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Autore: Setsuka    23/08/2007    11 recensioni
[ Scritta per Lake e dunque a lei dedicata]
Se avesse potuto salvare almeno una persona, dare la felicità almeno a un solo individuo sarebbe stato felice, sarebbe stata sua immensa gioia esser causa di felicità per una persona, l'avrebbe fatto sentire almeno per una volta importante per qualcuno, l'avrebbe fatto sentir utile...
... si sarebbe potuto sentire un salvatore.
Per una sola persona...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Yu Kanda | Coppie: Kanda/Allen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In the night
One night ...




***

Mia prima fanfiction su D.Gray-man!
E credo prima Kanda/Yu italiana (ce ne sono altre per caso?)
Adoro questo manga e non potevo non scriverci qualcosa.
Questa ff l'ho scritta e la dedico alla mia grandissima amica Lake alla quale l'avevo promessa da... febbraio? Alla fine ce l'ho fatta! Visto? Mi merito un premio! Te la dedico con tanto affetto e spero ti piaccia, la coppia alla fine mi piace abbastanza ( o meglio è l'unica che può piacermi nella serie).
Non ho nulla contro Lavi/Allen, ma non posso farci nulla se non mi piace, non riesco minimamente a concepirla.
W Kanda/Allen!!!
E se non siete d'accordo, non importa, ma siamo in un paese democratico quindi lasciatemi gridare il mio pensiero.
Scusatemi per il titolo ma non mi veniva nulla di meglio in mente ^^'
Kanda è un po' OOC ma vi prego di tener presente le circostanze
***



" Ti ricordi di me?

perduto per così a lungo
sarai dall'altra parte
o ti scorderai di me?
sto morendo, pregando, sanguinando e urlando
sono troppo perso per essere salvato?
sono troppo perso? "

( Evanescence- Torniquet )





Un Akuma... una katana che trafigge il suo petto... non è più un Akuma... è una bambina... piange e poi... scompare...

< BASTA! >

Gridò Allen alzandosi di scatto e lanciando il cuscino con violenza contro la parete.
Alzò lo sguardo guardando l'orologio a pendolo davanti al suo letto, era l'una e non riusciva a dormire in pace, ogni volta che chiudeva occhio faceva lo stesso incubo.
Maledetto Kanda, tutta colpa sua! Non lo sopportava, non l'aveva mai sopportato; lui era in grado di uccidere con inaudita facilità, ma lui no, non ci riusciva! Anche se ormai erano passati anni da quando era entrato a far parte dell'Ordine Oscuro, anche se ormai era un diciassettenne, anche se ormai sapeva cosa significava essere un esorcista, anche se era andato centinaia di volte in missione con Kanda e conosceva il suo modo di lavorare... lui... lui non lo sopportava!
Non sopportava  il modo in cui Kanda trattava le vite altrui.
Non sopportava il fatto che lui non avesse nessuna vita sulla coscienza, che non avesse nessun incubo che gli impedisse di dormire, anzi... lui sicuramente a quest'ora dormiva tranquillamente, come se niente fosse successo e per questo non lo sopportava.
Ci aveva provato con tutto se stesso ad accettare l'altro, in quegli anni aveva cercato di migliorare il loro rapporto, credeva di esserci riuscito e invece... ogni volta che andavano in missione poteva constatare che non era così. Il giapponese sarebbe sempre rimasto tale e quale a quando l'aveva conosciuto e ciò faceva male al giovane esorcista perché  sapeva che anche il moro non aveva vissuto una vita felice e Allen... beh lui avrebbe voluto che il Kanda freddo, scontroso, razzista e insensibile, nato per proteggersi dalla crudeltà  del mondo, scomparisse... il diciassettenne era convinto che quel Kanda fosse migliore di quanto appariva o forse era davvero Allen ad essere troppo ingenuo?
Sospirò.
Basta pensare a quel tipo, s'impose, basta!
Indossò una camicia bianca e un paio di pantaloni neri. Aveva bisogno di fare quattro passi per i corridoi della sede dell'ordine oscuro, magari avrebbe fatto capolino alla mensa, forse avrebbe trovato ancora gli avanzi di quella deliziosa crostata ai frutti di bosco che era stata servita per dessert a cena. Si, sarebbe stata un'ottima idea per distrarsi.

Ricordò che il mattino dopo sarebbe stato in missione con Linalee e Miranda e sorrise rallegrandosi del fatto che con le due ragazze sarebbe potuto stare piú tranquillo, loro due lo rilassavano a parte Miranda quando entrava nei suoi stati di depressione, ma per il resto erano di piacevole compagnia e soprattutto avevano umanità, caratteristica che mancava all'arrogante giapponese.
Loro avrebbero capito Allen, avrebbero compreso la situazione in cui si era trovato Allen e lo avrebbero aiutato il ragazzo dai capelli bianchi a salvare quella bambina se fossero state in missione con lui.
La bambina... la piccola Nina...
La Tristezza si impossessò nuovamente dell'animo dell'esorcista e i suoi pensieri tornarono a giorni prima, quando Komui aveva assegnato a lui e Kanda una nuova missione, in Olanda.
Lí, in un paese di campagna, una persona era entrata in possesso di un frammento di innocence e grazie al potere del frammento, nel paese da piú  di un anno non vi erano piú stagioni, la primavera regnava costantemente. Anche gli Akuma erano stati attratti dalla notizia e avevano attaccato gli abitanti del villaggio in diversi periodi e con prudenza per non far insospettire i membri dell'Ordine Oscuro, ma era stato vano, due mesi dopo dagli attacchi degli Akuma due esorcisti erano finalmente arrivati: Allen Walker e Yu Kanda.
Erano stati accolti in una locanda gestita da una famiglia che aveva una bambina di dieci anni: Nina. La missione di ricerca e allo stesso tempo di sterminio di demoni, era durata una settimana; l'innocence infatti era nascosta in un luogo impensabile, tanto che, Timcampi, non era riuscito a rintracciarla subito: nel corpo di una neonata. Una volta trovata l'innocence c'era stato un violento scontro con cinque potenti Akuma che erano rimasti nascosti trasformandosi in abitanti del villaggio; si erano nascosti per far trovare ai due giovani l'innocence e poi impadronirsene e gli Akuma che i giorni precedenti avevano attaccato i due esorcisti lo avevano fatto sotto ordine dei cinque piú potenti per testare la  forza dei due dell'Ordine Oscuro.
Yu aveva riportato leggere ferite al contrario di Allen che era stato ferito gravemente al braccio, la sua arma anti-Akuma.
A fine scontro Kanda l'aveva portato alla locanda e fatto medicare dalla padrona di quest'ultima, madre della piccola Nina. La bimba nei giorni precedenti era stata vicino ad Allen e si era affezionata al gentile ragazzo e quei tre giorni in cui Walker dovette rimanere a letto per curarsi, non lo lasciò solo.
Nella notte del terzo giorno, a  mezzanotte passata,  Allen dormiva profondamente, il giorno dopo sarebbero dovuti ritornare da Komui e consegnare quel frammento. Improvvisamente Allen sentì  un urlo dietro di se e si svegliò trovandosi davanti ad un orribile spettacolo: la piccola Nina era stata tagliata in due, c'era sangue dappertutto e farle questo era stato Kanda che giustificò il suo gesto con poche parole:

< Era stata infettata da un Akuma, voleva l'innocence ed io gliel'ho impedito. Ho fatto solo il mio dovere. Ora muoviti dobbiamo andarcene da qui >

A  nulla valsero le grida di protesta di Allen che era furioso con lui, a nulla valsero gli insulti ad indirizzo del giapponese; alla fine tanto Kanda la vinceva sempre e Allen si detestò perché non era riuscito a salvare la bambina, era sicuro che l'avrebbe potuto fare, ma non l'aveva potuto impedire.
E si odiò anche perché era fuggito come un ladro da quella locanda, come un delinquente della peggior specie, aveva seguito Kanda che detestava in quel momento, con tutto se stesso.

Scosse la testa, come per cacciare via quei ricordi troppo dolorosi per lui e che gli facevano capire quanto un essere umano era inutile, quanto avere un'arma anti-akuma fosse pressoché inutile... solo Dio aveva il potere di salvare. In fondo Kanda aveva ragione quando anni prima alla loro prima missione gli aveva detto che loro era solo dei distruttori e non dei salvatori e Allen ingenuamente gli aveva risposto che voleva diventare un distruttore che salva le persone.
Aveva peccato di presunzione... adesso se ne rendeva conto.
Cosa poteva fare un solo ragazzino?
Chi poteva salvare un ragazzino?
Lui, un maledetto, cosa poteva fare?
Aveva fatto bene Kanda ad accusarlo della sua condizione e a tenerlo lontano: era pericoloso per gli altri.
Probabilmente portava sventura, bé... cos'altro poteva portare un maledetto? Fortuna per caso?
Rise con sprezzo nei confronti di se stesso.
Lui che voleva salvare le persone, voleva aiutarle in realtà  portava loro solo sventura e la cruda realtà  glielo dimostrava; lui non poteva salvare nessuno.
Ma... Dio...
Se avesse potuto salvare almeno una persona, dare la felicità almeno a un solo individuo sarebbe stato felice, sarebbe stata sua immensa gioia esser causa di felicità per una  persona, l'avrebbe fatto sentire almeno per una volta importante per qualcuno, l'avrebbe fatto sentir utile...
... si sarebbe potuto sentire un salvatore.

Per una sola persona...

Pregò Dio per questo, lo scongiurò ad esaudire questa sua sola preghiera, questo suo solo egoistico desiderio.
Promise a Dio che non avrebbe piú peccato di egoismo se avesse realizzato quella sua richiesta, mai piú .
Si inginocchiò a terra, occhi chiusi, una lacrima scivolò dal suo viso.

Solo questo ti chiedo...

Un fulmine illuminò il tenebroso edificio.
Pioveva?
Non ci aveva fatto caso...
Ancora il corridoio era luminoso, si chiese il perché...
Notò che era già arrivato alla mensa, non se ne era accorto.
E alla mensa la luce era accesa.
Si alzò da terra e con passo abbastanza spedito si avvicinò, forse Jerry era ancora in cucina e poteva dargli qualcuna delle sue leccornie.
Appena fece ingresso nella sala mensa volé uscire: l'ultima persona al mondo che voleva incontrare era lí.

< Che hai mammoletta? Hai paura dei tuoni e non riesci a dormire? >

Cercò di ignorarlo dirigendosi verso le cucine; dopo qualche minuto trovò abbondanti avanzi del dolce tanto agoniato e li portò in sala mensa.
Si sedette il piú distante possibile dal giapponese; non gli andava giù il dover abbandonare la mensa e non poter gustare il dolce solo perché anche Kanda si trovava lí.
Però -ci pensò bene- che diamine ci faceva Kanda lí?
La dieta del moro era molto equilibrata e non faceva mai spuntini fuori orario.
La curiosità prese il sopravvento... diede una veloce sbirciata dove sedeva l'altro... no! L'aveva visto! Comunque da quel che aveva visto stava bevendo, sul tavolino vi erano diverse bottiglie -di non sapeva cosa- vuote.
Da quando Kanda beveva?

< Che c' è mammoletta? >

< no-...NON ROMPERE! >

< Siamo nervosetti eh? >

< STA ZITTO! >

< Impara a rispettare chi è piú grande di te... >

Disse con un'indifferenza che fece innervosire maggiormente l'esorcista piú giovane.

< IO NON RISPETTO GLI ASSASSINI COME TE! >

Gridò con rabbia guardandolo con odio negli occhi d'ossidiana.
Kanda abbassò lo sguardo incurvando le labbra in un sorriso amaro.
Allen arrossì, non era nella sua natura essere aggressivo e maleducato ma... Kanda si meritava di esser trattato così! Dopo quello che aveva fatto...
L'imbarazzante silenzio fu rotto da un sussurro da parte del giapponese.

< Per me... >

Si arrestò come se avesse paura di continuare. Maledisse se stesso, il saké -ecco il nome della misteriosa bevanda- aveva preso il controllo di Yu rendendolo totalmente sincero, un male. Si sentiva estremamente inerme così, una grave pecca...
Si sentiva denudato così ed era una sensazione orribile e la cosa peggiore era che non poteva fare assolutamente nulla per fermarsi.

< ...la tua vita è preziosa... >

Il cuore e il respiro di Allen si mozzarono.
Confusione al massimo grado.
Kanda era ubriaco, senza dubbio ma... sapeva riconoscere la natura delle parole Allen e quelle parole erano sincere, di una sincerità disarmante doveva ammettere.
Qualcosa come gioia ronzava attorno il cuore dell'esorcista diciassettenne.
Qualcosa come commozione pizzicava quegli occhi di ghiaccio.
Emozioni che conosceva bene e altre sconosciute circolavano velocissime dentro di se, lottavano per prevalere l'una sull'altra e lui era immobile paralizzato da quelle parole, paralizzato dalla schiettezza che le aveva accompagnate e domande su domande gli rimbombavano nella testa, stordendolo.
Che fare?
Che dire?
Che sentire?
Come reagire?
Come sentirsi?
Non aveva risposta per nessuna domanda.
Non aveva la forza nemmeno per tentare di rispondere.

E la voce di Yu infranse quell'incantesimo di confusione facendo riacquistare razionalità ad Allen.

< ... quella bambina era stata infettata da un Akuma ormai, voleva ucciderti ed io... l'ho uccisa >

< SI MA.... FORSE C'ERA UN'ALTRA SOLUZIONE FORSE... >

Non sapeva nemmeno lui che dire, forse il vero ubriaco alla fine era proprio lui.

< Te lo dissi anni fa: noi siamo distruttori, non salvatori >

In un flash tutto gli ritornò alla mente.
Strinse i pugni come se un gesto del genere impedisse alle sue lacrime di scendere ma fu inutile.
Con voce strozzata il giovane Walker gli rispose.

< Sono presuntuoso... lo so.. ma... te l'ho già detto io.... vorrei essere un distruttore che salva... le persone >

Si concesse qualche secondo per far scendere le lacrime e calmare i singhiozzi.

< Eppure io... non riesco a salvare nessuno... ci provo ma ogni volta non ci riesco! >

Kanda distolse lo sguardo da Allen per rispetto.
Era già tanto che stesse confidando il suo dolore a lui.

< Almeno una persona... una... se potesse esser felice perché io l'ho salvata io sarei.... >

Sarebbe stato cosa?
Era difficile trovare un termine.

< ... felice... >

Il suo pianto si calmò dopo alcuni esercizi di respirazione.

< Potrei per una volta esser un salvatore >

< A volte la morte può esser una salvezza >

Per la seconda volta Kanda lo stupì, ma non fece in tempo a stupirlo che continuò.

< Sai quella bambina se sarebbe rimasta in vita avrebbe visto i suoi genitori morti. Loro sono stati divorati da altri Akuma... non sono arrivato in tempo per salvarli... >

Gli occhi di Allen si dilatarono: questo lui non lo sapeva.

< Lei era infetta e sarebbe diventata un Akuma presto e avrebbe ucciso... dimmi se tornassi indietro impediresti che io la uccidessi? >

< ... >

Per l'esorcista dai capelli bianchi era difficile dare ragione al moro, molto difficile, anche se in fondo sapeva benissimo che Kanda non aveva torto.

< Tu, Allen, hai salvato molte piú persone di quante credi... e ... salvare qualcuno non sempre significa sottrarlo da una fine già segnata, dalla morte >

Il diciassettenne guardò curioso Kanda, negli occhi chiari si poteva scorgere un guizzo di gratitudine indirizzato al giapponese ma... sinceramente non capiva tanto il significato di quelle parole.

< Kanda... tu prima... cosa intendevi quando mi hai detto quelle parole... >

< Quali parole? >

< Ehm... quelle di che hanno placato la mia rabbia >

< Mammoletta ho talmente tanta confusione in testa... sono ubriaco >

< Non sembra >

< Beh a me l'alcool fa quest'effetto... mi rende docile e schietto >

< Dovresti esser sempre ubriaco allora >

< Grazie tante >

< Di nulla... >

< Ahhh... non divagare... dicevo? E chi se lo ricorda... >

Allen prese un bel respiro combattendo l'imbarazzo. 

< ... quando... hai detto... che... insomma.. per te... la mia vita era preziosa... >

< Ah... >

Yu guardò il suo bicchiere.

< Si è vero... >

Allen arrossì.

< Tu mammoletta... >

< NON CHIAMARMI MAMMOLETTA! >

Kanda lo ignorò.

< ... almeno me hai salvato >

IL cuore di Allen si arrestò per qualche secondo.

< Come... ? Cosa...? >

< Credevo che il mio cuore per difendersi dal dolore fosse diventato più duro e freddo del ghiaccio... credevo che ormai non sarei stato più capace di provare sentimenti... credevo di aver perso ogni grammo di umanità... ma grazie a te... non è così. Hai salvato la mia parte umana  >

Gli occhi di Allen si riempirono di lacrime.
Non ci credeva... allora Dio aveva ascoltato la sua preghiera?

Una persona...

Lui l'aveva salvata.

< Contento mammoletta? >

Gli arruffò in modo affettuoso i bianchi capelli.
Allen rimase in silenzio. Avrebbe voluto dirgli "grazie" ma non ci riusciva, era troppo impegnato a cessare il suo pianto.



E le lancette dell'orologio sovrastavano il silenzio.



I secondi volavano, i minuti scorrevano tranquilli, i quarti d'ora non sembravano lunghi.


< Basta Kanda >

Gli tolse il bicchiere.

< Che fai mammoletta?! >

< Basta bere... ti porto a letto... >

< Ma non voglio dormire! >

Allen passò il braccio del giapponese intorno al suo collo e lo fece alzare.
Yu non avendo molta forza, si lasciò trascinare.

Percorsero i corridoi dell'Ordine Oscuro in silenzio, senza dire una parola, ognuno ai suoi pensieri rivolti all'altro.

E quella notte che sembrava senza fine risultò ai due esorcisti piacevole.
Non volevano vedere il mattino.
Avevano paura  che il giorno successivo sarebbe tornato tutto come prima...  l'idea non piaceva a nessuno dei due.

Una volta davanti alla camera del moro, il giovane Walker la aprì e fece il suo ingresso.
Era una camera spoglia, anonima, ordinata... Allen provò un moto di tristezza nei confronti del compagno.
Si avvicinò al letto per stenderlo e mentre cercava di togliersi il suo braccio dal collo cadde.
Fu un attimo.
Si ritrovò steso sul letto con Kanda sopra!

Inutile divincolarsi, il giapponese era più pesante di lui.
Yu dal canto suo non aveva la forza di spostarsi, era troppo ubriaco per riuscirci, si accomodò però bene sul corpo dell'altro.

< K-Kanda! C-Che stai facendo! >

Allen non sapeva che dire, che fare, era troppo imbarazzato per qualsiasi cosa.

< Voglio dormire >

Strusciò meglio il suo volto contro il petto di Allen, che era diventato -per quell'occasione- il cuscino di Yu.

< Kanda alzati subito! GUARDA CHE URLO FINCHE'...>

< Quanto sei rumoroso... >

Con un gomito si alzò e si protrasse verso Allen.

Le labbra di Yu toccarono in modo del tutto casto quelle dell'altro esorcista.

< Sta zitto mammoletta e dormi >

Con un braccio Kanda strinse di più la vita del giovane Walker verso di se.
Chiuse gli occhi con un sorriso che faceva capolino sulle labbra: ad aspettarlo non c'erano incubi finché c'era la sua mammoletta salvatrice preferita.

Allen dal canto suo era rimasto immobile, muto, con gli occhi sgranati, il fiato corto e il cuore che batteva all'impazzata dopo che per qualche secondo aveva cessato di pulsare.
Difficile realizzare: Kanda l'aveva baciato.
Considerava la cosa oscena però... lui gli aveva detto che lo considerava il suo salvatore...
Lo sguardo di Allen si addolcì e passò l'indice sulle labbra che il giapponese poco prima aveva toccato.

Kanda si mosse nel sonno accostandosi a Walker, su un lato, il suo volto si affiancò a quello del più giovane, il suo fiato vibrava sul collo di Allen.

Una tentazione forse?

La gamba di Yu strusciò contro la sua, vicino alla zona erogena di Allen che si lasciò sfuggire un gemito.
Senza forse. Quella era una tentazione.

Allen si voltò incontrando il volto di Yu.
Nel sonno sembrava tutt'altro che lo scontroso, prepotente, arrogante, orgoglioso samurai  Kanda.
La mano maledetta accarezzò quel volto.
Quello era semplicemente Yu.

< Yu... >

Le gote si imporporarono al sussurro: che accidenti stava facendo?
L'aveva salvato e ora cercava di portarlo alla dannazione?

E le loro labbra tanto vicine non si toccarono, nonostante la tentazione di Allen era grande

La carezza  scivolò dalla guancia alle labbra dividendo le loro bocche.

Era peccato e lui non poteva.
Non l'avrebbe fatto.
Sarebbe rimasto lì, fino all'alba, a vegliare i suoi sogni. Poi sarebbe andato... con la speranza nel cuore che Kanda dimenticasse tutto.




...




***


Kanda camminava per i corridoi diretto in sala mensa.
Era nervosissimo e non vedeva l'ora di attaccar briga con qualcuno, ma provocare una rissa equivaleva a confusione e l;a sua povera testa non avrebbe sopportato!
Gli faceva troppo male!
Sembrava che si stesse svolgendo una guerra al suo interno!
Ma come gli era saltato in mente di ubriacarsi col saké?
La mammoletta!
Giusto!
Era lui la causa di ogni male, ogni suo male.

Chissà come c'era ritornato poi in camera, ma non importava... l'importante era esserci arrivato, sano e salvo.

Eccolo! Ecco sbucare dal corridoio Allen Walker con la sua divisa...

Cosa?
Perché gli sorrideva?
Perché gli si avvicinava tanto?

Sotto la sua maschera di freddezza Kanda stava attivando gli allarmi sicurezza.



Allen aveva riflettuto.
La notte spesso è lunga, spesso è breve... ma di una cosa era sicuro: era magica.


Non era un Dio,  lui.
Era un salvatore lui, Dio gliel'aveva concesso, ma solo per un anima.

< Buongiorno pecorella smarrita >

Disse a Yu con un sorriso malizioso e uno sguardo altrettanto.
Kanda lo guardò come se avesse bestemmiato.
Allen sia alzò sulle punte e toccò velocemente le labbra di Yu.

< Siamo pari ora >

Un sussurro solo per lui.
Lo salutò e gli rivolse un sorriso, Kanda non ne aveva visto di più solari e sinceri.

< Grazie ancora per ieri notte >

Allen si allontanò verso l'uscita.

< Ieri... sera...? >

Panico allo stato puro!

< ODDIO CHE DIAVOLO E' SUCCESSO IERI SERA!!! >

L'urlo rombò per tutto il palazzo dell'ordine.
Kanda non si dava pace, e quello era ciò che Allen voleva, era la sua piccola vendetta.

Ci pensò Kanda e l'unica conclusione  che trovò era che in qualche modo aveva rivelato i suoi sentimenti a Allen.

Per la prima volta, alla luce del giorno, Yu sorrise.
Tirò un sospiro.
Gli sembrava più facile ora essere semplicemente Yu.
Ora non era solo.
La solitudine portava ad essere freddi, cinici, insensibili... distruggeva, sapeva rendere disumani, questa era la solitudine assieme alla sofferenza.



Ma ora non era solo, non ora che aveva una mammoletta tutta sua.






___________________________________Post Scriptum____________________________________

Ciao! Allora vi è piaciuta? Soprattutto a te Lake è piaciuta?

Mi auguro di si, mi ci sono impegnata perché non voleva proprio venir fuori!
Mi scuso per gli errori, la mia Beta non riesco a rintracciarla, quindi mi arrangio un po' da sola.

Vi prego di lasciare un commento, uno qualsiasi, di qualsiasi lunghezza, ma di lasciarlo per favore.
E chissà che un giorno non scriva altro su questo bellissimo manga?
Non lo so, ho così tanto lavoro su Fullmetal Alchemist e avrei progetti su Naruto.
E poi non so se sono brava in questa sezione....

Il giudizio spetta a voi, mi raccomando!
Ringrazio comunque tutti coloro che hanno letto, ancor di più chi commenterà e ancora, ma ancora di più chi apprezzerà.
Baci!
  






 





 
 





 

 
   
 
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