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Autore: BrutalLove    01/02/2013    14 recensioni
As my memory rests
But never forgets what I lost
Wake me up when september ends.
-Green Day-
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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 Mi chiamo Billie, Billie Joe.

C'è stato un tempo in cui questo nome apparteneva ad un piccolo e insignificante ragazzino dai capelli scuri.

Uno di quelli che si ficcano sempre nei guai, uno di quelli i cui genitori si domandano constantemente dove e cosa abbiano sbagliato nel crescerlo.

C'è stato un tempo in cui quello che sono oggi era solo un sogno o forse non lo era neppure.

 

Viene per tutti un momento della vita durante il quale si è costretti a pensare a chi si voglia essere.

Quel momento venne per me molto presto, quando avevo da poco compiuto dieci anni.

Fu in quell'anno che la mia vita cambiò e mi portò in parte a diventare l'uomo che sono oggi.

 

 

12 settembre 1982

Quel giorno pioveva a catinelle.

Avevo dovuto indossare delle vecchie scarpe nere che erano appartenute a mio fratello maggiore; come al solito, essendo io il più piccolo della famiglia e visto che non avevamo tanti soldi, mi toccava sempre qualcosa di usato, mi andava già bene che le scarpe avessero ancora una suola tutto sommato integra.

Stavo in piedi di fianco a mia madre, tenendole la mano mentre il prete recitava le preghiere per mio padre, osservando con sguardo vuoto la tomba di legno scuro ricoperta di fiori.

C'era così tanta gente lì, quel giorno. Parenti, vecchi amici, conoscenti. Alcuni non li avevo neanche mai visti, erano persone che solo Lui conosceva e che non ci aveva mai presentato.

 

Pensavano tutti che, essendo ancora un bambino, non avrei capito la situazione fin dall'inizio.

Ma cosa c'era da capire se non che papà era volato in cielo e che non l'avrei mai più rivisto?

 

Stava male da tempo, l'avevo visto soffrire ma mai arrendersi.

Era forte, papà.

Ma forse non abbastanza.

La morte lo aveva rapito nel sonno.

La mamma aveva pianto e piangeva tutt'ora. I miei fratelli anche.

Solo io ero rimasto impassibile di fronte alla sua morte, cercando di elaborare il lutto e il mio dolore, ma senza riuscirci come avrei invece desiderato.

Amavo così tanto papà.

Mi avevano considerato un senza-cuore, senza pensare che magari io, dentro di me, stavo soffrendo più di loro.

E ora ero lì, in quel cimitero, immerso in tanto dolore e mi sentivo inadeguato.

“Signora Armstrong, vuole ricordarlo con due parole?” aveva domandato il prete a mia madre.

Lei aveva annuito con convinzione, mi aveva lasciato la mano e si era avvicinata alla tomba.

“Andy era una persona magnifica. Un marito, un padre, un confidente fedele. Dopo averlo visto tanto soffrire...”. La mamma parlava a stento fra le lacrime, la voce rotta dai singhiozzi.

Ed io, che ero rimasto vicino ai miei fratelli, venivo sommerso da quelle parole che trovavo tanto inutili.

La gente a volte parla troppo.

Nella mia mente pensavo ai miei compagni di classe; avevano tutti una mamma ed un papà, proprio come me fino a pochi giorni fa.

La vita sa prendersi gioco di te in mille modi diversi. Farti soffrire, sorprenderti. Sempre all'improvviso.

E fu allora che scappai, mentre mamma era ancora impegnata con il suo discorso e i miei fratelli erano troppo tristi e sconvolti per fare caso a me.

Il cimitero era a pochi isolati da casa, lo sapevo benissimo visto che ci passavo spesso davanti con la bicicletta.

Io, Billie Joe Armstrong, corsi via da tutto e da tutti.

 

Perchè te ne sei andato?

Perchè mi hai abbandonato?

Dove sei?

Puoi sentirmi?

 

Corsi a perdifiato tra gli isolati, fino alla nostra casetta.

Sapevo che la porta sul retro non era mai chiusa a chiave, così scavalcai la recinzione che divideva l'entrata dalla strada ed entrai.

Salii velocemente i gradini che portavano al piano superiore e mi dedicai alla rapida ricerca di una cosa in particolare.

L'unica che mi avrebbe consolato.

L'unica nella quale avrei trovato in qualche modo rifugio e protezione.

L'unica nella quale avrei ritrovato papà.

E la trovai.

Presi Blue, la mia chitarra azzurra, e la strinsi forte al petto, lasciando che lacrime salate mi rigassero il viso.

Me l'aveva regalata papà al compleanno. La mia prima chitarra. In quello strumento riponevo e ripongo tutt'ora ricordi felici. Ricordi di quando Lui era ancora con noi.

Rimasi accovacciato a terra, schiena al muro e chitarra stretta a me, per minuti interminabili, piangendo.

Rumori dal pianterreno.

Una serratura che si sblocca, la porta d'ingresso che si apre.

La voce allarmata di mia madre.

“Billie? Billie sei qui, vero?”.

Chiusi velocemente a chiave la porta della mia camera.

Non volevo che mi vedesse. Non volevo che mi consolasse. Non volevo nessuno. Volevo solo piangere in santa pace. Da solo.

Bussò alla porta.

“Billie sei lì? Mi hai fatto spaventare quando sei scappato! Apri, per favore, lo sai che non voglio che tu ti chiuda a chiave”.

Avrei potuto dirle tante cose, perfino risponderle in malo modo, conoscendomi.

Ma tutto ciò che dissi in quel momento fu “Svegliami quando finisce settembre”.




  -As my memory rests

   But never forgets what I lost                                                                    

   
Wake me up when september ends.-

 

 

C'è stato un tempo in cui nessuno al di fuori della mia famiglia e dei miei amici conosceva il mio numero di scarpe o il colore dei miei occhi.

C'è stato un tempo in cui nessuno conosceva la mia storia, semplicemente perchè non era ancora stata scritta.

 

Decisi quel giorno, nella mia stanza, che avrei reso papà orgoglioso di me.

La chitarra che tenevo stretta al petto non mi era stata di certo regalata per caso.

Sarei diventato qualcuno, lo avrei fatto per me, ma soprattutto per Lui.

 

 

 

-Qualunque cosa tu faccia, l'importante è che tu la faccia col cuore, e la gente capirà.-  Billie Joe Armstrong.

 

 

 

 

Nota autrice:

 

Eccomi, sono ancora io :)

Questa volta vi propongo una One Shoot che mi è venuta in mente la notte scorsa, visto che non riuscivo a dormire.

Adoro i Green Day (penso si capisca dal mio avatar) e credo che B.J, nonostante l'apparenza, sia una persona anche tenera, visto quello che purtroppo ha passato.

Ovviamente, dato che tendo costantemente al dramma, ho scelto di scrivere della parte più triste della sua vita (sigh sigh) e rielaborarne i particolari.

Che ne pensate?

Non esitate a recensire! (mi interessa sempre sapere il parere di chi legge) ….lo so che stai leggendo quindi premi “lascia una recensione” in alto dai dai daiiiiiiiiiiiiiiiii è gratis !!! :)

Ok la smetto e mi eclisso.

Grazie per aver letto :)

 

BrutalLove x

  
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