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Autore: MadisonHope_AR    29/01/2013    19 recensioni
HO PUBBLICATO QUESTA FF GIÀ UNA VOLTA. PER VIA DI UN TERRIBILE ERRORE L'HO ELIMINATA, PERDENDO COSI' 18 CAPITOLI (CHE FORTUNATAMENTE SONO RIUSCITA A RECUPERARE) E 178 RECENSIONI
-Capisci Bek? Non solo ho dovuto cambiare casa, sono persino costretta a condividerla con quella sottospecie di bipede!-
-Mad, anch'io odio Zayn, ma ugualmente penso che tu stia esagerando!-[...]

-Zayn, dimmi che scherzi. Davvero non vai d'accordo con la tua strafighissima coinquilina?-
-Lou, quante cavolo di volte hai intenzione di farmi ancora la stessa domanda? Hai fumato anche tu quella roba?-
-Forse... Comunque, se fossi in te, ora che convivete, un pensierino ce lo farei-
-Louis, non ho più voglia di tutte queste puttanelle. Io ho bisogno di una ragazza che mi voglia bene, sto cercando di cambiare-

Zayn e Madison. Madison e Zayn. Un diciannovenne e una diciassettene che si conoscevano da ben due minuti dopo la nascita della minore e che non si erano mai sopportati, un giorno, vennero costretti a condividere un appartamento per quattro mesi. In questo arco di tempo, accaddero, ma sopratutto CAMBIARONO, parecchie cose ...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ZAYN POV.

- Harry, cavolo, smettila di ridere! – dissi più arrabbiato del solito, facendo cadere dalla ciotola alcuni popcorn che stavo mangiando con molta foga per via del nervosismo 
- Zayn, non è colpa mia se sembri una tredicenne in difficoltà con il suo primo fidanzatino – lo sentii dire da lontano. Si stava preparando per il suo appuntamento con El e nel frattempo cercava di farmi compagnia e mantenermi calmo … più o meno!
- Non sono in difficoltà! Sono solo … -
- Geloso? – disse prendendo il cordless in mano, probabilmente
- No, Hazza. Non sono geloso – abbassai i piedi dal tavolino sul quale poi posai la ciotola oramai vuota. Cominciai a camminare nervosamente avanti e indietro dalla porta d’ingresso fino alla TV che era accesa e sintonizzata sul primo canale mentre con una mano mi scompigliavo freneticamente i capelli
- Perché non la chiami? – disse cercando di cambiare di poco il discorso e già sapendo che non avrei mai ammesso che forse, magari, un po’ geloso lo ero …
- Sì, certo! Per dirle cosa? Come stai? – dissi ironico e lui sbuffò
- Potresti fingere di non aver letto il biglietto e chiederle semplicemente dov’è! Già che ci sei poi le chiedi anche quando torna e c… -
- Harry il biglietto era sulla porta di camera mia, sa che è impossibile che non l’abbia letto! -
- Beh, allora l’unica cosa che posso dirti è che sulla BBC2° inizia Dr. House fra meno di dieci minuti. Ti farà un’ottima compagnia mentre aspetti che lei torni -
- Divertitevi Hazza – dissi rassegnato e lui ridacchiò ancora
- Daje Zayn! Non ti ho mai sentito così. È evidente che le interessi, muoviti a fare il primo passo, cavolo! Come devo dirtelo? -
- È complicato! Ok? -
- Mettila come ti pare, però vedi di non fartela portare via da un tipo assurdo come Josh! Ci sa fare più di te, caro! -
- A domani -
- Notte bro – disse per poi attaccare e mettere fine alla chiamata che era durata più di un’ora. Poggiai sul tavolino la busta con i biglietti per il concerto e poi andai in cucina a riempire per la terza volta la piccola ciotola di popcorn. Tornai in soggiorno e mi sedetti nuovamente sul divano poggiando le gambe ricoperte da un caldissimo plaid sul tavolino. Il nervosismo riusciva persino a farmi sentire freddo quando invece in quell’appartamento si moriva dal caldo. Il tempo sembrava non passare mai e l’unica cosa che continuavo a chiedermi era quando fosse mai tornata. Mentre guardavo per l’ennesima volta la quinta puntata della terza stagione di Dr. House, stavo addirittura iniziando a prepararmi un folle e ipotetico discorso da farle, ma sapevo che non avrei mai trovato il coraggio per dirle tutte quelle cose fin troppo sdolcinate. Forse concentrarmi sull’intestino del paziente che House aveva letteralmente fra le mani, mi avrebbe aiutato a non pensarci troppo … 

- Zayn … – sentii pronunciare il mio nome in un sussurro, in modo molto dolce. Sentii qualcuno accarezzarmi una guancia. Aprii gli occhi ancora molto assonnato e appena realizzai che al mio fianco c’era Mad, le sorrisi. Mi stiracchiai e poi sospirando mi buttai all’indietro poggiandomi nuovamente con la schiena alla spalliera del divano. La guardai accennando un sorriso e lei mi abbracciò
- Com’è andata? – chiesi
- Abbiamo semplicemente chiacchierato e preso un caffè, tutto qui-
- Wau, è andata così male?  – dissi ridendo e lei mi guardò stupita
- Tu cominci a spaventarmi, lo sai? –
- Dai, parla! Perché sei rimasta delusa da quest’ appuntamento? -
- La prima cosa da mettere in chiaro è che questo non è stato un appuntamento. Abbiamo semplicemente chiacchierato seduti ad un bar! -
- Se però fosse andato bene, di sicuro lo avresti definito un appuntamento. Scommetto che ha chiacchierato solo lui – dissi ridendo e lei mi guardò quasi come per confermare quel che avevo detto – Prevedibile da un tipo come Josh …  - aggiunsi
- Comunque, non lo avrei mai definito un appuntamento! -
- Non capisco come faccia ad  interessarti –dissi fingendomi disinteressato
- Questo è la seconda cosa da mettere ben in chiaro: io non sono mai stata interessata a lui e mai lo sarò! Infatti, il nostro NON è stato un appuntamento – tirai quasi un respiro di sollievo nel sentire quelle parole che messe tutte insieme suonavano così bene!!!
- Ti pentirai di aver detto questa cosa quando capirai che lui è il tuo unico vero amore – dissi ironicamente mentre mi sedevo più compostamente sul divano e lei mi fissò dubbiosa
- Zayn … Josh è gay! – scoppiai a ridere nel vederla sputare con una certa rabbia quella verità. In fondo c’era da ammettere che Josh non era un brutto ragazzo, in parte, era un peccato che non fosse attratto dal sesso opposto!
- Che ha combinato? Da cosa l’hai capito? -
- Ci ha sfacciatamente provato con un cameriere! Gli ha dato il suo numero e ci ha tenuto a precisare che io sono una sua amica! Le ordinazioni poi ce le ha servite una ragazza. Chissà, probabilmente il poverino sarà rimasto così traumatizzato dall’accaduto, che non ha avuto più il coraggio di presentarsi al nostro tavolo. Comunque, questa ragazza aveva una scollatura piuttosto accentuata e un petto molto prosperoso, lui manco un’occhiata ci ha lanciato! Inoltre ne ho avuto la conferma quando… – io continuai a ridere per tutto il tempo che lei impiegò a raccontarmi cosa fosse successo. Ad un tratto si alzò e si sedette sulle mie gambe mettendo un braccio attorno al mio collo e mi sorrise – Per il resto della serata poi ha solo parlato! Sono state le due ore più lunghe della mia vita, infatti, non andrò più con lui alla presentazione di Versace, ho inventato una scusa … Insomma, parlerebbe per tutte le tre/quattro ore!  -disse per concludere – Non me ne va bene una – disse ridendo pur se era quasi triste nel doverlo ammettere.  Ci fu un attimo di silenzio nel quale lei continuò a guardarmi negli occhi ed io le sorrisi, poi, entrambi ci voltammo a guardare la TV appena un qualcuno strillò come un matto
- Ahh ma che ti guardi! – disse appena notò un uomo steso a terra e tanto sangue. Afferrò il telecomando e velocemente cambiò canale, poi si sedette di nuovo sulle mie gambe
- Che ore sono? – chiesi e lei controllò velocemente sul display del suo cellulare
- Le nove e venti – disse
- Che ne dici di andare a mangiare qualcosa fuori? Il frigo è completamente vuoto, domani ci tocca fare la spesa -
- Pensandoci, ho una strana voglia di cibo/spazzatura! – disse ridendo
- Allora vado a cambiarmi – dissi dandole dei leggeri colpetti sulle cosce per farle capire che doveva alzarsi
- Perché ti cambi? Sei così sexy con la tuta – disse disinvoltamente mentre mi alzavo dal divano
- Io sono SEMPRE sexy, Miss Ryan – dissi avvicinandomi e lei ridacchiò
- Hai perfettamente ragione, Mr. Malik.Ora muoviti, che ho fame – disse per poi attirarmi a se e darmi velocemente un bacio sulla guancia. Prima di andare in camera a cambiarmi presi velocemente dal tavolino la busta con i biglietti ed appena entrai in camera mia la infilai  nel portafogli. Infilai velocemente un paio di jeans, una t-shirt bianca e una felpa rossa. Finii di prepararmi in pochi minuti e poi scesi da lei che era seduta a fianco al tavolo con le gambe accavallate mentre leggeva una stupidissima rivista di gossip
- La smetti di comprare/leggere queste stronzat*? –dissi avvicinandomi a lei
- È uscito con il quotidiano – disse acida alzando lo sguardo – Ce l’hai fatta! Sei peggio di una ragazza, Malik – aggiunse
- Non è la prima volta che me lo sento dire – dissi cercando su una mensola le chiavi dell’auto
- Perché non andiamo a piedi? -
- Scherzi, vero Mad? – lei scosse la testa e mi prese per un polso
- Siamo a due passi dal centro, impieghiamo più tempo per trovar parcheggio che ad andare a piedi -
- Uffa – dissi e lei si girò rimproverandomi con lo sguardo
- Dai, Zayn! Non cominciare a lamentarti come un bambino -



MADISON POV.

Camminammo sotto braccetto, come due vecchietti, per meno di venti minuti, fino ad arrivare a Piccadilly Circus. Per tutto il tempo chiacchierammo del più e del meno in modo molto piacevole. Dopo aver passato un pomeriggio incredibilmente stressante in compagnia di Josh, passare del tempo con Zayn era così rilassante che quasi poteva essere paragonato ad un massaggio o ad un bagno in una Jacuzzi. Adoravo stare con lui, riusciva a capirmi, il più delle volte mi appoggiava e spesso riusciva a farmi ridere anche su degli argomenti che normalmente mi facevano innervosire. Entrammo del Burger King che era stranamente semivuoto, riempimmo i nostri vassoi e poi andammo a sederci ad un tavolo un po’ appartato. Mangiammo i panini e dopo gli imboccai le patatine con il ketchup e la maionese.   
- Domani pomeriggio uscirò con Donya, gliel’ho promesso, mi dispiace – Disse mentre con le mani portava entrambe le mie gambe sulla sua coscia sinistra
- Oh, non fa niente. Mi accompagnerai a fare spese un altro giorno -
- Non riuscirò mai a scamparmi questo pomeriggio da Harrods, vero? -
- No! – dissi ridendo mentre gli portavo alla bocca un’altra patatina. Risi appena notai che aveva una piccola macchiolina di maionese sulle labbra e lui mi guardò interrogativamente – Aspetta, piccolo di mamma, sei un po’ sporco – dissi ancora ridendo e afferrando un fazzolettino per pulirlo. Tolsi velocemente la maionese dalle sue morbide labbra e gli sorrisi – Ora sei perfetto – aggiunsi e lui rise mentre prese dalla tasca dei jeans il suo cellulare. Rispose ad un messaggio di Hazza e ci scattammo una foto insieme che  poi mi inviò. Continuammo a parlare, a ridere e scherzare, poi, una volta che notammo parte dello staff pulire i tavoli che oramai erano tutti vuoti, controllammo l’orario: 23:50. Il tempo era decisamente volato e purtroppo era arrivata l’ora di andarcene visto che in settimana il Burger King chiudeva prima. Ci alzammo dal tavolo sotto lo sguardo stanco dello staff, portando con noi anche i vassoi e svuotandoli nel cestino più vicino. Zayn aprì la porta e mi lasciò uscire per prima, la richiuse e poi mi prese per mano. Quel gesto mi sorprese così tanto che subito alzai lo sguardo per guardarlo meglio in volto e lo vidi fissarmi sorridente, quasi rideva. Lasciai la sua mano e lo strinsi di più a me cominciando a camminare con un braccio dietro la sua schiena. Mise un braccio sulle mie spalle e mi diede un bacio fra i capelli. Parlando, cominciammo a camminare senza prestabilire una precisa meta, ci stavamo avvicinando a Trafalgar Square.
- Mi dispiace che sia stato annullato tutto, davvero – disse riferendosi al fatto che lo spettacolo che stavamo preparando oramai da settimane e settimane, era stato annullato per via di un improvviso ricovero in ospedale di Mr. McEvoy
- Mi dispiace per Mr. McEvoy ma d’altra parte, ne sono quasi felice. Mi scoccia fare tutti questi spettacolini -
 Eravamo a pochi metri dai leoni di Trafalgar Square che era, stranamente, vuota. C’era solo un bel gruppo di vecchietti che cantava vicino alla grande fontana che era come al solito in funzione e illuminata da qualche luce blu interna. Faceva un po’ freddo, ma non c’era vento né tanta umidità. Il cielo era pieno di stelle e la luna era completamente piena. La National Gallery era chiusa ma ugualmente molto illuminata all’esterno. Era davvero strano essere lì, eppure non sentire alcun rumore a parte i vecchietti che cantavano in coro accompagnati da poche chitarre classiche.

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- Vieni con me – mi sussurrò Zayn nell’orecchio per poi prendermi per mano e cominciare a camminare verso il museo. Salimmo tutte le scale laterali e arrivammo sotto gli archi, da lì la visuale era ancora più bella! Ci avvicinammo a una delle tante colonne e cominciammo ad ammirare il cielo stellato. Mise le mani sui miei fianchi, poi mi abbracciò stringendomi da dietro. Intrecciai le mie mani con le sue e gli diedi un bacio sulla guancia
- Oh! L’hai vista? – disse indicando il cielo e alludendo ad una stella cadente, probabilmente
- No, ero troppo concentrata a guardare te, Malik – dissi ridacchiando, girandomi verso di lui e mettendo le mie mani sulle sue spalle
- Devo confidarti una cosa, Ryan – disse avvicinandosi forse un po’ troppo. Istintivamente indietreggiai di un passo e la mia schiena si poggiò alla colonna
- Dimmi – dissi con il suo stesso tono di voce basso e lui sorrise leggermente
- Non ho mai passato una serata così bella e così tranquilla solo, con una ragazza . Probabilmente non te l’ho mai detto … - proprio quando cominciai ad agitarmi, quando ero sul punto di svenire tra le sue braccia, quando il mio cuore cominciò a battere in modo irregolare, lui si fermò. Io gli sorrisi, più che entusiasta di quel che mi aveva già detto
- Non mi hai mai detto cosa? - misi una mano fra i suoi capelli scompigliandoglieli e lui quasi rise.
 Poggiò la sua fronte sulla mia, dopodiché avvicinò le sue labbra al mio orecchio destro e disse sottovoce – Ti voglio bene – In quel momento volevo sembrare il più neutrale possibile, ma non riuscivo a togliermi quel sorrisone dalla faccia. Non me lo aveva mai detto prima, non che io l’avessi fatto. Eppure, era da un mese o più che avevo cominciato a volerlo bene sul serio, sempre di più. Persino dire “Ti voglio bene” oramai è diventato molto comune. Spesso, le persone lo dicono ad altre che nemmeno conoscono. Invece, quando Zayn lo disse, per me fu una gioia immensa. Insomma, oramai era ovvio che entrambi ci volessimo bene, ma nulla è paragonabile all’emozione che si prova quando ce lo si sente dire direttamente da una persona che si considera così importante. Importante, ecco come ormai lo consideravo. Senza di lui probabilmente non avrei mai passato giornate così belle, non avrei mai conosciuto così tante persone simpatiche, non avrei mai scoperto un lato così stupido e incoerente di Bek e, probabilmente, non avrei mai capito l’importanza e la bellezza di avere un VERO amico uomo, un amico, il mio migliore amico. Il mio migliore amico per il quale stavo cominciando a provare dei sentimenti nuovi, mai provati per nessun ragazzo prima di allora.
Lo abbracciai, o meglio, gli saltai addosso, quasi in lacrime dalla gioia. Mi scrollai di dosso e gli sorrisi
- Anch’io ti voglio bene Zayn, non t’immagini quanto – dissi entusiasta. Lui era contento, glielo si leggeva negli occhi. Mi mise nuovamente con le spalle al muro, intrecciò le nostre mani e mi baciò molto più appassionatamente delle altre volte. Portò le mie mani attorno al suo collo e poggiò le sue sui miei fianchi facendo combaciare quasi perfettamente i nostri bacini. Sentii le sue labbra aprirsi in un sorriso più volte. Io ero in uno stato di confusione assoluta, infatti, probabilmente sembrai anche … poco partecipe, se così si può definire. Ero confusa. Un minuto prima mi aveva detto per la prima volta che mi voleva bene ed ora mi stava baciando riuscendo a farmi sentire il nulla sotto i piedi. Continuavo a chiedermi se volesse significare qualcosa in più, o era uno dei tanti baci che ci eravamo già scambiati altre volte. Provavo un qualcosa per lui che non sapevo neanche definire, lo volevo bene, se non di più.
Sentii le sue labbra, stanche, staccarsi. Mise le braccia rigide sul muro alle mie spalle, non dandomi così la possibilità di muovermi e mi guardò come per chiedermi quale fosse il problema
- Scusa – dissi
- No, scusa t… -
- Shh – lo zittii appena presi il suo volto fra le mani. Vidi le sue labbra morbide e umide socchiuse, vidi i suoi occhi guardarmi in modo dolce, come mai mi aveva guardata nessuno, e capii che forse per lui ne valeva la pena di rischiare, senza sapere cosa provasse di preciso, se i nostri sentimenti erano uguali. Lo baciai dolcemente e lui non subito ricambiò, probabilmente un po’ per ripicca. Senza smettere di baciarlo presi le sue braccia “smontandole” dal muro e misi le sue mani dietro la mia schiena stringendomi così di più a lui. Appena mi staccai dalle sue labbra, poggiai le mie mani sulle sue spalle e lui mi sorrise per poi mettermi di nuovo con la schiena contro il muro. Prese il mio viso fra le sue mani e riprese a baciarmi. Rimanemmo lì a baciarci per svariati minuti, fermi in quel posto che in quel momento sembrava anche più bello di quanto già fosse normalmente. Ad ogni suo bacio, un brivido precorreva tutta la mia schiena e sentivo il mio corpo andare a fuoco dall’emozione. Si staccò dalle mie labbra e passò al mio collo. Creò una lieve pressione in un piccolo punto che poi cominciò a mordicchiare e a succhiare lentamente. Le mie mani erano immerse completamente fra i suoi capelli morbidi, forse quasi più dei miei. Alzò la testa e cominciò a guardarmi negli occhi, inconsapevole che così facendo rischiava di farmi svenire tra le sue braccia muscolose. Avvicinai il mio viso al suo facendo toccare i nostri nasi e ad un certo punto lui cominciò a tastarsi la tasca.
- Che c’è? – chiesi ridacchiando e ci lui infilò una mano
- C’è una cosa nella tasca che mi dà fastidio. Penso di aver capito cos’è – disse ridendo per poi sventolarmi in faccia una busta che già vidi una volta nella sua macchina – Perché non la apri tu? – aggiunse, ed io la presi in mano
- Sinceramente, volevo dirtelo in un modo migliore e magari anche in una situazione diversa ma, sono a corto d’idee e il tempo stringe – disse un po’ imbarazzato mentre si passava una mano fra i capelli ed io rompevo la busta su un lato. Non capivo a cosa si stesse riferendo ma mi aveva reso ancora più curiosa di scoprire il contenuto di quella famosa busta.
Appena la aprii, tirai fuori due foglietti rettangolari neri. Li girai e appena vidi la foto dei The Script e la scritta #3TOUR non capii più nulla. Mi coprii la bocca con una mano e feci qualche passo all’indietro, quasi piangevo.
- Non è possibile! Non sono veri! Sono esauriti da mesi ormai! –
- Beh, invece, ti assicuro che sono veri – disse continuando a fissarmi e a ridere
- Io ci vado. Sarei molto felice se tu… - non lo lasciai finire la frase che già lo stavo stritolando e ricoprendo di baci
- Si si si si si si! Si! Assolutamente sì! Verrò con te – dissi cercando di calmarmi e mettendo le mie mani sulle sue spalle – Grazie, Zayn – aggiunsi, dopo aver preso fiato
- Di nulla – mi diede un bacio sulla guancia e poi continuò a fissarmi. Non potevo ancora crederci, ero troppo euforica. Cominciai a saltellare e poi lo abbracciai di nuovo
- Non vedo l’ora, davvero. Ma come hai fatto ad averli? -
- Me li han venduti degli amici di mio padre. Loro conoscono gli organizzatori – continuammo a parlare e a programmare quella giornata fin dalla mattina anche se mancavano ancora sette giorni! Dovevamo essere lì come minimo tre ore prima e Greenwich non era proprio nel centro della città. Mentre parlavamo, ci incamminammo verso casa passando di nuovo per Piccadilly dove incontrammo anche dei suoi amici che, nel vederlo passeggiare per il pieno centro della città, mano nella mano con una ragazza, quasi sgranarono gli occhi e, ovviamente, non si risparmiarono battutine imbarazzanti.



ZAYN POV.

- Oh Ashan, smettila prima che ti stenda a terra! – disse Louis che quella mattina era molto agitato, come una ragazza nel suo “periodo NO” del mese
- D’accoooordo! – disse Ashan buttando il pacchetto di sigarette sul tavolo e portandosene una alla bocca. Tutti continuammo a ridere alla sua battuta sul cameriere, considerato da Louis un “bel finocchietto”.
Arrivò finalmente Niall e si aggiunse al nostro tavolo sedendo a fianco a Danny, un nostro compagno di squadra
- Buongiorno a tutti, ragazzi! Che mi sono perso? – chiese l’irlandese e Lou fulminò il mio povero cugino con lo sguardo
- Non è successo nulla, Horan, tranquillo – disse Harry giocherellando con una bustina di zucchero. Io continuavo a ridacchiare sotto i baffi, infatti, Niall se ne accorse e mi guardò interrogativamente mentre si sfilava i guanti
- Meglio che sorvoliamo – dissi sedendomi più compostamente e lanciandogli un’occhiata. Capì al volo che si trattava di una situazione “delicata” e, mimando, quando Lou si distrasse, mi fece segno che dopo gliel’avrei dovuto dire.
Eravamo tutti al Best Cafè a fare colazione. Erano le nove di martedì mattina. Non andammo al college visto che era la festa del santo patrono del quartiere
- Madison? – mi chiese Liam
- Dorme ancora, penso. Era stanca e non è voluta venire – dissi per poi accendere una sigaretta
- Ah amico! Beato te che a diciannove anni vivi con una figona – disse Brad per poi aspirare del fumo. Lui non andava molto d’accordo con i suoi genitori ed era figlio unico, ci considerava la sua famiglia – Ora andate d’amore e d’accordo, vero? – aggiunse ed io annuii mentre mandavo un messaggio a Donya - Beh si vede - commentò ancora Brad sorridente
- In che senso “si vede”? – chiesi
- Sembri il suo ragazzo, Zayn. Quando girate per strada mano nella mano e tu la guardi in quel modo così innamorato poi, siete troppo carini. Sì, vi ho visti anch’io ieri – disse ridendo ed io non sapevo più che dire, ora tutti mi fissavano sorridenti, compreso Hazza, al quale non avevo detto ancora nulla - Sono contento per te, Zayn! Hai trovato finalmente una ragazza che ti voglia bene. Dico sul serio, ora però ammettilo che lei ti interessa – aggiunse Brad
- Sì m’interessa, e anche tanto, non ho problemi a dirlo – ammisi, e ovviamente cominciarono a fare gli stupidi
- Complimenti, cucciolo – concluse Lou allungando un braccio e scompigliandomi i capelli – Sono contento per te – aggiunse
- Sì, Zayn. Siamo tutti contenti per te! – disse in modo euforico Brad – Ma ci hai scopato? – aggiunse in modo molto poco delicato
- Oh ma quanto poco romanticismo. Fatti i cazzi tuoi, no? - disse Lou e Brad sbuffò buttando la testa all’indietro, avendo già capito che in presenza di Lou non avrebbe mai saputo nulla – Si vogliono bene, ma si stanno ancora conoscendo. È una cosa seria! Lo faranno quando entrambi si sentiranno pronti! – aggiunse Lou come una vera e propria ragazza
- Questa merd* non si può sentire, Lou!- sbottò acido Brad e Tommo lo fisso dicendo in modo freddo – INSENSIBILE! Quand’è che maturerai un po’ anche tu? E poi che t’importa? – io risi, la scena era troppo esilarante
- Ho solo chiesto! – si difese Brad alzando le mani e Lou lo guardò male – Fai finta che non ti abbia detto nulla! – aggiunse, poi, rivolto a me che continuavo a ridere
- Ecco a voi le ordinazioni, ragazzi – disse Holly, la cameriera. Un tempo usciva con noi, era l’ex fidanzata di Erik, un altro membro della squadra che quella mattina era insieme a noi seduto al tavolo 14, alla mia sinistra. La povera Holly dovette persino sopportare lo sguardo dispiaciuto di Lou per tutto il tempo che mise sul tavolo le nostre ordinazioni. Tommo sperava che saremo stati serviti dal finocchietto, e probabilmente, anche Erik …
– Questa è pura infamità, ragazzi! – disse quando, quella mattina, riuniti tutti all’entrata del Regent’s Park, decidemmo di andare a fare colazione proprio al Best Cafè.
- Buongiorno ragazzi, anche voi qui? – disse alle mie spalle una voce molto squillante che purtroppo mi era familiare. Sentii delle mani poggiarsi sulle mie spalle. Posai il cucchiaino nel piattino del caffè e velocemente mi tolsi le sue mani di dosso.
- Buongiorno Fran – dissi annoiato tornando a girare nel mio caffè. Kessy, una delle cheerleader, si avventò su Niall e cominciò a fargli il solletico dopo avergli stampato due grossi bacioni sulle guancie  lasciandogli così il segno del suo rossissimo rossetto. Riuscì a far perdere la pazienza persino ad un tipo buono e pacato come Horan, che, esausto, se la staccò di dosso pregandola di lasciarlo in pace. 
- Hey Brad, ci vediamo stasera? – chiese squittendo Frances mentre lui si risedeva al suo posto dopo averla salutata
- Ho preso impegni – disse distaccato e finalmente le due se ne andarono altrove.
Continuammo a parlare e a scherzare per quasi più di un’ora, senza muoverci dal bar. Organizzammo la serata nel nostro solito appartamento dove non ci radunavamo oramai da tempo. Si trovava alle spalle di un parco, non proprio in centro, ma era abbastanza facile da raggiungere con le auto. Era di proprietà di un vecchietto di Acton St. che ci aveva visti crescere nel campetto di calcio a fianco alla sua casa. Quando ci facemmo più grandi, non avendo figli, ce lo affidò e ci diede il permesso di ristrutturarlo all’interno, cosa che facemmo tutti insieme in più di due mesi.
- È la prima volta che ci facciamo entrare anche delle ragazze! – disse Dan alludendo ad Eleonor, Mad, Danielle, Kate, ovvero la ragazza che stava frequentando Niall, e Khristie, un’amica di Mad ed Eleonor che morivamo dalla voglia di presentargli.
- Già, vedrai che crolla qualcosa quando varcano l’entrata – disse scherzando Youlk, Fernando Youlk, che era seduto al suo fianco – mi dispiace, ma io non ci sarò – aggiunse, giustificandosi dicendo che aveva l’allenamento di nuoto e ricordandolo così anche ad Erik, che confermò la sua assenza.
- Anch’io non ci sarò – disse Brad mentre scriveva un qualcosa sul cellulare
- Se non vieni con noi, allora quali sono questi impegni? – chiese Dan e lui quasi rise
- Beh… conoscete tutti Serena Seddes, no? – disse facendo sollevare così un boato di urli e fischietti dal nostro tavolo, sembravamo dei ragazzini. Serena era una bella ragazza, anche molto intelligente, quando voleva … Ciò che la rovinavano erano le sue amicizie, oramai era anche lei sulla brutta strada. Io la conobbi anni prima fuori una birreria e passammo insieme una notte, poi non la sentii più, ma continuai a vederla per la scuola.
- Tommo, che stai facendo? – chiesi stranito appena vidi Lou contare in modo curioso sulle dita
- Io non vengo! – disse attirando l’attenzione di tutti – Sei ragazzi, sei ragazze. Già so come andrà a finire – disse istericamente facendo ridere tutti
- Dai Tommo, vieni! Non ti abbiamo mai lasciato da solo, lo sai che non succederà – disse Harry e Lou sospirò
- Ah, d’accordo, verrò! Ma se mi ritroverò a guardare un film da solo con dei popcorn in mano, dimenticatevi di me con delle coppiette per i prossimi sessant’anni! -

- Quindi le hai anche detto del concerto? – mi chiese Hazza facendosi largo fra la folla e cercando di non perdermi. Entrambi stavamo tornando a piedi al Regent’s per raggiungere la mia moto e le vie del centro erano già molto affollate
- Sì. Era contentissima -
- Zayn ora devi solo dichiararti – disse ridacchiando il riccio
- Aspetterò ancora un po’ – dissi infilandomi il casco – le do un altro po’ di tempo per rifletterci – aggiunsi salendo in sella alla moto
- Siamo sulla stessa barca, allora – disse ed io rimasi molto sorpreso dalla sua affermazione
- Harry Styles intende dichiararsi ad una ragazza? -
- Potrei dire la stessa cosa di te, fratello! – disse ridendo mentre s’infilava il giubbino antivento. Lo riaccompagnai a casa e come al solito per tutto il tragitto diede i numeri imprecando verso le numerose ragazze o vecchiette che, non sapendo guidare, più volte ci avevano quasi investito. Era divertente portarselo dietro.

Io e Mad andammo a fare la spesa appena tornai a casa, dopodiché, andammo a casa di mia zia, avremo pranzato lì con loro.
- Madison! – disse euforica mia zia appena la vide entrare in cucina dopo di me – Da quanto tempo! Come sei bella. Allora? Tutto bene? –continuò mentre la abbracciava e baciava sulle guancie che erano diventate un po’ rosse. Era troppo perfetta, troppo!
- Si, tutto bene, grazie. Lei come sta? -
- Bene, tutto bene. Diamoci del tu, bella. Chiamami pure Adele – continuarono a parlare per minimo un quarto d’ora, nel frattempo arrivarono anche le mie sorelle
- Hey Mad, vieni un secondo in camera mia? Voglio farti vedere una cosa – disse Donya trascinandosela con se fino al piano superiore e lasciando in cucina solo me e la zia. Io ero appoggiato al marmo a fianco ai fornelli mentre lei girava con un cucchiaio di legno la salsa nella pentola sul fuoco
- Sai Zayn, ti vedo meglio, ultimamente. Sei cambiato – disse ad un tratto cominciando a guardarmi sorridente. Era da tanto che non mi guardava in modo così felice, così fiera di me
- Che intendi dire? Non sei la prima che me lo dice, in effetti … - dissi ridacchiando. Sembrava che tutti coloro che mi conoscevano da tempo, si fossero messi d’accordo per dirmi le stesse cose
- Ti vedo meglio! Più rilassato, più sorridente! Fumi anche di meno. Sei qui da quasi un’ora e non sei ancora uscito fuori – disse ed io rimisi l’accendino in tasca. C’erano vizi che non andavano via così facilmente, purtroppo! – Sono felice per te – disse accarezzandomi velocemente una guancia e tirandomi un pizzicotto, io le sorrisi – Spero anche che tu abbia smesso di usare tutta quella roba – aggiunse più seria
- Mi sono promesso di non toccarla mai più, e ci sto riuscendo -
- Ed io sono fiera di te, tesoro – disse per poi abbracciarmi. In quel momento mi sentii più che soddisfatto. Finalmente mia zia, che oramai era come una madre per me e le mie sorelle, era tornata ad essere fiera di me,  a guardarmi e a sorridermi come anni prima. Stava andando tutto per il verso giusto, mi sembrava di essere in un sogno
- E di lei cosa mi dici? – mi chiese appena le sentimmo ridacchiare nel corridoio. Io sorrisi e probabilmente i miei occhi s’illuminarono, come al solito
- Noi … - iniziai e poi non continuai la mia frase visto che entrarono in cucina
- Poi mi racconti tutto. Voglio sapere anch’io – mi disse sottovoce prima che loro finissero di chiacchierare, io ridacchiai e poi le stampai un bacio sulla guancia
 – Ah ti voglio bene, zia – le dissi nell’orecchio e lei mi diede un bacio sulla guancia
Per il pranzo tornarono a casa anche zio Bob, Blake e Lorenzo, i loro figli. Lorenzo era nato nello stesso giorno di Walika, mentre Blake era di pochi mesi più piccola di me. Purtroppo non lì vedevo spesso, loro frequentavano un altro college.
Dopo pranzo io uscii con Donya. Mad, dopo esser andata alla scuola guida, raggiunse Khristie, Janette, Daisy e altre sue amiche in centro.
Camminammo per tutto il pomeriggio avanti e indietro per il Queen’s Walk per poi fermarci allo Starbucks a fianco al City Hall per prendere un frappuccino. Era da tanto che non passavamo così tanto tempo insieme, infatti, fu molto piacevole e il tempo passò in fretta. Fu uno di quei pomeriggi che vorresti non finissero mai, Donya era la mia vita, l’unica che mi era SEMPRE stata vicina. Parlammo un po’ di tutto, lei mi chiese persino se io avessi un minimo interesse nei confronti di Madison. Io feci un po’ il vago, ma lei capì che la risposta era “SI”, riusciva a leggermi nel pensiero.



MADISON POV.

- Ah! Stracciato! DI NUOVO! 3-0 per me, biondo! – sentimmo urlare Liam dall’interno dell’appartamento. Io e Zayn eravamo appena arrivati dopo quasi venti minuti di auto. Era un luogo molto appartato e all’esterno sembrava un bellissimo cottage di montagna
- Non cresceranno mai – disse Zayn ghignando dopo aver bussato
- Ma sta zitto, che tu sei il peggiore! – dissi e lui fece il finto broncio mentre chiudeva il suo ombrello. Aveva cominciato a piovere da più un’ora e non sembrava voler smettere!
- Buonasera ragazzi !– disse Lou appena aprì il portone di legno e facendo così uscire una ventata di aria calda - Mad, favoloso il tuo maglioncino. Preso da Zara? – aggiunse subito dopo avermi abbracciato ed io annuii per poi andare a salutare tutti gli altri, Zayn si era già buttato sul divano con uno joystick in mano.
Era un posto molto accogliente, molto più grande di quanto sembrasse dall’esterno, fatto per lo più in legno, con uno splendido camino, dei grandi divani rossi, uno schermo gigante al quale era collegata la Wii e una Playstation,  una tavola spaziosa che poteva diventare anche un tavolo da ping-pong, le finestre alte con le tendine, un bagno, e la cucina con la dispensa piena di qualsiasi cosa. Di fronte ai divani, a fianco al camino, c’era una splendida veranda che affacciava nel parco, s’intravedeva anche un laghetto in lontananza.
Apparecchiai la tavola insieme a Danielle, Khristie e Kate, mentre lo chef Louis finiva di preparare il suo fantastico antipasto. Hazza ed El erano andati a prendere le pizze e tornarono in meno di mezz’ora.

- Tu che farai, Mad? – mi chiese Harry. Mentre mangiavamo, cominciammo a parlare dei nostri piani futuri per conoscerci meglio
- Studierò giornalismo - risposi
- Oh, una giornalista sportiva? Ti ci vedo a bordo campo, potrei concederti qualche esclusiva nel dopopartita – disse scherzando Harry
- Penso che mi occuperò di moda, è questo il mio campo! -
- Già t’immagino mentre parli di tendenze estive con Giorgio Armani e Roberto Cavalli! Magari a qualche evento nella fantastica Milano – disse Lou fissandomi ed io risi
- Sarebbe un sogno – dissi
- Mad, ma hai una voglia nel collo? – mi chiese Lou strizzando gli occhi prima di portare alla bocca un altro pezzo di pizza. Vidi Zayn seduto di fronte ridacchiare e indicarmi un punto preciso nel suo collo
- Oh, no, non è niente … - dissi, in chiara difficoltà, mentre mi coprivo con la sciarpa il succhiotto che proprio Zayn mi aveva fatto la sera precedente. Non pensavo che fosse ancora lì, non ci avevo fatto caso da quella mattina, l’avrei coperto con del trucco. Tutti ridacchiarono un po’ sotto i baffi, ma, fortunatamente, Kate riuscì a far concentrare tutti su altro …
- Tu, Zayn? Che farai? – gli chiese. Lei avrebbe continuato gli studi alla facoltà di lingue
- Io spero di riuscire a continuare la mia carriera come cestista. È il mio sogno -
- Ce la farai, capitano! – disse Niall
- Oh siamo seduti a tavola con tre futuri famosissimi cestiti!- disse ridacchiando Khristie alludendo a Zayn, Danny e Harry
- Sinceramente spero di non diventare così famoso – disse Danny e Kate lo guardò interrogativamente
- Una volta esser diventato un grande giocatore, si perde tutto … La propria vita privata scompare, per non parlare del tempo libero! Preferirei giocare nella seconda squadra, seguire il mio sogno, guadagnare il mio mensile e avere tempo per stare con la mia famiglia e i miei amici senza esser paparazzato ad ogni mossa. Penso sia così anche per i ragazzi – disse Harry e Zayn e Dan annuirono
- A proposito di sogni e seconda squadra! Fra qualche settimana verrà ad assistere alla partita il vicepresidente dei Manchester Eastsydesd, si dice che sia in cerca di nuovi talenti – disse Danny e Zayn quasi si illuminò
- Non lo sapevo. È un’ottima opportunità! Dobbiamo giocare alla grande! – disse Harry felice della notizia
- Puoi tornare a giocare? – gli chiese Zayn ed Harry annuì
- Da domani torno in campo, capitano! Il pomeriggio venite da me e ci alleniamo, devo recuperare -

Dopo aver passato quasi più di due ore a chiacchierare, giocare a carte e alla Wii, ci accomodammo tutti sui divani per guardare un film scelto da Lou e definito da Zayn fin troppo “strappalacrime”. Gli unici che lo seguirono realmente furono Lou, Danny e Khristie. Questi ultimi due andavano d’accordo, ma non avevano l’aria di una futura coppia, come tanto speravano i ragazzi.
El prese sonno fra le braccia di Harry prima della metà del primo tempo. Anche Liam e Danielle si addormentarono. Niall e Kate passarono quasi tutto il tempo a scambiarsi delle carezze e dei baci, erano troppo dolci insieme, “quasi diabetici” commentò Zayn. Lui per tutto il tempo mi abbracciò, a momenti dormicchiava, ad altri rispondeva ai messaggi di Harry che, dall’altra parte del soggiorno, non osava muoversi pur di non svegliare El. Sbadigliai un po’ assonnata mentre poggiavo sul tavolino l’ennesima rivista che avevo interamente sfogliato. Mi strinsi di più a Zayn che mi sorrise e stranamente mi diede un bacio a stampo facendo rimanere incollate le nostre morbide labbra per svariati secondi. Sentii le mie guancie andare a fuoco mentre le sue dite le accarezzavano in modo così delicato. Rimasi sorpresa da quel gesto. Non pensavo l’avesse mai fatto anche in presenza di amici dato che la nostra non era una vera e propria relazione e loro avrebbero potuto pensare il contrario … Appena si allontanò di poco dalle mie labbra aprì gli occhi e mi sorrise, io ricambiai e gli accarezzai più volte le guancie. Mi guardai un po’ attorno e notai che avevano preso tutti sonno, persino Lou. L’unico che fingeva chiaramente di dormire era Hazza, che, ad occhi chiusi, stava ancora ghignando dopo averci visti, probabilmente …
- Sto per addormentarmi –dissi sottovoce a Zayn mente portava entrambe le mie gambe sulle sue ginocchia
- Idem – disse per poi prendermi per mano
- Vuoi andare a casa? – mi chiese, ed io annuii nuovamente dopo aver controllato il suo orologio che segnava l’una meno dieci.
Ci infilammo le giacche e nel frattempo si svegliarono anche tutti gli altri che s’incominciarono a preparare per andar via. In casa rimasero solo El e Harry che si sarebbero trattenuti un altro po’. Impiegammo più tempo del previsto per tornare a casa visto che cominciò addirittura a nevicare. Io presi sonno dopo i primi dieci minuti di tragitto. Arrivati a casa, Zayn mi prese in braccio e mi portò fino in soggiorno. Rimanemmo per una decina di minuti ad osservare a fianco alla finestra il giardino che man mano diventava sempre più bianco, dopodiché, salimmo nelle rispettive stanze. Infilai il pigiama e poi mi stesi sul letto cercando di coprire interamente la testa con il piumone. Fuori aveva ricominciato a piovere e i tuoni si facevano sentire! Mi rigirai più volte nel letto, ma non riuscii a prender sonno. C’era solo una soluzione: John. Mentre camminavo verso la sua stanza, mi sentivo come una stupida bambina che aveva paura dei mostri sotto il letto. Aprii la porta della sua stanza e notai che era ancora sveglio. Era steso sotto le coperte, con il cellulare fra le mani.
- Hey, Ted – disse ridacchiando
- Ho bisogno di te, John! – dissi correndo verso di lui che, ridendo, aprì le braccia e mi trasportò sotto le coperte. Presi finalmente sonno fra le sue braccia, fra le braccia del MIO John.










SPAZIO AUTRICE

Perdonatemiiiiiiiiiiiiii!!! Posso dire solo questo, ormai!
Mi rendo conto che sono in un ritardo al dir poco PAZZESCO!
Ho avuto problemi con la scuola, taante interrogazioni, taaaaaante verifiche! Come se non bastasse, in quest’ultima settimana, ho preso l’influenza e tuttora non sto molto bene. Inoltre, ora mi ritrovo a dover condividere il PC fisso con mio fratello visto che il portatile serve a mio padre per lavoro questo mese! Perdonatemi, vi voglio bene! *-* aha
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto nonostante a me in primis non faccia impazzire. L’ho… come dire … partorito! Per diversi giorni sono stata indecisa su cosa scrivere, infatti,  mi son trovata più volte a cancellare anche 2-3 pagine di Word :/
Ringrazio come al solito tutte coloro che hanno aggiunto questa ff in una delle diverse categorie(vi ringrazio anche per non aver eliminato questa storia da una delle diverse categorie, visto il tempo che ho impiegato per aggiornare), tutte coloro che mi hanno mandato un piccolo messaggio, e ancor di più coloro che hanno recensito. Mi fa moooolto piacere :D
Ora mi dileguo, domani finalmente andrò di nuovo a scuola!!! Mi mancano i miei amici :’)  
Un bacione enorme a tutte, non dimenticatevi di lasciare anche solo una piccola recensione ;)
- Alexx


  
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