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Autore: Fallin    30/01/2013    1 recensioni
Quando non hai niente a cui aggrapparti se non un volto quasi ormai familiare, un semplice ragazzo, la tua mente s'inceppa nel complicato meccanismo che è la vita e tutto il tuo mondo diventa la pensilina di un autobus.
Con un cerchietto tra i capelli e il suo delizioso basco blu, dov'è l'Oriente? Non c'è più.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caso Prinzio, 2 Gennaio 2012

I seguenti frammenti sono proprietà della Polizia dello Stato.

1.

Oggi è stato in piedi alla fermata per tutto il tempo, eppure non c’era nessuno. Ho immaginato fosse perché non voleva sedersi accanto a me. È improbabile, visto che sa a malapena il mio nome. Quando è passato il suo autobus è salito ed è rimasto in piedi, immagino fino a scuola. Ho notato un po’ di posti iberi. Forse ha male al ginocchio, ogni tanto ho notato che zoppica.

2.

Stamattina mi ha quasi guardata, mi è scappato un singhiozzo e ha voltato appena la testa verso di me. Se mi avesse guardata non so come avrei reagito, da una parte è stato un bene.

(appunti sparsi)

Si fa la doccia la mattina, da più vicino si vede che ha i capelli bagnati.

3.

Oggi si è seduto, quasi accanto a me, pioveva forte, non si vedeva arrivare il bus. A un certo punto ha tirato fuori le cuffie e si è messo a sentire la musica. Ho riconosciuto una melodia, ma non so che canzone fosse di preciso.

(appunti sparsi)

Non è vero, vorrei che mi guardasse, che si accorgesse che esisto.

L’appunto s’interrompe qui, la pagina è stata strappata, manca il frammento seguente.

5.

Stavo ripassando filosofia, ho alzato la testa e lui mi stava fissando. L’ho riguardato di mio, ho sbarrato gli occhi. Poi ha tirato appena le labbra e ha ammiccato con un cenno del mento verso la mia maglietta.

(appunti sparsi)

Gli piacciono i Kiss.

6.                                                                                                                                                 

Mi ha salutata. Mi ha detto “ciao” quando è arrivato sotto la pensilina, gli ho subito risposto. “Che scuola fai” mi ha chiesto, “il classico” gli ho detto. Mi tremano le mani.

Frammenti mancanti.

10.

(trascrizione mnemonica di una conversazione)

L: “Il classico non mi è mai piaciuto.”

 (lo guardo, sta parlando con me)

I: “Già. Lo frequenti anche tu?”

L: “No, io faccio il tecnico.”

I: “Va bene.”

(appunti sparsi)

Per quale motivo gli avrò detto “va bene”?

11.

(trascrizione mnemonica)

L: “Passa di qui il 38 barrato?”

I: “non c’è il 38 barrato.”

L: “Lo so, ma dicono sia la frase migliore per rimorchiare alla fermata.”

I: “l’hai letta su Facebook.”

L: “Sì”.

15.

Oggi sono arrivata in ritardo, la sveglia si è fermata durante la notte. Da lontano ho visto allontanarsi il suo autobus, però lui era ancora lì. Non l’ha preso.

(trascrizione mnemonica)

L: “Come ti chiami?”

I: “Oriente.”

L: “Cosa?”

I: “No, è il mio nome. Mi chiamo Oriente.”

L: “Ma veramente?”

I: “Già.”

L: “Che razza di nome.”

I: “Perché, tu come ti chiami?”

L: “Andrea.”

I: “Grazie di avermi aspettato, Andrea.”

20.

(trascrizione mnemonica)

A: “Non ancora ti ho inquadrato, Oriente.”

I: “In che senso?”

A:“Non riesco ancora a capire se sei veramente timida oppure bipolare.”

I: (rido) “Mi capita ogni tanto, sostanzialmente sono timida.”

A:“Ti comporti come se la gente ti torturasse con lo sguardo.”

I: “Per chi è timido  anche camminare per strada è una tortura.”

A: “E qui sotto invece cosa cambia?”

(Indica la pensilina.)

I: “Nessuno guarda chi c’è alla fermata del bus. Nessuno si cura di una persone con cui condividi un po’ di strada, niente di più.”

A: “È stupido.”

I: “Non è vero. La fermata è…è un po’ come se fosse a metà strada tra Dover e Calais.”

(Non sembra cogliere il riferimento.)

23.

Mi sono accorta che abbiamo cominciato a parlare spesso. Non so quanti anni ha. Non so che classe fa. Potrei chiederglielo, ma significherebbe andare oltre tutto questo. Significherebbe diventare ‘amici’.

E non so se mi basterebbe.

Di lui ho comunque un magro bottino: un nome e una scuola. Anche un bus, uno stupido numero.

25.

(Trascrizione mnemonica)

I: “Hai un lavoro?”

A: “No, potrei anche non andare a scuola, tanto mi manterrebbe mia madre.”

I: “È ricca?”

A: “Molto.”

I: “Avrai comunque un hobby, un passatempo, qualcosa.”

A: “Dipingo ogni tanto.”

I: “Ah, e sei bravo?”

A: “No.”

28.

Oggi si è voltato, ho visto le sue ciglia bianche. È biondo, avrei dovuto immaginarlo, ma mi ha distrutto lo stesso. Con uno sguardo.

30.

Ho letto su una rivista che un anziano rimasto tutto solo aveva cominciato a prendere appunti sulla gente che passava di fronte alla panchina dove si sedeva di solito per sentirsi meno abbandonato. Lo rendeva felice.

Io riesco a stare ore e ore a fissarti mentre aspetti l’autobus, Andrea, ma non so se riuscirò a sentirmi felice così, guardandoti. Imbrattando un blocco con le tue abitudini, i tuoi vestiti, le cose che ti piacciono.

34.

Ho deciso che smetterò con questa stupidaggine dello scrivere ogni cosa che fai. La trovo inquietante.

40.

Hai messo la tua maglietta preferita, quella col disegno astratto che capisci solo tu. Mi dispiace dirtelo ma fa a cazzotti con la tua carnagione, preferisco la felpa blu.

47.

(trascrizione mnemonica)

A: “Che cosa scrivi sempre?”

I: “Niente di che…storie”

A: “Che storie? Le tue?”

I: “No, degli altri.”

A: “Gli altri chi?”

I: (alzo le spalle) “Gli altri. Tutti gli altri.”

50.

Sorridimi un’altra volta come stamattina, tu vuoi la mia morte.

51.

Gli altri. Chi sono gli altri?

58.

(Trascrizione mnemonica)

(gli vibra il telefono, legge un messaggio)

I: “Chi è?”

A: “La mia ragazza.”

59.

(trascrizione mnemonica)

(il mio telefono non vibra, nessuno mi cerca, lo tiro fuori per vedere che ore sono)

A: “Chi è?”

I: “Nessuno.”

62.

Oggi alla fermata non c’era nessuno.

63.

Oggi alla fermata non c’era nessuno.

Il frammento si ripete per oltre dieci giorni.

75.

Oggi l’ho visto passare, dalla fermata. Ha un motorino. L’abbonamento per l’autobus sarà già scaduto.

80.

Non c’è nessuno. L’ho scritto lentamente perché pensavo che bastasse a riempirci una pagina.

81.

È stato un piacere, Andrea. Spero ci rincontreremo presto. Non ci conto, so a malapena dove vivi. Mi lamentavo che tu non conoscessi niente di me. Neanch’io però mi sono data la pena di scoprire chi eri.

Mi mancherai lo stesso, al pari di una persona che mi avrebbe amato la metà di quanto ti ho amato io, Andrea.

 

I frammenti s’interrompono qui. Quelli mancanti sono andati perduti, il corpo di Oriente Prinzio è stato ritrovato il 23 Dicembre 2011, nessuna testimonianza, a parte la famiglia, che attesti cosa abbia portato la giovane al suicidio.

Caso archiviato il 30 dicembre 2011.

  
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