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Autore: Gillian10    30/01/2013    4 recensioni
Dalla storia:
Non fece in tempo ad aggiungere altro che Gillian gli gridò contro: “ Come cavolo hai potuto Cal? Come hai potuto farmi di nuovo una cosa del genere? Lo sai benissimo che siamo in rosso ma non te ne frega niente, vero? Non te ne frega niente se dobbiamo licenziare dei dipendenti… se dobbiamo chiudere!”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Toc Toc… Toc Toc Toc!
Eccola. Era arrivata. Cal lo sapeva che prima o poi doveva succedere ma sperava di poter aver tempo fino alla mattina dopo, in ufficio. A quanto pare però Gillian non era d’accordo e appena saputo cosa era successo era corsa a casa sua.
Cal aveva paura ad aprire la porta, chissà quale furia gli si sarebbe scagliata contro. Si fece coraggio e aprì.
Si trovò davanti una dottoressa Foster apparentemente serena anche se non lo salutò nemmeno e entrò direttamente in casa.

“C’è Emily in casa?” gli chiese dopo essersi tolta il cappotto e aver posato la borsa.
Cal si maledisse da solo di aver mandato Emily a dormire dalla sua amica, lo avrebbe potuto salvare.

“No…”

Non fece in tempo ad aggiungere altro che Gillian gli gridò contro: “ Come cavolo hai potuto Cal? Come hai potuto farmi di nuovo una cosa del genere? Lo sai benissimo che siamo in rosso ma non te ne frega niente, vero? Non te ne frega niente se dobbiamo licenziare dei dipendenti… se dobbiamo chiudere!”
“Gill.. tesoro.. lasciami spiegare…”
“No! Non ti lascio spiegare un bel niente Cal! E non chiamarmi tesoro! Cal, guardami!”

Cal aveva distolto li sguardo dopo aver visto nei suoi occhi la sofferenza, il dolore che stava provando. Era arrabbiata, molto arrabbiata. Ma era soprattutto ferita. E lui non riusciva a sopportarlo.

“Me lo avevi promesso Cal.” Le lacrime avevano cominciato a solcarle il viso. “Me lo avevi promesso…” Ora non gridava più, le sue parole erano diventate quasi un sussurro ma ferivano Cal più di prima.
“Lo so Gillian… ma tu… cioè lui ha iniziato a… e tu non hai fatto niente per evitarlo… e io non potevo sopportarlo…”
“Di cosa stai parlando Cal? Cosa non sopportavi? Non rigirare la frittata, tu sei tutto tranne che la vittima questa volta!” Era sempre ferita, ma la rabbia e la confusione stavano montando di nuovo in lei.

A questo punto Lightman non sapeva più cosa dire. Non poteva dire la verità perché avrebbe rivelato tutti i suoi sentimenti per la sua partner e non voleva che succedesse cosi.

“Cal rispondimi! Cosa non sopportavi? E cos’avrei mai fatto io eh?!”

Stava di nuovo gridando e Cal non riuscì più a trattenersi.
“E’ quello che non hai fatto Gillian! Come al solito hai fatto colpo sul cliente, o non te ne sei accorta nemmeno questa volta? Dai non dirmi che non ti sei resa conto di come ci stava provando con te! E non so se l’hai visto, ma aveva la fede! Certo non lo posso biasimare, anche perché continui a metterti tutti quei vestiti scollati e corti, ed è impossibile non notarti! Ma te hai continuato a non dirgli niente, hai continuato a trattarlo con gentilezza e allora sono intervenuto io… non potevo non fare niente… non potevo restare li a guardare e comportarmi come se niente fosse mentre un coglione oltretutto sposato ci provava con la mia…”
Cal si bloccò non appena realizzò che non sapeva come finire la frase.

Gillian era rimasta a bocca aperta per tutto lo sfogo di Cal. Mai si sarebbe potuta immaginare che il suo partner si stesse tenendo dentro tutto questo.
“La tua cosa Cal? Sono la tua socia. Non sei il mio FIDANZATO! Non sei mio MARITO! Non hai nessun diritto su di me. NON STIAMO INSIEME CAL! NON SIAMO SPOSATI! Quindi rispondimi! La “tua” COSA?”

“LA DONNA CHE IO AMO!”

Gli uscì cosi. Non potè fare niente per fermare quelle parole, semplicemente vennero fuori. Dopo la confessione abbassò lo sguardo, incapace di guardare negli occhi Gillian. Aveva paura di quello che poteva vedere. Aveva paura di poter leggere sul suo volto il disprezzo o il rifiuto. Si era aperto con tutto se stesso e non si era mai sentito tanto vulnerabile. Era una cosa che odiava.
Dopo qualche minuto però non potè più sopportare il silenzio e alzò nuovamente lo sguardo. Gillian lo stava fissando con le lacrime agli occhi.

“ Gill.. io..”

Non potè finire la frase perché Gillian gli saltò letteralmente addosso, gli circondò il collo con le mani e lo baciò.
Cal inizialmente rimase basito ma non appena realizzò cosa stava succedendo rispose al bacio cercando di metterci tutta la dolcezza che finora aveva tenuto nascosta. Ben presto però il bacio divenne molto più passionale e solo quando respirare divenne una priorità di primo grado si staccarono.

“ Cal non sai quanto ti amo. Non ne hai la più pallida idea. Ogni fibra del mio corpo è innamorata di te! Aspettavo questo momento da secoli”

Si dichiarò al suo migliore amico senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi ma mentre parlava le sue mani erano scese sul suo petto e avevano iniziato ad aprire i bottoni della sua camicia.
Cal che aveva capito le sue intenzioni con un agile mossa che Gill non si sarebbe mai aspettata la prese in collo e iniziò a camminare verso le scale. Intanto la compagna non si era fermata e continuava a baciargli il collo e a giocare con i suoi capelli.

“Mmm.. Cal.. il divano.. è più vicino se vuoi…” riuscì a dire tra un bacio e l’altro.

“ Non ci pensare nemmeno, tu ti meriti il letto.”
Detto questo Cal iniziò a salire le scale e si diresse il più velocemente possibile verso la sua camera da letto.
Gillian non gli stava per niente rendendo le cose facili, visto che dopo la sua ultima frase, si era letteralmente avvinghiata a lui e aveva imprigionato le loro labbra in un bacio, tutto tranne che casto.
Giunti al bordo del letto Cal lasciò finalmente Gillian e si fermò per qualche secondo per riprendere fiato. Nel mentre, la sua socia non rimase con le mani in mano e, dopo aver finito di sbottonare la camicia di Cal, gliela sfilò per tornare poi a baciarlo.
In poco tempo entrambi rimasero solo con la biancheria intima e finalmente si distesero sul letto. Cal era sopra Gillian e continuava a baciarla, mentre con le mani accarezzava tutte le sue parti del corpo.
In quei brevi momenti in cui i loro sguardi si incontravano Cal poteva leggere sul volto della collega amore, desiderio e tanta tanta felicità, come non ne vedeva da tempo. E per Gillian era lo stesso, ora aveva la sicurezza che Cal la amava come lei amava lui e niente era più importante per lei.

“Gill…”
“Mmmm”
“Gill mi devi promettere una cosa”
“ Tutto quello che vuoi Cal…”

Cal si fermò, le circondò il volto con le mani e con uno sei suoi sorrisi sghembi che riservava solo a lei le disse:

“Prometti… che da oggi in poi riserverai quei vestiti solo per me. Solo per me.”
Gillian scoppiò in una risata e invertì le posizioni.

“Te lo prometto. Ma ora stai zitto e baciami”
Cal non se lo fece ripetere due volte.

Quella sera non solo avevano oltrepassato la linea. La avevano addirittura cancellata. 


Angolo autrice:
Ok. L'ho scirtta perchè ho perso una scommessa con Gill_Lightman quindi sappiate che se non fosse stato per questo non mi sarebbe mai passato per la mente di scrivere una cosa del genere ( hem.. forse per la mente mi sarebbe passato ma di sicuro non l'avrei mai scritto! xD ). Detto questo.. Spero vi piaccia e che non faccia troppo schifo, soprattutto l'ultima parte visto che non sono un'esperta si questo genere ( il cosidetto Pornallian hahahah ) 
Buona lettura! 
PS: Gill_Lightman scusa per il ritardo! Ti dedico questa OS e ti voglio tanto tanto beneeee!!! <3 
  
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