Per
te.
Smettila.
«Non pensi dovremmo provare qualcosa di diverso? Inizio ad annoiarmi».
Falla finita.
«Mikoto-san brilla di luce propria. Non lo vedi? Ha
un’aura mistica attorno a lui. Dovremmo parlarci».
Non farlo.
«Non è male quest’HOMRA. Mi annoiavo, ed ecco che si presenta un’ottima
occasione per scacciare la noia. Sarà entusiasmante, credimi!»
Non dirlo.
«Mikoto-san è un vero leader. Non credo di essermi
mai sentito così impotente e allo stesso tempo importante in presenza di
qualcuno. Ti è mai capitato? Oi, scimmia. Mi stai
ascoltando? Ti è mai capitato?»
Mi capita, anche in questo istante.
«Sei strano ultimamente. Pensavo che in te bruciasse lo stesso fuoco che scorre
nelle mie vene e in quelle di Mikoto-san e gli altri.
Invece sembri un po’ congelato. Cos’è, inizi ad avere ansie amorose?»
Piantala, e guardami in faccia. Guardami.
«Ci entriamo nell’HOMRA, vero? Vero, scimmia?»
«Ho scelta?»
«Assolutamente no».
Guardami. Ascoltami.
«Il mio marchio è più figo del tuo».
«Sono uguali».
«Non farmi ridere. Il mio brilla di luce propria, come quello di Mikoto-san. Toccalo, è in rilievo, senti. Toccalo!»
Toccarti? Toccarti come voglio io, dove
voglio io, quanto voglio io.
«Dovresti partecipare più attivamente agli incontri con l’HOMRA. Dio,
sembri un morto. Prendi un po’ esempio da Mikoto-san,
lui sì che è un ver-»
«Misaki.»
«Cosa?»
Vorrei ammazzarti. Cavarti gli occhi,
sigillarti la bocca, spezzarti le dita delle mani.
«Che fine avevi fatto? E’ da due giorni che non riesco a contattarti. Dov’eri
finito?»
Sta’ zitto.
«Mi stai evitando? Che ti ho fatto, scusa? Non ce l’avrai con me perché non
siamo più andati in quel negozio di videogiochi, vero?»
Essere immondo. Vorrei squarciarti il
petto, afferrare il muscolo del cuore tra le dita e premere fino ad avvertire
lo stesso mio battito.
«Giochi per un’altra squadra, vero? Ammettilo! Dimmi come stanno le cose,
maledizione! Sei il mio migliore amico, mi devi la verità, sempre e in ogni
caso!»
«La verità…»
E’ che sono ossessionato da te. Che tu
sei tanto stolto da farmi impazzire. E che desidero ridurti in agonia, così che
tu ti renda conto, ti renda conto di quanto io ti…
«Traditore! Avevi promesso che saresti rimasto! Perché l’hai fatto, bastardo?! Mikoto-san si fidava di te!»
«Vuoi farmene una colpa? Non sono mai stato come te e gli altri. Andare via era
inevitabile».
Andare via è indispensabile. Mi brucio il
marchio prima di rivolgere la mia furia su di te. Sono cosciente della mia
forza, e posso prenderti il cranio in una mano e procurarti ustioni di terzo
grado.
«Perché l’hai fatto?!»
Per te. Perché ti amo. Non posso
ucciderti.
«Fatti avanti, codardo. Fammi vedere di cosa sei capace».
«Dimmi, Misaki… hai intenzione di rimanere stupido e
ottuso per sempre?»
«Cosa… come ti permetti?!»
Guardami, Misaki.
Sono pazzo.
«Hai perso il senno, Saruhiko!»
E’ tutto ciò che voglio. Sei l’unico mio
desiderio. E dovrei ucciderti per poterti avere con me, tra le mie braccia, per
poterti osservare dormire steso al mio fianco, abbandonato nel mio letto.
«I traditori come te dovrebbero solo morire, agonizzare!»
E credo che il rosso sia davvero il
colore che più ti sta meglio addosso. Sento una sorta di liberazione all’altezza
del petto quando ti affondo la spada nello stomaco. “Finalmente”, mi dico, “Finalmente
posso averti mio”. E poi “Finalmente”, penso ancora, “Finalmente puoi capire”.
Ma,
«Perché?»
Mormori morente. Stolto e cieco sino alla
fine.
Per te. Perché ti amo. Non posso ucciderti.
Non posso! Torna indietro, torna! Torna da me, Misaki,
torniamo indietro, tutti e due, a quando ci annoiavamo per strada, Misaki…
Misaki! Misaki…
E’ per te, per te, solo per te, tutto ciò che faccio.
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Mirokia