Buona lettura!

Sanae78

“Amico”

di Sanae78

Sferico, in pelle e fatto di quadrati bianchi e neri che si alternano.

La mamma mi ha raccontato che ci sono dei bambini nei paesi più poveri che li cuciono.

Loro non possono giocare con lui.

Se potessi, li inviterei a giocare con me.

Mi arriva quasi alla vita.

Io sono ancora piuttosto piccolino, anche se quando il mio papà tornerà dal suo prossimo viaggio per mare avrò già compiuto due anni.

Non sono ancora capace di parlare bene, dico in maniera molto incerta solo le parole papà e mamma.

Me l' ha regalato il mio papà, di ritorno da un viaggio in Brasile.

Mi ha detto che si chiama pallone e che usandolo potevo giocare a calcio.

Non ho capito esattamente di cosa stesse parlando.

Mi veniva da ridere, mentre l' ascoltavo.

Poi siamo usciti in giardino e mi ha spiegato che per giocarci devo usare i piedi e mi ha mostrato come fare: devo prenderlo a calci.

Faccio un po' fatica a farlo, ma mi diverto comunque.

Il pallone è mio amico, anzi no è il mio migliore amico.

Mi tiene compagnia ed è sempre disponibile a giocare con me.

Dorme perfino con me.

Ora la mamma e il papà sono in casa e io mi trovo in giardino a giocare con lui.

Lo sto spingendo con le manine davanti a me.

Siamo quasi vicino al cancello d' ingresso.

Ma è aperto! Che strano!?

Quasi quasi vado a farmi un giro fuori con a lui.

Credo di essere su una strada.

Voglio attraversarla.

Mi sento chiamare.

Sono la mamma e il papà.

Sono preoccupati e gridano: “Attento Tsubasaaaa!”

Sta succedendo qualcosa.

Un grosso camion mi viene addosso e colpisce in pieno me e il pallone.

Mi aggrappo istintivamente a lui che mi fa come da cuscino ed insieme veniamo spinti dall' altra parte della strada.

Sono sopra di lui e rimbalziamo insieme.

La mamma e il papà corrono da me.

Papà mi prende in braccio e dice alla mamma: “Guarda Natsuko non si è fatto nulla! Il pallone gli ha salvato la vita!”

La mamma ci si avvicina, mi abbraccia e piange.

Le sorrido.

Adesso il pallone è diventato anche amico loro!

Torniamo verso la casa.

Papà chiude il cancello, mi guarda e mi dice: “Così non potrai più fuggire indisturbato col tuo amico!”

Mi vogliono davvero tanto bene.

Mi rimetto a giocare un pochino a pallone, sempre nel giardinetto dietro casa.

Poi papà mi si avvicina, mi prende in braccio, mi da un bacio e mi dice: “Mi raccomando Tsubasa fai il bravo e non fare arrabbiare la mamma! Tornerò tra sei mesi e ti porterò tanti regali!”

Anche la mamma ci si è avvicinata.

Gli faccio cenno di sì, muovendo la testolina, gli do un bacio e poi sento che mi passa tra le braccia della mamma.

Ci dirigiamo verso l' ingresso.

Arriva una macchina gialla.

Papà da un bacia la mamma e di nuovo me.

Sale su quella macchina e parte.

La macchina si allontana poco a poco e noi due la salutiamo agitando la mano.

Per un attimo gli occhi della mamma si rattristano.

Ma io le sorrido e anche a lei sembra tornare il sorriso.

Torniamo dentro.

Non vedo l' ora di rivedere papà.

Nel frattempo mi eserciterò e diventerò bravissimo a giocare a pallone!

FINE

Disclaimer

I personaggi presenti in questa storia appartengono a Yoichi Takahashi.