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Autore: Tury    29/01/2013    2 recensioni
Siamo esseri completi, perfetti, nella nostra imperfezione. Perché tutto a noi fu concesso, tranne la conoscenza dell’uso. Come usare l’odio e come l’amore?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c’è bisogno che reagisca così. Lo so da me che quanto sto dicendo è qualcosa di assurdo. Semplicemente assurdo. Semplicemente inconcepibile. Eppure, ci pensi, non vi è altra spiegazione. Perché, in fondo, noi siamo esseri incompleti, imperfetti. L’artista che ci concepì pensò bene di unire i colori, per disegnare il nostro corpo. E per l’anima? Quali colori scelse? No, non mi guardi così. Lo so da me che è un’anima non si può colorare. E allora cosa fare? Come rappresentare queste eteree forme? Semplice, con i sentimenti. Ma come nella tavola dei colori esistono il bianco e il nero, così nella scala dei sentimenti esistono l’odio e l’amore. E il buon vecchio artista decise di unire anche quelli per definire le forme delle nostre anime. Perché, mi chiedete? Ma è ovvio, signori, è ovvio. Perché altrimenti saremmo stati esseri incompleti. Mi rimproverate, forse, di aver esordito dicendo che effettivamente noi siamo esseri incompleti? E avete ragione, ma permettete a questo giullare di arrivare alla fine della sua storia. Siamo esseri completi, perfetti, nella nostra imperfezione. Perché tutto a noi fu concesso, tranne la conoscenza dell’uso. Come usare l’odio e come l’amore? No, non mi dica così. Lo so da me che l’odio e l’amore non si usano ma si provano. Sono sentimenti spontanei, come lei sicuramente starà pensando, e ciò è vero. È vero in una parte della sua totalità. Deve sapere, buon uomo, che prima di amare gli altri è necessario amare se stessi. Sì, so che sempre vi dissero ciò, so che quanto io sto dicendo già appartiene al vostro essere. Ma, mi scusi, che senso avrebbe dunque l’amare gli altri se già noi siamo oggetto del nostro amore? E l’odio, l’odio dov’è? Vede dunque che tutto ciò è imperfetto. No, non sbagliato. Non esiste nulla di sbagliato o giusto a questo mondo, perché quel vecchio pittore decise di unire i colori e miscelare i sentimenti. E dunque, che fare? Vede, mio caro signore, per amare c’è bisogno di poter stare in pace con se stessi. Come poter accedere ad una tale dimensione? Ma è semplicissimo. Accetti il suo odio, ami il suo odio. Ognuno di noi porta dentro di sé una parte nera e una bianca. Faccia in modo che esse convivano. E doni amore, doni amore al mondo intero, senza riserve, senza inibizioni. Ami, perché l’amore è la cura al sommo male. Lei adesso mi guarda in modo perplesso, comprendo il perché. Se tanto si parlò della comunione degli opposti, dove, dunque, collocare l’odio se altro non si fa che parlare d’amore. È semplice. L’odio lo riservi a se stesso. Non si spaventi di queste mie parole. Lo so da me che odiare se stessi equivale a morire. Ma io le dissi che le nostre anime furono create da miscele d’odio e amore. Dunque non tema, si odi pure. Perché il suo corpo la salverà dall’oscuro abisso, perché il suo corpo le riserverà l’amore più fedele. Non abbia paura, perché solo odiando lei potrà amare.
  
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