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Autore: youmoveme    29/01/2013    2 recensioni
Un Sebastian stronzo fino all'inverosimile, un Blaine cucciolino che si trasforma in ghettoboy, 'THIS LOVE' dei Maroon 5. Cos'altro manca? ah, un cervello e del buon senso per l'autrice.
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So hard to keep him satisfied.

Blaine aprì gli occhi e subito dopo li socchiuse di nuovo per la luce accecante che veniva dalla finestra aperta. Rabbrividì per l'aria fredda dell'alba che gli accarezzava la spalla nuda e sollevò a fatica il lenzuolo leggero per buttarselo sopra la pelle d'oca. Richiuse definitivamente gli occhi e si girò dall'altra parte per trovare una posizione più comoda.
Almeno finché un mugugno fin troppo familiare lo costrinse a riaprirli: sdraiato accanto a lui Sebastian si stava lamentando, come al suo solito. Se oggi non era perché gli aveva 'rubato il lenzuolo', probabilmente era colpa del 'coglione che aveva scordato la finestra aperta' (da leggersi Blaine Anderson), o forse voleva solo un po' di attenzioni mattutine.
'Che problema c'è oggi, Seb?'

'Blaine' disse semplicemente il ragazzo, alzando la schiena dal materasso.
'Sì, sono qui' rispose il moro, appena preoccupato. Il sorriso scherzoso che gli illuminava il volto scomparve e , di colpo, diventò serio.
'Devo parlarti' annunciò.
'Dimmi Sebastian, mi stai facendo preoccupare' lo sollecitò l'altro avvertendo uno strano senso di oppressione all'altezza della gola.

'Io me ne vado'
Blaine impallidì e smise di respirare. 'In che senso te ne vai?'
'Me ne vado. Torno in Francia. Parto oggi pomeriggio dalla Dalton, ho il volo da Columbus alle 17' rispose Sebastian senza espressione.
Blaine abbassò lo sguardo e si guardò le mani, mentre torturava una pellicina, facendo uscire qualche goccia di sangue. Ignorò il tonfo sordo che aveva prodotto il suo cuore quando era precipitato dall'ultimo piano del grattacielo andandosi a sfracellare sull'asfalto. 'Da quanto tempo lo sai?'
'Un po'' disse, ed questa volta toccò a lui guardare da un'altra parte, lontano, oltre la finestra.

'Un po' quanto, precisamente, Sebastian?'
'Quattro mesi' fu costretto ad ammettere il ragazzo mentre si sistemava alla bell'e meglio i capelli con le mani, fissando gli occhi su tutto tranne che su Blaine a pochi centimetri da lui.
'Cioè da prima che noi... che tu... che io... insomma, hai capito' mormorò il moro. Non riusciva a capire se era imbarazzato, deluso, incazzato, triste o ad un passo dal gettarsi fuori dalla finestra. Forse un misto di tutte quante.


Quella sottospecie di 'cosa' fra loro era nata una sera come tante, ad uno stupido gioco della bottiglia. Beh, se doveva proprio ammetterlo, aveva sperato che la direzione di quella maledetta coca-cola si fermasse ad indicare Sebastian. Come biasimarlo? Insomma, lui era Sebastian, e tutti sappiamo come sono i tipi alla Sebastian: belli, irraggiungibili e consapevoli di esserlo, il che li fa risultare assolutamente insopportabili.
Quando la bottiglia aveva smesso di girare appena davanti a Sebastian, Blaine non aveva potuto reprimere un sorriso: baciare quelle labbra era l'unica cosa a cui riusciva a pensare da quando lo aveva visto una settimana prima nel corridoio, il giorno in cui era arrivato alla Dalton dalla Francia.

Sebastian aveva sogghignato a sua volta e Jeff aveva deciso seduta stante che la loro 'penitenza' era 'baciare', senza neanche fare l'intera cantilena. Dopotutto era a conoscenza della sua cotta mostruosa e lo stava facendo a fin di bene, con risultati disastrosi nel tempo ma, in quel momento, non era un suo problema.
Blaine si era sporto verso il centro del cerchio in cui erano seduti, protendendosi verso il ragazzo e anche Sebastian aveva fatto lo stesso. Si erano guardati negli occhi, un secondo, nulla di più, poi Sebastian aveva sorriso leggermente, con sguardo colpevole, e le loro labbra si erano incontrate.
La prima sensazione che aveva provato era stata di freddo, sì, un freddo strano, dato che le labbra di Sebastian erano gelate (come la sua anima), rimpiazzata mano a mano da un calore che cresceva sempre di più, ad ondate, travolgendolo e annegandolo.

In spregio alle stupide regole di quel gioco ci stavano dando dentro con le lingue davanti a tutti e, a dire la verità, non gli importava minimamente: voleva continuare a baciarlo, basta. Dopo qualche discreto colpetto di tosse di Nick, un paio di gomitate di Jeff e l'intervento di Wes che fu costretto ad allontanarli con la forza, purtroppo Blaine aveva dovuto staccarsi da quella droga. Neanche un minuto dopo e sentiva già l'astinenza.
Ovviamente la vocetta sarcastica di Thad aveva riempito il silenzio imbarazzante che aveva seguito la loro pomiciata. 'beh, perché dovete obbligarci ad assistere? Prendetevi una camera' si era lamentato (come se nessuno sapesse che era solo geloso) e allora Sebastian aveva fatto una cosa che mai Blaine si sarebbe immaginato: si era alzato, dandogli la mano e aveva detto ad alta voce: 'vi leviamo il disturbo. Non veniteci a cercare prima di domattina' e insieme erano usciti dalla porta.


Ed ecco la mattina dopo. Già vedere Sebastian steso accanto a lui era stata una sorpresa sufficiente (Blaine immaginava che lasciasse un numero falso e scappasse via), ma addirittura essere quasi felice era fantastico.
Era più o meno consapevole di essere stato usato, ma la sua autostima era a fare il giro del mondo a piedi e non aveva intenzione di tornare, quindi andava bene così. Essere usato da Sebastian Smythe era considerato da molti, lui compreso, un onore. Giorno dopo giorno, sera dopo sera, mattino dopo mattino, alla fine era diventata quasi un'abitudine confortante. Non c'erano troppe complicazioni, il sesso era fantastico e Sebastian era vagamente sopportabile quando non apriva bocca per parlare, e per i loro scopi non ve n'era bisogno.
Possibile che avesse sviluppato qualcosa più che solo attrazione fisica nel suo compagno di letto? Sì, anzi, più che probabile.
Blaine sapeva di affezionarsi troppo presto a tutti, ma in particolar modo a chi non lo meritava. Ma, fin qui, tutto regolare: quel ragazzo si sentiva fuori posto dovunque, a casa sua, alla Dalton, in Ohio, in America, nel mondo e nelle relazioni.
Aveva già previsto come sarebbe andata a finire: Sebastian si sarebbe stancato di lui, sarebbero rimasti amici e, prima o poi, Blaine se ne sarebbe fatta una ragione. Bastava solo un po' di tempo e anche questa ferita si sarebbe cicatrizzata.

Ma nulla va mai come ci si aspetta, e questo Blaine era costretto a sperimentarlo sulla propria pelle.
Se poteva essere preparato ad una graduale indifferenza nei suoi confronti, a diventare solo una ruota di scorta, a sentire le conquiste di Sebastian ogni giorno durante le prove, a questo non lo era.
Non avrebbe potuto fingere un sorriso e sopravvivere anche questa volta. Questa volta era diverso, e sapeva che, nonostante recitasse la parte di uno stronzo senza anima, perfino Sebastian qualche sentimento doveva avercelo.


'Si, da prima che andassimo a letto'
'Non hai mai pensato di dirmelo? sai, giusto per sapere...'
'Non vedo perché avrei dovuto' su discolpò Sebastian alzando lo sguardo al soffitto, come quando si trovava a spiegare il fa naturale a Trent.
'Certo, per te andare a letto insieme per tre mesi non conta assolutamente nulla, vero?'
'Era solo sesso, Blaine' fece lo spelling guardandolo come se fosse scemo. E probabilmente lo era pure; per innamorarsi di quel mangia-uomini ce ne voleva di masochismo.
'E io stupido che ci credevo'
'Esatto. Facevamo sesso, eri una bomba, avevi una bella voce e influenza sui Warblers, stop'
'Quindi tu mi hai usato fin dall'inizio...' realizzò il ragazzo con le lacrime agli occhi, ma rifiutandosi di farle scendere.
'Svegliati bello mio' disse semplicemente Sebastian con il solito ghigno supponente su quelle labbra desiderabili.

'Sebastian Smythe, tu sei una persona orribile e io ti odio' concluse Blaine chiudendo gli occhi e buttandosi sul letto, mentre sentiva il rumore della porta della sua camera e della risata divertita di Sebastian che lo perseguitavano anche nel dormiveglia.
Gliela avrebbe fatta pagare.


Tutti i Warblers si erano riuniti per salutare Sebastian nella sala delle prove, ma non era stato un grande successo. Wes aveva addirittura provato a far esprimere gli altri e a far dire loro cosa aveva lasciato nei loro cuori il compagno, ma nessuno aveva risposto alla sua iniziativa. Probabilmente per la maggior parte dei ragazzi Sebastian era stata solo una presenza scomoda all'interno del glee, sempre pronto a rubare assoli agli altri e a raggiungere il proprio scopo senza badare ai mezzi.
Sebastian non era mai stato benvisto dai Warblers e Blaine si era sempre trovato a difenderlo suo malgrado, ma ora non aveva intenzione di continuare oltre.
'Wes, io vorrei dire una cosa a Sebastian, prima che se ne vada' disse alzando con risolutezza la mano e la voce.
Wes battè le mani entusiasta e gli domandò cosa volesse esprimergli.
'Oh, nulla di particolare. Ho solo preparato una piccola esibizione'
Wes sorrise e gli diede l'autorizzazione per cominciare.


I was so high I did not recognize
The fire burning in his eyes
The chaos that controlled my mind
Whispered goodbye and he got on a plane
Never to return again
But always in my heart

Blaine azionò lo stereo, mente gli altri studenti della Dalton si appoggiavano a qualsiasi mobile/divano/piano per sentir cantare meglio il loro solista preferito.

Appena riconobbero quale canzone aveva deciso di cantare, le reazioni furono diverse: Jeff e Nick diventarono improvvisamente più silenziosi, Wes e David iniziarono a confabulare sul portarla alle regionali, Trent si intristì e Thad mise su un sorrisetto cattivo e felice.


This love has taken its toll on me
He said 'goodbye' too many times before
And my heart is breaking in front of him
I have no choice cause I won't say goodbye anymore

Come sempre Blaine sentiva quell'incredibile senso di adrenalina che lo riempiva ogni volta prima di un'esibizione, solo che quel giorno era più forte: non aveva preparato la performance e sentiva davvero quello che cantava. Voleva che Sebastian capisse ogni singola parola.


I tried my best to feed his ppetite
Keep himcoming every night
So hard to keep him satisfied.
Kept playing love like it was just a game
Pretending to feel the same,
Then turn around and leave me again.
Finalmente tutti i Warblers capirono quello che era successo negli ultimi tre mesi: Blaine e Sebastian erano trombamici. Ed era uno shock per quasi tutti. Presero tutti a guardare Sebastian, l'indiscusso destinatario della canzone che, nel frattempo provava a guardare da qualsiasi parte pur di non incontrare i loro sguardi.


This love has taken its toll on me
He said 'goodbye' too many times before
And my heart is breaking in front of him
I have no choice cause I won't say goodbye anymore
Il ragazzo giocherellava nervosamente con il cartellino attaccato all'enorme valigia nera che aveva accanto. Non voleva darlo a vedere, ma un po' so sentiva in colpa, solo un pochino, bene inteso. Cioè, dopotutto, lui non ne aveva colpa: era Blaine che si era immaginato tutto. Non avvertirlo era stato una carognata, ma faceva parte del suo comportamento, no? Eppure non poteva evitare di dare ogni tanto un'occhiata di sfuggita al ragazzo che cantava. Blaine sembrava talmente … distrutto. Non lo aveva mai visto così, e non era del tutto certo di volercelo vedere.


My pressure on his hips
Sinking my fingertips
Into every inch of you
Cause I know that's what you want me to do.

Blaine si sentiva più sicuro mano a mano che cantava. Capiva di aver compreso cosa era davvero importante e cosa non lo era. Aspettava questo momento da una vita.


Sebastian aspettò che le ultime note della canzone andassero a perdersi in un applauso che mai arrivò dagli altro Warblers. Poi si avvicinò al solista, all'inizio titubante, poi sempre più certo, vedendo che l'altro non si opponeva.
Arrivò di fronte a lui, a meno di un metro di distanza, e lì si fermò. Blaine rimaneva ancora immobile ad aspettare la sua prossima volta.
Sebastian si avvicinò ancora, guardando fisso le sue labbra così desiderabili, poi lo baciò davanti ad un pubblico attonito che non pronunciò neanche una parola.
Appena si staccò da lui, disse piano qualche parola "Blaine, mi dispiace moltissimo", guardando in basso.
L'altro ragazzo sorrise e gli alzò il viso con delicatezza, sempre continuando a sorridere. "Sai una cosa, Sebastian? Non importa"
Sebastian sorrise a sua volta, facendo cadere la valigia che reggeva in mano per terra. Non riusciva ancora a credere che fosse stato così facile e che Blaine si dimostrasse così arrendevole.

"Vaffanculo" sorrise di nuovo Blaine e si allontanò da lui, tenendogli la porta aperta per scendere le scale. "Ah, e fai buon viaggio".



NdA

Mi sono sempre detta che non avrei mai scritto Seblaine perché, beh, perché no D:

Beh, in realtà perché QUALCUNO DI PROFONDAMENTE CATTIVO me l'ha richiesta, ma, anywaaaay, ora questo qualcuno ha fatto un patto con il diavolo e sarà obbligato a recensire TUTTO TUTTISSIMO (giusto perché le dà fastidio il grassetto).

Detto ciò, fa abbastanza rade, ma almeno la canzone è bella, neh? :3

Dato che oggi ho pubblicato questa, non aggiornerò la Thaddastian perché devo pur fingere di avere una vita fuori dal fandom (tanto non ci crede nessuno, LOL).

Ringraziamento speciale a Sof che è la mia salvezza.

  
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