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Autore: Sara Izzie    24/01/2013    7 recensioni
{di castlet0pia} Quando le aveva detto che voleva fosse speciale, non immaginava intendesse qualcosa del genere. [Pre-47 Seconds]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Con la benedizione di castlet0pia, ecco la sua fanfiction tradotta. E' una one-shot e può provocare un'overdose di dolcezza, quindi se non siete in vena di cose sdolcinate tornate tra qualche giorno XD Come sempre spero vi piaccia tanto quanto è piaciuta a me quando l'ho letta. Auguro a tutti un buon fine settimana! ;)



OF ROOFTOPS AND ICE CREAM


di castlet0pia


Traduzione di Sara Izzie




Kate sospira, sposta dietro l'orecchio una ciocca di capelli che le è sfuggita dalla scialba coda di cavallo. E' di nuovo impegnata a riempire scartoffie e Castle non si vede da nessuna parte. Si morde il labbro, frustrata, e fa scorrere le dita sulla bocca, guardando verso la sua sedia. Sono diventati sempre più intimi negli ultimi tempi e lei si sente vicina ad essere veramente pronta per loro due.

Proprio mentre sta per aprire una cartella e concentrarsi di nuovo sul lavoro, il suo cellulare vibra sulla scrivania e lei volge gli occhi in quella direzione.

Castle.

Risponde immediatamente, e, nonostante cerchi di nasconderlo con la mano, un sorriso le si apre sul volto.

“Ti sei finalmente deciso ad aiutarmi con tutte queste scartoffie Castle?”. Sente uno sbuffo dall'altra parte e alza gli occhi al cielo.

Lo sai che non mi piacciono le scartoffie Beckett”.

“Certo che lo so. E' un dato di fatto”. Può quasi percepire il suo sorriso, e cerca di reprimere il suo sentendolo ridacchiare.

Hey, ho una proposta per te” le dice piano, con cautela. Cosa ha in mente?

“Hmm?” risponde lei; ha le farfalle nello stomaco ed è solo una stupida telefonata, non dovrebbe avere questo effetto su di lei, ma il suo stomaco si stringe immediatamente.

Facciamo che quando hai finito con le scartoffie vai a casa, ti metti qualcosa di veramente, veramente comodo e poi mi chiami, così ti passo a prendere?”. Si immobilizza per un attimo, stringe gli occhi guardando la sua sedia, come se fosse lì seduto di fronte a lei.

“Cosa stai pianificando esattamente Castle? Perché se si tratta di qualche burla giuro che..-”

No, no. Niente del genere, te lo prometto. E'..- lo vedrai. Solo.. chiamami, okay?”. Kate si morde il labbro ed esala un profondo respiro.

“Okay Castle, ti chiamerò” gli dice a bassa voce, sospirando alla fine della frase.

Davv- davvero? Mi chiamerai. Okay, si. Magnifico. Io.. uhm.. devo andare ora, devo incontrare Paula per Frozen Heat. Ma.. ci vediamo dopo, si?”. Lei appoggia la fronte su una mano, cerca di mordersi l'interno della bocca per evitare di sorridere troppo, ma non ci riesce. Non ci riesce e oh, è un sorriso così grande, e si odia per permettere a Castle di farle quest'effetto.

“Si” risponde, chiude gli occhi e cerca di respirare di nuovo.

Respira, Kate.

“A dopo Kate”

“A dopo”

Rimette il telefono sulla scrivania e intreccia le dita, le porta sotto il mento mentre fissa il cellulare.

Poi tutto ad un tratto capisce.

Sta per andare da qualche parte con Richard Castle e non sa dove e la passerà a prendere e oh, santo cielo..

Ha un appuntamento con Richard Castle.

---

Gli gira la testa. Ha avuto questo tenero sentimento dentro di sé tutto il giorno, dal momento in cui ha chiesto a Kate di uscire, fino ad ora, il momento in cui si ritrova in piedi nell'ascensore che lo sta portando all'appartamento di lei.

Espira e chiude gli occhi, mentre le porte si aprono per permettergli di uscire.

Hanno chiarito che si tratta di un appuntamento poco prima, quando lei lo ha chiamato per dirgli di aver terminato con le scartoffie. Sarebbe pronto a giurare di averla sentita trattenere il respiro quando lui le ha detto: “Si, Kate. E' un appuntamento”.

Inciampa goffamente fuori dall'ascensore, tornando alla realtà, mentre le porte cercano di chiudersi davanti a lui. Sbatte la spalla contro il metallo nell'uscire e la muove leggermente, massaggiandola con il palmo della mano.

Concentrarsi. Deve concentrarsi. Su Kate. Si.

Si schiarisce la voce, sfrega le mani sulle gambe, lasciando che il leggero tessuto dei jeans assorba il sudore.

E poi bussa.

---



E' davvero, davvero nervosa. Il suo corpo sta fremendo per l'attesa, sente un formicolio sulla sua pelle, perché ha un appuntamento con Castle.

“Oddio, cosa sto facendo?” si rimprovera, e preme una mano sudata sulla fronte. Il maglione blu scuro che indossa (lui aveva detto di mettere qualcosa di comodo) è di suo padre e ha lo stesso profumo di casa e lo ritiene il capo di lunga più comodo che possiede. Ha infilato un paio di pantaloni grigi, quelli che di solito usa per dormire.

Un colpo alla porta la fa trasalire, facendole fare un salto sul posto. Rilascia un respiro ed apre la porta.

Ed eccolo lì, con indosso un paio di jeans e una felpa nera. E' abbastanza per coprirlo dalla fresca brezza primaverile della città, ma non troppo da farlo accaldare.

E' carino.

I suoi occhi si illuminano quando la vede e la osserva da capo a piedi, sorride mentre la guarda con attenzione.

“Hey” la saluta a bassa voce, si avvicina a lei e all'improvviso è vicinissimo; si sporge in avanti per sfiorarle la guancia con le labbra.

Oh. Wow.

Si stacca da lei, gli occhi abbagliati; la fissa ed è ancora così vicino.

“Hey” ripete, apparentemente senza pensarci, e lei non riesce a trattenere una risata. E' adorabile.

“L'hai già detto Castle”

“Lo so” risponde lui raddrizzandosi e sorridendo.

“Okay allora, se hai finito di essere carino, forse puoi dirmi dove stiamo andando?”

“Carino, eh?”. Kate scoppia in una risata strozzata, capendo di esserci cascata in pieno. Lo colpisce leggermente sul petto con la mano e si morde il labbro per trattenere un sorriso. La mano che ancora tocca il suo addome è coperta da quella di lui, le loro dita sono intrecciate, i loro palmi si sfiorano, e lui abbassa improvvisamente le loro mani unite, la trascina con sé quando lei non si muove.

Ma per favore..! Come può muoversi quando lui è così affascinante e dolce?

“Andiamo Kate. Il mondo ci aspetta”

Questa volta il suo corpo decide di seguirlo prima che la mente abbia il tempo di capire le sue parole.



---



Non le dice dove sono diretti. Ha pianificato qualcosa che non è nulla di che in realtà, ma è comunque molto bello e vuole mostrarle come si sente quando è con lei; quante persone hanno perso la loro occasione perché hanno aspettato troppo a lungo?

Non vuole che accada la stessa cosa anche a loro.

“Stiamo camminando” dice lei distogliendolo dai suoi pensieri. Lui la guarda con la coda dell'orecchio e scoppia a ridere.

“Sei molto perspicace, mi piace” risponde lui, e sente il suo sorriso premere contro il suo braccio. Indossa scarpe senza tacco, cosa che non è molto normale per lei, ma è perfetto perché ora lui può vederla in tutta la sua reale altezza; si adatta perfettamente a lui, ed è fiero di sé stesso per non essersi messo a saltellare perché gli sta permettendo di tenerla per mano.

“E' quello che fanno i Detective, Castle”. La tira leggermente più vicino a sé ed annuisce, fingendosi serio.

“Sicuro”. Lei emette una piccola risata e gli colpisce il braccio con la spalla.

“Quello che intendevo è che stiamo camminando, quindi o questo posto non è lontano o vuoi soltanto tenermi per mano. O entrambi”. Lui abbassa lo sguardo verso di lei, sorride e le si sporge in avanti, più vicino.

“Vuoi sapere un segreto?”. Gli occhi di Kate si spostano sulle sue labbra per un attimo, poi all'improvviso lo sta guardando di nuovo negli occhi e si avvicina a lui, fiduciosa; e dannazione, gli piace. Lei alza un sopracciglio e attende, piega la testa di lato. Le sue dita stringono quelle dell'uomo e lui fa un passo in avanti, ancora più vicino, cercando di ricordare quello che voleva dire.

Poi si ricorda.

“Siamo arrivati”.



---



Quando le aveva detto che voleva fosse speciale, non immaginava intendesse qualcosa del genere.

Ma tutto questo è.. bellissimo.

Dozzine di candele sono sparse sul tetto, e lì, nel centro, una pila di coperte e cuscini; non lontano da loro ci sono vaschette di gelato attentamente separate le une dalle altre, e due cucchiai.

Quasi dolce quanto l'uomo stesso.

Kate sente l'aria fredda colpire la mano precedentemente impegnata, vede Castle avvicinarsi alle coperte piegate. Ne apre una e la stende sul pavimento, si siede e forma un caldo bozzolo intorno a lui con altre coperte. Alza lo sguardo verso di lei con un luccichio negli occhi e le porge la mano.

Lei sorride, mordendosi il labbro, e la afferra, gli permette di farla sedere vicino a lui. Sono messi l'uno di fronte all'altro ora, le loro ginocchia si toccano. Lui prende con entrambe le mani una coperta blu posta lì accanto, si sporge e la avvolge attorno a lei, avvicinandosi.

“Ecco” dice dolcemente, e una mano si solleva di propria spontanea iniziativa, le sue dita le sfiorano la guancia. Il respiro di lei è irregolare e spalanca gli occhi, solo per quel piccolo, semplice gesto.

“Grazie” sussurra, sente il bisogno di parlare a bassa voce, come se l'atmosfera di New York le impedisse di parlare con un tono più alto. In più, è davvero bello lì in cima, dove si possono vedere migliaia di luci, il mare infinito di quel fuoco divoratore.

Le dita abbandonano la sua guancia e lui si schiarisce la voce; improvvisamente si sente troppo calda, ma ancora desidera ardentemente il suo calore.

La rende estremamente bisognosa.

“Ti piace?” chiede lui, allunga il braccio per prendere una vaschetta di gelato. Kate riesce a malapena a mettere a fuoco la scritta sul coperchio -qualche marca che non riconosce-, ma sembra che ne valga la pena.

“Si” risponde lei ricordandosi che lui le ha fatto una domanda, e afferra le estremità della coperta, stringendosela intorno alle spalle. Lui è concentrato sulla vaschetta ora, le sue dita esperte tolgono lentamente il coperchio. Vede un assortimento di gusti, dal cioccolato al caffè, e sembra delizioso.

“Okay, ti spiego una cosa sul gelato” dice lui con calma, assicurandosi che lei lo stia guardando prima di continuare con tono serio.

“Ogni vaschetta contiene un assortimento di gusti diversi, attentamente selezionati; ci sono quattro gusti in ogni vaschetta. Qui sorge il problema, però: se vuoi gustarti il gelato al meglio, allora non devi combinare i gusti sbagliati. Non dovresti nemmeno combinare gusti di vaschette diverse perché altrimenti si mischia tutto e perdi la magia del gelato”. Lei sorride un po', abbassa lo sguardo sulla vaschetta che tiene tra le mani e poi rivolge a lui uno sguardo curioso.

“Mi domando se tu ti sia inventato tutto oppure tu sia per caso una sorta di scienziato del gelato e me l'abbia tenuto nascosto per tutti questi anni”. La sua risata è sonora e risuona sul tetto; la sua bocca ha la forma di una grande D quando sorride, è radioso e solare.

“Devo deluderti, purtroppo, non sono uno scienziato del gelato. Anche se devo ammetterlo, sarebbe proprio forte!”. Una sensazione di calore si propaga dentro di lei: è il suo amore per quell'uomo.

“Non farmi pentire di aver sollevato la questione” risponde lei giocosamente; si sporge in avanti per immergere un dito nel cremoso gelato al caffè davanti a lei, ma viene fermato ancor prima di oltrepassare la barriera costituita dalla vaschetta. Lei lo guarda torva, cerca di liberarlo dalla sua presa, ma lui l'ha intrappolato tra le sue dita.

“No no Beckett. Quello no” dice lui, attirandola più vicina a sé con le loro dita ancora intrecciate, e lei lo asseconda, si posiziona accanto a lui, il braccio contro il suo, mentre le loro mani unite giacciono sulle coperte che coprono la parte inferiore dei loro corpi. Raccoglie i cucchiai e ne porge uno a lei, poi afferra la vaschetta e la mette in equilibrio sul suo ginocchio.

“Allora.. lo facciamo insieme, okay?”. Lei annuisce e lo guarda in modo un po' strano, perché sul serio, il tutto è un po' ridicolo, ma a lei piace così; i suoi occhi sono un mistero, un oceano blu di sentimenti e gioia, e le piace il modo in cui la fa sentire.

“Con quale gusto cominciamo?”

“Pensavo potessimo mischiare..?” chiede lei, incuriosita dal perché lui sia stato tanto preciso al riguardo prima, e invece ora voglia provare un gusto alla volta. Sventola una mano davanti a lei, agitando il cucchiaio nell'aria, e scuote la testa.

“Non ancora. Prima di tutto dobbiamo provare gusti diversi, così sappiamo che sapore hanno”. Lei cerca di contenere le risate, perché lui sembra davvero uno scienziato pazzo e perché è difficile non ridere alla sua chiara ammirazione verso il gelato. Proprio in quel momento lui tuffa il cucchiaio nella fredda crema e batte contro il suo braccio, per invitarla a fare lo stesso. Quindi lei, con molta attenzione, sfiora la superficie del gelato al caffè, quello che aveva subito attirato la sua attenzione. Porta il cucchiaio alla bocca insieme a lui.

Il gelato ha un sapore favoloso nella sua bocca, e il leggero sapore del caffè la fa gemere ad alta voce mentre chiude gli occhi. Ne assapora il gusto, si lecca le labbra quando deglutisce, sente l'aria premere contro la pelle. Apre gli occhi e vede Castle che la fissa con gli occhi di un blu profondo, le labbra socchiuse e la mascella spalancata. Posa il cucchiaio su una delle confezioni ancora chiuse e si avvicina a lui, il suo respiro lieve sul volto. Gli occhi di lui saettano in basso, sulla sua bocca, per viaggiare di nuovo su e giù, un'incantevole danza di adorazione. Lei solleva il suo pollice libero, gli sfiora il labbro inferiore, guarda il suo pomo d'Adamo muoversi e gli occhi chiudersi. Fa scorrere il polpastrello del dito lungo il labbro, cercando di togliere il gelato che lui non aveva leccato via. I suoi occhi si aprono di colpo quando il pollice abbandona la sua pelle, e lei gli rivolge intenzionalmente un sorriso diabolico; poi si porta il pollice alla bocca e lecca via gli ultimi residui di gelato.

Dopo un battito e qualche deglutizione da entrambe le parti, Rick si schiarisce la voce e parla.

Troppo sexy” le dice a voce talmente bassa che è a malapena udibile. Lei arrossisce leggermente e ripesca il cucchiaio, riempiendolo con diversi gusti di gelato. Non appena tocca la sua lingua, i suoi occhi si spalancano e geme; prende un altro po' di gelato con il cucchiaio, e lo porta alla bocca di lui.

“Devi provarlo” dice, dolorosamente cosciente di quello che sta facendo, ma non le importa nemmeno, perché sa che questa notte cambierà tutto. Lui solleva un sopracciglio e un angolo della sua bocca si inarca, poi si sporge in avanti e circonda il suo polso con le dita, avvicinando il cucchiaio. Chiude la bocca e davvero, non dovrebbe essere tanto seduttivo quanto sembra, ma fa bruciare il suo corpo di desiderio. Alla luce delle candele lui è così virile, i forti tratti del viso ammorbiditi dalle rughe per i tanti sorrisi.

“E' fantastico. Credo sia un mix di cannella e nocciola” dice lui interrompendo la sua osservazione, e Kate sospira mentalmente. E' patetica. E così innamorata di lui, ma ha paura di dirglielo. Non dovrebbe esserlo. No, davvero, non quando lui si apre completamente, facendole capire quando è affascinato da lei.

“Si. Proprio quello che ho pensato” le dice fieramente, e il volto di lei si illumina con un sorriso glorioso. Lui le fa l'occhiolino e allenta la presa sulla sua mano, che è stata ferma tra le loro gambe tutto il tempo; fa scorrere le dita sul suo palmo e ritorna al punto di partenza, riallacciando di nuovo le dita con le sue. Alza lo sguardo dalle mani al suo viso, e lei si morde il labbro inferiore, chiedendosi se gli importerebbe che lei lo baciasse in questo momento, perché è bellissimo. Ma prima che lei possa fare o dire qualunque cosa, lui si sporge ancora più in avanti e preme le labbra sulla sua guancia.

“Sono così contento che stia accadendo, Kate” sussurra contro la sua pelle, e lei trema, lascia cadere il cucchiaio, che tocca terra con fragore. Lui ride e le lascia un altro bacio sulla mascella, poi guarda il cucchiaio sul pavimento.

“Whoops” dice lei con un forte respiro, e lui sorride, dandole il suo cucchiaio.

“Immagino che dovremo condividere” afferma lui, e Kate si morde il labbro, annuisce e guida la sua mano per rubare dell'altro gelato. E' ben attenta a prendere due gusti questa volta, cioccolato e caffè, e lo avvicina alla propria bocca, non vedendo l'ora che il gelato le pervada i sensi.

La combinazione è pazzesca e ha un sapore paradisiaco. I suoi occhi sono aperti questa volta perché deve guardare Rick, poi inarca un sopracciglio e si lecca le labbra.

“Grandioso, lo devi provare” gli dice, e cerca di prendere un'altra cucchiaiata di gelato, prima di sentire le labbra calde di Rick sulle sue e fermarsi all'improvviso, lasciando cadere il cucchiaio nel gelato, incurante. Emette un gemito e apre la bocca per accogliere la sua lingua; lui entra, geme a sua volta per la sensazione generata dal contatto. Lei gli prende il volto fra le mani, piega leggermente la testa di lato e si avvicina ancora, sentendolo allontanarsi. Un piagnucolio le sfugge dalle labbra e lui respira contro la sua pelle, si lecca le labbra lentamente mentre lei apre gli occhi.

“Hai ragione. E' grandioso”. Non sa se stia parlando del gelato o del bacio, ma ha come la sensazione che si riferisca ad entrambi.

“Mmm.. lo so..” risponde lei, chiudendo gli occhi e sporgendosi per catturare di nuovo le sue labbra, ma lui si tira indietro.

“Castle” respira lei, lascia cadere la coperta dalle sue spalle, stringe la sua felpa tra le dita. Lui le sorride e affonda una mano nei suoi capelli, strofina il naso contro il suo e fa una piccola risata. Lei apre gli occhi, confusa sul perché stia ridendo.

“Castle?” gli chiede curiosa, circondata da lui e dai suoi occhi ridenti.

“Sei adorabile” risponde lui alla domanda, e la bacia lentamente. Il bacio è sensuale e bellissimo e nessuno dei due vuole portarlo al livello successivo, approfondirlo, perché è tutto nuovo e devono abituarsi prima di arrivare a quello.

Le loro labbra si separano con un leggero 'pop' e si scambiano un sorriso. Castle preme la guancia contro la sua, la stringe a sé in un abbraccio. La sorprende un po' perché è davvero affettuoso, ma le piace. Le piace il fatto che lui possa essere un uomo e un bambino allo stesso tempo. La fa sentire al sicuro.

“Il gelato si scioglierà” mormora nel suo orecchio, e lei trema percependo il respiro di lui sulla sua pelle. Si sposta leggermente, avvicinandosi di più, sempre di più, e lui allarga le gambe, le lascia appoggiare la schiena sul suo petto. Avvolge subito le braccia intorno al suo stomaco, stringendola a sé e premendo un piccolo bacio sulla sua tempia. Lei chiude gli occhi e respira l'aria fresca della città.

“Non mi importa” gli dice, e intreccia le dita con le sue, emettendo un leggero, contento sospiro.

---

Lui è impressionato. Terrificato. Spiazzato. E' innamorato di lei.

E' così bella, e il modo in cui riesce a sentire il suo respiro contro il petto è meraviglioso. E' qualcosa che ha voluto sentire in quei tre mesi in cui lei non ha chiamato e lui ha avuto così paura che lei smettesse di respirare. Ma ciò è tutto passato e perdonato, perché lei è proprio qui ora, rannicchiata contro di lui, la sua schiena contro di lui, le dita disegnano motivi casuali sulle sue mani.

Lei accarezza il suo polso con un dito e il respiro gli si ferma in gola. E' così contento che lei abbia accettato tutto questo, che sia qui con lui. Pensa al loro bacio (due in realtà, ma chi tiene il conto?) e le sue labbra si contraggono, vogliono sentire di nuovo il suo sapore. Vuole farla girare tra le sue braccia e divorarla -come ha fatto lei con quel gelato- e rimanere così con lei per sempre, ma al contrario stringe le sue mani e chiude gli occhi, respirando il profumo dei suoi capelli.

“Kate”

“Che c'è?”

“Non mi dispiacerebbe davvero rimanere qui così, ma il gelato sembra un po' solo senza di noi”. Lei scoppia a ridere e gira la testa per guardarlo. Nota che sembra felice. E lui a sua volta pensa di non averla mai vista tanto serena.

“Non ho idea di come potremo mangiarlo Castle. Entrambi i nostri cucchiai sono caduti per terra”. Lui abbassa gli occhi sul cemento grigio del tetto ed emette un chiaro sospiro.

“Oh beh.. forse potremmo bussare ad una porta a caso e sperare che chiunque vive lì ci apra e ci presti un cucchiaio o due, o forse ci lasci usare il lavandino e del sapone per lavare i nostri?”. Lei ride di nuovo; è una melodia magnifica per le sue orecchie, e si sente abbastanza fiero di sé per farla ridere in quel modo.

“Oh cielo, Castle. Non puoi andare a bussare alla porta di uno sconosciuto e chiedere un cucchiaio. Immagina se qualcuno bussasse alla tua porta e chiedesse in prestito uno dei tuoi cucchiai” dice lei divertita, e lui aggrotta un sopracciglio, meditabondo.

Ha ragione. Ma comunque, non sarebbe forse un'avventura? Una bella storia da raccontare ai loro figli? Come erano usciti per la prima volta insieme su un tetto a New York e avevano lasciato cadere i loro cucchiai dopo aver gustato solo quattro cucchiaiate perché erano troppo occupati a baciarsi? Come avevano riso e bussato alla porta di uno sconosciuto solo per chiedere un cucchiaio? E poi? Oh, poteva immaginare il suo futuro con lei. Quello che rimaneva del suo futuro, almeno.

“Castle?”. Smette di fantasticare all'improvviso e le rivolge un sorriso impacciato.

“Scusa, mi sono distratto per un momento”

“Si, ho notato” sbuffa lei, e batte il suo mento con la tempia.

“Allora, per quei cucchiai. Ci hai pensato?”. Lui borbotta e annuisce, la stringe più forte a sé.

“Si” risponde, stampandole un impercettibile bacio sulla guancia sinistra.

“E?”

“E cosa?”

“Che cosa pensi di fare?”

“Andiamo di sotto e scegliamo un numero, poi bussiamo alla porta che corrisponde a quel numero e magari una gentile signora anziana con tredici gatti ci risponderà e ci presterà uno dei suoi cucchiai d'argento. Torneremo qui e mangeremo questo gelato finché saremo pieni, ci addormenteremo e ci sveglieremo per vedere il sole sorgere, e io ti bacerò e ti accompagnerò a casa. Ti bacerò di nuovo, ci saluteremo e ci vedremo più tardi, e vedremo dove la vita ci porta. Che ne dici?”

Lei arrossisce violentemente mentre lui le espone il suo piano per la sera, la notte, la mattina dopo e tutti i giorni seguenti, ma lasciando tutto aperto, per permetterle di decidere.

“E' perfetto” dice lei, e si alza per premere le labbra contro le sue. La testa di Rick si sporge in avanti per afferrare meglio la sua bocca e lei geme, socchiude le labbra per permettere alla sua lingua di entrare. Lui approfondisce il contatto, la bocca di lei è così morbida e arrendevole sotto la sua, la sua lingua calda e insistente. Lascia le sue mani per afferrarle i fianchi e sfida la sorte, infilando le mani sotto il suo maglione. Lei trema contro di lui e geme, solleva una mano per portarla dietro al suo collo. Le unghie percorrono la sua pelle e anche lui trema, sente e percepisce la sua risata dentro la sua bocca.

“Non è divertente” dice lui affannato, stringendola ancora più forte a sé; si sporge in avanti e le bacia la gola, facendole inarcare la schiena.

“Hai ragione” ansima lei; lo attira a sé per baciarlo di nuovo e lui sente le sue mani scivolargli tra i capelli, e all'improvviso realizza che stanno andando troppo veloce, che faranno qualcosa di stupido se non si fermano immediatamente. Perché per quanto gli piaccia sentirla fremere contro di lui, questa sera ha giurato che non proverà a fare nulla di più che baciarla, anche se lei gli sta rendendo la cosa abbastanza impossibile.

Ma no.

Voleva che l'appuntamento fosse dolce e leggero e bello, non carico di frustrazione sessuale e di attrazione fisica. Questa sera vuole solo attrazione mentale, i loro pensieri connessi, come sempre.

Proprio come se gli stesse leggendo nella mente, lei all'improvviso si tira indietro e appoggia la tempia sulla sua clavicola, respirando a fondo.

“Dio..” dice lui con voce strozzata, sentendo ancora il caldo formicolio che si era formato nel suo corpo.

“Già..” risponde lei subito. Bacia la sua gola e si allontana lentamente, alzandosi. Lui non vuole lasciarla andare e pensa che forse si sta allontanando perché le dispiace, anche se non sembra. Ma non può fare a meno di andare nel panico.

Lei deve averglielo letto in faccia, perché scoppia a ridere e lo aiuta ad alzarsi con la mano, intrecciando le loro dita, e gli sfiora la guancia con le labbra.

“Andiamo Castle. I cucchiai ci aspettano”.

---

“Smettila Rick!” mugola lei aspramente, cercando di contenere le risate. Lui interrompe l'attacco al suo stomaco e ritrae le dita, nascondendole nelle tasche. Lei cerca di tirare fuori una mano in modo da poterla stringere, ma lui la tiene fermamente nascosta nei jeans. Lei è imbronciata e avvolge le dita intorno al suo polso, tirando un po'. Lui sposta il suo sguardo da un'altra parte, fischiando. Kate si fa sfuggire un grugnito e improvvisamente Rick si rende conto di dove sono, quindi le tappa la bocca con una mano e le passa l'altro braccio attorno ai fianchi. Ride silenziosamente e leggermente quando sente le sue labbra muoversi contro il suo palmo.

“Siamo in corridoio, sono le dieci di sera e alcune persone stanno già dormendo Kate, parla piano” le dice in tono falsamente autoritario, e la sente ridere. Lei annuisce però, e lui toglie la mano dalla sua bocca, si allunga in avanti per rimpiazzarla con le sue labbra. Lei sospira nel bacio e avvolge le braccia intorno al suo collo, mentre lui posa le mani sulla sua schiena.

Sentono un 'din' e si separano velocemente, sorridendo. Un'anziana signora esce dall'ascensore, scuotendo il portachiavi per trovare la chiave giusta.

“Oh, dov'è adesso..” mormora a sé stessa, camminando lentamente verso la coppia. Alza lo sguardo dopo quasi un metro e mezzo e per poco non fa cadere le chiavi, boccheggiando e premendo una mano sul cuore. Kate e Castle sopprimono una risata, e le loro dita si trovano, intrecciandosi.

“Oh miei cari, mi avete spaventata..!”

“Ci scusi, signora” risponde Castle, e sorride all'anziana, confusa signora.

“Va tutto bene, va tutto bene” dice, avvicinandosi. Mette a posto gli occhiali e un sorriso si apre sul suo volto.

“Beh, guarda un po' che adorabile giovane coppia..”. Kate ridacchia e si morde il labbro, mentre Castle alza le spalle, un sorrisetto dipinto sul volto. Pensa che lui non sarebbe in grado di liberarsene nemmeno se lo volesse.

“No, no. Adorabile? Certamente. Ma giovane..? Non più così giovane, signora” le dice lui, e la donna sventola le mani.

“Credetemi. In confronto a me, voi siete due adolescenti”. Castle stringe la mano di Kate e le batte la spalla con la sua. Sembrano davvero solo due adolescenti con una cotta l'uno per l'altra.

La signora passa accanto a loro e si ferma di fronte alla porta numero sessantanove. Sta ancora trafficando con le chiavi e le sue mani tremanti rendono ancora più difficile trovare la giusta chiave. Kate si lecca le labbra e fa un passo in avanti.

“Mi scusi signora, ha bisogno di aiuto?”. La donna si volta verso di lei e le porge le chiavi.

“Grazie cara. E' la chiave d'argento, quella di media misura. Credo ci sia un logo stampato davanti, ma non sono sicura. L'ho dimenticato. A quanto pare la mia età è riuscita finalmente a raggiungermi” le dice, e Castle emette un suono di incredulità.

“Proprio no signora. Non so quanti anni abbia e non glielo chiederò, perché sono un gentiluomo, ma le assicuro che non dimostra più di quarantacinque anni”. La donna ride e a Kate si scalda il cuore al pensiero di come Castle possa essere affascinante e dolce anche con signore anziane, alle dieci di sera dopo essere stato costretto a smettere di baciarla.

Trova la chiave, spera sia quella giusta e apre la porta con un movimento veloce. La apre per la signora e le restituisce le chiavi.

“Oh, grazie mille, davvero. Per fortuna voi due eravate qui, altrimenti sarei rimasta ad armeggiare con le chiavi per un'ora. E ora che ci penso, non vi ho mai visto qui. Siete nuovi?”. Loro scuotono la testa contemporaneamente.

“Oh no, eravamo solo sul tetto” risponde Castle tranquillamente, e Kate lo guarda. La donna sorride come se sapesse esattamente cosa stavano facendo (cosa che includeva solamente un po' di coccole, e baciarsi, e mangiare gelato, graziemolte).

“Quindi siete venuti qui tanto per fare?”

“Tanto per fare” risponde Kate, e annuisce.

“Beh fa freddino di fuori. Volete venire dentro forse? Bere un po' di thé? Chiacchierare un po' con me, per fare compagnia alla vecchia signora?” ridacchia la donna, e loro sorridono. Castle scuote la testa, però.

“No, no, non vogliamo disturbarla, e sono già le dieci. E' tardi e sono sicuro che lei sia stanca. Anche se.. ci sarebbe qualcosa che vorremmo chiederle”

“Certamente caro, qualunque cosa” dice la donna.

“Stavamo mangiando del gelato con i nostri cucchiai, ma li abbiamo fatti cadere e ora sono sporchi. Ci chiedevamo se magari potesse prestarci uno dei suoi?”. La signora ride dolcemente e afferra il gomito di Castle, trascinandoli entrambi dentro l'appartamento.

“Fate come se foste a casa vostra. Vado a cercarvi un cucchiaio” dice la donna, scomparendo in cucina. Il modo in cui ha detto cucchiaio è indice del fatto che ovviamente trova l'intera situazione divertente. Lo è anche per loro.

“Eccovi”. La signora torna in salotto e porge il cucchiaio a Castle. Kate prende un po' di tempo per osservare la stanza, i muri coperti da cornici e quadri, e un vecchio pianoforte di legno in un angolo.

“Vive da sola, signora?” chiede alla donna, guardandola.

“Si. Mio marito Timothy è morto cinque anni fa. Le mie figlie sono andate via di casa da tempo e ora ho dei nipoti”. Si avvicina ad una fotografia appesa al muro e mostra loro i nipoti.

“Sono bellissimi” dice Kate, e nota con la coda dell'occhio che Castle le sta sorridendo affezionatamente.

“Grazie, tesoro. Voi due siete sposati?” chiede all'improvviso, e le guance di Kate s'imporporano in un istante. Castle le stringe la mano, le bacia la guancia e ride piano.

“Non ancora, signora” dice. Il battito del cuore di Kate accelera.

Santo.. sta già pensando di sposarla?

“Beh, dovreste sposarvi presto. Non credo che resisterete ancora a lungo, dal modo in cui vi guardate” afferma la donna, con l'aria di chi la sa lunga. La faccia di Kate diventa dieci volte più rossa di prima.

“No, no, non essere imbarazzata cara” dice la donna a Kate.

“Voi due vi amate. E' perfettamente normale” continua lei, e Kate smette di respirare.

Amore. Chi ha parlato di amore?

Oh, Dio la aiuti.

“Signora, non ci siamo ancora presentati” le viene in soccorso Castle, allungando una mano verso la donna.

“Mi chiamo Richard Castle e lei è la mia partner, Kate Beckett” dice con fierezza, e anche Kate stringe la mano della donna. Ha una bella stretta.

“Incantata, incantata. Io sono Elizabeth Genevieve Hudson” risponde, lasciando andare la mano di Kate.

“Allora, che lavoro fate voi due?” chiede la signora Hudson, mettendo le mani sui fianchi.

“Io sono uno scrittore di gialli e Kate è una detective al Dodicesimo Distretto, ma io la seguo, quindi siamo praticamente partners” spiega lui, e la signora Hudson rivolge loro un gran sorriso.

“Davvero? Molto interessante. Aspetta, hai detto Richard Castle? Credo di avere uno dei tuoi libri qui da qualche parte” dice la signora Hudson, avvicinandosi allo scaffale dall'altra parte della stanza.

“Oh, si” annuisce “Heat Wave. E' il tuo libro, giusto?”. Castle sorride, le fa l'occhiolino e annuisce.

“Si. Per la verità, Kate è la mia ispirazione per la serie di Nikki Heat”.

“Oh, ma è meraviglioso!”. Kate sbuffa e trattiene una risata, mentre Castle le tira una piccola gomitata.

“Siete sicuri di non voler rimanere?” chiede di nuovo la signora Hudson, ed entrambi declinano gentilmente l'offerta.

“No, la ringraziamo signora Hudson” dice Kate, e l'anziana signora sventola una mano davanti al volto.

“Non c'è bisogno di essere così formali, Kate. Chiamami Elizabeth, per favore”. Kate sorride e stringe di nuovo la sua mano.

“E' stato un piacere conoscerla, Elizabeth. Le riporteremo il cucchiaio domani. Grazie” dice Castle deliziosamente ed Elizabeth ride, stringendo anche la sua mano.

“Ora andate. E divertitevi” dice loro. Poi, non appena sono fuori dall'appartamento, chiude la porta a chiave.

“Stava ridendo per la storia del cucchiaio!” esclama Kate e Castle ride accanto a lei, le bacia la tempia e la guida di nuovo su per le scale del tetto.

“Beh, devi ammetterlo, è abbastanza divertente” afferma lui. Non appena mettono piede sul tetto, lei ridacchia.

“C'entrano i cucchiai Castle. E' una delle storie più idiote al mondo!” gli fa l'occhiolino, e lui boccheggia, fingendosi offeso.

“Hey! E' la nostra storia!”

“Allora sarà meglio continuarla. Credo che il gelato si sia quasi completamente sciolto” dice lei, mentre si siedono nuovamente sulle coperte.

“E' colpa del cucchiaio” replica Castle serio. La risata di Kate risuona su tutto il tetto.

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“No Castle, non farlo!” grida lei lanciandosi sopra di lui, ma Rick ha già infilato il cucchiaio in bocca e inghiottito il delizioso gelato. I suoi occhi si spalancano quando realizza ciò che ha fatto; lo picchia forte su una spalla e lui ride alla sua reazione. I capelli le cadono come una tenda intorno al volto.

“Che cavolo, Castle! Era l'ultimo cucchiaio di fragola!” sibila lei, e gli da un pizzicotto sul fianco, facendolo strillare di dolore.

“Ow, Beckett! Volevo solo prenderti un po' in giro. Gesù, non c'era bisogno di essere così violenta..” dice, fingendo dolore e massaggiandosi il punto in cui lei l'aveva pizzicato. Scoppia a ridere all'improvviso, trascinandola vicino a lui con un braccio e dandole un bacio sulla fronte. Lei sospira, e il suo calore filtra dentro di lei, facendole dimenticare la guerra del gelato.

“Bene bene. Chi avrebbe mai pensato che a Kate Beckett piacesse fare le coccole..” sospira Rick nei suoi capelli, e lei alza gli occhi al cielo, alza la testa dal suo petto per guardarlo di traverso. Non è mai stata il tipo da coccole. Non con altri uomini almeno, perché la facevano sentire claustrofobica. Ma con Rick.. è tutta un'altra storia. Lui la fa sentire al sicuro, e amata, e tutto ciò che lei ha sempre cercato così insistentemente in un uomo. E ciò è parte del motivo per cui si è innamorata di lui.

“Non essere così lusingato, Castle”.

“Oh, non lo sono. Tu lo sei”. Lei ride piano, e abbassa la testa per incontrare le sue labbra in un bacio sensuale.

“E' davvero bello” sussurra lui contro le sue labbra e lei annuisce, preme le labbra lungo la sua mascella, il suo collo, e poi di nuovo sulla sua bocca.

“Si. Si lo è”.

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Si sveglia con le farfalle nello stomaco sentendo la mano di lui aleggiare lungo il suo braccio. A malapena registra la sua voce che la sta chiamando. E' ancora mezza addormentata, ma riesce a borbottare qualcosa di insensato e ad afferrare la sua maglietta con la mano sotto la coperta.

“Kate” lo sente sussurrare e mormora, rannicchiandosi contro il suo corpo.

“Kate”

“Cosa?” mormora lei contro la sua spalla e lui ride, baciandole la fronte.

“Guarda l'alba con me” dice lui. Basta a svegliarla completamente, facendole aprire gli occhi per guardare il cielo.

“Si” respira lei contro le sua labbra. Rimangono lì sdraiati, avvinghiati sotto le coperte, a guardare la luce invadere il cielo.

E' bellissimo.

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Non vuole davvero salutarla. Vuole stare con lei, rannicchiarsi in un letto con lei e dormire. Ma tutto sta andando troppo veloce, e sa che sarebbe tentato ad andare oltre.

“Mi mancherai” mugola contro le sue labbra, in piedi davanti alla porta di casa sua. La sente sospirare nel bacio e alzarsi sulle punte dei piedi.

“Anche tu” riesce a dire. Poi lo sta baciando di nuovo, dolcemente e con leggerezza e lui crede di poter esplodere di felicità e di amore.

“Dormi bene” dice lui. Fa un passo indietro, ignorando i suoi piagnucolii di protesta.

“Ci vediamo più tardi?” gli chiede, e sbadiglia, mettendo una mano sulla bocca per coprirlo.

Lui ride. Adora vederla così, assonnata e bellissima.

“Si”

“Lo prometti?”

“Lo prometto” annuisce lui, e baciando la mano che sta ancora tenendo, la lascia andare completamente e si allontana con un sorriso dipinto sul volto.

Non si è sentito tanto felice da anni.





Note della traduttrice (Sara Izzie)

L'autrice di questa storia è straniera. Di seguito riporto il link della storia in lingua originale:  http://www.fanfiction.net/s/8266031/1/







  
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