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Autore: Russian Sonia 1992    26/01/2013    0 recensioni
"Lo so, tesoro; qualcuno dai piani alti ha deciso che stanotte ci siano i tuoni. Adesso la mamma ti racconterà una bella favola, contento?"
"Va bene, ma voglio una favola diversa!"
"Diversa... come?"
"Voglio una favola in cui ci sei tu! E in cui ci sono anche gli zii!"
Se c'era una cosa in cui JJ non era brava, era quella di inventare storie in cui fosse la protagonista; questa volta desiderava assecondare il piccolo Henry, ma si poneva una domanda: vale la pena raccontare una storia ispirata alla propria vita e al proprio lavoro?"
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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MH7"D-Dove mi trovo?" si chiedeva Jennifer, non appena le era stato tolto il bavaglio.

Davanti ai suoi occhi si era palesato l'antro di Hallazim.

Assomigliava allo studio di Reid, ma era molto più macabro di come se lo immaginava.

"Benvenuta nel mio regno, numero tredici!"

"Smettila di chiamarmi in quella maniera! Io ho un nome!" protestava Jennifer.

"Avevi un nome, ma da oggi non sei che un misero numero!" ringhiava minaccioso Hallazim.

"Questo lo dici tu!"

"Fra poco finirai come le altre ragazze e nessuno verrà a salvarti!"

"Ne sei sicuro?"

"Più che sicur... aspetta: come hai fatto a liberarti?"

"Consideralo un segreto. Ci vediamo all'inferno!" gridava la ragazza prima di sferrare un pugno al suo aguzzino.

"Non pensare di fuggire via così facilmente!"

Ma Hallazim minacciava invano: Jennifer era già in fuga verso la libertà.

************

"Cosa è successo?" chiedeva Rossi preoccupato.

"Un'interferenza di dimensioni ciclopiche!" rispondeva sbigottita Penelope.

"Non so come questo sia potuto accadere..." rifletteva Emily.

"Non lo sa nessuno. Stupido aggeggio, come osi abbandonarmi quando ne ho più bisogno?"

"Non serve a nulla prendertela con la tua sfera, visto che è un modello non perfezionato." cercava di calmarla Reid.

"Grazie per l'appoggio, strego-genio!" rispondeva sarcastica Penelope.

"Tutto questo trambusto non riporterà Jennifer qui!" si lamentava Hotchner.

"Oppure sì..." reclamava una voce familiare.

"Santi numi... Jennifer, sei proprio tu?" domandava Penelope.

"In carne, ossa... e fiatone!" riapondeva la ragazza sbuffando; aveva l'abito leggermente sgualcito e lo chignon completamente sfatto, segno che non aveva passato un momento piacevole.

"Siamo tutti felici del fatto che tu stia bene." constatava Emily.

"Avevi i polsi legati con un nodo gordiano, perciò ti chiedo: come sei riuscita a liberarti?" domandava Morgan.

"Mentre mi legava, ho incrociato i polsi..."

"E poi cosa è successo?" s'incuriosiva Reid

"Quando li ho diacrociati, il nodo cominciava ad allentarsi, così ho liberato almeno la mano destra e tolto i lacci dalla sinistra."

"Sei stata insuperabile!" gridava gioiosa Penelope.

"Ma come farai con Hallazim?" chiedeva dubbiosa Emily.

"Diciamo che verrà qui più o meno... adesso!" replicava Jennifer.

"Ti ho trovato, finalmente!"

"Perché non prendi me al suo posto? Del resto, sono come le altre tue vittime!" affermava sarcastica Emily, parandosi di fronte all'altra ragazza.

"Voglio solo la biondina!" replicava beffardo Hallazim.

"Allora dovrai vedertela con noi!" tuonava Morgan.

Era davvero una lotta meritevole di essere vista.

Pur non avendo il fisico conforme al combattimento, Hallazim riusciva a sferrare pugni e calci a più non posso, che venivano prontamente schivati sia da Morgan che da Emily.

Poco dopo, i due ex criminali erano riusciti a mettere al tappeto l'uomo incappucciato.

"Hai il siero rivelatore?" chiedeva Rossi a Reid.

"Non me ne separo mai." rispondeva il giovane.

Dopo aver estratto la fiala dalla tasca del panciotto, Reid riusciva a far bere il siero ad Hallazim sino all'ultima goccia.

"Allora, perché hai commesso questi delitti?" cominciava Hotchner.

L'uomo era restio a rispondere.

"Perché lo hai fatto?" proseguiva Morgan con un tono minatorio.

"Coraggio, vogliamo solo sapere cosa ti ha portato a compiere questo scempio." replicava Emily, però con un tono più calmo.

"Perché la zia Emily è così tranquilla, mentre lo zio Derek è arrabbiato con lui?"

"E' il gioco del poliziotto buono e del poliziotto cattivo, tesoro!"

"E funziona?"

"Non sbaglia mai!"


Dopo aver esitato ancora un poco, Hallazim si era finalmente deciso a proferire parola.

"Vorrete certamente sapere come mai sono arrivato a questo punto; la mia storia ha dei risvolti particolarmente utili per la vostra curiosità.

Anni fa conobbi una ragazza del Maine che era venuta a trovare alcuni suoi parenti; lei assomigliava alla vostra amica bionda ed io la trovavo talmente bella al punto di innamorarmene al primo sguardo.

Un giorno ho avuto finalmente il coraggio di dichiararmi a lei, ma mi reputava un inetto e mi aveva respinto.

Inizialmente volevo uccidermi per il dolore, ma ho avuto un colpo di genio: Michelle doveva essere mia per forza!"

"Così ti sei iscritto all'Università della Magia." affermava Reid.

"Non interrompermi, scarafaggio!

Comunque ho pensato di ricorrere alla magia; ce la mettevo tutta per ottenere la laurea, ma gli esaminatori non mi giudicavano idoneo.

Dopo questo fallimento, mi sono sentito un verme e ho rinunciato alle pozioni.

Ma un giorno, vedendo una giovane e avvenente pescivendola, ho avuto un'idea diabolica: dovevo creare un filtro che facesse in modo che Michelle s'innamorasse di me!

Sapevo di dover infrangere la legge, così ho dovuto cercare un rifugio sicuro per poter operare tranquillamente.

Il piano era perfetto..."

"... Finché non siamo arrivati noi a comprometterlo!" ribatteva Emily.

"Esatto! Ora, se non vi dispiace, finirò quello che ho iniziato!"

"Non così in fretta!" lo bloccava Rossi.

"Cosa pensi di farmi, vecchio fuligginoso?"

"Penelope, hai qualche arma contundente?" chiedeva Jennifer all'amica.

"Certamente, vado subito a prenderla!"

Intanto Hallazim cercava di sfuggire alla presa di Emily e Morgan, ma i due continuavano a bloccarlo.

Poco dopo, Penelope ritornava con in mano un bastone blu dall'impugnatura dorata.

"Sei sicura che funzioni?" domandava irrequieto Rossi.

"Il suo colpo dovrebbe essere efficace; non l'ho mai testato prima d'ora!"

"Grazie!"

Rossi, con un colpo ben assestato, faceva comparire un grosso livido sulla fronte di Hallazim.

"Quali sarebbero gli effetti collaterali su chiunque vada incontro a questo bastone?" chiedeva Morgan incuriosito.

"Li vedrete fra tre minuti." replicava Penelope.

Passati i tre minuti, Hallazim si risveglia leggermente stordito.

"C-Chi sono? Cosa ci faccio qui? E voi chi siete?"

A Reid era venuta un'illuminazione: "So di cosa si tratta!"

"Cosa sarebbe... questo?" domandava perplesso Hotchner.

"Trattasi di uno Xsondreniobata o Bastone Scaccia-memoria: è molto diffuso in Siberia e viene usato principalmente sui truffatori del luogo; inoltre gli stregoni consigliano di utilizzarlo una volta soltanto."

"Ma cos'è questo posto? Quale forza misteriosa mi ha portato qui?" insisteva Hallazim.

Intanto un vicino, che aveva sentito i rumori provenienti dall'abitazione, bussava alla porta.

"Si può sapere cosa sta succedendo qui?" chiedeva l'uomo con insistenza.

Ad aprire la porta erano andate Penelope e Jennifer; l'una perché raramente riceveva visite (infatti erano in molti a considerarla una ciarlatana), l'altra perché abituata ai suoi doveri di cameriera.

"Oh, salve, signor Gideon, come possiamo aiutarla?" chiedevano entrambe all'unisono.

"Ho udito dei rumori sospetti, perciò volevo capire quel che è successo in questa casa!"

"Sembra incredibile, ma... abbiamo preso l'assassino delle dodici fanciulle!" affermava gioiosa Jennifer.

"Mi prendete in giro?" insisteva Gideon.

"Nossignore, non è nient'altro che la mera verità!" replicava Penelope.

"Allora dimostratemelo!"

"Tu chi sei? E chi sono io?" chiedeva confuso Hallazim.

"Me lo spiegate o no?" sbraitava Gideon.

Il primo a proferire parola era Rossi: "La dodicesima vittima di questo verme era la mia unica figlia, così ho trovato conforto nel signor Hotchner, uno dei miei clienti abituali..."

Il diretto interessato rispondeva: "... Così facendo, noi due, insieme alla mia cameriera, abbiamo cercato dei validi elementi per poter avviare quest'indagine..."

Jennifer proseguiva: "... Così abbiamo fatto un lavoro di squadra: io sono stata rapita per poi scappare e condurlo qui, Emily e Derek hanno combattuto contro di lui fino a metterlo al tappeto, Sedgewick l'ha spinto a confessare con l'ausilio di una pozione e Rossi l'ha stordito con quello strano bastone."

"E lei cosa c'entra?" domandava Gideon, indicando Penelope.

"Grazie ai miei poteri, ho aiutato queste persone a scoprire chi era l'aguzzino e dove operava. Sembra incredibile, ma è così!"

"Dunque chi sareste, di preciso?"

"Ci consideri come una forza di polizia." replicava Hotchner.

"Ma questo paese non ha forze di polizia!"

"Adesso ce l'ha: siamo noi!"

In men che non si dica, la popolazione di Munroch Hill era venuta a conoscenza dei fatti che erano avvenuti.

A partire da quella notte, lo spazzacamino, gli ex criminali, la veggente, l'alchimista, la cameriera e il suo padrone verrano riconosciuti come degli eroi e la loro impresa verrà ricordata nei secoli a venire.

"Ti è piaciuta, tesoro?"

"Sì, mammina, ma ho qualcosa da chiederti."

"Dimmi pure."

"Domani lo racconterai agli zii?"

"Può darsi." rispondeva JJ, accarezzando la testolina di Henry.

"Quindi posso dormire bene!"

"Eh, sì, dormirai come un angioletto!"












Ed eccoci giunti alla fine!

Ci ho messo un po' tanto, ma alla fine è venuto fuori questo lungo capitolo.

Spero che questa storia vi sia piaciuta almeno la metà di quanto è piaciuta a me.

Russian









































  
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