NATALE A CASA MELLARK

Seduta sul divano osservo il caldo fuocherello vivo e scoppiettante nel camino.
Il mio piccolo principino Josh, il bambino ricciolino e biondo che Peeta mi ha donato, ha la testa appoggiata sul mio petto.
Lo stringo forte a me, adoro tenere in braccio il mio ometto.
Sollevo lo sguardo e vedo il mio maritino intento a decorare un dolce dall’aria deliziosa.
I bellissimi e profondi occhi azzurri seminascosti dai ciuffi di capelli biondi, il grembiule da pasticciere, le labbra socchiuse .. E’ davvero affascinante.
Semplicemente bellissimo!
Nel guardarlo un piccolo pensiero malizioso inizia a prendere vita nella mia testolina.
Peeta si volta a guardarmi, ha uno sguardo davvero dolce, io ammicco.
Lo vedo sorridere.
Ha il più bel sorriso del mondo.
<< Che c’è? >> chiede,
<< Niente. Sei sexy! >> dico con fare seducente, poi faccio un risolino.
Ride anche lui:
<< Ma mi hai guardato bene? >> dice indicando ogni centimetro del suo corpo << Ho il grembiule, i capelli talmente in disordine che sembro un riccio e … >> agita le mani continuando a ridere << Ho della glassa sulle dita … >>
Insisto:
<< Che c’entra? Io ti trovo sexy comunque. E poi la glassa è dolce, come te pasticcino … >> ridacchio prendendolo un po’ in giro << Se vuoi posso leccarla via io. Come accade in quel film d’amore che abbiamo visto l’altra sera. >>,
lo vedo arrossire.
<< Non distrarmi sennò sbaglio .. >> esclama tornando alla sua precedente occupazione con un sorriso stampato sulle labbra e le guance ancora arrossate.
Faccio spallucce, mormorando un ‘Chiedo Venia’.
<< E io ti porto Octavia .. >> ride.
Rimango a bocca aperta, non me l’aspettavo.
Lo devo ammettere, non male come battuta.
Un po’ squallida, ma non male.
La porta d’ingresso sbatte rumorosamente.
Mi alzo tenendo ancora Josh, di solo due anni, tra le mie braccia e Peeta, lasciando la sua postazione, si avvicina a me e mi prende la mano.
<< Andiamo a vedere cosa è stato. >> esclama,
annuisco.
Troviamo Haymitch e la nostra Primrose.
Il primo sta sistemando un grosso abete al centro del salotto, gli aghi sono sparsi su tutto il pavimento, mentre la mia bambina ci corre incontro puntandoci addosso i suoi bei occhi azzurri.
<< Un albero di Natale! Nonno Haymitch ne ha preso uno bello, bello! >> esclama entusiasta,
Peeta le accarezza i capelli scuri e dopo essersi chinato per schioccarle un bacio sulla guancia afferma:
<< E’ fantastico, tesoro! Ora sembra davvero Natale .. >.
Io non sono dello stesso parere.
Perché festeggiare?
Anni fa mi sono state portate via le persone che amavo di più.
Nessuno di loro è qui con me.
<< Papà, papà! L’albero l’ho scelto io .. >> ride la piccola Primrose.
Chiamarla solo Prim mi farebbe male.
Lei resterà sempre la mia dolce e solare Primrose, non voglio chiamarla Prim - com’ero solita fare con mia sorella- e rievocare brutti momenti del mio passato.
Non è mia sorella lei, anche se sono piuttosto simili sotto molti aspetti, non ha nulla a che fare con sua zia.
<< Ecco perché è così bello, allora. Brava, tesoro mio. >> dice dolcemente Peeta.
Mio marito tira fuori una scatola di decorazioni natalizie – dice che erano di suo padre, che adorava questa festività- e le porge ad Haymitch.
Il nostro ex-mentore inizia a decorare l’albero insieme a Primrose e Peeta.
Poi mi dice:
<< Dolcezza, perché non vieni ad aiutarci? >>,
metto Josh a terra ed esclamo:
<< No .. >>
<< Su non fare la guasta feste .. vieni, scansafatiche .. >>.
Mi da sui nervi:
<< Senti, io detesto il Natale! Odio gli alberi di Natale e non ho nulla e ripeto nulla, da festeggiare. Vado di sopra e se quando torno quel coso .. >> indico l’albero << non è sparito, gli do fuoco! Lo voglio fuori da casa nostra .. >> urlo arrabbiata.
Peeta mi guardo sorpreso.
Anche io sono sbalordita dalla mia reazione, eccessiva.
Haymitch fa spallucce ed inizia a spogliare l’albero delle decorazioni.
Primrose inizia a piangere tuffandosi tra le braccia del suo papà.
Non so che fare, così mi volto e vado via.
Entro nella camera mia e di Peeta chiudendomi la porta alle spalle.
Seduta sul letto, mi mordo l’interno della guancia e tamburello con le dita sul ginocchio.
Che angoscia!
“ Non avrei dovuto reagire in quel modo … ” penso.
Ma ormai il danno è fatto.
E’ solo che, non credo sia giusto festeggiare.
Non me la sento.
Finnick, la mia sorellina, Rue, la famiglia di Peeta, mio padre, Wiress … tutti quelli a cui volevo bene sono morti, la maggior parte a causa mia.
Che diritto ho di festeggiare?
Perché io si e loro no?
Dovrebbero essere qui al mio fianco.
Vorrei chiudere gli occhi per un istante.
Vorrei che fosse stato tutto solo un brutto sogno e che scendendo giù io ritrovassi tutti i miei cari perduti che mi sorridono.
Vorrei poter festeggiare con loro il Natale.
Vorrei che Prim e papà vedessero i loro nipoti.
Ma devo accettare la cruda verità.
Snow me li ha portati via.
Per sempre.
Qualcuno mi abbraccia da dietro e mi bacia la testa:
<< Capisco il tuo dolore, amore. >>
<< Che vuoi dire? >> faccio la gnorri, cerco di trattenere le lacrime.
<< Non fare la finta tonta con me .. capisco quando stai male. E conosco quello sguardo. Stai pensando alle nostre perdite vero? >>,
<< Si, e non è giusto festeggiare .. >> ammetto e non riesco a non piangere,
Peeta mi bacia sulle labbra, poi mi guarda negli occhi e accarezzandomi la guancia dice:
<< Ascolta … fino ad ora il Natale non l’abbiamo mai festeggiato. Vuoi negare ai tuoi figli questa gioia per tutta la vita? Erano persone che amavamo .. ma ami anche noi giusto? Ora siamo una famiglia, sono passati tanti anni. Quel che è successo è successo, e noi non possiamo fare altro che ricordare .. mantenere viva la loro memoria. Ma non dobbiamo impedirci di vivere. Dobbiamo vivere il tempo a nostra disposizione, senza sprecare neanche un attimo, serenamente insieme ai nostri figli. >> mi sposta una ciocca dietro l’orecchio << Ripeti sempre ‘Snow me li ha portati via’, non è del tutto vero e lo sai perché? Perché anche se non ci sono più, ognuno di loro sarà sempre al tuo fianco. Snow era un uomo potente e ricco, poteva ottenere tutto ciò che voleva con un solo schiocco delle dita, ma restava pur sempre un miserabile. E ripeto non è riuscito a portarti via niente .. >>.
Getto le braccia al collo del mio saggio marito.
Come al solito ha ragione.
Punto primo: Snow non mi ha portato via nulla. Tutti coloro che ho perso resteranno sempre nel mio cuore, nei miei ricordi. Saranno sempre con me.
Punto secondo: stavo privando i miei figli di una delle cose più belle che esistano.
Punto terzo: come ha detto il mio ragazzo del pane non vivevo la vita serenamente, ma d’ora in poi lo farò perché ho Peeta, Josh e Primrose.
Bacio Peeta e poi affondo il viso nel suo petto.
Adoro il suo profumo, sa sempre di biscotti.
Mi prende il viso tra le mani:
<< Ora andiamo di sotto. C’è una signorinella in lacrime … >>.
Annuisco, mi sento un mostro per averla fatta piangere.
Arrivati giù in salotto vedo la mia bambina piangere in un angolo ed Haymitch bere da una bottiglia di liquore bianco.
L’albero spoglio domina la stanza.
<< Dolcezza, bevo e lo porto fuori .. >> fa cenno con il capo in direzione dell’abete << non fare la piromane. >>,
Peeta stringe forte la mia mano, io sorrido ed esclamo:
<< Allora .. vogliamo addobbare o no questo albero? E’ spoglio! >>,
Haymitch alza un sopracciglio.
Primrose si asciuga le lacrime, tirando su col naso:
<< Quindi l’albero può .. possiamo tenerlo? >>,
<< Certo! Come festeggeremmo altrimenti? >>.
Felice corre ad abbracciarmi, le bacio la testa e le accarezzo il viso arrossato:
<< Mi dispiace, amore. Scusa per prima. Su vai ad aiutare il nonno .. >>.
Primrose corre da Haymitch ed insieme iniziano a risistemare le decorazioni sull’abete.
Haymitch mi punta un dito contro con aria sconcertata:
<< Prima non volevi l’albero, ora si! Cosa sono questi sbalzi d’umore? >> ammicca sorridendo malizioso a Peeta << Peeta, non l’avrai messa incinta di nuovo, eh ragazzo? >>,
il mio ragazzo del pane scuote la testa ridendo:
<< Però un altro bimbo non mi dispiacerebbe .. >> afferma sorridendomi,
<< Te lo ripeto ogni santo giorno … diventa un cavalluccio marino e potrai fare tutti i bimbi che vuoi! >>.
Continua a ridere e mi attira a sé, gli circondo il collo con le braccia e lui mi accarezza dolcemente i fianchi:
<< Giusto, amore. Però mi dispiace, ora che ci penso non ti ho fatto un regalo per Natale .. pensavo che non lo festeggiassimo, così …. È un problema? >> sussurra contro le mie labbra.
<< Il mio regalo siete voi. Tu e i nostri bambini, siete tutto ciò che desidero. Mi dispiace, per ciò che è successo prima davvero. Non voglio che pensiate che siete meno importanti di qualcun altro perché non è così, è solo che .. >>,
<< Ssh .. >> mi interrompe << Non devi giustificarti.. Comprendiamo il tuo dolore. >>,
<< Voi siete tutto ciò che ho .. non sono brava con le parole … ma tu e i bambini siete la mia vita. >>.
Mi guarda negli occhi e mi bacia con ardore.
Non so come ci riesca, ma ogni volta che mi bacia così la testa mi gira e mi ritrovo catapultata in un altro mondo da favola.
Dei brividi piacevoli mi attraversano la spina dorsale, ho voglia di mollare tutto e trascinare Peeta in camera da letto.
Haymitch ci interrompe, le mie guance avvampano.
Dobbiamo imparare a controllarci in presenza di altre persone.
<< Ehi calma! Non vorrete fare il terzo qui? Più tardi andate di sopra e lo mettete in porto. Ora venite a darci una mano con l’abete .. >> esclama con un sorriso.

Nota dell’autrice: Rieccomi con un’altra one, stamattina ne ho pubblicata una e stasera metto questa (vi sto tormentando XD) che avevo scritto su un quadernino durante un breve periodo che ho trascorso in toscana.
Non avendo il pc a disposizione ho dovuto arrangiarmi. :-)
Spero che vi piaccia e che recensiate.
Ringrazio tutti quelli che mi dedicheranno un po’ del loro tempo.
Baciii
Jade