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Autore: Morgaine You    27/01/2013    4 recensioni
Il secondo chitarrista non riuscì a porre la fatidica domanda che Kouyou, ancora sconvolto, rientrò nella sala, gli occhi gonfi.
Quattro sguardi carichi di stupore si posarono su di lui.
‘Che c’è?’ mugugnò.
‘Kou’ cominciò un divertito Takanori ‘abbiamo una sorpresa per te’
Per il bene degli adolescenti giapponesi, frustrati e oppressi, i nostri cinque impavidi si ritrovano a dover interpretare dei ruoli..alquanto particolari!
Genere: Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il terzo capitolo della parodia. No, non sono morta, sono ancora qua a tormentarvi, muahah.
Per chi non se lo ricordasse, i ruoli dei cinque disagiati sono: Aoi/Romeo, Uruha/Giulietta, Reita/Fra’ Lorenzo, Kai/Benvolio e Ruki/Mercuzio. LOL.
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Era un bel mercoledì. I primi bagliori del sole primaverile, l’aria fresca, l’odore di una nuova stagione all’inizio della sua fioritura. Shou camminava tranquillo durante la pausa pranzo immerso nel grande viale affollato di negozi che conduceva agli studi della sua amata P&S Company.
Arrivò alla sede tendendo l’orecchio ad ogni sfumatura di suono e, sorseggiando un caffè bollente, pensava a come se la stessero cavando i suoi cinque colleghi. Gli scappò un sorriso.
‘ATTENTI!’
Un urlo cavernicolo ruppe la tranquilla quiete di quei luoghi e strappò Shou dai suoi pensieri. Alzò lo sguardo verso il quarto piano della PSC: una nube densa e grigia mista a detriti solidi di non identificabile provenienza fuoriusciva ora dalla finestra.
‘Oh, dei’
 
 
 
 
La grazia e la compostezza di Kouyou in quell’abito plissettato fucsia non aveva certamente eguali. Lasciatosi alla spalle il camerino della vergogna e il suo adorato pasto caldo, il giovane chitarrista solista si diresse non propriamente volentieri –che in questo caso tradurremmo con un ‘tirato a forza e legato con delle catene da Sakai’- verso la zona dello stabile adibita alle riprese.
Inciampò, rotolò, si ruppe una costola, ma questo poco sembrava importare ai suoi impietosi colleghi musicisti che ora lo deridevano: il poveretto, nel suo lungo vestito stile rococò francese, agonizzava.
Ad un tratto però si sentì improvvisamente sollevare da terra, con grande svolazzamento di gonnelle e sottoveste in pizzo che mostrò a tutti il suo adorabile lato b, a cui seguirono numerosi fischi di apprezzamento da parte di Byou e della sua cavalleresca compagnia.
‘Ma cos-‘
‘Zitta principessa, o di questo passo mi verranno i capelli bianchi’ era stato Yuu a sollevarlo, e ora lo teneva stretto nelle sue forti braccia.
I due non si erano mai ritrovati così vicini, tranne durante l’incontro di lotta selvaggia avvenuta tra Takanori e Ryo qualche giorno prima nella loro villetta.
 Kouyou era imbarazzato fino alla morte.
‘Tanto sei vecchio lo stesso Yuu!’
‘E allora arrangiatevi vostra altezza!’ con un movimento secco Yuu abbandonò il fragile corpicino di Kouyou al suolo, facendogli assaporare la polvere.
‘Da oggi puoi dire addio alla mia preziosa crema anti-rughe della Garnier! Dannato Shiroyama’
 
Quando finalmente riuscirono a raggiungere tutti insieme l’agoniato luogo, era ormai pomeriggio inoltrato, mentre il regista, un bipede biondo dall’aria arcigna di nome Shota, si dilettava nella nobile arte dell’insulto multiplo.
‘Dove sono quei cinque scansafatiche?’ urlava, gli occhi fuori dalle orbite, sotto lo sguardo ammutolito dei poveri aiutanti di scena, che lo guardavano pallidi e sudati come degli studenti prima di un esame importante.
‘Bhe, che avete da guardare adesso?’ Uno degli assistenti, con un movimento quasi impercettibile del braccio, gli indicò qualcosa alle sue spalle; mentre Shota si girava, lentamente, una gocciolina di sudore gli percorse le tempie.
Era davvero una visione inquietante quella a cui la troupe si trovò dinnanzi; alcuni dovettero coprirsi gli occhi.
Cinque figure oscure si ergevano verso il cielo –il soffitto era piuttosto basso- ritte nel loro orgoglio virile.
Kouyou e Ryo si erano arrotolati le lunghe vesti appositamente. Ma Ryo non si era preoccupato di farsi la ceretta.
L’aria cominciò a farsi pesante. Si udì un fuggi fuggi galoppante dietro le quinte.
‘AHAHAHAHAH’ Shota scoppiò senza ritegno in una risata così forte che lo si vide rotolare per parecchi metri modalità flipper vivente e consenziente. Un’anima pia si affrettò ad aiutarlo a rialzarsi, conoscendo la proverbiale permalosità delle cinque superstar.
‘Ma voi reciterete davvero così?’
Non che il regista avesse poi torto a sganasciarsi dalle risate, intendiamoci.  Oltre ai completi precedentemente descritti di Kouyou e Yuu lavati con Perlana e Pomodoro e al sacco peloso che Reita si ritrovava ad indossare suo malgrado, anche Takanori non si sentiva molto a suo agio in quei panni presi da qualche cantina di vini ammuffiti medievale.
Se, infatti, Yutaka indossava una normale per quanto bizzarra calzamaglia bianca e veste marrone stile pavimento dei bagni della PSC, il cantante invece sgomitava in uno sgargiante abito completamente verde smeraldo con tanto di piuma d’oca –un vero tocco alpino- a completare il tutto. Ed essendo Takanori un autentico ed incallito pirla aveva aggiunto anche degli occhiali da sole. Leopardati.
Dopo questo carrellata imbarazzante, Yutaka si voltò sdegnato verso Sakai.
‘Ma chi è quell’uomo che sta rotolando insieme al regista?’
‘Oh, nessuno di importante. E’ solamente Shakespeare che è venuto qui appositamente dall’Inghilterra a morire di crepacuore’
‘L’avevo detto io che sarebbe apparso!’
‘Ragazzi, quello che più si dovrebbe lamentare sono io!’ li riprese Kouyou ‘per gli dei, giriamo queste maledette scene e andiamocene a bere!’
‘Ma non si è mai vista una donzella tanto sgarbata che incita all’ubriacatura, Kou!’ le redarguì Ryo.
Ma, vedendo il soggetto in questione delicatamente adagiato con le gambe divaricate su un amplificatore mentre si preparava ad un' interessante avanscoperta del suo setto nasale, dovette ricredersi.
-Il miglior poker face dell’anno va a Reita-san! Un applauso signori su-
 
La prima scena da girare, almeno prima che Yuu compisse effettivamente cinquant’anni, era quella della festa in casa Capuleti. Avete presente no? Quella in cui Romeo, Benvolio e Mercuzio si intrufolano dentro e fanno il pandemonio.
Kouyou, più bell- cof – elegante che mai, sedeva su un trono al centro della sala. Tutt’intorno, le comparse, donne e uomini più o meno coscienti che, come i cinque malcapitati, dovevano subire la tortura di indossare quei pezzi d’antiquariato mobili pieni di muffa e infestati da pulci.
Musica e danze, tutto procedeva alla perfezione. Sembrava procedere alla perfezione.
‘Bene’ disse a bassa voce Shotai, implorando tutti i kami a lui conosciuti ‘ora farà la sua magica apparizione Mercuzio seguito da Romeo e Benvolio, che entreranno, non invitati, alla festa dei Capuleti. E ciak, si gira!’
Romeo: Ma andare alla festa pieni di buone intenzioni non significa che sia assennato andarvi.
Mercuzio: Ma c’è la regina Mab con noi! Mab è la fata che fa sognar-
Takanori non fece in tempo a finire la frase che malauguratamente inciampò su un osso di pollo gettato a terra da Ryo casualmente fra i suoi piedi, senza riguardo alla sanità mentale di Shota, Sakai e  la troupe.
Non venite poi a chiedermi come mai indossi sempre quella fascia per coprirsi il naso. Se Takanori non avesse già provveduto a fracassarglielo, l’avrei fatto io.
‘Aiuto, qualcosa va a fuoco!’
‘Non si preoccupi signor regista!’ intervenne prontamente Yutaka ‘E’ solo il cervello di Ruki, o quall’unico neurone rimasto a sua disposizione’ concluse il riida con estrema tranquillità. Sapeva cosa stava per accadere.
Dall’orecchio di Takanori fuoriusciva infatti una sottile ma pericolosamente scura nuvoletta nera, mentre ancora rimaneva fermo in ginocchio sul pavimento, a testa china.
Ryo si mosse, lentamente, ma venne bloccato prontamente da uno Yuu molto preoccupato
‘Dove vai brutta scimmia suicida?’
‘Ecco… vado a portare gli gobbi ad Isegard!’ –parte musichetta- ‘Legolas mi ha mandato giusto un piccione viaggiatore prima! Si sono persi poverini non posso lasciarli lì! Addi-‘
Mentre Yutaka e Kouyou si concedevano delle sane e sadiche risate alle sue spalle, Ryo fu brutalmente preso per il collo da Takanori, in un modo di spirito degno di Lady Oscar durante la presa della Bastiglia, lo trascinò più morto  spaventato che sorpreso fuori dalla porta di servizio.
Dopodiché, il nulla.
 
‘Forse dovremmo passare alla prossima scena… il balcone!’
Kouyou e Yuu si scambiarono un’occhiata più che eloquente.
Shota non voleva perdere altro tempo. Non poteva assolutamente fare tardi un’altra volta al suo corso adorato di origami per colpa di cinque inetti.
‘Forza Giulietta, voglio il tuo sedere sul balcone ORA!’
 
Kouyou non si sarebbe mai immaginato, in dieci anni di onorata carriera, di dover assistere ad una scena del genere, forse la più comica della sua vita.
Il balcone non era certo altissimo, ma sarebbe stato troppo normale e scontato mimetizzare una scala utile a raggiungerlo. Ma no, insomma, i Gazette facevano parte della Peace and Smile Company che, al contrario di quello che avrebbe potuto suggerire il nome, era il luogo perfetto per andare a procacciarsi guai.
Yuu, nei suoi comodi panni celesti di Romeo, stava infatti tentando di raggiungere la sua Giulietta. Arrampicandosi su un’edera finta e pelosa.
Kouyou non avrebbe saputo enumerare la quantità di volte che l’altro chitarrista aveva sbattuto il sedere a terra, cadendo rovinosamente rompendosi un ginocchio o un legamento. Pazienza, avrebbe preso in prestito quella bellezza di Tora dagli Arisu.
Quando finalmente riuscì, tra un’intercalazione e una scivolata, a raggiungere li tanto sudato balcone, Yuu si ritrovò a meno di due centimetri dal naso d Kouyou. Non aveva notato quanto fossero dolci i suoi lineamenti.
‘Ricominciamo v e l o c i’ la voce gracchiante del regista interruppe quel momento –tre secondi- di puro romanticismo.
‘Dovete baciarvi’
‘COME PREGO?!’ Kouyou si sentì morire dentro.
‘Bhe sapete com’è.. Romeo e Giulietta erano una coppia e si sposarono pure.. Non avrete pensato di limitarmi a giocare a carte! In questo sceneggiato dovrebbero pure scopare, ma a questo penseremo dopo’
Le mascelle dei due poveracci rasentavano il terreno.
‘Brutto regista dei miei stivali, aspetta che scenda giù e-‘
‘OBBLIGATELI!’
 
Solo dopo varie spinte e con l’aiuto di due possenti e forzute braccia, le labbra di Yuu e Kouyou –volevo dire Romeo e Giulietta- si incontrarono in un bacio silenzioso e dolce, tralasciano i movimenti da oche agonizzanti dei due.
Ma per Yuu quel bacio, quel contatto leggero e piacevole, sta durando molto. Troppo.
Si staccò violentemente dal viso di Kouyou che, con la sua solita grazia, andò a sbattere contro l’impalcatura alle sue spalle che tutto reggeva, comprese le telecamere e gli sfondi. Quella vacillò pericolosamente soopra gli sguardi terrorizzati dei presenti.
Poi accadde l’irreparabile.
‘ATTENTI’ gridò Yutaka, buttandosi a terra tirandosi dietro Shota.
Yuu fece in tempo solamente ad afferrare Kouyou per la gonnella prima che cadesse giù con tutto l’ammasso di ferraglia, stringendolo forte a sé, rimanendo in bilico su quello che restava della piattaforma del balcone, circa un metro per uno. A terra, mucchi di materiale irriconoscibile e polvere li circondava.
‘…..’
‘Prova a lasciarmi questa volta e ti sputtano su Twitter, imbecille di uno Shiroyama!’
 
 
 
   
 
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