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Autore: lupabianca    24/01/2013    0 recensioni
[Sole e Luna e altri racconti, Katherine Mansfield]
Tratto da "La stanchezza di Rosabel", di Katherine Mansfield. Parla del sogno che fa Rosabel una volta addormentatasi verso la fine della storia. Credetemi, di solito odio questo tipo di storie, ma questo che ho scritto mi ha entusiasmato particolarmente (altrimenti non l'avrei scritto xD). Potrebbe dare una conclusione diversa alla storia, un carattere diverso a Rosabel e chissà in quali altri modi potreste interrpretarla... vi prego di leggerla, tanto è corta, e di lasciarmi una vostra opinione. Buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sogno di Rosabel

-prima di leggere, vi consiglio vivamente di leggere la storia vera (molto breve), se non la conoscete.


Così Rosabel si addormentò e sognò, un sorriso stampato sulle labbra... Sognò che Harry l'amava e ogni giorno passava con la sua lussuosa vettura a prenderla per fare gite meravigliose... E sognò di essere portata in uno di questi giorni nel centro della città, in un piccolo e grazioso giardinetto. Harry la conduceva verso una fontana e si sedevano sul bordo, godendosi il primo sole di marzo. Poi Harry, il bravo, dolce, gentile affascinante Harry, cominiava a baciarla, prima le mani, poi il collo e infine le labbra. "Ti amo" le sussurrò con la voce tremante di emozione e prese dalla tasca una scatoletta di velluto. L'aprì, rivelandone il contenuto: un piccolo anello, fine ma splendido, al cui centro brillava un diamante. "Vuoi sposarmi?" chiese Harry a Rosabel e lei, senza alcuna esitazione, rispose "Certo!" e si gettò tra le sue braccia. Qui il sogno cominciò a scorrere velocemente, facendo intravedere i preparativi per la festa, fino ad arrivare al giorno del matrimonio. I due si trovavano presso l'altare, uno di fronte all'altra, guardandosi pieni d'amore mentre il prete li dichiarava marito e moglie. Rosabel indossava un vaporoso vestito bianco orlato d'agento, con un lungo strascico, e i suoi capelli, nerissimi, contrastavano con il biancore della sua pelle e dell'abito. Quando arrivò il momento del bacio, la Rosabel che dormiva tese un braccio nel sonno, cercando di accarezzare l'amato. Sognò i giorni successivi al matrimonio: un lento e costante deterioramento della sua anima innamorata, di fronte all'indifferenza di Harry. Suo marito, che all'inizio sembrava così sinceramente innamorato, continuava a respingerla. Lei non riusciva a capirne il motivo ed era esasperata. Capì di aver commesso un enorme sbaglio quando si rese conto che Harry soffriva per questa situazione e si sentiva come soffocato dalla loro relazione. Questo sfogava tutta la sua frustrazione sulla povera Rosabel, ed arrivò persino a picchiarla. Così passarono i giorni, mentrela sua bellezza sfioriva e lei diventava sempre più triste, perch'è viveva sì nel lusso, ma in un ambiente freddo e ostile. Era costretta a convivere con la consapevolezza che Harry l'aveva sposata e aveva finto tutto quel tempo, solo per interessi economici, in quanto lei era l'erede di un notevole patrimonio. La cosa peggiore era che, nonostante tutto, non riusciva a fare a meno di amarlo, non riusciva ad opdiarlo, perchè come si può anche solo pensare di odiare l'aria che si respira, il cibo che si mangia, l'acqua che si beve? Per lei Harry era tutto, e si ridusse, nella sua disperata ossessione, ad amare anche il modo in cui la picchiava, perchè era l'unico contatto fisico che incorreva tra loro due. 
Intanto Rosabel continuava ad agitarsi nel sonno e una lacrima le scese lungo le guance, per poi essere assorbita dal cuscino. La sua tristezza più grande era dovuta al fatto che Harry sembrava sentirsi intrappolato in quella casa,  e così cercava di evitare di entrarvi il più possibile. Una sera, insospettita dalle frequenti uscite di Harry, lo aveva seguito fino ad un lussuoso ristorante, dove si era incontrato con una donna estremamente familiare e troppo bella: la chioma rossa sembrava brillare di luce propria e la fanciulla guardava amorevolmente Harry con i suoi profondi occhi verdi. Dal modo in cui era vestita si capiva che era povera e stanca, probabilmente quel semplice abitino blu sporco di fango sull'orlo era il migliore che aveva... Rosabel vide Harry abbracciare quella donna e portarla all'interno del locale con un gesto così familiare ed intimo da far scoppiare di dolore, rabbia e folle gelosia il suo cuore. Sentendosi umiliata e tradita, si rifugiò in un angolo e meditò la sua vendetta. Aspettò che i due innamorati uscissero dal locale e si pose all'imboccatura di un vicolo. Quando le si pararono di fronte lei, svelta, afferrò il pugnale che portava sempre con sé e trafisse prima la ragazza e poi suo marito, che la guardò con uno sguardo pieno di sorpresa, orrore e, soprattutto, odio. Quello sguardo la ferì più di una pugnalata, ma con una risata sprezzante sfilò il pugnale dal corpo inerme. Abbassò lo sguardo sulla ragazza ai suoi piedi. Respirava ancora e la fissava con uno sguardo pieno di paurai loro sguardi si incontrarono. Aveva gli occhi neri, limpidi e innocenti. La sua mente continuava a suggerirle qualcosa, ma non riusciva ad afferrarne il significato. Tutt' a un tratto non riuscì più a sopportare quello sguardo, quel respiro ansimante di animale preso in trappola. Si avventò su di lei presa da una follia omicida, e le infilò il pugnale nel petto, più volte, ancora e ancora, e anche quando sentì il corpo sotto di lei afflosciarsi morto, continuò a colpirla, piangendo e urlando. Quando si fu calmata osò posare uno sguardo sullo scempio che aveva compiuto. La ragazza giaceva immobile, in un lago di sangue, che continuava a sgocciolare dal corpo martoriato. Gli occhi la fissavano ancora, uno sguardo vuoto e accusatorio. Rosabel si accasciò accanto al cadavere, lacrime di orrore le scorrevano copiose sulle guance. Si chinò verso la ragazza per chiuderle gli occhi, ma si fermò con la mano a mezza aria: specchiata in quegli occhi neri, vi era una ragazza dai capelli rossi e i folli occhi verdi. Lanciò un grido d'orrore, che risuonò nel silenzio della notte. Poi si sentì un tonfo e Rosabel, le mani intrise di sangue sul pugnale, cadde sul corpo del marito, derisa dalla vita e dalla morte.
Poi arrivò l'alba, che con le sue dita fredde accarezzò la Rosabel addormentata, ne placò l'animo tormentato e lei finamente si rilassò, godendosi la sua triste vendetta. 
 
 
  
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