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Autore: PollyTheHomeless    26/01/2013    3 recensioni
«Ne è passato di tempo, eh?» ridacchia lui stesso, pensando a chissà cosa «ma sono felice di essere ancora qui, su questo palco, con i miei compagni e voi che ci sostenete - che mi sostenete- dopo 10 anni!» continua a sorridere, seguito ben presto da quelle centinaia -se non migliaia- di ragazzi e ragazze.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aoi, Reita, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Water war!

Water war!


«Hey! Come andiamo ragazzi?»

Un boato in risposta alla domanda posta dal moro.

«Come?» si sporge in avanti, portando una mano all'orecchio rivolto verso la folla «Non vi sento!»

«Sarai fatto vecchio e sordo! Ne, Ruki-san?» una seconda voce più profonda e sicuramente più ironica della prima prende posto tra la marea di suoni di quel pomeriggio. È Reita a parlare al microfono, le braccia incrociate poggiate sull'asta che lo sorregge.

Un accozzaglia di fragorose risate riempie l'ambiente circostante.

«Ma zitto tu, infascettato culo moscio!» si volta di scatto il piccolo vocalist, indicando il suo bassista con un dito accusatorio «Sempre seduto sulla base della batteria! Sarai vecchio tu!».

Altre risate si levano dalla folla ai loro piedi.

«Naaa, ragazzi, non ascoltatelo! Siamo tutti ancora molto giovani qui!» rivolge un luminoso sorriso ai fan e un'occhiataccia al biondo dietro di lui tutto intento a sghignazzare insieme al secondo della sezione ritmica.

«Tutti tranne Aoi...» butta lì sempre Reita, con una faccia da poker invidiabile, mani congiunte dietro la schiena e aria innocente.

Nuove risate, stavolta provenienti anche dal vocalist che allontana il microfono tenuto nella mano destra per ridersela di gusto insieme ai suoi band-mates.
L'unico impassibile pare invece il diretto interessato. Il secondo chitarrista li guarda tranquillo, come se nessuno avesse fatto insinuazioni di alcun tipo sui suoi trentatré anni.
Stava lì, la chitarra a tracolla e le braccia poggiate su di esse a riposare un po'. Chiude per qualche secondo gli occhi, sospira e lentamente si avvicina al microfono. Poggia leggermente le rosee labbra su di esso, getta uno sguardo ai suoi compagni, successivamente alla folla davanti a lui. Sorride dolcemente.

«Ne è passato di tempo, eh?» ridacchia lui stesso, pensando a chissà cosa «ma sono felice di essere ancora qui, su questo palco, con i miei compagni e voi che ci sostenete - che mi sostenete- dopo 10 anni!» continua a sorridere, seguito ben presto da quelle centinaia -se non migliaia- di ragazzi e ragazze.

Il resto della band lo guarda incredulo, aspettandosi forse una delle sua solite scenate del tipo: "EHH? Vecchio io? Ma come vi permetteteeee" seguito da insinuazioni da parte di Reita sull'uso intensivo di creme antirughe e trattamenti di bellezza vari per rallentare l'invecchiamento. A quel punto Aoi gli sarebbe saltato addosso e gli avrebbe strappano la fascetta. Un classico.

Sempre più turbati dall'apparente calma del chitarrista ritmico, i restanti 4/5 dei the GazettE si scambiano qualche occhiata perplessa, per poi tornare a fissare il moro sempre pacato e tranquillo.

«Eto, a proposito...» prende la parola il leader, alzandosi in piedi dietro alla sua enorme batteria. Tira a sé il sostegno del microfono, poggiandocisi con un braccio «Se siamo ancora a qui a scherzare, ridere, suonare e scatenarci su questo palco è soltanto grazie a voi!».

L'ennesimo boato di spande per qualche secondo buono, prima di cedere nuovamente la parola al leader che attende pazientemente il suo turno.

«A voi, il nostro fan club, che avete creduto in noi fin dall'inizio, ci avete sempre sostenuto, aiutato... oggi la nostra musica, la nostra passione, la nostra gratitudine è solo per voi!».

Ennesime urla in risposta.

«Arigatouuu!»

«Fatevi sentire fan club!»

Il resto del gruppo, lontano dai microfoni, urla in risposta, incitando con le braccia la folla. Le grandi mani callose del chitarrista solista si posano sul manico della sua adorata Hellion, dando inizio ad "Hyena".

Il concerto va avanti così, canzone dopo canzone, headbanging e balli vari ancora per un bel pezzo; poi è di nuovo Ruki a prendere la parola, in modo da riposarsi e far riposare un po' anche gli altri.

«Uao ragazzi, ci siamo proprio scatenati, ne?» sorride al pubblico, passandosi una mano sulla fronte «sono completamente zuppo!»

«Fa un caldo terribile oggi! Quanti gradi ci saranno?» chiede Uruha avvicinatosi nuovamente al suo microfono. Un gruppetto di ragazze lì di fronte comincia a gesticolare, facendogli segno che in quel momento ci sono esattamente 37 gradi.

«Trentasette? Ma stiamo scherzando?» si lamenta sempre il biondo chitarrista, asciugandosi ora con un asciugamano in spugna bianco passatogli da uno dei tecnici dietro le quinte.

«Uao. Beato Kai, almeno lui sta a petto nudo!» esordisce Reita, guardando dal basso della sua postazione -praticamente spalmato per terra con il basso in braccio- il batterista, che anch'egli come Uruha, è intento a tamponare il sudore con un piccolo asciugamano.

Numerosi gridolini femminili si sentono in quell'istante.

Ma nessuno pare essersi accorto dell'assenza del chitarrista moro.

Ed è quando, finita la pausa, cominciano un'altra canzone che -finalmente- si accorgono della mancanza di quel povero cristo che nessuno aveva calcolato fino a quel momento se non per prenderlo in giro.

«Ma che cazz... Dov'è Aoi?» chiede Ruki lontano dal microfono, aggrottando le sopracciglia in un'espressione di pura confusione.

Seguono sguardi vari tra i membri della band. Niente, nessuno sa dove sia quel maledetto secondo chitarrista!

"Ahahahah ve la faccio vedere io, bastardi! Voi mi chiamate vecchio? Bene, benissimo... muhahahahah".

E intanto il moro confabula alle loro spalle. Ha preparato la sua vendetta, oh si. Quando nessuno lo calcolava, furtivo si è allontanato ed è andato nei camerini, recuperando dal borsone che si era portato dietro gli oggetti che in quel momento avrebbe benedetto con tutto il cuore. Li aveva preparati con cura -cercando, ovviamente, di fare il tutto il più in fretta possibile- ed ora era lì, appostato dietro il suo grande amplificatore, aspettando il momento più adeguato per agire.
Ed ecco che Reita (Proprio lui. "Che botta di culo!") si avvia proprio in quella direzione -forse per chiedere a qualche tecnico notizie del moro-.
Con un balzo felino quest'ultimo sbuca fuori dal suo nascondiglio con in braccio un mega fucile ad acqua.

«Caricare!» con uno scatto carica la sua arma, come nei migliori film d'azione apocalittici.

«SPARAREEE!!» ed è lì che comincia a correre appresso a Reita, che cerca invano di coprirsi la fascetta con le mani per proteggerla dagli schizzi d'acqua del fucile a pompa «Me la paghi, maledetto! Te la sciolgo nell'acido, quella fascetta! Muahahahah!".

Dopo l'ennesimo attacco, le munizioni della pistola si esauriscono, lasciando Aoi per un attimo interdetto.

«Ah-ah! E ora che mi fai, vecchietto? Ti son finite le munizioni! Ahah!» mani sui fianchi, busto in avanti e miglior espressione da scherno della sua vita stampata in faccia.

(Inutile dire -e ricordare- che in tutto questo esiste anche un pubblico ed è attualmente piegato in due dalle risate).

"Bastardo! Ti pare che sono così sprovveduto? Neheheh" sorride malefico, per poi voltarsi di scatto. «Eichi!!! CAMBIO!»
Fulmineo, un tecnico lancia in sua direzione un secondo fucile ad acqua -se possibile ancor più grande del primo- che il moro afferra al volo caricandolo e puntandolo minaccioso contro il bassista infascettato.

Quest'ultimo fissa incredulo e spaventato l'uomo di fronte alla sua persona, iniziando lentamente ad indietreggiare di pari passo all'avanzamento del moro.
Tanto concentrato sulla minaccia incombente non si accorge dei cavi proprio dietro di lui, su cui inevitabilmente inciampa finendo per terra con un sonoro tonfo.

Ingoglia due o tre volte a vuoto, fissando Aoi che lentamente -quasi fosse un cacciatore con la sua preda- si avvicina minaccioso, puntandogli contro quell'enorme affare -carico per giunta!-

«Muori, bastardo» sibila il chitarrista, prima di caricare un'ultima volta il fucile e sparare dritto in faccia al bassista, inzuppandogli totalmente capelli viso e fascetta.

Ancora intontito dall'acqua il biondo non si accorge dell'altro che, veloce, si china su di lui e gli strappa la fascetta dal volto, iniziando a correre per tutto il palco con il braccio alzato e suddetta fascetta stretta in pugno urlando "l'ho presa, l'ho presaaaaaa!"

Ruki è oramai paonazzo, in parte per il caldo, in parte per l'imbarazzo; Uruha si è dileguato approfittando della confusione, probabilmente per andarsi a bere una bella birra ghiacciata. Reita urla terrorizzato coprendosi il naso con le mani, rannicchiato per terra in una pozza d'acqua fredda.

Il leader guarda sconsolato la scena di fronte ai suoi occhi. Scuote lentamente la testa a capo chino e, sospirando rassegnato, si alza per l'ennesima volta in piedi avvicinando a sé il microfono.

«Scusateci ragazzi ma, che volete farci, questi sono i the GazettE!»


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Ciao gente!
Volevo scrivere 'sta cosetta da tipo 6 mesi o roba del genere xD
Finalmente ero scazzata e mi sono decisa a metterla per iscritto!
Pare una maledizione, un vizio, un nonloso ma pubblico sempre qualche minuto dopo la mezzanotte xD
È la prima cosa così demenziale che scrivo sui Gaze... No... aspetta... In Venomous Cell forse ho fatto di peggio *rotola*
Sarei molto felice di sapere cosa ne pensate! Oramai il fandom è un po' morto, nessuno recensisce più *piange* una sola recensione per one-shot mi deprime un po' in realtà, ma devo pur tirare avanti in qualche modo!
Bene, passo e chiudo! Ci si vede! (^-^)/

Polly~


   
 
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