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Autore: maude17    28/01/2013    23 recensioni
Città nuova, amici nuovi, scuola nuova. Andare a vivere a Bayville era un proprio e vero cambiamento per Caroline Ryan, ma è proprio ciò a cui sua madre l’aveva costretta. E ora Caroline era obbligata a lasciare il suo migliore amico, Justin, e tutta la sua vita per andare in Tennessee. Tutto però nella nuova scuola sembra smentire quello che aveva letto su internet, ma niente è come sembra, come le aveva ricordato Derek, un compagno di scuola; infatti tutto inizia a peggiorare dall’arrivo di Scott Lafferty, giocatore di football incredibilmente bello quanto stronzo, che insieme alla sua banda di bulli la iniziano a tormentare senza un evidente motivo. E il fondo viene toccato in quel maledetto giorno in cui tutto a scuola cambiò.
E cosa può esserci di così grave da far mettere da parte i rancori reciproci di Caroline e Scott?
Cosa può accadere da far ribaltare la situazione e da far apparire Scott per quello che è davvero e non solo per lo stronzo della scuola?
E quando Caroline si accorgerà di non odiarlo più come prima, che accadrà?
In fondo lei era una normalissima nuova arrivata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Epilogo___Diplomarsi

 


 
 
Era ormai giugno e finalmente la scuola era finita, saremmo dovuti andare solo un altro giorno: quello del diploma.
Fin da quando avevo incominciato ad andare a scuola avevo pensato a quando sarebbe arrivato l’ultimo giorno, a cosa avrei fatto, con chi lo avrei passato, cosa avrei fatto dopo.
Tutti dicono sempre “non vedo l’ora di finire la scuola” ma si sa che sotto sotto non è vero, che ci mancherà tutto questo, che ci mancheranno i nostri amici e specialmente il fatto di vederli tutti i giorni, anche se a volte può diventare un po’ ossessivo.
Inoltre la scuola ci offre un protezione, quando usciremo chi ce la offrirà?
Nel mondo del lavoro non ci sarà mai nessuno a proteggerci, tutti agiranno nel proprio interesse.
Ho paura. Questa è l’amara e cruda verità.
Ho paura del dopo.
Ho paura dell’università e del lavoro.
Ho paura di perdere le amicizie e gli amori.
Ho paura di crescere.
Pensavo a questo mentre indossavo la mia bella gonna nuova, nera con dei ghirigori colorati sopra e la canotta anch’essa nera che avevo infilato all’interno.
Presi il mio golfino leggerissimo, bianco panna e infilai le decolté nere.
Lisciai i capelli e mi truccai leggermente, giusto per definire il viso.
Il cuore mi stava quasi per uscire dal petto dall’eccitazione, dalla paura e dalla gioia.
-Tesoro, hai preso i biglietti?-, mi chiese mia madre entrando in camera nel suo bel vestito blu chiaro.
-Si, mamma, tutti e due-
Justin sarebbe arrivato a momenti per partecipare alla cerimonia che alla Durstend High School era stata celebrata il giorno prima e che io ovviamente ero andata a vedere.
-Justin sarà qui ormai, vado a prendere la borsa-, mi informò.
Io annuii e basta e presi un respiro profondo: andiamo Caroline, lo sapevi che sarebbe arrivato questo momento!
Presi la pochette nera e la misi a tracolla, infilai chiavi della macchina, portafoglio, biglietti e cellulare, poi scesi le scale cercando di tranquillizzarmi.
Andai in cucina proprio mentre suonarono alla porta e subito tornai indietro per andare ad aprire a Justin.
-Allora, come sta la mia diplomanda?-, mi chiese appena aprii la porta.
-Justiiiiin!-, gridai saltandogli al collo e abbracciandolo con forza.
-Ehi, ehi. Qui qualcuno mi sembra terrorizzato!-
-Terrorizzato è dir poco! Guarda, ho la pelle d’oca!-
Lui ridacchiò e mi diede un bacio sulla fronte.
-Tranquilla tesoro, andrà tutto bene-, mi strinse ancora a sé.
E furono proprio quelle parole, detta da una delle persone più importanti della mia vita che mi fecero tranquillizzare.
Che mi fecero pensare che forse tutto sarebbe andato bene.
Che avrei dovuto avere fiducia.
Che lui ci sarebbe sempre stato per me e che non lo avrei mai perso.
Era con questa convinzione che stavo guidando per l’ultima volta verso la Bayville High School.
E mentre guidavo ripensavo a tutto quello che era successo in quei mesi, forse i più brutti e insieme i più belli della mia vita.
Ripensai a tutta la mia storia con Scott, a tutta la fatica che avevamo fatto per riuscire a stare insieme.
Ripensai a quel maledetto giorno di febbraio dove Derek aveva portato una pistola ed ero stata ferita.
Ripensai al prima e al dopo.
Ripensai a tutte le amicizie fatte, quelle meno e quelle più importanti.
Ripensai a tutti i professori e alla preside che mi aveva messa in punizione perché ero uscita dall’aula.
Ripensai a tutte le ore spese sui libri per recuperare il programma.
Ripensai a tutti i balli a cui ero andata e a come erano tra di loro completamente diversi.
Ripensai a David, alla nostra breve storia e alla nostra inesistente amicizia.
Ripensai a Samantha Jeffrey e a quanto l’odiassi.
Ripensai a quei quattro muri di una classe che avevano visto dentro di loro tutte le situazioni possibili.
Avevo il magone e mentre scendevo dall’auto seguita da Justin e da mia mamma mi scese una lacrima di tristezza.
-Ehi, tutto bene?-, mi chiese Justin avvicinandosi e asciugandomela.
-Si, tranquillo, solo nostalgia-
Lui mi sorrise e prendendomi per mano entrammo per l’ultima volta alla Bayville.
La cerimonia si teneva nel giardino interno della struttura che per l’occasione era stato allestito con una miriade di sedie e con un piccolo palco sopra al quale era posizionato il microfono.
Sospirai profondamente poi raggiunsi gli alunni che si stavano accalcando per trovare la propria toga, lasciando Justin e mia mamma dirigersi verso i loro posti.
-Ryan!-, mi sentii chiamare da Scott che si stava avvicinando affiancato da una ragazza mora, alta un metro ottanta minimo: sua sorella.
Sorrisi subito e mi avvicinai a lui, più tranquilla.
-Scott!-, lo abbracciai.
Lui mi strinse e mi baciò dolcemente sulle labbra.
-Questa è mia sorella: Caroline, Maggie. Maggie, Caroline-
-Piacere!-, sorrisi stringendole la mano.
-Piacere mio, è una vita che volevo conoscerti ma il mio fratellino vuole tenerti tutta per sé-, scherzò lei.
Arrossii leggermente e Scott alzò gli occhi al cielo.
Potei notare, ora che ero più vicina che anche lei aveva gli occhi verdi come il fratello, ma senza la venatura marrone all’interno. Era bella e l’abitino rosa che indossava lo sottolineava ancora di più.
-Vado a sedermi così mamma e papà non vanno in panico-, alzò gli occhi al cielo. –Buona fortuna, Scotty-, gli diede un bacio sulla guancia. –Anche a te, Caroline, sono felice di averti conosciuta-
-Grazie, anche io-, le sorrisi e la osservai andare verso la folla di parenti e amici.
-E’ carina-, sorrisi a Scott.
-Sei più bella tu, specialmente oggi-, si piegò su di me e fece scontrare nuovamente le nostre labbra, più lentamente e dolcemente.
-Ho una notizia che ti cambierà la vita!-
-Oh! Addirittura?-, chiesi ridacchiando.
Lui mi diedi un buffetto sul fianco poi si fece serio.
-Indovina a che college andrò!-
Lo guardai confusa senza capire. –A quale?-
-A quello in Nord Dakota-
Eh?
Allargai gli occhi dallo stupore, era impossibile! Avevo di sicuro capito male…
-Andrai alla UND?-, chiesi sconvolta.
Non potevo crederci!
-Si!-, esclamò lui sorridendo radioso.
-Davvero?!-, chiesi a fatica incominciando a realizzare.
-Si, mi sono informato e ho fatto richiesta per la borsa di studio per il football e poi studierò medicina!-
-Davvero!?-, chiesi di nuovo con gli occhi più umidi e iniziando a sorridere come una scema.
-Si!-, ripeté.
Gridai di gioia e gli saltai addosso, incominciando a ridere e ad abbracciarlo.
-Non ci credo!-, gridai facendolo ridere.
Saremmo andati alla stessa università, non ci saremmo dovuti separare, sarei andata a vivere in un altro stato con gli uomini più importanti della mia vita: Scott e Justin.
Non ci credevo, poteva davvero essere successo!?
Ebbene si, la ruota stava girando favorevole.
Alzai la testa dalla sua spalla e lo baciai con forza, schiudendo subito le labbra e iniziando a giocare con i suoi capelli.
-Ehi, state dando spettacolo-, ci richiamò Felicia arrivando in quel preciso momento: non potevamo non essere interrotti, no.
Le sorrisi leggermente toccando nuovamente terra con i piedi.
-Sei felice che sia finita?-, le chiesi schioccandole un bacio sulla guancia.
Lei fece una smorfia: -Se dico di no, mi prendi per scema?-
-Assolutamente-, sorrisi. -Come farà la Bayville senza una presidentessa del comitato per le nuove iscrizioni pimpante come te?-, le ricordai il nostro primo incontro.
Sembrava passato un secolo…
Lei piegò le labbra in giù. –Non dirmi così che poi mi metto a piangere!-, sorrise triste.
La abbracciai stretta per farle sentire quanto le volevo bene.
-Non pensarci-, le sussurrai.
Lei annuì e tirò leggermente su con il naso. –Vado a cercare quell’altro deficiente del tuo amico-, disse rivolta a Scott che ridacchiò.
-Ancora mi ci devo abituare-, alzai gli occhi al cielo e la salutai per poi prendere per mano Scott.
-A Drake e Felicia?-, mi chiese mentre raggiungevamo il gruppo di studenti che si affrettava a trovare la propria tunica.
-Si-
Lui si limitò a ridere mentre la professoressa Sprite ci indicava dove cercare le nostre toghe.
Le indossammo in fretta e poi misi il tocco in testa, prendendo quello di Scott e facendolo abbassare per dargli un bacino sul naso e metterglielo sul capo anche a lui, facendolo sorridere.
-Car!-, mi sentii chiamare e voltandomi vidi Danielle che teneva per mano Mark.
La sera del ballo erano arrivati tutti felici e gongolanti perché Mark le aveva chiesto se voleva essere la sua ragazza.
Quando me lo raccontò non la vidi come una cosa positiva, anzi molto avventata visto che non sapevo che esistesse nulla in più di una piccola attrazione, ma avevano voluto rischiare e gli stava andando bene, quindi ero felice per loro.
-Dani!-, corsi ad abbracciarla con forza.
-Sei felice che stia finendo tutto?-, mi chiese anche lei.
-Un po’ si e un po’ no. Te come stai prendendo il cambiamento?-
-Benissimo, ho già preparato i bagagli per Providence e a fine settimana andrò a sistemare tutto, poi tornerò a casa per gli ultimi saluti e la nostra vacanza!-
-Vai così presto?-, chiesi triste.
-Si-, mormorò facendo il labbrino.
-Mi mancherai-, la abbracciai con forza di nuovo.
-Ehi, per le vacanze ci troveremo tutte di nuove, non preoccuparti! Poi Mykonos ci aspetta!-
Avevamo deciso di passare dieci giorni a Mykonos per festeggiare la fine del liceo e saremmo partite insieme ai rispettivi ragazzi fra appena una settimana.
-Esatto-, risi. –E tu Mark dove andrai?-
-Mah, il college non fa per me, ho trovato un posto di lavoro vicino a Providence, così non dovremmo avere una di quelle spocchiose relazioni a distanza-, sorrise guardando verso Danielle, che gli diede un leggero bacio sulle labbra, radiosa.
-Tutti insieme alla fine-, sorrisi.
-Ragazzi, è ora. Si incomincia-, ci avvertì la professoressa Sprite.
Guardai Scott terrorizzata e lui mi strinse un fianco.
-Andrà tutto bene, tranquilla!-, mi fece l’occhiolino dandomi una pacca sul sedere, facendomi sobbalzare.
-Ehi!-, esclamai ridendo.
Lui sogghignò sotto i baffi poi ci andammo a mettere in fila ad aspettare il nostro turno.
Uno alla volta la professoressa chiamava gli alunni della nostra classe e uno ad uno si vedevano i ragazzi sfilare davanti alla folla dei genitori e amici che applaudivano, facendosi riconoscere quando sfilava uno dei propri figli.
-Bennet Felicia-
La mia amica si alzò, gongolante e dopo aver preso il suo diploma salutò il pubblicò andando a sedersi dalle panchine riservate ai diplomati, dopo un caloroso applauso e un –Vai Licy!-, gridato da uno Sean molto orgoglioso della sorella.
Era incredibile quanto era cambiato in così poco tempo.
Tutte le belle amicizie che avevo stretto, tutte le tristezze, tutta la felicità.
Mi sentivo più adulta ora che a gennaio quando mi ero traferita.
-Lafferty Scott-
Il mio bellissimo ragazzo si incamminò verso la Sprite e le sorrise gentile, con la sua solita fossetta.
Era bellissimo.
Potevo essere davvero così innamorata di un ragazzo che avevo odiato?
Si, perché era quello che mi stava succedendo.
-Vai, Scott!-, gridai dalla fila facendo girare qualche ragazza che mi guardò male.
Scott si voltò e ammiccò nella mia direzione facendomi ridacchiare come una ragazzina.
-Morris Danielle-
Anche l’altra mia amica seguì il percorso degli altri e salì sul palco per farsi applaudire, a ragione, dalla platea.
Vidi i signori Morris gridare commossi il nome di Danielle, felici per la loro unica figlia.
Gli studenti di fronte a me stavano diminuendo piano piano e mi sentivo il cuore sempre più pronto ad uscirmi dal petto.
Sudavo freddo e non capivo nemmeno perché.
E se cadevo? Non avevo messo dei tacchi troppo alti ma potevo sempre inciampare nella toga…
-Ryan Caroline Shelby-
Respirai profondamente poi salii anche io sul palco.
-Vai Cary!-, mi voltai verso il pubblico e vidi mia mamma e Justin in piedi nella platea battere le mani, commossi anche loro.
Scoppiai a ridere, più rilassata di prima e presi il diploma dalle mani della professoressa.
Era fatta. Senza cadute né niente.
Avevo ufficialmente finito il liceo. Ero diplomata.
Mi andai a infilare tra le varie sedie vicino a Scott che mi aveva tenuto il posto.
-Brava, amore-, mi sorrise.
-Anche te-, gli presi la testa fra le mani e lo baciai forte a stampo, facendolo ridere.
Altri quattro ragazzi e la cerimonia ebbe fine.
-Tutti in piedi ora per fare le congratulazioni alla nuova classe di diplomati del 2012!-, gridò la Sprite al microfono.
Tutti noi ragazzi ci alzammo per fare la foto e poi con un urlo liberatorio lanciammo in aria il tocco, come di abitudine, finalmente più spensierati e ufficialmente diplomati.
 
-Hai preso tutto, amore?-, chiesi mentre chiudevo l’ultimo scatolone con lo scotch.
-Direi di si! Grazie mille per l’aiuto, Car-, si sdraiò sul letto Scott, esausto.
Avevamo passato la mattinata a riempire degli scatoloni di tutta la roba di Scott per andare alla UND, cosa che il giorno prima avevamo fatto con la mia.
Era fine agosto e l’estate ormai era finita, le vacanze erano state fatte e ormai bisognava ricominciare con lo studio perché i corsi sarebbero iniziati i primi di settembre.
Eravamo entusiasti e quel pomeriggio saremmo partiti per il Nord Dakota verso il nostro futuro, dopo aver impacchettato per due giorni il nostro passato.
-Figurati-, mi accucciai vicino a lui dopo essermi stiracchiata.
Quella mattina avevo salutato mia madre che mi aveva promesso di venire presto al campus per portarmi gli ultimi scatoloni e vedere come mi ero sistemata.
Il giorno prima invece avevo salutato Felicia che sarebbe partita fra una settimana ancora, mentre Danielle era già partita da un mesetto.
-Cosa farei senza di te?-, mi chiese Scott.
Sorrisi, con gli occhi chiusi sentendo le sue labbra dolci sulle mie.
-Non lo so-, ridacchiai aprendoli e attirandolo verso di me.
Incominciai a giocherellare con i suoi capelli e schiusi subito la bocca facendo incontrare le nostre lingue per la milionesima volta in quei mesi.
-Ti amo-, mi sussurrò sulle labbra staccandosi da me, forse troppo presto.
Sorrisi euforica: nonostante stessimo insieme da un po’ non me lo aveva mai detto. O almeno non aveva mai usato le due paroline magiche.
Lo baciai nuovamente. –Anche io-
Rimanemmo in camera per un’altra oretta dove non parlammo molto -…- poi finalmente scendemmo.
Eravamo soli in casa, i genitori di Scott erano andati in vacanza, mentre Maggie era dal suo ragazzo, ci avrebbe raggiunti anche lei più avanti come mia madre.
-E si parte!-, esclamai entusiasta, chiudendo il baule dopo averlo caricato e sedendomi sul seggiolino del passeggero.
Scott rise e mi raggiunse nell’auto, mettendosi la cintura di sicurezza.
-Dritti alla meta!-, mi assecondò, felice anche lui.
-E conquista la preda*-, mormorai attirandolo verso di me e baciandolo ancora e ancora e ancora.
 
 
Guardateli lì, ora, ad agosto. Due ragazzi innamorati a cui si apriva il mondo davanti, a cui si aprivano possibilità, sfide, decisioni, tristezze e felicità.
Due ragazzi che nel solito cliché si erano incontrati, odiati e poi innamorati.
Guardateli ora su quell’auto con i finestrini abbassati e la brezza estiva a sfiorargli i capelli, pronti per il loro futuro. Insieme, loro, il quarterback e la nuova arrivata.
 
 


FINE
 

*citazione dei Pirati dei Caraibi



Spazio dell'autrice:


Eccoci dunque alla fine. Questo è l'epilogo della storia . . . E' stato orribile cliccare su completa! ç.ç
Non ci credo ancora di averla terminata!
Sono volati questo quattro mesi ... volati grazie a tutte voi!
Voglio ringraziare innanzi tutto Josie5, la mia amica pazza e scrittrice che mi ha aiutata in tutto questo tempo a continuare a scrivere, a trovare idee nuove e mi ha sostenuta nel mentre :D Grazie mille Albuccia, te quiero <3
Vorrei ringrazie poi, ognuna di voi, una ad una, ma a quel punto queste note non finirebbero più e vi annoierei e basta, quindi mi limito a dire grazie a tutte quelle meravigliose persone che hanno recensito, messo la storia tra le preferite, le seguite o le ricordate. Ogni numero in quella pagina è una piccola vittoria personale e grazie a voi ora sono più sicura di quello che scrivo e grazie a voi, cosa più importante, mi sono sentita più motivata a scrivere e a continuare.
Grazie mille di tutto, mi sembra una cosa scontata da dire ma è quello che voglio cercare di farvi capire, sono in debito con voi! <3
Spero con tutta me stessa di non avervi deluse con questo capitolo molto a lieto fine, che la decisione del cambio di prospettiva finale non vi abbia confuse ma che vi sia anzi piaciuta! Spero di avervi fatto innamorare un po' di Scott, come lo sono io! O anche di Justin! O di Danielle e Felicia! O della nostra bellissima Caroline!
Spero davvero con tutta me stessa di avervi trasmesso qualcosa con questa storia! (:
Non finirò mai di ringraziarvi per tutto, ma ora vi devo lasciare e vi saluto dicendo che ho già un'altra storiella in cantiere, dove non ci saranno Scott e Caroline purtroppo (ç.ç) ma su di loro non prometto di aver finito di scrivere!
Grazie mille ancora a tutte!


Alla prossima storia, un bacione :* <3


MaudeScott e Caroline e Scott e Justin e Danielle e Felicia <3

  
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