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Autore: Mimi18    19/08/2007    8 recensioni
Cancellate ogni ricordo che avete dell'attacco a Gaara.
L'Akatsuki è arrivato a Suna, ma gli alleati sono pronti a dare la propria vita per difenderla.
Long-Fic scritta da me e Gio93.
[Shikamaru x Ino - Lee x Sakura - Naruto x Hinata]
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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RESCUE AND RECOVER IN SUNA

RESCUE AND RECOVER IN SUNA

CAPITOLO 1

 

Shikamaru Nara era in piedi, appoggiato con una spalla, allo stipite della porta. Osservava, seccato, una ragazza dai lunghi capelli biondi, accucciata ai piedi del letto, per cercare qualcosa.

“Ino...guarda che facciamo tardi. L’Hokage non è paziente.”

Era la quarta volta che le diceva quella frase. Ed era la quarta volta che lei rispondeva con un cenno scocciato della mano.

Il ragazzo sbuffò. L’hokage li aveva convocati per una nuova missione. Di nuovo. In quel periodo lui e Ino erano stati spediti da un sacco di parti. Sembrava che gli altri ninja del villaggio fossero in vacanza!

“Trovato!”

Ino si alzò di scatto. Teneva in mano un coprifronte. Il suo coprifronte.

“Adesso possiamo andare?” lei annuì, con un sorriso. Il giovane sbuffò di nuovo.

Raggiunsero velocemente il palazzo dell’Hokage. Non era molto lontano da casa Yamanaka.

“Godaime?” Ino entrò leggermente titubante. Erano rare le volte in cui lei andava li. Di solito erano Shikamaru o Asuma che si occupavano di informarsi sulla missione da compiere.

“Buongiorno ragazzi.” Esclamò, una voce pimpante. Ino sorrise. Una bella donna, bionda, sorrideva nella loro direzione.

“Vi prego accomodatevi.”

I due non se lo fecero ripetere. Si sedettero davanti a Tsunade. Lei li osservava sempre con un sorriso.

“La missione che vi sto per proporre è abbastanza importante e delicata. Dovrete recarvi a Suna. Al palazzo del Kazekage. A quanto pare, è stato minacciato; e visto che molte delle guardie di Suna sono in missione, hanno chiesto il nostro aiuto.”

Shikamaru la osservò un secondo, con un sopracciglio inarcato.

“Ma cosa possiamo fare noi due?”

In effetti, pensò Ino, loro erano si, due Chuunin, però...pur sempre ragazzi.

“Oh, non sarete solo voi due. Un primo gruppo è già partito. È composto da Sakura, Rock Lee e Naruto. E con voi...”

La bionda si domandò perché ci fosse Lee con loro, e non Sai. Di solito era lui il terzo componente da quando Sasuke...da quando...

“Posso entrare?”

I due ragazzi si voltarono verso la porta. Una ragazza dai lunghi capelli neri li osservava leggermente imbarazzata.

“Hinata!” Ino scattò in piedi per salutare l’amica.

“Che...non sarà mica lei che ci accompagnerà!?” esclamò Shikamaru, scioccato, guardando l’Hokage.

“E invece si. Hinata Hyuga con il Byakugan vi sarà molto utile.”

“Ma...ma non poteva venirci Neji?”

Non voleva due donne. No. Sarebbero state un peso! Avrebbero parlato per tutto il tempo, di pettegolezzi e di...ragazzi. Shikamaru rabbrividì al solo pensiero.

“Neji Hyuga è già in missione.”

“Chouji! Perché non Chouji! Lui è il componente della nostra squadra!”

“Sono sicura che tu e Ino ve la caverete benissimo senza di lui, senza contare che non potrebbe comunque venire...” sbuffò scocciata, la donna.

“Perché?” domandò, candidamente, Ino.

“Ha fatto indigestione.”

Shikamaru sbuffò. Suna era lontana. Almeno tre giorni di cammino. Tre giorni con due ragazze. Sarebbe morto...  

 

Una ragazza dai capelli rosa, saltava da ramo in ramo, mettendo una sostanziosa distanza fra lei e i due compagni di squadra. Sembrava immersa nei propri pensieri. Totalmente estranea alle chiacchiere dei suoi compagni. Indifferente e disinteressata.

“Sakura-chan! Rallenta!”

Un ragazzo dai capelli neri, la raggiunse. Lei lo fissò per qualche secondo e sospirare.

“Lee, l’Hokage è stata chiara. Dobbiamo fare in fretta. Ci potrebbe essere un attacco da un momento all’altro a Suna.” Disse, senza smettere di saltare.

Anche il terzo ragazzo li raggiunse.

“Ma Sakura...l’avvertimento è stato dato solo tre giorni fa!”

Lei guardò il ragazzo biondo, irosa.

“Naruto...tre giorni sono più che sufficienti per attaccare un villaggio, sprovvisto di guardie. Per di più se il piano è stato preparato precedentemente.”

Il ragazzo abbassò lo sguardo, imbarazzato. Come al solito, Sakura, aveva ragione. A differenza sua, ragionava. Pensava alle cose. Lui, al contrario, prendeva tutto con leggerezza ed era un tipo impulsivo. Sbuffò.

“Sbrighiamoci allora. Non ho voglia di discutere con Kankuro, sul fatto che quelli di Konoha sono degli imbecilli.”

Lee spalancò la bocca sbigottito.

“È questo che pensa di noi, quel gattaccio? Appena arriviamo mi sente!”

E insieme al biondo, velocizzò la sua corsa. Non prima di aver sorriso dolce alla ragazza dai capelli rosati.

“Che idioti...” sussurrò lei, con le labbra increspate in un sorrisetto.

Tre ore dopo, stanchi e affaticati, si concessero una pausa sulla riva di un torrente. Naruto tolse veloce le scarpe da ninja e immerse i piedi nell’acqua pura e trasparente.

“Ah! Sollievo...” esclamò, lasciandosi cadere sull’erba e senza togliere i piedi dall’acqua. Sakura sorrise.

“Oh! Avanti! Non fa poi così caldo, baka!” disse, buttandogli un po’ di acqua in faccia. Lui rise, divertito.

“Tu credi, Sakura-chan?”

La ragazza si girò verso Lee. Aveva le mani unite a coppa...

“No! Lee, non ci provare!” urlò, alzandosi.

SCIAFF.

Il moro le aveva schiaffato l’acqua in piena faccia. Sakura lo guardò infuriata.

“Idiota!!” sibilò, guardandolo. Lui rideva senza ritegno, imitato da Naruto.

La ragazza li osservò un attimo, e poi si lasciò andare ad una risata.

“Cosa è stato?” Naruto era scattato in piedi. Si era voltato di scatto verso un cespuglio.

“Eh?” anche Lee lo aveva imitato.

Osservarono tutti e tre il cespuglio, finché un batuffolo bianco non ne uscì fuori.

“Un coniglio?” domandò Lee, quasi schifato all’idea che non fossero nemici.

“Pff! Sapevo che non ci dovevamo distrarre. Cosa avremmo fatto se fosse stato un nemico? Eh? Rimettiamoci in marcia, va!”

Si alzò, arrabbiata, e saltò senza degnare di uno sguardo i due compagni.

“Ma...”

Naruto poggiò una mano sulla spalla del moro.

“Da quando Sasuke se ne è andato, è ancora più insopportabile...”

E la seguì.

 

* *** *

 

Shikamaru sbuffò, seccato.

“La volete smettere di parlare?”

Il suo rimprovero non era riferito tanto ad Hinata, ma ad Ino. Sembrava che non vedesse la Hyuga da secoli! Le aveva raccontato tutto quello che le era successo negli ultimi giorni, senza tralasciare il minimo particolare; nemmeno quello più insignificante.

“Oh! Insomma Shika! Non essere sempre così...così...”

Ino pensò ad un aggettivo adatto al ragazzo.

“...noioso!” esclamò, infine, sorridendo. Lui borbottò, scocciato.

“Io noioso, Yamanaka? Sei tu che non fai che parlare!” disse, guardandola. Lei sbuffò.

“Bhe...che c’è di male? Una volta tanto che Hinata è con noi! Insomma! Penserà che sei noioso!”

Lui la fissò, interdetto.

“Non penserà che sei tu ad essere noiosa con tutte quelle chiacchiere?”

La bionda spalancò gli occhi indignata. Si girò verso Hinata, in cerca di supporto.

“I-io...non penso che Ino-chan sia noiosa...” balbettò, guardando la schiena del ragazzo.

“Visto?!” esclamò, Ino, trionfante. Il ragazzo con la coda sbuffò.

“Sei insopportabile, Yamanaka.”

Lei sorrise, ma non per molto. Afferrò un Kunai dal marsupio che teneva legato in vita, e lo lanciò verso un albero.

Un uomo cadde a terra, privo di vita.

“Che noia...” sibilò Shikamaru, prima di dare un pugno ad un Ninja, sbucato dallo stesso luogo del compagno.

Ino diede un calcio ad un altro nemico. Constatando che non ci fosse nessuno, ne davanti, ne dietro di lei, osservò la situazione. Shikamaru teneva abilmente testa ad uno Shinobi...ma Hinata...

“Byakugan!”

Ino scattò. Lanciò uno shuriken verso il nemico. Lo vide cadere a terra.

Un tonfo le fece capire che anche Shikamaru aveva completato il suo...lavoro.

“Tsk...sono del villaggio del suono.” Proclamò, lui, fissando il simbolo sul loro copricapo. Ino sussultò.

“Sono...al servizio di Orochimaru?”

Il giovane la guardò.

“Si. Sicuramente...”

Osservò, curioso, la reazione dell’amica. La vide stringersi le braccia, la vide tremare, abbassare lo sguardo. E vide una lacrima. Solitaria, abbandonata e...

“Bellissima...”

Hinata guardò stupefatta il ragazzo. Ino sicuramente non l’aveva sentito, visto che aveva ripreso a saltare, lasciandoli indietro. Forse per sfogare la sua rabbia. Forse per piangere senza essere vista. Forse per soffrire silenziosa.

“Hai ragione...” bisbigliò, superandolo, e correndo nella stessa direzione della bionda. Shika spalancò gli occhi, ma poi sorrise. Raggiunse la corvina e le diede una pacchetta sulla spalla. Sorrise. In fondo, era quello che lei avrebbe voluto sentire da Naruto. La poteva capire, benissimo.

 

Era notte. E lei era di turno.

Sakura era seduta davanti ad un fuoco, e lo osservava incantata. Tentava di non pensare a nulla. Di lasciare la mente libera, sgombra. Di concentrarsi solo sulla missione. Solamente su Suna, Gaara, Naruto e Lee. Nessun altro. Nessun Sasuke Uchiha o...ecco. Ci aveva pensato di nuovo.

Sospirò. E come faceva a non pensarci? L’aveva amato per tanto tempo, tantissimo. E sapere che il suo amore, era stato inutile la faceva demoralizzare e intristire.

“Perché non vai a dormire? Ci sto io qui...” l

La ragazza dai capelli rosa si voltò. Rock Lee era in piedi di fronte a lei. Le sorrideva.

“Non riuscirei comunque a dormire. Tanto vale che me ne stia qui...” sussurrò. Il moro le si sedette accanto.

“Allora ti farò compagnia...”

L’Haruno sorrise. Si abbracciò le ginocchia e poggiò la testa su di esse.

“Sai, Lee...non pensavo che Sasuke potesse fare una cosa del genere...”

Il giovane annuì.

“Ho sempre saputo del suo desiderio di vendetta verso Itachi, ma non pensavo...che sarebbe arrivato a tanto. Ci ha traditi, senza nessun dubbio o rimpianto, forse. È passato dalla parte di Orochimaru, ed è diventato un assassino...”

Non aveva mai detto a nessuno quello che pensava su Sasuke. A nessuno. Quindi si chiese perché ne parlava proprio con Lee. Certo, lui era suo amico, e gli voleva un gran bene. Ma non aveva mai parlato di cose...così serie.

“Sai Sakura...penso che una parte dei tuoi pensieri sia errata. Sasuke non è diventato un assassino. Lo era già. Ogni ninja è un assassino. Quindi lo sei anche tu. Tutti noi abbiamo ucciso nemici in battaglia. Magari non ce ne siamo preoccupati perché era in pericolo la nostra vita, però...questa è la realtà.”

La rosa aveva gli occhi spalancati per lo stupore. Aveva ragione lui! Lee aveva perfettamente ragione.

“Hai ragione. Però...ormai, anche se l’ho amato per tanto tempo, non posso che provare odio verso di lui. Un odio debole, forse. Ma comunque odio...”

Lee sorrise.

“Non dovresti dirlo. L’odio non può essere debole. L’odio è un sentimento che ti acceca, quindi è forte. Ma mi pare che tu sia ancora lucida...e innamorata di lui. Altrimenti non staresti così male...”

“E’ ovvio che sto male! Ci ha traditi!” aveva alzato la voce, arrabbiata e offesa.

“Bhe, anche Tenten sta male, ma non è come te.”

Sakura sbuffò.

“Tenten non aveva il mio stesso rapporto con Sasuke...”

“E nemmeno Ino, ha paura di ammettere di provare ancora qualcosa per lui.”

La ragazza spalancò gli occhi.

“No! Ino non può...aver detto una cosa simile!”

Il ragazzo annuì.

“Non avrai creduto che solo i tuoi sentimenti verso Sasuke fossero veri?!”

Naruto era in piedi, dietro di loro. Aveva detto quella frase seccato e scocciato.

“Non vedo perché Ino non possa dire di amare ancora Sasuke. In fondo l’ha sempre detto. Non penso che fosse così superficiale...”

“Ma...ma...lei sembra felice!”

“Tenta di andare avanti, perché nonostante lo ami, ha capito che lui non tornerà.” Disse Lee, fissando gli occhi verdi di Sakura, che arrossì.

 

Due giorni di viaggio.

Shikamaru osservava la bionda che correva accanto a se. Aveva lo sguardo dritto davanti a lei, sembrava da tutt’altra con la mente.

Il ragazzo si girò alla sua destra. Hinata, con mezzo sorriso, correva tranquilla. Aveva dovuto ricredersi. Hinata era una compagna piacevole. Parlava con lei volentieri, non sembrava una di quelle ragazze che pensano solo ai vestiti, ai ragazzi o...a cose superficiali. La ragazza aveva tentato di fare partecipare anche Ino, nei loro discorsi, ma sembrava che da quando avevano accennato  ad Orochimaru, due giorni prima, non fosse più interessata alle chiacchiere. Totalmente concentrata sulla missione.

Shikamaru sbuffò. Non era molto piacevole avere una Ino in quello stato nel gruppo. Nemmeno un po’. Maledì Sasuke mentalmente, per aver ridotto così la sua amica. Maledetto vendicatore dei suoi stivali.

Per lo meno, quella missione aveva un vantaggio. Avrebbe potuto rivedere Temari. Era da un po’ che non si incontravano. Aveva voglia di fare una chiacchierata con lei.

“A che pensi?” Hinata lo osservava curiosa. Lui le sorrise.

“Al fatto che potrò parlare con Temari...ci sono un po’ di cose che le voglio dire. Poi mi piace molto conversare con lei. Mi capisce...”

“Tsk...”

La ragazza dai capelli biondi l’aveva superata, dopo un verso di seccatura. Lui la osservò, poi la raggiunse.

“Che hai?!”

“Lasciami in pace, Nara.” Ordinò, acida.

“Che...Ino, sei insopportabile in questo periodo, sai?”

“Oh, mi dispiace. Sono sicura che la tua bionda ti consolerà.”

All’inizio Shikamaru pensò che si riferisse a se stessa, ma poi fece due+due. Ovvio che parlava di Temari...

“Maledizione...che noia, le donne...” osservò seccato la schiena della ragazza.

“Non ti preoccupare, Shikamaru. È solo un po’ triste...” mormorò Hinata, sorridendo rassicurante. Lui sbuffò.

“Manderà a monte la missione, se continua così...”

Ino si maledì. Che diavolo era quella maledetta scenata? Era forse impazzita? Sospirò. Da quando Sasuke se ne era andato soffriva di sbalzi d’umore. Anche più del solito. Eppure, non aveva smesso un solo attimo di pensare al giovane Uchiha. Nemmeno per un nano secondo. Era più forte di lei.

Osservò la lunga distesa di deserto davanti a se. Voleva dire che mancava poco a Suna. Al solo pensiero si arrabbiò. Voleva dire che mancava poco a Shikamaru, per rivedere la sua adorata Temari.

Cacciò fuori la lingua in segno di disgusto.

 

Naruto stava parlando decisamente divertito con Lee. Parlavano degli allenamenti che il moro seguiva con Gai.  Naruto rideva ad ogni imitazione, perfetta, del maestro da parte di Lee.

“Sai, amico, potresti essere suo figlio!!”

Rock Lee rise.

“Già, certo. Avrei poster appesi in camera sulla bellezza della gioventù. Una dieta equilibrata. E farei allenamenti ogni giorno...fantastico!” esclamò, lui, sarcastico.

“La volete smettere di fare gli idioti? Siamo in missione. Potrebbero attaccarci!”

Sakura era stufa delle loro chiacchiere. Aveva fame e sonno. Erano quasi tre giorni che non dormiva, e che non mangiava a sufficienza.

“Sakura...sicura di stare bene? Sei abbastanza pallida...” Lee le si era avvicinato. La osservava leggermente preoccupato. Lei arrossì. Non sapeva perché, ma le facevano quell’effetto gli sguardi del ragazzo.

“Si...sono solo un po’ stanca.” Sussurrò, accelerando.

“Vuoi riposarti, Sakura? Non c’è problema per noi...”

Lei gli sorrise rassicurante.

“No. Dobbiamo fare in fretta...ma grazie per il pensiero.”

Naruto li osservava malizioso. Aveva sempre saputo dei sentimenti di Lee, per la rosa. Ma sembrava che nemmeno lei, in quei giorni, rimanesse indifferente alla dolcezza del giovane. Sospirò felice. Almeno così si sarebbe tolta Sasuke dalla testa.

“Sakura...chi sono gli altri ninja di Konoha, che ci devono raggiungere?”

“Non è ho la minima idea. Però so che Tsunade in questo periodo manda spesso Shikamaru e Ino in missione.” Disse, riflettendo.

“Quindi il team 10...”

“No. Almeno non al completo. Chouji ha fatto indigestione, quindi non può muoversi dall’ospedale. Devono averlo sostituito.”

Il biondo pensò. Un sostituto? Non erano molti i ninja liberi in quel periodo. C’erano Hinata, Kiba e Tenten. I restanti erano in missione.

Sarebbe stato felice se fosse stata Hinata la sostituta. Era da un po’ che non la vedeva, e non  poteva nascondere che le era mancata.

“Siamo arrivati, Naruto.” Sakura l’aveva richiamato. Lui alzò lo sguardo. Le porte di Suna si intravedevano, davanti a loro.

 

 

Questa è una fanfiction scritta a quattro mani, da me e Gio93. Si svolge durante la seconda serie di Naruto. Abbiamo già scelto l’intera trama della storia. Speriamo che sia di vostro gusto...

Bacioni

Gio93 e Mimi18

   
 
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