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Autore: Charlie_Pace89    23/08/2007    6 recensioni
L'ultima notte prima della grande battaglia. Harry sa che potrebbe morire di lì a poche ore, e deciderà di non sprecarla
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ultima notte

 

L'ultima notte

 

 

Il tempo passava troppo velocemente. Harry aveva la sensazione che gli scivolasse via tra le dita. Erano passati già tre anni dalla morte di Silente, e lui ormai era un vero soldato. Aveva combattuto tante battaglie, affrontato e sconfitto miriadi di mangiamorte, sempre con la sua squadra al fianco. Ma questa notte, tutto era diverso. Quando il sole sarebbe sorto, l’Ordine si sarebbe preparato per la più grande battaglia mai vista. Il momento che aveva atteso per tutti quegli anni era giunto. Era arrivato il giorno in cui lui, Harry Potter, il prescelto, avrebbe affrontato la sua ultima battaglia. Avrebbe ucciso Voldemort o sarebbe morto. Non aveva altre alternative.

Non riusciva a dormire. Non perché avesse paura, ma perché non poteva sopportare di sprecare quella che poteva essere la sua ultima notte di vita dormendo. Guardò la sveglia sul comodino della sua vecchia camera nel nuovo quartier generale. Le 2:30. Fra meno di sei ore avrebbe potuto essere morto. Non poteva buttare via quel tempo così prezioso. Così si alzò. Sapeva dove sarebbe dovuto andare.

 

Entrò piano in una piccola camera, vecchia quanto la sua, ma molto meglio arredata. Si vedeva un certo tocco femminile. Il mobilio consisteva in una scrivania piena di libri, posta difronte a due piccoli letti a baldacchino, divisi tra loro da un comodino. Vide che il letto più vicino alla porta era vuoto. Ma non perse tempo a chiedersi dove fosse finita la sua occupatrice. Sapeva benissimo che doveva trovarsi tra le braccia di un alto ragazzo dai capelli rossi. Harry invidiava i suoi due migliori amici. Loro avevano vissuto quei tre anni godendo di ogni momento che potevano passare insieme, sapendo che prima o poi il loro tempo sarebbe potuto finire. Si avvicinò al secondo letto ed ebbe una fitta allo stomaco. Vide dei lunghi capelli rossi sparsi sul cuscino, e un viso perfetto, serenamente addormentato, rivolto verso di lui. Si sentì un perfetto idiota. Aveva allontanato dalla sua vita la persona che più amava al mondo. Aveva sofferto nel vederla piangere, quando le aveva detto che non potevano stare insieme nemmeno ora che facevano parte dell’Ordine. E aveva resistito all’istinto di baciarla ogni volta che la vedeva. Capiva solo adesso che stupido era stato. Solo adesso capiva quanto tempo prezioso avesse sprecato. Solo adesso che di tempo, forse, non gliene rimaneva più.

Si avvicinò piano, e posò le sue labbra su quella guancia rosea. Ginny non ebbe neanche bisogno di aprire gli. Sorrise e mise una mano tra i capelli neri e scompigliati dell’uomo che le stava accanto.

“ Harry?” sussurrò il suo nome, come se avesse paura che pronunciarlo a voce troppo alta potesse far sparire per sempre quel sogno.

“Si piccola, sono io” anche lui sussurrava, inginocchiato accanto al letto, le labbra che sfioravano l’orecchio di lei, che finalmente aprì gli occhi, che subito cercarono quelli verdi di lui, e si persero.

“Sapevo che saresti venuto” Sorrideva, e i suoi occhi erano pieni di lacrime. Aveva aspettato quel momento così a lungo.

“Come facevi a saperlo?” Lui sussurrava ancora…guardandola negli occhi e sfiorandole i capelli.

“Perché sapevo che anche tu volevi passare così la nostra ultima notte”

Harry si avvicinò piano, e le baciò le labbra con dolcezza.

Lei gli mise di nuovo le mani tra i capelli, e trasformò quel primo approccio così casto in un bacio più appassionato. Era come se si stessero nutrendo l’uno dell’altra, come se si stessero assaggiando finalmente dopo troppo tempo lontani. Harry lentamente si sdraiò accanto a lei, la baciava, le accarezzava il collo, le spalle…mentre lei continuava a scompigliargli ancora di più i capelli. Poi la spogliò lentamente, mentre i loro respiri si facevano sempre più affannosi, sempre più desiderosi l’uno dell’altra.

In un attimo fu sopra di lei. La guardò negli occhi, e fu sicuro di non avere mai visto nulla di più bello nella sua vita. Lei sorrise, gli accarezzo i capelli, poi chiuse gli occhi e si aggrappò a quelle forti spalle.

Lui capì che era il momento, e lentamente scivolò dentro di lei, con dolcezza. Ginny gemette e si aggrappò a lui ancora più forte. Si guardarono negli occhi. Erano una cosa sola adesso. Non solo la fusione di due corpi, ma la fusione di due anime, che sarebbero rimaste unite per l’eternità, anche se la morte li avrebbe separati solo tra qualche ora.

Harry cadde esausto accanto a lei, che gli si accoccolò accanto, poggiando la testa sul suo petto. Rimasero così, in silenzio, senza dirsi neanche una parola. Non ce n’era bisogno. Non in quel momento. Tutto era coì perfetto. Nessuno che avesse potuto vedere una scena così carica di amore avrebbe potuto immaginare che tutto poteva essere spezzato di lì a poco.

 

"Harry, tra poco dovremmo andare a combattere" Il tono di Ginny era strano. Sembrava sul punto di piangere.

"Ginny, non voglio pensarci adesso...non voglio rovinare questo momento"

"Solo...noi potremmo non sopravvire...e non posso permettere che tu muoia senza che io ti abbia mai detto...ti amo"

Harry la strinse ancora più forte a se. E sentì calde lascrime che gli scivolavano sul petto

"Quando questa guerra sarà finita, allora potrai ripetermelo tante di quelle volte, che mi stancherò anche di sentirtelo dire" sorrise e le baciò la fronte.

Non le disse quanto la amava. Perchè aveva preso tra se e se una decisione. Glielo avrebbe detto quando sarebbero sopravvissuti. Quando tutto sarebbe finito. Perchè lui sarebbe sopravvissuto. Per lei.

 

Erano passati sei anni da quella notte. E Harry e Ginny erano sdraiati nella loro splendida camera, in una bellissima casetta molto vicina alla tana. Harry accarezzava i capelli rossi di sua moglie, che erano appogiati sul suo petto, come ogni volta, dopo che facevano l'amore. Lei si svegliò, alzò la testa, sorrise al suo uomo e lo baciò. All'improvviso, un bimbo dai capelli rossi e degli occhi verdissimi entro nella stanza.

"Mamma, posso andare a giocare a casa di zio Ron?"

Ginny sorrise al figlio "James, è ancora troppo presto! Zio Ron starà ancora dormendo!"

"Uffa...ma io volevo giocare con Daisy" Daisy aveva cinque anni, ed era la splendida bimba di Ron ed Hermione

"Più tardi potrai giocarci quanto vorrai, te lo prometto"

Il bimbo sembrò stranamente tranquillo, cosa che fece insospettire Harry...

"James..."

"Si papà?"

"Ho chiuso il mantello dell'invisibilità in un baule, quindi direi che puoi rinunciare al tuo piano!"

James uscì dalla camera parechio imbronciato. Ginny assunse una finta espressione infastidita. "è tutto suo padre!"

"Non fare finta che la cosa ti dipiaccia!"

Si scambiarono un bacio affettuoso.

"Ti amo, Harry"Lui le baciò la fronte, come aveva fatto sei anni prima. Sapeva che se era sopravvissuto, se aveva trovato la forza per uccidere Voldemort, era stato soprattutto grazie a lei e a quella notte.

"Anche io ti amo, Ginny"

 

 

Ecco qui...la mia prima fan-fic su Harry Potter!

Non sono molto sicura, anche perchè è la prima volta che scrivo qualcosa del genere...specialmente per quanto riguarda la descrizione della notte...spero che non sia una storia troppo banale...

  
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