Libri > La ragazza drago
Segui la storia  |      
Autore: SofiaeFabio    30/01/2013    2 recensioni
Sofia guarda Roma attraverso il cancello dell'istituto dove è cresciuta e pensa che ormai non verrà più adottata da nessuno.Finchè un eccentrico professore di antropologia non la prende con sé e la porta in una casa sul lago di Albano, costruita intorno ad un albero antico.Molto antico.
Il professore sembra conoscere molte cose sul passato di Sofia.Un passato lontano, oscuro e magico che le ha impresso sulla fronte un neo, il segno dell'eredità dell'ultimo dei draghi: Thuban, colui che ha sconfitto e imprigionato Nidhoggr, la feroce viverna alata, nelle viscere della terra.
Dopo trentamila anni la viverna si sta risvegliando, e tocca alla ragazza con il neo sulla fronte difendere la stirpe di drago.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sofia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un giorno fra tanti.

Tirava vento.Ma non un vento cattivo di quelli  che scompigliavano i capelli ricci di Sofia fino a trasformarli in un cespuglio inestricabile. Un vento piacevole, fresco, come quello che soffia sui ponti delle navi.
La città era immersa in un blu innaturale di un cielo limpidissimo. Le sue torre bianche risplendevano sotto la luce del sole, con le fontane di marmo e i giardini lussureggianti che adornavano le piazze e i vicoli stretti.Sofia li guardava con ammirazione, ma nel fondo del cuore sentiva una punta di nostalgia.Era tutto fin troppo bello e splendente per poter durare e lei sapeva con certezza che quello spettacolo meraviglioso, presto o tardi sarebbe svanito nel nulla come se non fosse mai esistito.
Si affacciò a una balconata di vetro e vide sotto di se le nuvole.Stava volando, ma stranamente non aveva paura. Lei soffriva di terribili vertigini, anche quando saliva il primo gradino di una scala.Eppure la sopra, con la brezza che le accarezzava la faccia, si sporse nel vuoto con tutto il busto.Terre e fiumi scorrevano sotto i suoi occhi, mentre la città si spostava rapida in cielo. Poi un'ombra immensa si disgnò sul verde sottostante: Sofia alzò d'istinto lo sguardo verso il blu per capire cosa fosse.La luce del solel'accecò, impedendole di distinguere qualsiasi forma.
"Allora, ti alzi o no?"
Freddo.Alle gambe, alle spalle.
"Sono stufa di doverti chiamare due volte ogni mattina e salire fin qua quando tutti gli altri ragazzi sono già scesi."
Sofia strizzò gli occhi.Niente città meravigliosa piena di sole,niente ombra immensa.Come sempre,invece, un soffito bianco macchiato dall'umidità.
"E allora??"

Nel suo campo visivo apparve la figura secca e allampanata di Giovanna.Lei lavorava all'orfanotrofio dapprima che Sofia nascesse.Faceva un pò di tutto:lavava, stirava, cucinava.Girava voce che fosse orfana anche lei, e che non fosse più uscita dall'orfanotrofio. Gli altri dicevano sempre a sofia: "A tredici anni non ti adotta più nessuno,poco ma sicuro.Ti qua dentro ci restrai per sempre".
"Scusami" Bonfochiò sofia tirandosi su e appoggiando a terra i piedi nudi.
""Scusami, scusami" me lo ripeti ogni mattina e ogni mattina devo venire a buttarti giù dal letto! Vatti a lavare và al limite dopo ti porto un cornetto di nascosto."
Anche questo giovanna lo diceva e lo faceva sempre.
Sofia ama la solitudine e ogni volta che può ne approffita per stare da sola. A scuola è nella media e tutte le giornate scorrono nello stesso modo, ripetitive, come se in un libro si sfogliasse sempre la stessa pagina.La sera amava leggere, prima di dormire e teneva una pila in mezzo ai denti e le orecchie tese per cercare di scorgere ogni più piccolo rumore sospetto, perchè non si poteva leggere di notte.Aveva uno strano neo in mezzo alle soppracciglia, di uno strano verde-acqua, il dottore le aveva detto di tenerlo sotto controllo e lei se ne preoccupava, infatti ogni giorno si soffermava allo specchio per cercare ogni singolo cambiamento.
Tutto trascorreva secondo la solita routine, sino a quando un giorno...
Giovanna entrò nella camerata.
"Ti vuole suor Prudenzia."
Sofia sentì un improvviso vuoto allo stomaco. Succdeva raramente che suor prudenzia facesse chiamare qualcuno,e quando succedeva bisognava preoccuparsi.
"V-v-vuole me?"
"Sicuro."
Deglutì e avanzò con cautela verso la porta della preside dell'istituto.Aveva una paura folle e il cuore continuava ad accellerare all'impazzata. Giovanna bussò delicatamente alla porta e le fece segno di entrare.
Sofia entrò timidamente nello studio della preside.Tutti ne parlavano con timore ma solo pochi c'erano entrati.La prima cosa che la colpì fu il legno, e poi il rosso.
"E' permesso?"
"Vieni."
Sofia rimase interdetta... Si doveva sedere o non poteva? Meglio aspettare un ordine.
"Siediti pure."
Sofia obbedì.
"Sofia, domani incontrerai una persona quindi sei dispensata dalle lezioni."
La ragazzina rimase interdetta. Non sapeva nemmeno se formulare ladomanda che le urgeva alla bocca.
"C'è uno stimato professore di antropologia che vuole adottarti."
"Adottare... me???" Chiese con la voce incrinata dall'emozione.
"Si te.E' un professore di antropologia che ha chiesto esplicitamente di incontrarti.Pare conoscesse in qualche modo i tuoi genitori.Domani verrà qui e se non ci saranno problemi presto te ne andrai via con lui."


Fine primo capitolo.<3
Ditemi come vi è sembrato anche se sono commenti negativi... Ho bisogno di un sincero parere, quindi se non vi dispiace lasciate una recensione. 
Grazie e baci da SofiaeFabio.
Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > La ragazza drago / Vai alla pagina dell'autore: SofiaeFabio