie alla madrina, Elecam28, alla mia adorata moglie, Mistica, a quel tesoro di fann1kaoriyuki.

 

Grazie a tutti coloro che mi hanno seguito fin dai primi capitoli, a chi mi ha letto a varie riprese, a chi ha letto la mia fic tutta insieme, a chi sta leggendo ora per la prima volta.

 

Grazie ancora a tutti i recensitori.

Spero di ritrovarvi nelle mie fic correnti o nelle prossime.

In caso contrario grazie.

Grazie per le vostre emozioni.

E per quelle che mi avete trasmesso.

 

 

In ordine di apparizione (e grazie anche a chi ha aggiunto questa storia tra i preferiti!):

 

Jackie Hooker,

piropiro,

Moony*,

Michelle Malfoy,

NamiTheNavigator,

LadyBlood,

Stè_Wormy,

James_Prongs,

debby-potter,

Kaylin,

waa,

Eliz,

Rowan_Mayfair,

kristima,

pop,

ekslytherin,

Kira,

lily2000,

mistica,

ely_scorpioncina,

hermione rad,

Slytherin Girl,

Aviendha,

Lunastortalupin,

Baby,

fairy81,

Mimi88,

Lalia,

ysal pax,

Bellatrix Malfoy,

giulia,

Wichita Kid,

empire,

Captain,

nora,

haley,

millie,

BloodyMoon,

panuela,

MORFEa,

nox,

gorgeous,

Shade_Scary,

kitten 85,

ragazza interrotta,

Isilya,

reader,

veve,

_darklily_,

briciola 88,

natty,

lal23,

aryVano’90,

Katiya,

emissariadisaturno,

kandra,

bittersugar,

elecam28,

Lelorinel,

Nal,

saso,

mezzosecolo,

Zafirya,

ziz,

evanescence88,

Jelly Shy,

Duda,

fan-chan,

manako,

verity,

sara,

Resha,

Streghetta Potterina,

gokychan,

fann1kaoriyuki,

tess4ever,

DJKIKA,

Lunatica86,

iris,

mono,

IAIA119,

Lucy,

suicidal_love,

Fife,

Selene_90,

fuyumi chan,

LadyDepp,

Gloria_Potter,

Slytherina,

Rea 14.

 

Spero di aver capito bene gli eventuali cambi di nick… se no, perdonatemi, e date la colpa alla fretta… >.<

 

Bax bax,

COMMENTATE!

Miss

 

  
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