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Autore: _Renegade_    30/01/2013    2 recensioni
Hermione era una babbana, questo tutti i Potterheads lo sanno. Beh guardiamo la storia del grande Harry Potter sotto il punto di vista di questa babbana...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 3

La settimana seguente tornarono a Diagon Alley per fare le dovute compere.
Hermione teneva il sacchetto con le monete in una mano mentre si aggiravano tra i negozi; le aveva contate il giorno prima, erano circa 200 galeoni! 
Aveva con se anche la lettera con l'elenco del materiale e una penna per cancellare mano a mano quello che aveva già preso.
Per prima cosa si occuparono della divisa; si recarono in un negozio chiamato: Madama McClan: abiti per tutte le occasioni, che avevano notato la settimana precedente mentre tornavano a casa. Hermione era un po' nervosa, non sapeva che tipo di abiti si sarebbe trovata di fronte,  anche perché, tutti i maghi che aveva visto fino ad ora erano vestiti in modo stravagante: con cappelli a punta e lunghe tuniche dai colori smunti. Decisamente niente a che vedere con i jeans e le magliette di loro babbani.
Entrò titubante nel negozio. Le si avvicinò una strega tarchiata, sorridente e tutta vestita di malva. - Hogwarts, cara? - le chiese - Ho qui tutto l'occorrente, seguimi tesoro - continuò dopo che la bambina ebbe annuito timidamente - anche voi signori, prego - rivolta ai genitori. La seguirono nel retro.
Il negozio, notò Hermione, era pieno di stoffe colorate, ma soprattutto di colori scuri. Il retro era stranamente luminoso anche se non c'erano molte finestre. Madama McClain fece salire Hermione su di uno sgabello, le infilò una lunga veste dalla testa e cominciò ad appuntare degli spilli qua e là.
- Siete babbani, signori? - cominciò la donna.
- Oh si, siamo così fieri della nostra bambina! - rispose concitata la madre di Hermione.
- Fate bene! Hogwarts è una delle scuole di magia più prestigiose del mondo magico. E con il preside che c'è ora è sicuramente il posto più sicuro al modo! 
- Vi riferite ad Albus Silente? Era menzionato nella lettera di ammissione. E' un mago potente?
- Oh si! Può dirlo forte signora! Forse il più potente mai esistito... dopo voi-sapete-chi...
- Chi, scusi? 
- Un mago oscuro, molto oscuro... Ma non parliamo di cose brutte ora, se volete saperne di più vi consiglio di andare al Ghirigoro, oltre ai libri di testo necessari, troverete anche interessanti letture sulla storia del mondo magico.
- La ringraziamo molto per il consiglio signora, se qui ne avete ancora per molto magari faccio un salto io al Ghirigoro che ne dite? - fece il padre di Hermione.
- Si credo sia meglio, così faremo prima. - concordò sua moglie.
- Bene non è lontano: sulla destra, dopo il negozio di articoli per il quiddich - spiegò la strega. 
- Bene, ci vediamo lì quando avete finito così finiamo le compere.
Dopo aver preso un po' di galeoni dal borsello di Hermione l'uomo salutò e si diresse fuori dal negozio. 
Dopo circa mezz'ora Madama McClan concluse il suo lavoro e Hermione e sua madre furono libere di andare; sarebbero dovute tornare due ore dopo a ritirare i tre completi da lavoro, il cappello e gli altri pezzi che Madama McClan avrebbe preparato nel frattempo. 
Hermione non vedeva l'ora di comprare la bacchetta e soprattutto di visitare il Ghirigoro, chissà quanti libri ci avrebbe trovato!
Si diressero verso il Ghirigoro. Molti tra maghi e streghe affollavano l'entrata e in mezzo alla folla spiccava il padre di Hermione, facilmente riconoscibile per gli abiti babbani. Tentava inutilmente di muoversi in mezzo a quella calca; quando vide la moglie e la figlia rinunciò ad entrare e tornò da loro ansante.
- Credo sia meglio tornare più tardi - disse sorridente e con i capelli castani arruffati per la lotta. - Intanto potremmo andare a prendere il calderone e gli accessori per pozioni, il negozio è proprio qui di fronte.
Non ci pensarono due volte e si diressero dove il padre di Hermione aveva detto. Comprarono un calderone, un telescopio, una bilancia e un set di provette (in vetro perché costavano meno di quelle di cristallo); poi si recarono in farmacia dove, con i consigli del commesso, comprarono il minimo indispensabile per le pozioni; in quel negozio c'erano cose davvero ripugnanti! Come ad esempio lumache cornute, milze di pipistrello, pupille di anguilla o mosche di crisopa; ma non solo, anche cose normali come radici di valeriana, miele, menta o rametti di lavanda.
- Che schifo! - esclamò Hermione dopo aver visto un baratto pieno di una sostanza viscida e melmosa, la cosa davvero disgustosa era che la sostanza sembra viva! Spesero circa 50 galeoni.
Intanto il Ghirigoro si era un po' sfollato e riuscirono ad entrare senza urtare nessuno.
Hermione rimase affascinata da quel posto, gli scaffali erano stipati fino al soffitto di libri grossi come lastroni di pietra e rilegati in pelle, libri delle dimensioni di un francobollo, foderati in seta, libri pieni di simboli strani e alcuni con pagine le bianche. Madama McClan aveva detto la verità: oltre ai libri scolastici c'erano letture di ogni tipo: dai più stravaganti libri di cucina ai più complicati volumi scritti in rune o in lingue sconosciute. Si perse tra gli scaffali, immersa tra l e pagine della storia e dei manuali del mondo magico; avrebbe voluto comprarsi l'intero negozio. Intanto i suoi genitori erano al bancone e parlavano con il negoziante per farsi portare i libri necessari.
Oltre ai libri richiesti nella lista Hermione convinse i genitori a comprare alcune letture come Storia di Hogwarts o altri volumi di storia.
Uscirono e si diressero verso il negozio di animali. Il locale era buio e pieno di animali che raspavano e frullavano  in aria, con occhi luccicanti come gemme preziose. C'erano gatti, gufi, civette e rospi di ogni razza.
- Ohh! Mamma voglio quel gatto lì! Per favore posso avere lui? - urlò  Hermione indicando un gatto dal pelo lungo e rossiccio. Dovettero discutere alcuni minuti tra di loro prima di decidere, i genitori ritenevano infatti che fosse più utile un gufo, consegnava la posta e gli avrebbe permesso di restare in costante contatto (era estremamente probabile che non esistessero telefoni ad Hogwarts). Decisero di non prendere il gatto promettendo ad Hermione che glielo avrebbero fatto avere presto, ma che per il momento dovevano risparmiare.
Si recarono da Madama McClan per ritirare i nuovi indumenti di Hermione e continuarono il loro magico shopping.
Tornarono per strada con un gufo dal piumaggio marrone scuro in una grossa gabbia; la bambina sorrideva come non mai. Mancava solo la bacchetta; si diressero quindi verso l'unico negozio di bacchette che avevano notato. Il negozio era angusto e sporco, un'insegna a lettere d'oro scortecciate sopra la porta diceva: Olivander : Fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 328 a.C.
Nella vetrina polverosa, su un cuscino color porpora stinto, era esposta una sola bacchetta.
Un lieve scampanellio proveniente dagli affratti non meglio identificati del negozio accolse il loro ingresso. Era un luogo molto piccolo, vuoto, tranne che per una sedia dalle zampe esili. Migliaia di scatoline lunghe e strette erano impilate in bell'ordine fino al soffitto. C'era un'aria strana in quel posto... aria di... magia! 
Un'uomo anziano, con gli occhi grandi e scoloriti, stava nella penombra, dietro ad una piccola scrivania.
- Salve, signorina Granger, dico bene? - disse il signor Olivander con voce sommessa.
- Ehm, si signore. - sussurrò timidamente Hermione - Sono qui per acquistare una bacchetta.
- Si, credo di avere quello che fa per lei, ne sono quasi certo. - Cominciò l'uomo avvicinandosi alla bambina. Prese un lungo metro a nastro con le tacche d'argento. - Qual è il braccio con cui usi la bacchetta?
- La destra, signore.
- Bene, alzi il braccio. Così - Misurò il braccio di Hermione dalla spalla alla punta delle dita, poi dal polso al gomito, dalla spalla a terra, dal ginocchio all'ascella e poi prese anche la circonferenza della testa. Intanto parlava  e raccontava - Ogni bacchetta costruita da Olivander ha il nucleo fatto di una potente sostanza magica. Usiamo peli di unicorno, penne della coda della fenice e corde del cuore di draghi. Non esistono due bacchette costruite da Olivander che siano uguali, così come non esistono due unicorni, due draghi o due fenice siano del tutto identici. E naturalmente non si ottengono mai risultati altrettanto buoni con la bacchetta di un'altro mago. - Hermione ascoltava affascinata dalle nuove informazioni acquisite e non si accorse del metro che aveva cominciato a fare tutto da solo nelle sue misurazioni; i genitori della streghetta guardavano la scena allibiti mentre Olivander si muoveva tra gli scaffali in cerca della scatola giusta. 
Dopo qualche minuto di ricerca prese una scatolina da uno scaffale molto alto e tornò al bancone.
- Ecco, legno di vite con il nucleo di corda di cuore di drago, 11 pollici, flessibile, dovrebbe andare, la prenda e la agiti in aria.
Hermione si avvicinò al bancone e prese in mano la bacchetta. Sentì uno strano calore ed un formicolio alle dita della mano, poi mosse il braccio con decisione e dalla punta della bacchetta usci una cascata di scintille gialle.
- Come le avevo detto signorina... In ogni caso ricordi sempre che è la bacchetta a scegliere il mago. Sempre. 
Pagarono, ringraziarono e tornarono a casa carichi di nuovi acquisti; fingendo di non vedere gli sguardi straniti dei passanti babbani che li squadravano a causa di tutti quei pacchetti bizzarri e dell'animale. 
Hermione era al settimo cielo, ormai mancavano poche settimane alla partenza e tutto era pronto!


My Corner 
Ecco a voi! Tra poco si parte per Hogwarts finalmente! spero vi piaccia. Mi aspetto taaaaante recensioni :3
   
 
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