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Autore: justme_    25/01/2013    2 recensioni
Larry Stylinson; romance;
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"Harry non poteva credere a quello che stava succedendo. Era seduto in una macchina sconosciuta, bendato e con, a giudicare dalle voci, almeno altre tre persone. La cosa positiva era che il ragazzo dagli occhi blu era seduto accanto a lui e non gli aveva ancora mollato la mano."
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A night with fireflies

I. chapter - are you happy?



(Canzone consigliata mentre si legge: "Iris"dei Goo Goo Dolls.)

Era una serata come tante altre al campus. Harry e il suo compagno di stanza ed amico storico, Zayn, stavano copiandosi i compiti per il giorno dopo a vicenda il più il fretta possibile.
«Beh, Zayn, vado fuori a prendere una boccata d’aria.» Disse il riccio, dopo aver finito di “fare i compiti”.
«Vengo anch’io.» E tirò fuori il pacchetto di sigarette.
Si vestirono e uscirono da quella camera, che a volte era il loro rifugio accogliente, altre volte una prigione soffocante.
Era una nebbiosa sera d’inverno. Il cortile era inquietantemente deserto e i due si sentivano un po’ malinconici. Soprattutto Harry. Era un po’ che pensava al senso che poteva avere la sua vita, a quale sarebbe stato il suo futuro una volta terminato il college. Pur essendo solo al primo anno voleva godersi il college, imprimersi nuove esperienze nel cervello e, perché no, se lo meritavano anche nel cuore; ma non gli sembrava di riuscirci tanto bene.
«Hazza, io torno dentro che sto congelando!» Zayn interruppe i suoi pensieri.
«Io resto ancora un po’. A dopo!» lo salutò il riccio.
Oggi era decisamente una giornata no. Lo sentiva che c’era qualcosa di strano nell’aria. Aveva una strana sensazione addosso. Decise di fare una passeggiata, per scrollarsi di dosso tutti i pensieri pessimistici che lo facevano sentire patetico.
Erano dieci minuti che passeggiava quando sentì qualcosa. “When everythig’s made to be broken, I just want you to know who I am”.* Una voce viva, dolce, spensierata. La voce proveniva da una figura incappucciata che si guardava intorno attraversando l’ampio cortile, credendo di essere sola. Egli fu infatti molto sorpreso di trovarsi Harry davanti quando raggiunse il cancello da cui si accedeva e si usciva dal campus. Il ragazzo che cantava guardò il riccio e dovette probabilmente trovarlo molto buffo perché si mise a ridere. L’altro non sapeva come reagire, un po’ perché non comprendeva lo strano comportamento di quel ragazzo altrettanto strano, un po’ perché quella risata lo aveva un po’ stordito. Aveva percepito libertà, voglia di vivere in essa e ne era stato così trasportato che alla fine non aveva potuto non sorridere a sua volta.
Furono le fossette che spuntavano ogni volta che Harry accennava ad un sorriso a convincere il ragazzo incappucciato a presentarsi.
«Louis» disse porgendogli la mano con un sorriso sicuro di sé.
Quel ragazzo incuriosiva il riccio sempre di più. «Har-Harry» rispose l’altro, un po’ intimidito dallo sguardo furbo di colui che aveva appena appreso chiamarsi Louis.
«Allora, ricciolino, che ci fai in giro tutto solo in una brutta serata come questa?» chiese Louis, con uno sguardo indagatore, ma perennemente con quel sorriso spensierato sulle labbra.
«Potrei farti la stessa domanda.» Rispose l’altro, sulla difensiva.
Louis gli regalò un’altra delle sue risate ed Harry si sistemò i capelli scuotendo la testa.
«Mi piaci, ricciolino.»
«E’ la seconda volta che mi chiami così.» Notò Harry.
«Perché? Non ti piace?» disse Louis senza smettere di sorridere.
Harry arrossì. In realtà gli piaceva.
Così per non sembrare stupido alzò semplicemente le spalle.
D’improvviso Louis gli chiese: «Harry, sei felice della tua vita?»
La domanda colse il riccio alla sprovvista. Nessuno, ma veramente nessuno, glielo aveva mai chiesto. Certo, c’era chi si accorgeva quando era giù di morale e tentava di consolarlo. Ma nessuno si era mai preoccupato se Harry fosse felice della vita che conduceva. Forse nemmeno lui stesso si era mai posto la domanda, cercando seriamente la risposta dentro di sé.
Cosa rispondere? Harry si accontentava di ciò che aveva. Sapeva che c’erano persone che stavano molto peggio.
Così rispose un «Mmh sì.» convinto di essere risultato convincente.
Evidentemente no, poiché Louis ribatté: «Ti manca la scintilla dell’imprevisto negli occhi. Non sei felice. Ti sei abituato alla tua vita monotona. Nuoti nella banalità quotidiana convincendoti che c’è di peggio e che dovresti ritenerti fortunato. Ma non sai cosa vuol dire essere veramente felici.»
Dal momento in cui era apparso nella sua vita cinque minuti prima quel ragazzo non aveva mai smesso di stupirlo. Ma questo! Harry non si sarebbe mai aspettato che riuscisse a capire tutto questo semplicemente guardandolo negli occhi.
Harry non si era ancora ripreso che l’altro sentì il cellulare vibrare.
Fissò il display e, dopo averci pensato su un poco, disse: «Ricciolino, mi piaci. Quindi, voglio farti un regalo. Ti voglio regalare la notte più eccitante della tua vita. Ora andiamo. Siamo già in ritardo!» Louis lo prese per mano e lo trascinò fuori dal cancello.
«Ma dove andiamo? Louis?» era la prima volta che pronunciava il suo nome e quando lo sentì il maggiore di girò di scatto, mentre il cappuccio della felpa cadeva, e si fermò un attimo.
A Harry bastò vedere gli occhi color del mare del ragazzo per convincersi. E così, senza più opporre resistenza, si fece guidare da quel ragazzo che in pochi minuti gli aveva stravolto la vita.




Harry non poteva credere a quello che stava succedendo. Era seduto in una macchina sconosciuta, bendato e con, a giudicare dalle voci, almeno altre tre persone. La cosa positiva era che il ragazzo dagli occhi blu era seduto accanto a lui e non gli aveva ancora mollato la mano.
«Louis, seriamente, dove mi stai portando?» chiedeva ormai per la terza volta il ricciolino.
«Fidati di me.» Gli rispondeva nuovamente l’altro, dandogli un colpetto sul ginocchio.
Harry provò a rimanere tranquillo, ormai era capitato in quella situazione e il minimo che potesse fare era riuscire a capire quanto più poteva di ciò che stava succedendo.
Aveva appurato che al volante c’era una ragazza, mentre le altre due voci appartenevano a due ragazzi, uno seduto di fianco a lei e uno dietro accanto a Louis. E parlavano, ridevano e non vedevano l’ora di arrivare a destinazione.
«E’ un bel po’ che i gemelli preparano questa nottata, hanno detto che sarà eccitante.» Esclamò una voce maschile.
Louis, vedendo la faccia sempre più confusa di Harry, sorrise della sua inquietudine e, per calmarlo un po’, disse: «Harry, ti presento Hannah, Liam e Niall. Ragazzi, lui è Harry.»
Gli altri tre sembravano essersi accorti solo ora della sua presenza e Hannah disse: «Finalmente qualche visetto nuovo! Ciao, Harry. Ritieniti fortunato, Louis non trasgredisce mai le regole!»
Harry salutò, ma pareva ancora più confuso. “Regole? Che regole?”pensò.
«Hannah, è solo per questa volta. Fidati che ha del potenziale e poi, io non avevo un compagno di gioco per stasera. Inoltre non sto trasgredendo nessuna regola, è bendato e quindi non conoscerà mai la strada per la base.» Rispose Louis, convincendosi definitivamente che era stata la cosa giusta da fare. Aveva cercato tutta la settimana qualcuno adatto ad accompagnarlo. E quel ragazzo riccio lo aveva colpito dal primo momento, aveva qualcosa di assolutamente speciale. Per giunta se lo era ritrovato davanti, come se il destino avesse scelto per lui. Si, era contento, molto contento, di aver portato Harry con sé.
Harry si schiarì la voce roca e proferì: «Immagino che sia inutile chiedervi che cosa accadrà stasera, quindi mi limiterò a chiedervi chi siete voi. Non individualmente ma come gruppo. Quali regole dovete rispettare? Perché sono bendato? Perché non posso sapere dove mi state portando? Per quello che ne so io potrei essere capitato in un gruppo di Serial Killer!»
Gli altri scoppiarono a ridere e, uno dei ragazzi, quello che si chiamava Liam ed era seduto di fianco a Louis gli disse, dandogli una pacca sulla spalla: «Curioso il tuo amichetto!» e poi rivolto ad Harry: «Tranquillo, non siamo Serial Killer. Forse siamo un po’ matti, ma chi non lo è?»
Toccò all’altro ragazzo parlare, Niall, che, avendo un pietà per il nuovo arrivato, decise di rispondere ad alcune sue domande: «Probabilmente hai già sentito parlare di organizzazioni come la nostra, ma non ti sei mai soffermato a pensarci su. Noi siamo i membri di una confraternita: “Il cerchio della vita e della morte”. Ci incontriamo una notte al mese, sempre alla base. Siamo quasi 200 persone, tutti, prima di entrare definitivamente a far parte della confraternita, hanno partecipato ad un rito d’iniziazione e hanno giurato di non rivelare mai il nostro luogo di ritrovo e i nomi dei membri. Tuttavia, qualche stolto, da ubriaco, si lascia sfuggire delle informazioni, che probabilmente saranno giunte anche a te, su quello che facciamo: a volte sono vere, ma spesso no. Ogni volta che ci incontriamo alcuni membri si prendono l’incarico di organizzare qualcosa di emozionante, di speciale. Organizzano giochi, esperimenti unici e, ogni tanto, estremi. Ma quelli si svolgono nella seconda parte dei nostri incontri, la prima è molto più... tranquilla. Ma basta, non voglio anticiparti più nulla. Lo vedrai con i tuoi occhi, una volta arrivati.» Quando Niall finì di parlare Harry stava ancora cercando di rielaborare quello che aveva detto.
Non era ancora riuscito a farsi un’idea concreta di quello che lo aspettava che la dolce voce di Louis gli sussurrò all’orecchio: «Ricciolo, tranquillo. E’davvero un’esperienza unica e poi starò sempre al tuo fianco te lo prometto. Se vorrai tornare indietro, ti riaccompagnerò al campus.» Erano bastate quelle parole ad Harry, per tranquillizzarsi.
Ora non gli rimaneva che aspettare.






NOTE:

* “quando tutto è stato fatto per essere distrutto io voglio solo che tu sappia chi sono” La canzone è “Iris” dei Goo Goo Dolls. Ho scelto questa, un po’ perché la canticchiavo da qualche giorno, un po’ perché è quasi come se Louis parlasse ad Harry, dicendogli che vuole che il riccio sappia chi è veramente.

 

***


SPAZIO AUTRICE:
Buonsalve a tutti!
Innanzitutto grazie per avermi dedicato questo poco tempo e di aver letto questo primo capitolo della mia prima long larry. Quei due sono l’amore! No, rimani concentrata.
Allora, mi è venuta questa balzana idea e, anche se inizialmente era nata come una OS, continuavo ad ampliare la trama e alla fine e diventata una long. çç
Non so neanche io perché l’ho postata, forse così, per sfizio!
Beh, se avete voglia di lasciare una recensione di sicuro mi fa piacere. Anzi mi spronerebbe a continuare, sempre che ne valga la pena! Questo me lo dovete dire voi, però.
Lasciatemi i vostri pareri, sul serio. Anche se sono negativi, mi aiutereste a migliorarmi, a capire dove sto sbagliando.
Beh, la storia penso che si svolgerà tutta all’interno di questa eccitante e stranissima notte durante la quale succederanno un po’ di cose e.. lo scoprirete!
Okay, mi sto dilungando, vi saluto.
Un bacione e a presto,


justme_

  
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