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Autore: Half Of Nothing    27/01/2013    4 recensioni
-Una volta, tanto tempo fa si giocava ad un gioco bruttissimo. In questo gioco venivano scelti ventiquattro ragazzi, dodici ragazzi e dodici ragazze, che dovevano sfidarsi ad un duello.-
-Come quello dei cavalieri mamma?- mi interrompe lui
-Si tesoro, come quello dei cavalieri. Ma tra tutti i ragazzi solo uno vinceva, solo una aveva la fortuna di tornare a casa-
Io ho avuto la fortuna di tornare a casa.
Ma non sempre tornare a casa significa essere salvi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annie Cresta, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AT LEAST, HE IS SAFE AND SOUND.

-Mamma che cosa sono gli Hunger Games?-
Il mestolo con il quale stavo mescolando l’impasto per la torta mi cade di mano.
-Chi te ne ha parlato tesoro?- cerco di tenere un tono di voce pacato, ma un piccolo tremore si percepisce benissimo.
Sto tremando dentro.
-Primrose mammina, ma lei ha detto di non dirlo a Katniss e a Peeta. Loro non vogliono che lei ne parli- mi risponde lui pensieroso.
Certamente, loro non vorrebbero mai che loro figlia andasse in giro a parlarne.
La piccola Prim non è mai stata una bambina molto ubbidiente.
Ha preso tutto dalla madre.
-Ti racconterò una storia ti va piccolo?- gli domando prendendolo in braccio e sedendomi vicino al tavolo.
È così piccolo, è ancora troppo presto per raccontargli degli Hunger Games.
Ma devo farlo, devo.
Lui avrebbe voluto.
-Una volta, tanto tempo fa si giocava ad un gioco bruttissimo. In questo gioco venivano scelti ventiquattro ragazzi, dodici ragazzi e dodici ragazze, che dovevano sfidarsi ad un duello.-
-Come quello dei cavalieri mamma?- mi interrompe lui
-Si tesoro, come quello dei cavalieri. Ma tra tutti i ragazzi solo uno vinceva, solo una aveva la fortuna di tornare a casa-
Io ho avuto la fortuna di tornare a casa.
Ma non sempre tornare a casa significa essere salvi.
-E tutti gli altri?- mi domanda lui ingenuamente.
Prendo un bel respiro, vorrei svanire, sparire, ma devo farlo.
Devo farlo per lui.
-Tutti gli altri morivano piccolo.- lui ha un sussulto, mi guarda negli occhi. Ha un’aria tormentata, vulnerabile, poi finalmente parla.
-Tu e papà avete giocato a questo gioco vero mamma?-
È come un colpo al cuore, si ci abbiamo giocato, e siamo tornati a casa.
Beh, non proprio tornati.
-Si tesoro. Io e papà ci abbiamo giocato. Lui era molto più forte di me sai? Tuo padre era un guerriero.- dico facendolo scendere dalle mie ginocchia.
Lo abbraccio, così piccolo, così simile a suo padre.
-Io da grande diventerò un guerriero come lui mamma! Così ti proteggerò dalle persone cattive e dagli Hunger Games!- mi dice lui gonfiando il petto fiero.
-Gli Hunger Games non esistono più piccolo.- dico con un mezzo sorriso, il primo dopo molto.
Assaporo ancora il significato di quella frase.
Gli Hunger Games non esistono più.
Non esistono più.
Suona così strano.
-Mamma posso andare a giocare con Prim adesso?- mio figlio mi risveglia dai miei pensieri, io annuisco e lo vedo correre via ridendo.
-Finn stai attento a non cadere!- urlo, ma è ormai troppo lontano per sentirmi.
Cade sempre quel bambino.
Ma ogni volta che cade si rialza sempre più forte.
Proprio come suo padre.
Il grande e forte guerriero del distretto 4, Finnick Odair.

Just close your eyes 
The sun is going down 
You'll be alright 
No one can hurt you now 
Come, morning light 
You and I'll be safe and sound

   
 
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