Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Rico da Fe    29/01/2013    4 recensioni
Vi ricordate la storica scena dell'anime, quella con l'Asse di notte sulla spiaggia tropicale e gli Alleati che attaccano all'improvviso?
Come sarebbe andata se... Italia fosse stata FEMMINA?
Leggete e scopritelo (e dopo dimostrate di aver letto con una RECENSIONE!!!) xD
Fem!Italy x Germany (GerIta)
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Austria/Roderich Edelstein, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Germania sospirò.
Gettò un'occhiata intorno a sé, cercando di non guardare alla sua destra; provò a concentrarsi sul fuoco che scoppiettava pigramente davanti a lui, o sul mare silenzioso e nero alla sua sinistra... Provò a concentrarsi sul magnifico cielo stellato sopra di loro, sulla lussureggiante vegetazione tropicale che li circondava, sulla sabbia candida su cui era seduto: niente.
Guardò Giappone oltre il fuoco, e aprì la bocca per dire qualcosa. La richiuse: non aveva nulla da dire. E poi il giapponese sembrava profondamente immerso nei suoi pensieri, come sottolineavano i profondi occhi a mandorla neri fissi su un punto imprecisato davanti a lui.
Si guardò indietro, sperando che almeno Austria e Prussia fossero svegli.
E invece i due russavano come contrabbassi, o meglio, Prussia russava come due contrabbassi: Austria dormiva elegantemente infilato nel suo sacco a pelo, senza quasi respirare.
Il tedesco sbuffò. Si decise infine a lanciare una fugace occhiata alla sua destra... O almeno avrebbe voluto che fosse fugace.
Invece si perse in quella meravigliosa visione.
Il Nord e il Sud Italia, languidamente adagiate sulla finissima sabbia bianca, dormivano serenamente, abbracciate e con le camicie appena sbottonate.
Ludwig scivolò con lo sguardo sulla pelle leggermente ambrata delle due ragazze, indugiò sui capelli color nocciola di Serena e sulle morbide onde castane di Lavinia, discese lungo le spalle fino ai seni... Oh! Quei seni così sodi, così morbidi, così lisci...
Un improvviso fruscio lo distolse dalla contemplazione delle due italiane.
Rapido, pistola alla mano, scattò in piedi imitato da Kiku, che sguainò la sua katana.
"Doitsu-kun... Guarda!"
Giappone gli indicò un punto tra le palme e la fitta muraglia di vegetazione che sovrastava il costone di roccia alla destra del tedesco.
"Scheise..." sputò Germania, digrignando i denti.
Cinque figure si stagliavano contro il cielo stellato, sovrastandoli.
I due riconobbero il bagliore del giubbotto di pelle di America, la candida sciarpa di Russia, la corta zazzera arruffata di Inghilterra, il lungo soprabito blu acceso di Francia...
"ALL'ATTACCO!!!" urlò America.
Il grido riempì tutto lo spazio circostante echeggiando sulla spiaggetta.
Le due Italia, Austria e Prussia si svegliarono di soprassalto.
"C-che succede?" mormorò Serena preoccupata.
La sorella sfoderò un coltellino a serramanico, che brillò nella notte.
"VAI CINA, ATTACCA!!!"
Nuovo urlo di America.
La figura accanto ad Alfred spiccò un balzo e atterrò fulminea davanti a loro, a pochi passi da Germania, brandendo una specie di grossa pentola a due manici.
"YAAAAAH!!!"
Rapido, il cinese tramortì Austria e Prussia a colpi di wok, poi tornò a concentrarsi su Ludwig.
Prima che questi potesse fare alcunché, si ritrovò spalmato sulla sabbia privo di sensi.
La stessa sorte toccò a Giappone.
Padellato il giapponese al suolo, Yao si voltò verso le due ragazze.
Serena prese ad agitare davanti a sé l'asta di una bandiera, mentre Lavinia si mise in posizione da combattimento, pronta a menare coltellate.
"V-veh... Lavinia, che facciamo?" mormorò impaurita l'italiana del nord.
"Zitta, cretina, non vedi che ci sto pensando?" abbaiò la meridionale di rimando.
Le due, schiena contro schiena, guardarono con apprensione Cina e gli Alleati, scesi nel frattempo dalla rupe, che si avvicinavano.
"Allora, stupida sorellina, che aspetti a sfornare un piano?"
"M-ma... Lavinia... Eri tu che ci stavi pensando..."
"Oh, finitela voi due!"
A parlare fu America, che nel frattempo le aveva quasi raggiunte.
Gli altri Alleati si fermarono dietro di lui; Cina li raggiunse.
"Alors..." le apostrofò Francia con tono mellifluo "... arrendetevi e seguiteci senza fare storie..."
"FANCULO, BASTARDO!!!" sbraitò Lavinia fissando il francese con sguardo battagliero.
Lanciò un'occhiata speranzosa a Germania, ancora stravaccato al suolo, mentre la sorella agitava il tricolore davanti a sé come un bastone.
Ludwig mugolò impercettibilmente, muovendosi un poco.
"Serena!" bisbigliò la meridionale all'altra "Il crucco bastardo si sta riprendendo! Ci occorre un diversivo!"
"Un detersivo? E che te ne fai?"
"Un DIVERSIVO, stupida!" sussurrò Lavinia, più incazzata che mai.
Serena fece scattare rapidamente lo sguardo tra gli alleati, pensando a un modo per distrarli.
'Pensa, Italia, pensa... Come fa una donna a distrarre cinque uomini il tempo necessario a permettere al suo salvatore di riprendersi e (appunto) salvarla?'
Guardò America.
Gli occhi azzurri di Alfred, da dietro gli occhiali, sembravano non riuscire a stare su...
Improvvisamente, nell'ingenua e furba testolina di Serena, si accese una lampadina.
Lasciò cadere la bandiera e, rapida, si sbottonò camicia e reggiseno lasciandosi cadere il tutto alle spalle con un fluido e seducente gesto.
Gli occhi di tutti gli Alleati si concentrarono sul medesimo punto, ovvero il magnifico panorama offerto dal generoso davanzale italico della nazione.
America sbiancò e iniziò a sudare litri d'acqua.
Cina arrossì violentemente.
Francia svenne.
Il nasone di Russia iniziò a sanguinare.
Inghilterra divenne viola e si asciugò anche lui il sudore dalle fronte.
"B-bloody..."
Lavinia osservò la reazione degli avversari con una punta di ribrezzo.
"Tsk... Uomini... Dagli un paio di tette, e non capiscono più un tubo... Ma da quanto non vedono una femmina, 'sti qua?"
Proprio allora, il click di una pistola carica risuonò alle spalle delle due ragazze, unito al sibilo di una katana sguainata.
"Voltatevi lentamente, e andatevene." ordinò Germania, la pistola puntata davanti a sé.
Nessuno si mosse.
"Allora?"
Germania guardò gli Alleati senza capire. Possibile che fossero così sicuri di vincere da sfidare persino la sua pistola?
"D-Doitsu-san... Temo che non se ne andranno..." mormorò Giappone "a meno che non... Non si copra..."
Ludwig si voltò verso il giapponese.
Il quale aveva gli occhi talmente sbarrati da non sembrare più neppure orientale.
Immediatamente capì.
Si avvicinò a Italia, raccolse la camicetta e le coprì il seno.
Gli alleati sembrarono risvegliarsi dal trance. Sbatterono le palpebre... E si dileguarono non appena videro il sinistro luccichio della pistola germanica puntata contro di loro!
"Veh... Grazie, Germania! Ci hai salvate (come al solito)! E... Grazie anche per la camicetta!" esclamò Serena, sorridendo a Ludwig e riabbottonandosi reggiseno e camicia.
"Non pensavo di avere delle tette così interessanti..."
"Umpf!" sbuffò Lavinia, facendo sparire il coltello e occupandosi di rianimare Austria e Prussia.
Giappone, rosso come il Borgogna, con un rapido inchino (evitò di guardare negli occhi Italia!) si congedò, ritirandosi nella sua tenda.
Germania e Italia rimasero da soli per un po'.
"Ehm... Italia..."
"Sì, Germania?"
I due si guardarono. Occhi nocciola in occhi azzurri. Sempre più vicini. Sempre più vicini...
Le loro labbra si incontrarono e si fusero in un bacio appassionato, le mani grandi e forti del tedesco scivolarono sulla morbida pelle vellutata dell'italiana, le piccole mani di lei si insinuarono tra i capelli biondi di lui...
Serena si staccò. Gli pose due dita sulle labbra.
"Non qui... Non ora..."
Con un sorriso enigmatico da Monna Lisa, si voltò e si allontanò ancheggiando verso la sua tenda.
Germania guardò verso il fuoco: Lavinia e Austria erano impegnati a far rinvenire Prussia, ancora spiaggiato al suolo...
"Ma sì... Perché non ora?"
Si voltò e si avviò a passi decisi verso la tenda con il tricolore.
Una lunga e meravigliosa notte lo aspettava. 
  
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