Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Trick    29/01/2013    1 recensioni
«When you play the game of thrones, you win or you die».
Una raccolta senza pretese di flash-fic su personaggi e ship random di GoT.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Petyr/Sansa, 236 parole. Prompt: In amore e in guerra non ci sono regole.

Ha perso il controllo e ora è come trattenere un lupo alla corda. Petyr l'afferra per i polsi, la schiaccia contro la parete, ma le sue grida bruciano fin dentro le ossa.
«È tutta colpa tua! Non avrei dovuto darti ascolto! Non avrei dovuto--».
«Andava fatto ciò che è stato fatto» ribadisce con furia, stringendole il mento fra le lunghe dita e costringendola ad alzare il capo. Gli occhi di Sansa ardono di disprezzo – un po' per lui, un po' per lei, un po' per quello che hanno fatto. La bacia con foga, ma lei lo scaccia via con rabbia.
«Il piano non era questo».
«Il piano era esattamente questo» sibila appena Petyr. «E tu lo sapevi».
Copre il volto con le mani, tremante, e d'un tratto torna la sciocca ragazzina che Petyr ha fatto fuggire da Approdo del Re. La chiude in un abbraccio desideroso, le sfiora delicato il capo.
«Era diventata un ostacolo, Sansa. Ora il Trono è sempre più vicino».
Le dita della giovane si stringono con ferocia al suo mantello.
«Era mia madre... che gli Dèi abbiano pietà di noi, era mia madre».
Un suono strozzato, una preghiera maciullata dal pianto, ma Petyr abbassa le palpebre e prega silenzioso con lei.
"Catelyn era un ostacolo".
Convincersi è per lui impossibile, quella volta. Affonda il viso fra i capelli di sangue della propria regina e chiude gli occhi.
"Solo un ostacolo".


Daenerys Targaryen, 136 parole. Prompt: fronteggiarsi.

Io sono Daenerys Targaryen.

Il vento dell'Est sospira fra i suoi capelli sottili, il fumo la soffoca, la deride, la fa incespicare. Ma passo dopo passo, Daeneyrs cammina.
Nata dalla tempesta.
Il fuoco lambisce le sue cosce, brucia le sue vesti leggere, divora il volto del suo signore – e grida, e fiamme, e Jorah è solo un pallido cavaliere all'altro capo del mondo. Passo dopo passo, Daenerys cammina.
Regina degli Andali.
Apre le braccia al cielo e socchiude le palpebre. Il caldo la scioglie, il caldo la rende parte del tutto e del niente. E quando riapre gli occhi, non ha più spazio per camminare.
È tempo di volare.
Madre dei draghi.


Ned, Petyr, 93 parole. Prompt: cacciarsi nei guai.

Quando gli volta le spalle, Petyr si passa la lingua sulle labbra sottili. Fra le sue dita curate compare una moneta, scivola sotto l'indice, svanisce nel palmo, ricompare ancora.
Una magia da pochi soldi di chi di soldi s'intende davvero.
Ma Ned Stark non lo vede.
Non lo ha mai visto.
Appoggiargli la lama del pugnale alla gola è la magia più facile.
«Ti avevo avvertito».
La sua bocca sogghigna vittoriosa, ma il pensiero di Petyr vola subito a Catelyn.
Non avresti dovuto lasciarlo partire, mia cara.
«Non avresti dovuto fidarti di me».


Stannis/Melisandre, 111 parole. Prompt: Creedence Clearwater Revival - I put a spell on you

La gola di Stannis è arida, la mente vuota, il sangue pulsante nelle vene.
Melisandre è seduta sulla sua sedia – lo scranno del Lord, il simbolo del suo potere – con le decine di veli rossi dell'abito a scivolare dalle sue spalle bianche alle teste di drago intagliate. È una cascata di sangue, Melisandre, e per Stannis è sempre più difficile restare a galla.
La piccola scarpa della pretessa di R'hllor scivola via e cade sul pavimento. Stannis s'inginocchia per raccoglierla, le solleva gentile il piede nudo e gli posa un casto bacio sulla caviglia. Lo sguardo di sangue di Melisandre non lo molla un istante.
Il re era affondato.


Arya, 138 parole. Prompt: Immagine

Harrenhal è grigia e torbida quanto le storie di fantasmi e morti che la vecchia Nan era solita raccontare loro a Grande Inverno. Per Robb e Jon non erano che favole; a Sansa destavano infiniti incubi; Bran fingeva di non crederci, ma tremava di nascosto; Rickon le trovava noiose.
Per lei erano solo mostri, e i mostri potevano essere sconfitti. Eppure il fiato umido di Harrenhal la costringe a tornare sui suoi passi, nel sonno gli alti alberi spogli tendono i loro rami verso di lei, cercano di agguantarla, di ucciderla, ma lei non ha Ago, lei è sola, e la testa di suo padre si alza su una folla estasiata.
Arya apre gli occhi di colpo e si morde l'interno della guancia.  
Ser Gregor, il Mastino, ser Ilyn, re Joffrey, regina Cersei...
I mostri possono essere sconfitti.


Jamie, 110 parole. Prompt: «È sempre difficile resistere alla tentazione di tornare» (Alessandro Baricco).

Ciò che fanno è sporco e Jaime lo sa.
Non è l'idiota che tutti reputano. È una spada – è la migliore spada dei Sette Regni – ma è anche un Lannister, uno vero, uno di quelli che capisce la differenza fra ciò che può rendere grande un uomo e ciò che può distruggerlo.
Cersei può distruggerlo – forse l'ha già distrutto, forse quando l'ha distrutto non ha fatto nemmeno rumore.
Chiude le porte delle stanze della sorella con il suo odore ancora addosso e si ripete che quello avrebbe distrutto entrambi, quello non avrebbe reso grande nessuno di loro.
Eppure torna sempre.





Note: Grazie a Gy per i prompt. (:
   
 
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