24/01/2013
2 recensioni
A Marta.
Tantissimi auguri ancora <3
SABOTAGING
Si erano dati appuntamento quel pomeriggio, al Lima Bean. Nessuno doveva conoscere nulla di tutto quello. Nessuno. Nessuno avrebbe capito.
Santana lo sapeva e lo sapeva anche Sebastian.
Se qualcuno degli Usignoli o delle Nuove Direzioni li avesse scoperti, li avrebbe sicuramente giudicati e loro non volevano questo. Assolutamente. Volevano solo impegnarsi in santa pace in ciò che avevano da poco cominciato.
Perchè sabotare i Golden Globets alle regionali non era una cosa da prendere alla leggera.
Che poi, che razza di nome era Golden Globets?
-Sembra il nome di una fabbrica di cioccolatini- commentò Sebastian, sorseggiando il suo caffè. -Di certo non di un Glee club serio. Un po' come le Nuove Direzioni.-
-Senti- lo interruppe Santana, infastidita. -Non sono venuta qui per stare a sentire i tuoi insulti. Sopporto te e la tua faccia da schiaffi per un motivo ben preciso e non intendo sopportarla per altre ragioni. Chiaro?-
Il ragazzo si lasciò scappare un sorrisetto divertito e Santana per poco non gli rovesciò tutto il caffè in faccia. Era irritante. Sebastian Smythe era irritante.
-Allora- cominciò l'irritabilità fatta a persona. -Perchè siamo qui?-
La ragazza lo guardò, incapace di decidere se avrebbe dovuto preoccuparsi o scoppiare a ridere. Probabilmente entrambe le cose.
-Sei idiota?- esclamò. -Quale parte del "sabotiamo i Golden Globets alle regionali, così la sfida sarà solo fra Usignoli e Nuove Direzioni" non ti è chiara?-
-E' tutto chiaro, davvero. Solo..perchè siamo qui a bere un caffè in un luogo pubblico, dove tutti ci potrebbero vedere e farsi un po' più di qualche domanda, invece di fare qualcosa di utile alla missione, tipo spiare quello stupido Glee club?-
Santana spalancò la bocca per ribattere, ma non ne uscì alcun suono. Si costrinse ad uno scatto improvviso e ad un'assurda contrazione di addominali per essere in piedi prima di lui.
-Guido io- affermò minacciosa, con un tono che non ammetteva repliche, prima di dirigersi fuori dal locale, sotto lo sguardo divertito del ragazzo.
...
La Our Lady of Perpetual Sorrow era davvero una scuola triste, sotto ogni punto di vista. L'edificio, dentro e fuori, non aveva alcun accenno di colore, senza contare le armature medievali esposte qua e là nei corridoi, fra un armadietto e l'altro. Armadietti che, ovviamente, non erano per niente decorati. I professori camminavano senza alzare gli occhi da libri, compiti o fogli ancora indefiniti, mentre gli studenti sembravano avere più fretta di loro nello spostarsi da un'aula all'altra. La cosa che colpì sia Santana che Sebastian, fu il totale disinteressamento reciproco fra ragazzi e ragazze, quasi come se nessuno si accorgesse minimamente dell'esistenza dell'altro sesso.
-E' il nostro paradiso- sussurrò Sebastian all'orecchio di Santana, con tono divertito. -Sembra che qui siano tutti omosessuali.-
Lei trattenne una sincera risata, perchè aveva pensato esattamente la stessa cosa, ma preferì evitare di farglielo sapere in alcun modo.
-Scusa- Fermò una ragazza dalla carnagione pallida e il naso..mio Dio, quello era un naso? Rachel Berry a confronto non era niente.
Santana rimase un attimo interdetta a fissarla, gli occhi spalancati. Quella ricambiò lo sguardo, con sufficienza. Si soffermò poi ad osservare la particolare vicinanza dei due ragazzi, quasi fosse per lei una cosa inconcepibile trovare un maschio e una femmina che camminassero insieme, senza nessun altro in loro compagnia. -Sai dirci se, dove e quando è possibile assistere alle prove del Glee club?-
La ragazza le lanciò un'occhiataccia.
-Non sono stupida, sai?- esclamò, con un tono di voce troppo squillante. -A nessuno qui interessa del Glee club. E siamo vicinissimi alle regionali. Siete le spie meno capaci che conosca!-
Si voltò, schiaffeggiando quasi la faccia di Santana con i capelli, e allontanandosi con passo affrettato, attraversando poi una grande porta a vetri.
I due rimasero a bocca aperta, fissando il punto in cui fino a pochi secondi prima c'era la controfigura del naso di Rachel Berry.
-Beh, venire qui senza divisa dei Cheerios nè uniforme della Dalton non è servito granchè.- commentò Santana.
-Oh, non dirmi che la grande Santana Lopez si è già arresa.- la schernì Sebastian, con il suo solito ghigno stampato in faccia.
Se possibile, lei gli lanciò un'occhiataccia peggiore di quella che la ragazza di prima le aveva lanciato. Poi gli indicò un punto sopra le loro teste.
Beh, forse quella ragazza un pochino stupida lo era.
...
Dopo varie acrobazie (a un certo punto, non si sa come, Santana si era ritrovata con la gamba di Sebastian sulla spalla) riuscirono entrambi ad entrare quasi comodamente nei condotti dell'aria. Strisciarono a fatica, lei davanti, lui subito dietro, fino a che Santana non cominciò a sentire delle voci che giungevano da una piccola grata appena sotto di lei.
-Perchè ti sei fermata?- le domandò Sebastian da dietro.
-Siamo arrivati sopra l'auditorium.- spiegò lei, a bassa voce. -Stanno per cantare.-
-Ma io da qui non sento!-
-Non urlare!- Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e con un incredibile colpo di reni si buttò quasi sopra Santana, di modo che sentisse anche lui.
-Ma sei idiota?!- ringhiò lei, cercando di levarselo di torno. Sebastian emise un mormorio di disapprovazione e si sistemò meglio su un lato, di modo da non essere completamente sopra di lei. L'occhiata che ricevette avrebbe potuto quasi ucciderlo e lui si giustificò mimando un "non sentivo" con le labbra.
Finalmente dal basso cominciarono a cantare. Cioè no, quella cosa non si poteva di certo definire canto. Più un emettere strani versi lamentosi con la voce.
Sebastian e Santana si guardarono per un attimo, increduli, poi scoppiarono simultaneamente a ridere. Cercarono di farlo nel modo più silenzioso possibile, ma più quella sottospecie di coro andava avanti, più i loro occhi si riempivano di lacrime.
Ormai stanchi, con ancora i muscoli del viso e dell'addome tesi, si zittirono e si guardarono.
Fu lì, un attimo, quasi meno di un battito di ciglia.
Forse fu perchè, in qualche modo, dovevano sfogare quelle risate trattenute.
Forse perchè dovevano trovare qualcosa con cui distrarsi da quell'orribile lagna che arrivava da quel piccolo auditorium.
Forse perchè, così vicini, Sebastian poteva sentire il profumo dello shampoo di Santana. Un profumo femminile, privo di qualsiasi virilità, ma che entrava e si spargeva in tutto il suo corpo molto più di un qualsiasi dopobarba maschile.
Forse perchè il modo in cui erano, il modo in cui con poco si erano divertiti, a Santana ricordava un sacco quando era con Brittany.
Forse fu un insieme di tutte quelle cose.
Fatto sta che le emozioni che provarono con quel piccolo, semplice bacio, furono decisamente migliori e decisamente più segrete di un'inutile missione di sabotaggio.
Tea's corner with no so much sense:
Eccomi anche nel fandom di Glee! :)
(Perchè sei venuta? ndVoi)
Giusta osservazione.
E' una Sebtana così, senza pretese. La dovevo a Marta per il suo compleanno ed eccola qui:)
Nient'altro da dire. Solo, spero non abbia fatto così schifo.
Un ringraziamento anche a Gaia che mi ha dato lo spunto:)