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Autore: darkselenian    30/01/2013    0 recensioni
Quarta classificata al contest "L'orto e...la stella" su Original Concorsi di Eylis
«Pino!»
«Shh zitta che sennò se ne scappa!»
«Eccolo là, lo vedi?»
«Uh com'è piccino»
«Nonno dice che lo dobbiamo lascià sta perché i ricci si mangiano gli insetti e tengono buono l'orto.»
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Betta&Pino




Il riccio comune (Erinaceus europaeus Linnaeus, 1758) è un mammifero della famiglia Erinaceidae. Molte persone introducono deliberatamente questo animale all'interno dei loro orti e dei giardini per la sua utilità nell'uccidere animali considerati dannosi.



«Pino!»

«Shh zitta che sennò se ne scappa!»

«Eccolo là, lo vedi?»

«Uh com'è piccino»

«Nonno dice che lo dobbiamo lascià sta perché i ricci si mangiano gli insetti e tengono buono l'orto.»

Era una sera di Luglio, i grilli frinivano e un piacevole venticello muoveva le foglie della lattuga, due bambini stavano accovacciati tra i filari di pomodori.

«Nè Betta tu che voi fa da grande?»

«Io voglio studiare le stelle, guarda come sono belle!»

«Io invece voglio fare il contadino come il nonno»




***


Cucurbita Pepo

Famiglia: Cucurbitacee

La zucchina, come tutte le cucurbitacee ama il clima mite e una posizione soleggiata ma ben areata. I semi si interrano direttamente a dimora da aprile a giugno, e comunque quando la temperatura, sia diurna sia notturna, si mantiene sopra i 20 °C. Gradisce i terreni di medio impasto, ricchi di sostanza organica, le irrigazioni devono essere abbondanti. Sono ortaggi piuttosto ingombranti, ma sanno ricambiare con una produzione generosissima che inizia circa due mesi dopo la semina e prosegue per diverse settimane. I frutti vanno raccolti quando sono teneri e non completamente sviluppati: prima si colgono e più la pianta continua a produrne.



«A me quello non mi è mai piaciuto» borbottò Pino strappando con rabbia le erbacce

«Ha detto che sono provinciale»singhiozzò Betta seduta vicino ad una grossa zucca.

«Senti Betta ma perché ci perdi tempo con quello?»

«Luigi è così bello e poi ha la moto» sospirò innamorata

«Mah a me pare tanto un fesso»

«Pino sei il solito scemo, io me ne voglio andare da questa campagna, voglio vivere in città!»

«Ma Betta, che ci vai a fare, là ci stanno quelli tutti snob, qua stiamo bene»

«Sei rimasto a quando avevamo sei anni! Io voglio diventare famosa, voglio avere successo, non come te»

«Come me cosa? Eh?»

«Tu vuoi ancora fare il contadino!»

«E che male ci sarebbe? Sarebbe un lavoro onesto e IO non devo elemosinare niente a nessuno»

«Pino sei uno stupido!» La ragazza scappò via piangendo di rabbia

«Betta...»

Un fresco vento settembrino smuoveva le foglie mentre Pino continuava a strappare le erbacce con rinnovata rabbia.


***


La vangatura dell’orto è l’operazione fondamentale che va effettuata su tutto il terreno dedicato alla coltivazione degli ortaggi, almeno una volta l’anno. Il suo scopo è quello di dissodare la terra e rivoltarla in modo che la parte più profonda rimanga esposta alla luce e all’aria mentre la parte superiore, più sfruttata, venga interrata. In generale il periodo più indicato per questo intervento è il tardo autunno, quando anche le ultime coltivazioni sono terminate, in quanto il terreno, esposto al gelo dell’inverno, si frantuma facilmente nella successiva primavera.




«Questo posto non è per niente cambiato»

La donna accarezzò sovrappensiero l'incisione sul legno della staccionata "Betta e Pino", il nonno di Pino all'inizio non era stato contento ma alla fine si era fatto una bella risata. L'uomo le dava le spalle e non interruppe il suo lavoro.

«Mo ti fai chiamare Elizabeth eh, sei diventata una star»

«Pino senti io...»

Ma l'uomo continuò come se lei non avesse parlato «E che ce voi fa, c'è chi sta in mezzo alle piante e chi in mezzo alle stelle no?»

«Pino... »Sospirò la donna «perché non mi vuoi ascoltare?»

«Ne Betta che dovrei ascoltare, te ne sei andata, perché volevi diventare famosa e qui nessuno ti capiva, e bene ci sei riuscita, hai il tuo posto tra le stelle, adesso che cosa vuoi?» non aveva urlato ma è come se lo avesse fatto in quell'orto ormai silenzioso,

«Sono tornata per te» si avvicinò all'uomo e gli posò una mano sulla spalla, spiccava sulla pelle cotta dal sole «per noi»

«Ah, e certo e quando te l'avevo chiesto io? Non si poteva fare! Io voglio vivere qua in mezzo alla campagna, tu sei disposta a sporcarti le mani? A vivere come una campagnola?» concluse rabbioso scostando malamente la mano di lei.

«Io pensavo che potremmo ristrutturare il villino sulla collina, potremmo...»

«No, Betta è tardi» concluse amaro l'uomo riprendendo la vanga e cominciando a dissodare il terreno.

«Addio Pino»

L'uomo non diede segno di averla sentita.





Lavandula angustifolia Miller

La lavanda officinale è una pianta suffruticosa sempreverde della famiglia delle Lamiaceae. Pianta erbacea, perenne, sempreverde, originaria del bacino del Mediterraneo. Ha foglie argentee, molto profumate, strette ed allungate; in estate produce moltissimi fiori, piccoli e fragranti, raggruppati in spighe. La maggior parte delle varietà sono resistenti al freddo e vengono utilizzate in giardino, come siepi oppure a formare larghi cespugli; è una pianta rustica, che resiste al caldo dell'estate più torrida e al freddo dell'inverno più rigido.



«Pino, Pinooo»

«Sto qui che voi? »

«Sempre a bighellonare! Il pranzo è pronto»

«Non sto a bighellonare donna, stavo dando un'occhiata all'insalata»

«Lasciala stare che si guarda da sola, il dottore ha detto che non ti devi sforzare vecchio stupido»

«Parola mia Betta, più ti fai vecchia più ti fai acida!»

«Ah sì?»

«Sì!... Che c'è per pranzo?»

E la donna non poté trattenere una risata

«Andiamo che si fredda!»



Fine.





   
 
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