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Autore: Trick    26/01/2013    3 recensioni
"There is a town in Maine where every story book character you’ve ever known is trapped between two worlds, victims of a powerful curse. Only one knows the truth and only one can break her spell."
Una raccolta di drabble e flash-fic senza pretese scelte spudoratamente a caso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Drabble night numero... tre? Quattro? Poco male. Grazie a Gy per i prompt. (:


***


Life is beautiful that way
ArchiexRuby
263 parole

«Che ti è saltato in mente, Archie?» domandò placida lei, girando piano il cucchiaio nella tazza di cioccolata calda. «Tu sei... tu sei Jiminy Cricket. Stavi per dimenticarlo per sempre, perché hai--».
«Ruby, ti prego...» mormorò lui rassegnato, sfilandosi gli occhiali e affondando il volto nelle mani. «È complicato».
«Che potrebbe esserci di più complicato di tutto questo casino?».
Archie si lasciò scappare uno sbuffo divertito. Quando sollevò nuovamente il viso, le sue labbra erano arricciate in un sorriso debole.
«Archie Hopper era innamorato di te» sentenziò con tristezza. «Jiminy Cricket, senza offesa, non lo è mai stato».
Ruby spalancò la bocca dallo stupore.
«Oh».
«Già. Questo, Ruby, è molto complicato».
La ragazza lo fissò per qualche istante, poi scoppiò in una risata divertita. L'uomo raddrizzò gli occhiali e la guardò interrogativo. Il sorriso di Ruby parve ridare luce alla stanza.
«A Red un po' piaceva Jiminy» confessò con un'alzata di spalle. «Eri l'unico che mi ascoltava. A Ruby non piaceva Archie, ma Jiminy... Jiminy era sempre lì quando Red aveva bisogno».
Archie la scrutò con espressione impenetrabile, poi sollevò la propria tazza a mezz'aria.
«Un brindisi al totale caos delle nostre vite, dunque» propose lui.
«Un brindisi alla vita e basta, Archie» lo corresse lei con un larghissimo sorriso. «Perché è bella, perché è breve e perché questa cioccolata è molto buona e tu sei ufficialmente assunto da Granny's come grillo del cioccolato».
Lui scoppiò a ridere ed ogni cosa fra loro rimase così, ferma fra due tempi che non riuscivano ancora a sfiorarsi.
Era la vita e basta, dopotutto.

***



L'unione fa la forza
Granny e Geppetto
201 parole

Geppetto l'aveva vista lucidare il legno della propria balestra fin dalle prime luci della mattinata. Gli occhialini rotondi rischiavano ogni tanto di scivolarle dal naso, ma la vedova Lucas si dedicava imperterrita alla pulizia della propria arma, centimetro dopo centimetro, secondo dopo secondo.
«Volete che dia una controllata agli ingranaggi?» le propose lui con voce bassa.
Si respirava poco, quel giorno. Si respirava appena, si camminava sulle punte dei piedi, ci si muoveva come davanti al giaciglio di un morente.
C'era la paura, c'era la guerra, c'erano un sacco di cose che Geppetto non aveva mai vissuto.
La vedova Lucas rivolse un'occhiata divertita allo scalpello che l'uomo stringeva nervoso in una mano.
«Fossi in voi, Mastro Geppetto, andrei a cercarmi un'arma un poco più funzionale».
«Io non combatterò».
Le labbra della donna si storsero in una smorfia spossata. Dimostrò d'un tratto molti più anni di quanti il suo sarcasmo non potesse celare.
«Mia nipote lo farà fino all'ultimo respiro. Io sono le spalle che da sola non potrebbe coprirsi».
Geppetto non trovò nulla con cui replicare. Lui, d'altronde, si era gettato nella pancia di una balena per salvare un burattino.

***



ArchiexRuby
236 parole.

«Il mondo è un posto molto più grande di quanto ci illudiamo. Da qui è facile ricordarsene».
Red sobbalza e si volta di colpo. Il piccolo grillo inclina appena la minuscola testa e sfila il buffo berretto.
«Perdonami. Non volevo spaventarti».
Lei scuote il capo e torna a scrutare distratta l'infinita distesa di montagne che si estendono oltre i confini del castello di Snow. Jiminy le vola accanto e si appoggia fra le pieghe del suo mantello rosso.
«Dimmi, Red... come puoi pensare che non esista un posto per te in un mondo così grande?».
Non riesce a non regalargli un placido sorriso di riconoscenza.

«Ti senti bene?».
Ruby non riesce a trattenere lo spavento e si gira improvvisamente. Archie abbozza una smorfia di scuse e raddrizza i ridicoli occhiali.
«Perdonami. Non volevo spaventarti».
«Tranquillo». Fa le spallucce e solleva il cappuccio della felpa rossa. Poi parla di nuovo senza nemmeno rendersene conto, come in un sogno già fatto mille volte. «Questo posto è così stretto».
«Il mondo è molto più grande di quanto ci illudiamo».
«Secondo te dove potrei andare, io?».
Per la prima volta, Ruby si accorge che Archie non sa cosa dire. Eppure c'è qualcosa nella sua testa che preme per venire fuori, qualcosa che le aveva già detto, qualcosa che l'aveva fatta sentire libera.
Qualcosa che non esisteva.
"In un mondo così grande c'è un posto per ognuno di noi".
«Non lo so, Ruby».
C'era qualcosa di profondamente sbagliato in quella risposta.
   
 
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