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Autore: Carliel    31/01/2013    7 recensioni
{Spoiler per chi non ha letto il libro 'Lo Hobbit'}
La conclusione della spedizione alla riconquista di Erebor, in chiave drammatica.
[Durincest, accenno Bagginshield]
enjoy&rate
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fili, Kili, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Fili giaceva a terra, gli occhi fissi e rivolti al cielo, il corpo rigido e senza vita. Il suo caro, amato fratello Kili, giaceva accanto a lui, un rosso fiore di sangue fioriva là dove la spada l’aveva trafitto. Erano morti entrambi, entrambi erano caduti proteggendo Thorin con lo scudo e con il corpo. Ed ora giacevano lì, senza vita, nel fango. Thorin giaceva circa dieci piedi dietro di loro, il suo petto si alzava ed abbassava ancora lentamente, il sangue filtrava incessante attraverso le sue ferite. Era stato trafitto da una mezza dozzina di lance e non c’erano probabilità che sopravvivesse.

Quando i Nani della Compagnia vennero per cercare il loro Re, trovarono i corpi dei loro fratelli esanimi. Bofur, a cui erano sempre piaciuti Fili e Kili, li guardò con occhi tristi. Vide le numerose frecce che avevano trafitto Fili e la ferita inferta dalla spada di un Goblin. Ma non appena si inginocchiò di fianco a loro, si accorse che Fili sorrideva in direzione del cielo. E quando guardò verso Kili, poté vedere percorsi puliti sul suo viso dove le lacrime avevano lavato via il fango e il sangue.

Così quando Bofur lasciò i suoi fratelli caduti per aiutare a riportare Thorin ad Erebor, non poteva evitare di chiedersi che cosa fosse accaduto. Sia Fili che Kili erano abili combattenti con spada, ascia e arco. Come potevano essere stati uccisi? Thorin avrebbe forse potuto dirglielo una volta riacquistate le forze, ma dopo che Bofur ebbe portato Thorin all’interno della Montagna, si dimenticò di chiedere. E una volta recuperati i corpi dei due defunti nipoti del Re, fu troppo tardi per chiedere.

Sicché Bofur non avrebbe mai saputo cosa realmente fosse accaduto, né gli altri. Non avrebbero mai saputo di come Fili avesse ricevuto cinque frecce per salvare Thorin. L’arciere Goblin aveva puntato il suo arco contro lo zio di Fili, e da nipote devoto e amorevole quale era, si era parato di fronte al suo re. La freccia l’aveva trafitto, ma non era una ferita mortale. Kili aveva gridato il nome di suo fratello e aveva cominciato a combattere per farsi strada verso di lui, spada in pugno. Aveva sperato di poter utilizzare il suo arco, così avrebbe potuto colpire il mostro che aveva ferito suo fratello, ma non c’era tempo per cambiare arma. Fili non aveva emesso il minimo gemito di dolore, anzi, aveva continuato a combattere, difendendo suo zio. Thorin non si era accorto che suo nipote era stato colpito, perché era troppo impegnato a respingere le lance e le spade.  

Non avrebbero mai saputo di come la seconda freccia avesse colpito Fili nella parte destra del petto, quasi colpendo il polmone, e che lui aveva capito che non sarebbe durato molto più a lungo. Sapeva che la Morte stava venendo per lui, sebbene le sue ferite non fossero così gravi da ucciderlo. Ma sapeva anche che non c’era modo per lui di uscire da questa battaglia vivo. Kili continuava a combattere per farsi strada verso suo fratello, abbattendo e trucidando tutto ciò che trovava davanti a lui. Il dolore interiore che l’aveva assalito era abbastanza forte da ucciderlo, e quando la terza freccia trovò spazio per colpire lo stomaco del fratello, cadde in ginocchio. Le lacrime cominciarono a scendere copiose dai suoi occhi e gridò il nome di suo fratello così forte che forse l’intero mondo l’aveva sentito. L’agonia che gravava sulla sua voce minacciava di soffocarlo, ma quando Fili si voltò lentamente e i loro occhi si incontrarono, Kili si rialzò in piedi e trafisse l’orco che gli aveva quasi tagliato la testa.

Thorin ora li aveva notati e aveva cominciato a muoversi in direzione dei nipoti, chiamando i loro nomi. Ma come aveva voltato le spalle alle lance, una aveva trapassato la sua pancia. E il suo petto. E la sua gabbia toracica. Sei lance erano conficcate in lui quando cadde a terra, incapace di salvare il sangue del suo sangue. Fili aveva sentito le urla di Thorin e si era voltato, vedendo suo zio giacere al suolo, immobile. Doveva averlo creduto morto, perché quando la quarta freccia lo colpì alla schiena, si era girato ed aveva emesso un grido di guerra, qualcosa in nanico, e si era scagliato contro gli orchi che credeva avessero ucciso il suo povero zio.

Non avrebbero mai saputo di come Kili si fosse gettato nella battaglia al fianco del fratello o di come avessero combattuto fianco a fianco, lacrime agli occhi, poiché pensavano che loro zio fosse morto e che ogni speranza fosse persa. Ma come la quinta freccia trafisse Fili, Kili si era ricordato dell’arciere e si era allontanato dal fratello per un attimo. L’arciere colpì Kili alle spalle, ma lui non si fermò finchè non ebbe tagliato le braccia e la testa del Goblin. Quando tornò da suo fratello, fu come se ci fossero solo loro due sul campo di battaglia. Fili era caduto in ginocchio, la freccia a trapassare il cuore. Kili non se ne era reso conto, impegnato com’era ad uccidere colui che aveva ferito suo fratello. Gridò il nome di Fili e corse accanto a lui, prendendolo prima che cadesse, prima che il suo viso finisse nel fango.

“Fili! Fili! No! Fili! No, non puoi farmi questo!” le lacrime avevano riempito gli occhi di Kili quando si era inginocchiato accanto a suo fratello e l’aveva girato in modo da poter vedere il suo volto per un’ultima volta.

“Va tutto bene, Kili” Fili aveva sussurrato e poi aveva tossito del sangue dritto in faccia al fratello.

“Sono qui, Fili! Ti salverò!”

“Sì, Kili. So che lo farai. Ma adesso, fai ciò che mi hai negato per così tanto tempo. Fai ciò che abbiamo fatto alle spalle di nostro zio. Fallo per l’ultima volta.”

Kili sapeva esattamente cosa suo fratello voleva che facesse, ma guardando attraverso i suoi grandi occhi, gli tornarono alla mente così tanti ricordi di loro due insieme. Come la loro prima volta, quando avevano visitato Ered Luin ed erano sgattaiolati in una stanza vuota. E quella volta in cui avevano cavalcato per passare un po’ di tempo da soli e avevano trovato quel piccolo lago e insieme avevano fatto il bagno nudi sotto la luna piena. Ed ora che aveva premuto con delicatezza le labbra contro quelle del suo fratello morente, sentendo il sapore del suo sangue e della sua paura, inspirando il suo ultimo respiro, permetteva a Fili di avere un estremo momento di felicità prima di morire. Si erano amati molto più di quanto un fratello di solito ama l’altro, ma loro si erano sentiti come molto più che parenti. Erano amanti e lo erano stati da quando Kili aveva compiuto 16 anni. Il che era accaduto 61 anni fa, ma a loro sembrava soltanto ieri.

“Ricordati, Kili” sussurrò suo fratello, la voce che lentamente si affievoliva “della prima volta che mi hai baciato”.

Tossì e altro sangue lasciò la sua gola. Sì, Kili ricordava, ma non riusciva a capire come mai suo fratello avesse scelto queste, come sue ultime parole.

“Ti chiesi se mi avresti amato per tutta la tua vita” sussurrò Kili a sua volta; una lacrima gocciolò sul viso del suo fratello maggiore. Fili sorrise semplicemente e non vi era traccia di tristezza nei suoi occhi. La luce della sua anima brillò al di fuori di suo fratello e i suoi occhi blu scintillarono come aveva fatto la luna piena la prima volta che avevano fatto l’amore sulle rive del lago.

“Sì” replicò Fili, ma Kili poté a mala pena udire le sue parole “e ti amerò allo stesso modo anche nella prossima vita.”

La Compagnia di Thorin Scudodiquercia non avrebbe mai saputo che quelle erano state le ultime parole di Fili, figlio di Dis, della linea di Durin. Né avrebbero saputo di come Kili avesse urlato, gridando affinchè suo fratello non lo lasciasse. Ma lui se n’era andato da questo mondo e si stava dirigendo verso un posto migliore. E all’improvviso, la battaglia era ricominciata intorno a Kili e i nemici si ammassavano intorno a lui, ridendo quando videro come appoggiava con cautela il corpo del defunto fratello e amante al suolo. Kili, con le lacrime che gli rigavano il volto, impugnò la sua spada e abbatté ogni uomo, elfo e orco che osava avvicinarsi troppo all’unica cosa al mondo che avesse mai amato. E che ora era perduta.

Dopo aver tagliato la gola ad almeno venti orchi, si rese conto che non c’era modo in cui lui potesse vivere senza Fili e si voltò lentamente verso il fratello per guardarlo un’ultima volta. La spada che trapassò il suo petto non era una lama elfica, ma l’arrugginito ferro dei Goblin. Non che avesse importanza, perché prese il suo sangue con la stessa facilità con cui l’avrebbe preso ogni altra spada. Lui non provò nessun dolore, ma nessun sorriso si aprì sul suo viso. Non avrebbe mai potuto morire come suo fratello. Lui sarebbe morto spezzato e sconfitto, mentre Fili era morto felice e fiero. Le ginocchia di Kili colpirono il fango e tossì come aveva fatto suo fratello, il sangue che scorreva via dalla sua bocca, mescolandosi con le lacrime. Lui aveva sperato che non gli tagliassero la testa ma che lo lasciassero semplicemente giacere in pace accanto a Fili, perché era quello il suo posto. Al fianco di Fili.

Cadde di faccia, ma riuscì a girare il viso verso il corpo di Fili e guardare i suoi capelli biondi e intrecciati. Li aveva intrecciati Kili stesso giusto la notte precedente, non sapendo che sarebbero morti entrambi in battaglia e che non avrebbero passato un’altra notte insieme. Kili percepiva la vita abbandonarlo attraverso le sue ferite, ma continuò a guardare suo fratello e a pregare che ci fosse qualcosa come un’altra vita. Sì, ci vede essere, pensò tra sé e sé, tendendo la sua mano per afferrare quella coperta dai guanti di Fili il Coraggioso, che si era sacrificato per il suo re. Magari un giorno sarebbe stato nei libri di storia. Kili sapeva che lui non ci sarebbe stato, perché si era semplicemente arreso quando aveva perso suo fratello. Ma Kili aveva pregato che il nome di suo fratello fosse sempre associato all’onore e aveva sperato con poca fiducia che anche il suo corpo avrebbe potuto avere una vera e propria tomba, magari di fianco a Thorin stesso nel Sepolcro dei Re.

“Fili”, sussurrò lui, pronunciando il nome del fratello per l’ultima volta, “ti amerò per sempre”.

L’ultimo desiderio di Kili si avverò realmente, perché lui e Fili furono seppelliti su ciascun lato della tomba di Thorin Scudodiquercia. C’erano state alcune discussioni a riguardo, perché molti dissero che avrebbero dovuto giacere l’uno di fianco all’altro. Ma Balin aveva alzato la mano e asserito che il miglior luogo per loro era accanto a loro zio. Bofur aveva proposto di metterli nella stessa tomba, ma si erano sollevate troppe obiezioni e alla fine si era fatto come suggerito da Balin. Loro non potevano semplicemente seppellirli insieme, perché solo alle coppie sposate era concessa una tomba in comune.

Ori avrebbe voluto puntualizzare che loro erano vicini quanto una coppia sposata più di chiunque altro avesse mai compreso, ma frenò la lingua in modo da non disonorare la loro memoria, sebbene tutti sapessero quanto fosse vero.

Molto anni dopo, Bilbo scrisse per loro una canzone nel suo Libro Rosso, così come per Thorin (ma questa è un’altra storia, amico mio).

Bilbo l’avrebbe cantata a suo nipote Frodo nel caso si fosse sentito un po’ solo e depresso. Qualche volta desiderava essere morto insieme a Thorin, ma se l’avesse fatto, chi si sarebbe preso cura di Frodo? Era questo che si diceva ogni notte prima di andare a letto e la sua lingua avrebbe ricordato la canzone che il Re dei Nani aveva cantato il giorno in cui aveva fatto visita a lo Hobbit. Thorin aveva parlato dei suoi nipoti a Bilbo nei suoi ultimi momenti di vita, ma Bilbo aveva promesso di non raccontare quella storia agli altri Nani. E lo Hobbit l’aveva rinchiusa nel suo cuore, esattamente come aveva fatto con il ricordo del suo unico vero amore.







ANGOLO DELL'AUTRICE
Questa ff l'ho letta su un sito di fanfiction inglese ma l'ho amata così tanto e ho pianto così tanto che ho deciso di tradurla e condividerla con voi; spero vi sia piaciuta :33 nella versione originale era riportata la canzone che Bilbo aveva scritto per il fratelli ma io ho preferito non rovinarla con una traduzione italiana!
Link alla storia originale: http://www.wattpad.com/10655968-bagginshield-and-durincest-one-shots-they-do-not#!p=1

<3
 

   
 
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