Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: 20maggio2013    30/01/2013    6 recensioni
-Abbie, devo dirti una cosa.- Ok, era il momento di dirle tutto. Stavo per aprire bocca quando lei mi interrupe.
-No, prima io.
-Ok, dimmi tutto.
-Il 30 vado a Londra.
-Beata te. Anche io voglio andare a Londra, e quanto ti fermerai?
-Per sempre.- per sempre?
-Come per sempre Ab?
-Si, mi trasferisco.- mi sentii crollare il mondo addosso. Lei non poteva andarsene. Non poteva lasciarmi solo.
-E tu cosa dove dirmi?
-Io? A niente, non era importante.- non riuscii più a dirle quello che le dovevo dire.
-Promettimi che ci sentiremo ogni giorno Zayn, e che ogni tanto mi verrai a trovare.
-Te lo prometto.
Quella promessa che Zayn e Abbie si fecero sarà mantenuta?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ehiiiiiiii gusyyyy :3 Ecco un'altra One Shot. Recensite per favore.


15 Aprile 1998, Bradford.

 
Era il terzo compleanno di mia sorella, aveva deciso di festeggiare il suo compleanno in maschera. Aveva invitato tutti i suoi compagni, o meglio compagne. Ero circondato da bambine di tre anni che si rincorrevano o giocavano con le bambole. Ne avevo abbastanza di femminucce.
Stavo seduto sul divano di casa.
-Bello il tuo costume. Anche io mi sarei voluta vestire da power ranger però mia madre non me lo ha permesso.
Wow da quando una femmina guardava i power ranger? E perché non giocava insieme alle sue amichette? Perché mi rivolgeva la parola?
-Grazie. Come mai non stai con le altre bimbe?
-Mi annoio, non mi piace giocare con le bambole. Preferisco giocare con le macchinine. Tu hai le macchinine? 
-Si.
-Me le fai vedere?
-Certo, andiamo in camera. Come ti chiami?
-Abbie tu?
-Zayn.

 
 

12 Gennaio 1999, Bradford.

 
Era il mio compleanno ma io non avevo voluto festeggiarlo, volevo stare solo con i miei parenti e la mia migliore amica. Era più piccola di me di due anni, ma le volevo tanto bene. Era diversa dalle altre ragazze. Lei era Abbie, la mia Abbie.
 
-Zayn questo è per te e auguri.
Aprii il pacchetto che mi aveva dato Abbie e trovai una macchinina.
-Ti piace? L’ho fatta io.
-Si è bellissima, grazie Ab.

 
 

25 Maggio 2008, Bradford.

 
Stavo sfogliando il mio album, era pieno di foto mie e di Abbie. Era diventata sempre più bella. Ormai avevo una cotta per lei da qualche mese. Avevo deciso che la prossima volta che l’avrei rivista le avrei detto tutto. Non riuscivo più a tenermelo dentro.
I miei pensieri vennero interrotti dal campanello della porta.
 
-Ciao Trisha
-Ciao Abbie, Zayn è in camera sua.
-Grazie.

La sentii salire, il mio cuore batteva sempre più veloce. La vidi entrare ma non aveva il solito sorriso acceso e gli occhi illuminati che mi avevano fatto perdere la testa.
-Ehi Zayn.
-Abbie, devo dirti una cosa.-
Ok, era il momento di dirle tutto. Stavo per aprire bocca quando lei mi interrupe.
-No, prima io.
-Ok, dimmi tutto.
-Il 30 vado a Londra.
-Beata te. Anche io voglio andare a Londra, e quanto ti fermerai?
-Per sempre.-
per sempre?
-Come per sempre Ab?
-Si, mi trasferisco.-
mi sentii crollare il mondo addosso. Lei non poteva andarsene. Non poteva lasciarmi solo.
-E tu cosa dove dirmi?
-Io? A niente, non era importante.-
non riuscii più a dirle quello che le dovevo dire.
-Promettimi che ci sentiremo ogni giorno Zayn, e che ogni tanto mi verrai a trovare.
-Te lo prometto.

 
 

3 Giugno 2010, Bradford.

 
-Mamma è sicuro che posso stare da George?
-Sisi, non ti preoccupare. Quanto stai per arrivare in stazione ha detto che di inviargli un messaggio così quando arriverai lo troverai lì che ti aspetta.

 
Avevo deciso di partecipare ai provini per xFactor, sarei rimasto dai Brown per tutta l’estate. A mia madre non andava bene che passassi l’estate in un albergo e quindi aveva chiamato i Brown per chiedere se mi potevano ospitare. George era il padre di Abbie. Non ci sentivamo da quando era partita. Feci tutto il contrario di quello che le avevo promesso. E ora dopo due anni l’avrei rivista. Avrei passato tutta l’estate con lei, ma sarebbe stato tutto come prima? No, non credo proprio.
 

4 Giugno 2010, London.

 
 
 Ero arrivato da qualche ora a Londra. Avevo fatto un giro nel quartiere dove abitava Abbie poi ero tornato a casa per la cena. Non mi ero ancora visto con Abbie, suo padre mi aveva detto che era uscita con una sua amica.
Stavo a tavola a parlare con George, quando sentimmo la porta dell’ingresso sbattere ci girammo verso il corridoio.
Dopo due anni la rividi, era bellissima come sempre. La vidi correre verso il piano superiore.
G:-Abbie Brown. Torna immediatamente giù.
A:-No! Non ho fame.
G:-Non mi interessa, scendi lo stesso. Ci sono ospiti.
A:-No! Non mi puoi obbligare a fare quello che non voglio.
 

G:-Zayn, scusa non so che ha. Dopo le vado a parlare.
Z:-Non ti preoccupare Giusy, lasciala stare.

Incominciammo a mangiare quando sentimmo il campanello suonare.
A:-Vado iooooo!
La vidi precipitarsi dalle scale e correre verso la porta.
Poco dopo una testa bionda entrò in cucina.
-Buonasera signori Brown.
-Buonasera Lola.

La ragazza sparì velocemente, poco dopo sentii dei bisbigli.
 
-Ma chi era quel ragazzo? Non mi hai detto che avevi un fratello.
-Chi quello mio fratello? Lui non è nessuno.

Ed ecco che una pugnalata mi colpì il cuore. Nonostante fossero passati due anni, ero ancora innamorato di Abbie. Speravo che col tempo sarei riuscito a dimenticarmi di lei ma non andò così.
Però ora dovevo recuperare il nostro rapporto. Non potevamo buttare dieci anni di amicizia come se non fossero niente.
 

5 Giugno 2010, London.

 
Scesi a fare colazione. In cucina c’era solo Abbie, quello era il momento giusto per parlare.
-Ciao.
Si girò un attimo a guardarmi e poi distolse subito lo sguardo.
-Potresti almeno salutarmi.
-Io saluto solo persone che conosco, non saluto gli sconosciuti. Tu per me ora sei solo uno sconosciuto.
-Dai Ab non dire così.
-Non mi chiamare così, solo i miei amici possono farlo e come ti ho detto prima tu sei uno sconosciuto per me.

Si girò a guardarmi in faccia sputando quelle parole come veleno. Dopo due anni rincontrai i suoi occhi, ma lei non era più la mia Abbie. Non aveva più i suoi occhi sempre vispi e accesi, non aveva più quel sorriso che le illuminava il volto. Non era più la ragazza di cui ero follemente innamorato.
Poco dopo vidi scendere la sua amica.
-Andiamo Lola?
-Certo Ab.

 
 

15 Giugno 2010, London.

 
Da quel giorno non parlai più con Abbie, lei era sempre fuori con la sua amica Lola e quelle poche volte che era a casa si rinchiudeva in camera.
Stavo andando in soffitta, lì potevo esercitarmi a cantare. Avevano trasformato la soffitta in una specie di laboratorio di pittura. Avevo sempre saputo che Abbie aveva questa passione, da piccoli passavamo il tempo a disegnare e cantare.
Quando entrai la vidi lì, intenta a disegnare qualcosa. Appena mi vide, coprì immediatamente la tela con una coperta.
-Scusa, pensavo stessi in giro.- il mio sguardo vagava per tutta la stanza fino a soffermarsi in un punto.-Ecco dove era finita.- dissi prendendo una macchinetta, o meglio la macchinetta, da sotto la tela. Era la macchinetta che mi aveva regalato al mio sesto compleanno. Era la cosa più cara che avevo perché era stata lei a farmela. La tenevo sempre con me, era il mio portafortuna.
- Tu, tu l’hai ancora?- una luce si accese nei suoi occhi, quella luce che aveva caratterizzato i suoi occhi nei dieci anni di amicizia si era riaccesa. Allora forse la nostra amicizia non si era sbriciolata del tutto.
-Certo, è la cosa più bella che ho.
-Andiamo Zayn, fa cagare l’ho fatta quando avevo tre anni.
-Beh forse non è proprio la cosa più bella, ma è la cosa più importante proprio perché è stata fatta con le tue mani. Abbie esserti amico era l’unica cosa che so fare oltre a cantare. So di avere sbagliato, ma sono stato troppo debole e non ho avuto il coraggio di mantenere un’amicizia così forte. L’unica cosa che voglio è riavere la mia Abbie, la mia migliore amica di nuovo con me.
-E chi mi assicura che questa volta non andrà come la scorsa?
-Fidati di me Abbie. Sono cresciuto e in questi anni ho capito che non posso stare senza te, dammi un’altra possibilità per favore.

Non disse nulla, si fiondò tra le mie braccia. La strinsi forte a me, ero stato davvero uno stupido a lasciarla andare ma ora non l’avrei mai più lasciata.
 
 

10 Novembre 2012, London.

 
-Che cazzo ti prende Zayn?
-A me che cazzo mi prende? Stai sempre con mille ragazzi e non hai più tempo per me.
-Zayn cazzo sono miei amici! Non puoi impedirmi di stare con i miei amici solo perché tu sei geloso. Non esiti solo tu, si può sapere che hai?
-Non ho niente!
-Certo raccontala a qualcun altro.
-Ok vuoi sapere cosa ho? Sono innamorato di te da quattro fottuti anni. Ma sembra che tu non te ne accorga. Non puoi immaginare come mi sono sentito quando mi hai detto che ti trasferivi qui. Il mondo mi è crollato addoso.-
Continuai a urlale contro, ma sembrava che lei non mi ascoltasse più. La sua faccia da incazzata era diventata serena. Le sue labbra perfette si aprirono in un sorriso.
-Perché stai sorridendo ora?
-Davvero sei innamorato di me?
-Eh, cosa?-
cazzo solo dopo mi resi conto di quello che le avevo detto. Le avevo sputato tutto in faccia. Era troppo tempo che me lo tenevo dentro.  Abbassai lo sguardo ed annuii imbarazzato.
-Che c’è ora ti vergogni?- incredibile come non si vergognava di nulla questa ragazza. Era diversa da tutte le altre. Proprio per questo mi ero innamorato di lei. Era sempre tranquilla in qualsiasi occasione, non so come faceva.
Continuai a guardare le mie scarpe. E se lei mi avesse detto che non provava niente per me, se per lei ero solo un amico? Non avevo il coraggio di guardarla negli occhi. Sapevo che lì avrei trovato una risposta a quello che mi stavo domandando, ma avevo paura.
La sentii avvicinarsi e le sue mani delicate alzarmi la testa in modo che i nostri occhi si incontrassero.
-Zayn io ho sempre pensato che tu mi vedessi come un maschiaccio, perché è questo che sono. Non avrei mai immaginato che ti saresti innamorato di me. Mi ero promessa di non non innamorarmi di te. Però non si può comandare il cuore no?
Inizialmente non riuscii a capire cosa volesse dirmi ma guardandola meglio negli occhi riuscii a comprendere tutto quanto. Anche lei era innamorata di me. Mi sentivo il ragazzo più felice del mondo ora. Avevo realizzato il mio sogno, avevo quattro amici fantastici e la ragazza per cui avevo perso la testa a 15 anni ricambiava i miei sentimenti. La vidi avvicinarsi a me e annullare quella distanza che c’era tra di noi. Lei riuscì a fare quello che io non avevo mai avuto il coraggio di fare ma che avevo sempre desiderato. Lei era quella più forte tra noi due, io ero timido e insicuro invece. Eravamo l’uno l’opposto dell’altro, ma si sa gli opposti si attraggono.
 
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: 20maggio2013