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Autore: HandfulOfDust    28/01/2013    2 recensioni
Ryan Ross si trasferisce. Ebbene sì, dopo 23 anni a Las Vegas, per quanto quella città potesse averlo ispirato o per quanti ricordi potesse contenere, lui aveva deciso di andarsene e lasciarsi tutto alle spalle. Definitivamente.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie , Ryan Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Remember whatever it seems like forever ago
Genere: Slash
Pairing: Ryden
Prompt: Braccialetto
Disclaimer: As usual, Brendon non va in giro a donare braccialetti e amore.
Note: Anche questa risale al 2009, non so perché non la avevo messa ancora... perciò eccola!

 

~ Remember, whatever, it seems like forever ago

 

Ryan Ross aveva deciso di trasferirsi. Ebbene sì, dopo 23 anni a Las Vegas, per quanto quella città potesse averlo ispirato o per quanti ricordi potesse contenere, lui voleva andarsene e lasciarsi tutto alle spalle. Definitivamente.
Ormai il percorso che aveva preso era molto diverso da quello dei suoi vecchi amici, non era più il ragazzo amato dai suoi primi fan, la persona che era un tempo era scomparsa.
Adesso c'era il nuovo Ryan, ed il nuovo Ryan non poteva rimanere nella città dove era nato e cresciuto il vecchio.

 

Impacchettare una vita si stava mostrando molto più lungo e deprimente di quanto si era immaginato. Più cercava di dimenticare, più gli oggetti che simboleggiavano il passato sembravano raccogliersi intorno al ragazzo.
Le foto portavano ricordi terribili. Quelle di famiglia, che mostravano i componenti di essa felici... Che stupida bugia. Quelle con l'amico che già da piccolo considerava inseparabile e che eppure aveva abbandonato, alla fine. Quelle dell'adolescenza, traumatica e che allo stesso tempo lo aveva trasformato nel compositore che era. O che era stato, come pensavano alcuni.
I regali dei fan. Le scatole di ombretti ed eye-liner che ormai non usava da anni e che nessuno si era curato di buttare. L'enorme quantità di gilet che aveva accumulato, dai più stravaganti degli inizi ai più sobri dei tempi più recenti. C'era di tutto nella sua stanza, e ogni cosa gli riportava alla mente un avvenimento.
Addirittura i libri di scuola. Aveva ritrovato il libro di letteratura e si era messo a sfogliare le poesie che aveva dovuto analizzare anni prima.
Fino a quando non gli era caduto lo sguardo su una in particolare.

We two boys together clinging.

E vicino, una scritta.

Questa è nostra!”
Brendon.

Era vero, allora. Non poteva negarlo. Senza neanche pensarci, Ryan si ritrovò a leggerla, sapeva che non doveva farlo, ma l'istinto aveva prevalso sulla ragione.

 

We two boys together clinging,
One the other never leaving..”

 

Cosa che lui l'aveva fatto. Aveva smesso di aggrapparsi all'altro e l'aveva lasciato solo, senza una spiegazione, senza preoccuparsi di come l'aveva presa. Tanto, come poteva averla presa?

 

“Up and down the roads going, North and South excursions making,
Power enjoying, elbows stretching, fingers clutching,
Arm'd and fearless, eating, drinking, sleeping, loving..”

 

Loro facevano lo stesso, viaggiavano perché erano in tour e apprezzavano le piccole azioni in una giornata, tutte quelle che compivano insieme, dalle più semplici a quelle che sembravano più grandi di loro stessi. Amarsi, una parola tanto spaventosa ed imponente che tuttavia sembrava troppo banale per loro.

 

“No law less than ourselves owning, sailing, soldiering, thieving, threatening,
Misers, menials, priests alarming, air breathing, water drinking, on the turf or the sea-beach dancing,
Cities wrenching, ease scorning, statutes mocking, feebleness chasing,
Fulfilling our foray.
''

 

Erano il contrario di tutto e di tutti, gli eccellenti esempi di anticonformismo. A meno che fossero nati nell'Antica Grecia, come scherzava l'altro, ma inevitabilmente anche questo era finito.
Forse era lui che aveva affrettato ogni cosa, che non aveva provato a salvare il salvabile e aveva preferito cancellare ciò che avevano condiviso?
No Ryan, hai fatto una scelta razionale e devi continuare a seguirla.”
Se lo ripeté mentalmente, perché dopo due mesi, andare a pregare per essere perdonato sarebbe stata una crudeltà verso Brendon e verso se stesso. Quel che era fatto era fatto.
Ma era dannatamente difficile. Soprattutto ora che tra le sue dita, proseguendo nell'inscatolare la sua roba, sentì qualcosa che lo distrusse, pur essendo di per sé innocuo.
Un braccialetto di perline.

 

Sono nel tourbus, Spencer e Jon stanno guardando un film perché sanno che Ryan e Brendon vogliono stare un po' da soli. Il cantante è più esaltato del solito, si aggira con una scatolina con un grande fiocco sopra e appena vede Ryan gliela porge.
- Vuoi chiedermi di sposarti?
- Ti piacerebbe.
I due si scambiano uno sguardo d'intesa e alla fine Brendon scoppia a ridere.
- No, davvero. E' una sciocchezza, dimmelo se ti fa orrore.
Il chitarrista non era stato ad ascoltare ed era riuscito ad aprire la piccola scatola di velluto rosso. Il contenuto sicuramente non era di grande valore in denaro, ma per Ryan era qualcosa di semplicemente meraviglioso.
Era un braccialetto di perline rosse, nere e bianche, le quali riportavano il nome Brendon.
- Così, potrò esserti sempre accanto, anche quando sarò lontano.
- Hai ragione... ma già lo sei, il tuo nome ce l'ho inciso nel cuore.
La notte era diventata un intreccio di dolcezza e passione e si era resa unica, con quelle promesse di amore eterno, come quelle delle favole che si raccontano ai bambini. Anche se lì non c'era spazio per le principesse.

 

Ryan salì in macchina in fretta e furia, dirigendosi verso casa di Brendon e Shane e pregò che il primo fosse a casa, perché sapeva che questa ondata di coraggio non sarebbe durata molto. Non poteva più sopportare di stargli lontano per gli errori commessi e per le paure insensate che lo avevano portato a distruggere tutto. Pregò anche che Brendon non gli sbattesse la porta in faccia, anche se era quello che meritava e pregò Dio che gli venisse concessa una seconda opportunità.
Quando giunse alla porta si accorse di essere senza fiato perché stava per rivedere Brendon dopo mesi, giocandosi il tutto per tutto e nemmeno sapeva se qualcuno fosse in casa.
Brendon rispose e nemmeno riconobbe la voce di Ryan, per via della sua voce flebile. Si rese conto solo aprendo la porta e trovandoselo davanti, mentre gli mostrava il braccialetto che gli aveva ricevuto in dono tanto tempo prima.
- Sei venuto a restituirmelo? Non siamo mica fidanzatini liceali che quando si lasciano si lanciano la roba dell'altro a vicenda.
- No. Assolutamente no.
Brendon lo guardò meglio e si rese conto che l'altro era stravolto.
- Hey, che succede? Piombi qui sventolando quel braccialetto e sembri sul punto di impazzire... Potresti calmarti e spiegarmi?
- No che non posso. Come posso dirti che ti amo e non riesco a smetterlo di farlo, neanche dopo mesi in cui mi sono ripetuto che avevo fatto bene a chiudere con te perché ormai era finita? Come posso dirti che mi sono reso conto di essere un cretino e che in quanto tale ho sbagliato tutto? Come posso vivere in pace con me stesso sapendo che non ho fatto abbastanza per noi due? Come posso farti capire che mi dispiace davvero ora che ho perso tutta la mia credibilità? Spiegami come posso e io lo farò!
Ryan aveva la voce rotta dal pianto e si voltò per andarsene, quando sentì la mano di Brendon prenderlo per la spalla e fermarlo. Il ragazzo in preda allo sconforto si lanciò sulla spalla del minore continuando a singhiozzare uno scusa dopo l'altro.
Brendon gli accarezzò i capelli dopo un tempo che gli era parso infinito e si godette quegli attimi tanto desiderati.
- Perché non entriamo invece che stare addossati alla porta? E' leggermente scomoda.
Ryan sorride alla battuta idiota e annuisce, per cui Brendon lo fa a sua volta.
-Perfetto, andiamo. E smettila di piangere, hai una vita per farti perdonare.
Tutto sembrava davvero come un'eternità prima, come le favole raccontate ai bambini. A volte c'è davvero il lieto fine.

  
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