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Autore: Dafhner    24/01/2013    0 recensioni
Sara era una ragazza di diciassette anni con occhi ambrati e capelli biondi che frequentava il quarto anno di Liceo ed era fidanzata da tre anni.
Il suo ragazzo, Mattia, aveva diciotto anni e viveva a Milano.
I due si vedevano ogni fine settimana e programmavano di passare le vacanze estive insieme ma un piccolo inconveniente sconvolse i loro piani.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Salve a tutti,

Spero che la mia storia vi piaccia e che mi facciate sapere cosa ne pensate.
L'ho scritta d'impulso quindi se ci dovessero essere degli errori per favore ditemelo :)

Buona lettura,

G.

 

Era un nuvoloso venerdì pomeriggio. Sara era sul pullman che in poche ore l’avrebbe condotta dal suo ragazzo.
Aveva un’aria triste e preoccupata. Il suo ciclo era in ritardo e quel fine settimana avrebbe fatto il test per scoprire se la sua vita sarebbe cambiata.
Dopo un po' arrivò all’affollata stazione dove, come al solito, vi era Mattia ad aspettarla. I due si abbracciarono a lungo e poi si incamminarono verso la farmacia più vicina senza nemmeno parlare.
Durante il percorso Sara provò a rompere il gelo che si era creato per la prima volta tra i due.
“Come mai quelle occhiaie?” domandò sorridendo
Il ragazzo provò a sorriderle e rispose “Non sono riuscito a dormire sta notte”
Arrivarono davanti alla farmacia.
Mattia era terrorizzato e così Sara fece un bel respiro e con molto coraggio entrò, chiese un test di gravidanza alla farmacista e uscì.
Nuovamente per tutto il tragitto nessuno dei due parlò. Erano troppo sconvolti e spaventati. Sara non faceva altro che ripensare quella maledetta sera in cui non si era saputa controllare e aveva impedito al suo ragazzo di uscire da lei prima di venire. Lui pensava a come avrebbero reagito i suoi genitori che erano accaniti sostenitori della castità fino al matrimonio.
Quando arrivarono a casa la trovarono vuota e capirono che era il momento giusto per farlo; così Sara andò in bagno mentre Mattia la aspettava fuori dalla porta, ansioso. Dopo pochi secondi si spalancò e ne uscì una ragazza in lacrime con un bastoncino in mano. “Per favore vedilo tu. Io non ce la faccio”. Il ragazzo lo prese tra le mani e aspettò che i minuti passassero dopo di che lo guardò.
Era positivo.
Si sedette per non cadere. Migliaia di pensieri invasero la sua mente. Sarebbe diventato padre a diciotto anni. Avrebbe dovuto lasciare la scuola e aveva rovinato la vita della donna che amava.
Ben presto il suo viso cominciò ad essere solcato da lacrime, non sapeva cosa fare.
Dopo un po’ si fece coraggio, sospirò e si diresse verso il salone dov’era rannicchiata la piccola Sara che nascondeva il volto tra le gambe.
Quando la ragazza sentì i passi avvicinarsi alzò lo sguardo e capì. Era davvero incinta. Non servì che Mattia glielo dicesse, il suo sguardo parlava da solo. Non era più acceso, era spento, triste, come se quel bastoncino gli avesse appena confermato che il suo mondo era crollato e che lo attendeva una vita di sacrifici. I due ragazzi si abbracciarono e cominciarono a piangere. Piansero a lungo.
Nessuno dei due riusciva a parlare né voleva farlo. Tutta quella situazione era troppo dolorosa, era troppo per loro.
Passarono la serata cercando di sembrare normali, giocando con i fratellini di Mattia e scherzando poi andarono a dormire.
Quella notte Sara non pianse. Non ne aveva la forza. Cercò di capire cosa ne voleva fare ma non ci riuscì. Mattia al contrario pianse a lungo e verso le quattro del mattino andò in camera della ragazza, si infilò nel suo letto e l’abbracciò da dietro. La ragazza ricambiò l’abbraccio e si addormentarono così. Accoccolati. Come due bambini che si ritrovavano costretti a lasciare il mondo della favole.


Grazie per averla letta,
Per favore recensitela e se volete passate e leggere le mie altre storie anche se sono un po'diverse da questa e non le aggiorno da un po'
G.

  
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