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Autore: Littlefinger    01/02/2013    1 recensioni
[Miti di Cthulhu]
"Penso che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano."
“Il richiamo di Cthulhu” di H.P. Lovecraft
[Scritta per l'iniziativa "Sfiga Fandom Fest 2010: I miti di Cthulhu, Azathoth" su Fanworld.it]
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una copia delle parole vergate da Albert Theodore Rosenberg prima di uccidersi.

    La conoscenza è il male.
    Desidero compiacermi nella più beata ignoranza, dimenticando ciò che ho imparato. Dolce è il sapore della vita quando la mente è libera dalle costrizioni della ragione. L’uomo non è nato per decriptare certi misteri, non ne abbiamo diritto.    Siamo convinti di vivere in un’oasi paradisiaca perché i nostri limitati strumenti non ci permettono di relazionarci con l’incommensurabile orrore che ci circonda.
     Razionalizzare concetti, analizzare fatti ed estrapolare conclusioni sono doni maligni.
    Maledico la mia curiosità e i miei istinti indagatori: mai avrei dovuto leggere quei libri. Mettere in evidenza certi legami non mi ha procurato nulla, bensì mi ha tolto il sonno e la pace interiore. Non potrò più pensare alla Natura senza ricordare quale scherzo osceno ci attende. L’umanità è solo una tragica burletta, un minuscolo effetto secondario di progetti che non siamo in grado di comprendere.
    L’intelligenza è una maledizione.
    Perché concederci tale strumento se i suoi intrinseci limiti ci permettono di concepire solo la frontiera del reame caotico e primevo da cui siamo scaturiti?    
    Siamo polvere, solo polvere, nient’altro che polvere. Non c’è nessuna differenza fra me e quelli che mi hanno rinchiuso in questa stanza; i medici non capiscono che non c’è un senso in tutto ciò. Siamo polvere e come essa ci muoviamo secondo leggi che non conosciamo, leggi di cui nemmeno ipotizziamo l’esistenza.
    Sono forse matto solo perché ho superato i limiti imposti alla nostra futile specie?
    È un pazzo colui che ha visto il nucleo caotico delle realtà?
    Odio me stesso per il brutale sacrilegio che ho compiuto. Non avevo nessun diritto di discernere certi misteri a noi preclusi, ma ormai è successo e non posso tornare indietro.
    Non posso tirarmi indietro. È mia responsabilità avvertire l’umanità della sua vana esistenza. Non c’è nessuna possibilità, nessun ripensamento, nessuna speranza. Quando la nostra esistenza giungerà al termine nessuno se ne accorgerà, perché nessuno ci reputa importanti. Che importanza può avere uno stelo d’erba nell’economia di una foresta?
    Vi credete tutti più intelligenti di me, mi avete chiamato pazzo, bugiardo e ciarlatano, eppure le vostre flebili capacità non sono che un infinitesimo se paragonate alle mie. Quale diritto vi investe del potere di dichiararmi malato?
    Ho perso ogni speranza quando ho capito cosa significa quel risultato. Vorrei aver sbagliato tutto, ma non è così. Non ci sono errori. Noi uomini siamo l’unico errore. Forse la ragione mi ha abbandonato quando ho scoperto quale orrido e conturbante conglomerato di caos ci circonda e languidamente avvolge, ma questo non significa che ciò che dico sia falso!
    Siamo solo un sogno nella mente del sommo Azathoth, il Sultano Demone che dorme al centro degli universi. Quando gli Antichi Dei smetteranno di cantare e ballare al Suo cospetto, Egli si sveglierà e la nostra triste esistenza si concluderà.
    Non c’è nessun piano, nessuno disegno, nessuna certezza.
    Nessun futuro.
    Io non sopporto più la convivenza con questa terribile consapevolezza. La ragione è inutile, l’esperienza è inutile.
    Vivere è inutile.
    Lode ad Azathoth, Dio Cieco e Idiota, sommo creatore e distruttore della realtà!
    Inchinatevi a Lui e pregate che il Suo sonno continui per l’eternità.
   
 
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