Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: SenzaPH    26/01/2013    1 recensioni
Dall'ultimo capitolo:
"[...] Perché la storia insegna una sola verità: Cicerone vinse, Catilina perse."
Ambientato in un futuro apocalittico dove una crudele dittatura è abilmente mascherata da Repubblica, un giovane diciottenne: Sergio Marco Catilinasco ha deciso di entrare in politica per cambiare il mondo.
Adottato da una ricca famiglia e cresciuto con le immagini della guerra negli occhi, matura leggendo i grandi classici e rimanendo ammaliato dalla guerra intrapresa da Cicerone contro Catilina.
Sviluppando l'idea che Catilina sia solo una vittima di una dittatura mascherata da Repubblica decide di seguire il suo esempio complottando un colpo di Stato...
Genere: Generale, Introspettivo, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 4

 

“Non puoi più stare in mezzo a noi! Non intendo sopportarlo, tollerarlo, permetterlo. […] Un solo individuo non dovrà più mettere a repentaglio l’esistenza della Repubblica.”

 
Dopo tre anni della mia politica credo fossi diventato il più amato del popolo e il più odiato tra i colleghi, grazie alla mia politica ero riuscito a buttare giù il Governo: un colpo di Stato in piena regola senza il colpo di Stato in quanto tale. Ho combattuto a suon di parole e dichiarazioni, leggi ed atti, stavo vincendo piano piano e stavo riuscendo a cambiare le cose avendo anche il consenso dei Governi delle altre Nazioni ma questo non andava bene ai mie colleghi.
 
Sempre più spesso ero vittima di qualche “strano” incidente ma grazie al mio Angelo Custode ero sopravvissuto a tutti, eppure sapevo che su di me pendeva una spada di Damocle pronta a venir giù e a tagliarmi la testa ma continuavo a perseguire i miei ideali.
 
Quella sera mi trovavo nel mio ufficio al trentesimo piano, era una serata tranquilla con un bel cielo stellato e una grande luna piena, me ne stavo seduto nella comoda poltrona rossa a sorseggiare del brandy << Non sei stanco di startene in piedi al buio? >> chiesi assorto nei miei pensieri e solo dopo un paio di minuti sentii dei passi vellutati e silenziosi << Accomodati pure >> lo invitai a sedersi e lui accettò volentieri poggiando sul tavolo la magnum << Sei venuto qui per uccidermi? >> chiesi guardando il liquido dentro al bicchiere, lui si sfilò il passamontagna facendo svolazzare i suoi lunghi e fluenti capelli biondi nell'aria, rimasi ammaliato da tanta bellezza. Mai visti occhi così azzurri e limpidi, labbra così rosee e lineamenti così dolci, mi strappò un felice sorriso << E' triste che una bella donna come te sia costretta a fare questo lavoro >> lei sospirò triste << Lo penso pure io, soprattutto quando devo uccidere il mio eroe. Se la può consolare io ho sempre fatto il tifo per lei >> sorrisi offrendole da bere ma lei non accettò << Giusto mi scusi, dimenticavo la faccenda delle impronte digitali, devi farlo proprio ora? >> lei fece di no con il capo << Aspetterò l’alba >> disse.
 
Restammo in silenzio per tutta la notte uno immerso negli occhi dell’altro, non avevamo bisogno di parlare perché entrambi sapevamo già cosa ci riservasse il futuro. Mi alzai avvicinandomi alla grande vetrata per ammirare meglio i meravigliosi colori che tingevano il cielo squarciato da una timida luce bianca e da morbide tinte azzurre: la migliore alba della mia vita.
 
<< Non devi sentirti in colpa >> dissi voltandomi per guardarla << L’uomo muore ma le idee rimangono, vivono in altri uomini, sopravvivono a tutto e non si estinguono mai >> le sorrisi dolcemente per rassicurarla poi sentii solo uno sparo e un forte dolore alla testa, l’ultima immagine che registrarono i miei occhi fu il viso della donna rigato da sottili lacrime. Sentii il rumore di vetri rotti poi caddi all'indietro precipitando giù dal palazzo assieme a tanti luccicanti pezzi di vetro.
 
In quel momento pensai ad una frase sentita nel film Batman, il mio eroe preferito, diceva: “ O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo”, aveva ragione.
Ero diventato il “cattivo” da uccidere e mettere a tacere perché in fondo la storia insegna una sola verità: Cicerone vinse, Catilina perse.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: SenzaPH