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Autore: Nivees    27/01/2013    3 recensioni
{ Gracefulshipping | Adriano/Alice }
Non mi piace. Fu quella la prima cosa che pensò quando i suoi occhi ametista di posarono sulla figura del Capopalestra di Ceneride, che con un sorriso si scusò per il ritardo sedendosi poi al suo posto.
Ovviamente, Alice non si rese nemmeno conto che quel pensiero involontario fu una menzogna, dato che quando quello stesso sorriso fu rivolto a lei si ritrovò il cuore che batteva furioso nel petto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
- Questa storia fa parte della serie 'Là dove cielo e mare si uniscono'
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Quando ho iniziato a scrivere questa shot, avevo veramente troppe idee nella testa e non sapevo affatto come buttarle giù su un foglio elettronico in modo chiaro come volevo io. Vedendo che non mi riusciva, l'ho lasciata in un angolino buio del mio computer.
Ma, seriamente, non ce l'ho fatta ad ignorarla più di tanto. Tengo tantissimo a questa coppia, quindi qualcosina in loro onore volevo davvero scriverlo, quindi ho preso tutta la mia buona volontà e l'ho finita. Non è nemmeno come l'avevo programmata all'inizio, ed è persino più corta di quanto pensassi, ma qualcosa di veramente bello per questa coppia lo farò, un giorno. A costo di metterci anni.
Non avendo altro da dire, ringrazio in anticipo chi leggerà e chi lascerà una recensione, che ci tengo tanto tanto a questa cosa~
Grazie.♥
Niv.




Liar


Alice non mentiva mai.
Aveva sempre creduto e sostenuto che le bugie di ogni genere – sia dette con buone intenzioni che non – rendessero le persone infide, dato che avevano qualcosa da nascondere. Non si era mai nella parte del giusto quando si cambiava la realtà dei fatti, manovrandoli a proprio piacimento per uno scopo ben preciso.
Per questo suo modo di pensare, Alice si era spesso trovata in difficoltà. Certo, continuava sempre a dire costantemente la verità e purtroppo a volte sembrava essere davvero faticoso, ma poco le importava; avrebbe superato qualsiasi ostacolo, come sempre, mostrandosi come la Capopalestra sincera e leale qual era. Una donna forte, che non si tirava mai indietro, che affrontava qualsiasi battaglia e accettando ogni sconfitta.
Tutto il suo modo di essere le impediva di mentire. E ci era riuscita, Alice poteva vantarsi di non aver detto neanche una bugia in tutta la sua vita, nemmeno a fin di bene.
Almeno, finché non iniziò a mentire a se stessa.

La sua prima bugia fu detta quasi inconsciamente. Ricordava che si trovava ad una riunione dei Capipalestra, in silenzio a guardare quasi scocciata i battibecchi tra Petra e Rudi riguardo ad una grotta trovata a metà strada tra le loro città, e su chi dei due dovesse fare delle ricerche a riguardo.
Non le importava in realtà, ma come capo e membro dei Capipalestra era suo preciso dovere ascoltare con attenzione la questione e sentenziare poi un verdetto anche se, ne era sicura, si sarebbe risolto il tutto semplicemente con una votazione equa e giusta.
Fu una porta aperta con un movimento secco ma elegante ad attirare la sua attenzione. In verità, senza la presenza di tutti i Capipalestra la riunione non si sarebbe dovuta svolgere, ma il ritardo dell'ultimo di loro era talmente tanto che lei, spazientita, aveva infine deciso di iniziare senza di lui.
Non mi piace. Fu quella la prima cosa che pensò quando i suoi occhi ametista di posarono sulla figura del Capopalestra di Ceneride, che con un sorriso si scusò per il ritardo sedendosi poi al suo posto.
Ovviamente, Alice non si rese nemmeno conto che quel pensiero involontario fu una menzogna, dato che quando quello stesso sorriso fu rivolto a lei si ritrovò il cuore che batteva furioso nel petto.

La sua seconda bugia fu detta ad alta voce. Adriano aveva avuto la faccia tosta di presentarsi alla Palestra di Forestopoli durante uno scontro contro un allenatore, verso il quale vinse senza troppi problemi. Si era avvicinato sempre con quel sorriso perenne sul volto, mentre lei era intenta a ripulire dalla polvere le candide ali del suo Altaria.
«Congratulazioni, sei stata brava» le disse, ignorando il fatto che lei non si fosse nemmeno degnata di ricambiare il suo sguardo, «Non avevo dubbi sulla tua vincita, infatti non mi trovo qui per questo». Quelle parole la incuriosirono, dunque si girò appena e lo guardò, confusa, e fu così che si ritrovò senza nemmeno accorgersi come la sua mano stretta nella sua, mentre l'uomo accennava un breve inchino, «Sono venuto a chiederti se ti andrebbe di festeggiare la tua vittoria con me».
«No» rispose subito, forse fin troppo frettolosamente e ritirando la mano, che si portò al petto in un gesto involontario.
Adriano sembrò restarci male, ma non smise di sorriderle. La salutò con un lieve gesto della mano e si allontanò, lasciandola da sola in mezzo allo spazio vuoto al centro della sua Palestra.
Quel
no che aveva pronunciato echeggiò nella sua testa per un po' di tempo, rendendosi conto che invece lei avrebbe voluto eccome restare insieme a lui, anche solo per mezz'ora. E rabbrividì, sentendo la sua mano estremamente fredda dopo il contatto che aveva avuto con la sua pelle calda.

Da allora, non aveva mai smesso di mentire. Ci furono volte che si sentì estremamente sporca nel constatare quante bugie aveva pensato, detto e – peggio ancora – sostenuto. E tutte le volte, Adriano ne era sempre la causa principale, e il solo fatto che continuava a negarlo sempre e comunque le dava modo di mentirsi ancora.
«Posso scaldarti le mani?».
Quella voce dolce le carezzò un'orecchio, mentre un paio di braccia la strinsero al suo petto. Il letto su cui erano stesi era piccolo, ma lui la teneva talmente stretta a sé che ci entravano in un modo a dir poco perfetto – e lei si sentiva così bene che non sapeva nemmeno spiegarlo.
«Non voglio» mormorò lei nel buio, senza scostarsi dall'abbraccio.
La lieve risata che le regalò la fece arrossire, e ringraziò l'oscurità che li circondava così che non lui poté vederle il viso, «Sei una pessima bugiarda, Alice».
Ignorando le proteste della donna, Adriano cercò a tentoni le sue mani fredde e le strinse tra le proprie, donandole un po' del suo calore che lei non riuscì a negarsi.
Nemmeno mentendo a se stessa.

  
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