Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: Lucreziaaaas    02/02/2013    17 recensioni
«E adesso mi vuoi spiegare chi è questo Conor?» disse interrogativa.
«Hai presente ieri sera? I messaggi? Il figlio del tipo di mia madre?»
«Cosa? Ti sei presa una cotta per il tuo futuro fratello?»
«Tecnicamente lui non sarà mai mio fratello. E poi no, non è una cotta. Semplicemente ho il suo nome scalfito nel mio cervellino» le dissi mentre eravamo quasi praticamente arrivate alla Scheeme High School.
«No Lucy, dai è impossibile. Mi hai anche detto che non era figo!»
«Io ho detto che ce n'erano di più belli. Ma ciò non toglie che lui sia bello comunque»
«Senti, che ne dici di ripensare a Malik? Così ti scorderai questo Conas»
«Conor»
«Dove?»
«No dico, si chiama Conor, non Conas»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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«Mamma hai divorziato da papà solamente da sei mesi, e ci siamo trasferite qui a Londra solo da quattro mesi, come puoi volerti già risposare?» le chiesi curiosa e allo stesso tempo incredula.

«Sai quando si dice, è stato un colpo di fulmine, è bastato uno sguardo per capire tutto quanto» mi disse lei davvero convinta delle sue parole.

«Senti, sei uscita con questo fantomatico uomo solo un paio di volte. è assurdo. Neanche nei film più stupidi, succedono cose di questo tipo» obiettai le sue affermazioni cercando di riportarla sulla retta via. Come poteva dire baggianate simili? Proprio lei che quando aveva scoperto che papà se la faceva con la segretaria, aveva passato le pene dell'inferno. Proprio lei, che era follemente innamorata di papà e aveva appena vissuto il trauma della separazione. Proprio lei che aveva passato due settimane chiusa in camera sua al buio senza mangiare o bere. Adesso voleva davvero ributtarsi a capofitto in una relazione? Ma che dico, addirittura in un matrimonio? A volte penso che i genitori siano più immaturi e sprovveduti dei figli.

«Vedi Lucy, i tuoi ragionamenti hanno senso. Ma io ho capito davvero che questo uomo è quello giusto. Lui potrà finalmente farmi tornare a vivere. Dopo tutto ho bisogno di essere felice, gli ultimi mesi sono stati un inferno, e adesso sono stufa di versare lacrime» mi disse con gli occhi lucidi.

«Mamma, hai tutte le ragioni del mondo, non ti biasimo. Ma io sto solo dicendo che forse dovresti fare le cose un po' più con calma. Dico solo che non dovresti accelerare i tempi. Volervi sposare dopo solo un paio di appuntamenti è davvero impensabile» le confessai.

«Lucy, stasera verrà qui a cena, così gli appuntamenti saranno tre. E poi tu avrai l'occasione di conoscere lui e suo figlio»

«Aspetta, cosa? Lui ha figli? Non me l'avevi detto» esclamai sorpresa dalle sue parole.

«Sono stata così presa ultimamente, che me ne sono totalmente scordata. Comunque si, Carl ha un figlio. Penso che abbia la tua età o un anno in più» disse soprappensiero.

Alzai gli occhi al cielo e girai i tacchi per tornarmene in camera mia. Assurdo. Questa storia era una vera e proprio assurdità. Pensavo che dopo la separazione con papà, avesse detto di non volere più alcun tipo di relazione fino a nuovo ordine, ma evidentemente non era vero. E così stasera avrei conosciuto questo famoso Carl che aveva avuto il potere di far perdere le rotelle che alloggiavano nel cervello di mia madre. E avrei conosciuto anche il figlio, sicuramente un brufoloso adolescente dall'acne impazzita, con capelli intrisi di gel e cera. Non so perché la mia mente si era fatta questa strana idea.

 



Il campanello strillò per tutto l'appartamento, Carl e il figlio erano arrivati. Dopo aver applicato correttamente l'eye-liner cercando di metterne la stessa dose in entrambi gli occhi, uscii dal bagno diretta in soggiorno. La scena che mi si parò di fronte non era proprio delle migliori. Mi faceva strano vedere mia madre avvinghiata ad un uomo che fosse tutto meno che mio padre. Le aveva appena stampato un sonoro bacio sulle labbra. Rimasi un attimo perplessa, ma in fondo, era una cosa del tutto normale. Dovevo solo farci l'abitudine. Carl a primo acchito mi era sembrato un tipo a posto, alto, robusto, capelli brizzolati tendenti al nero, occhi grandi e di un grigio intenso, smoking elegante gessato e mocassini in pelle all'apparenza costosi. Come si suol dire, un vero galantuomo. Dietro alla figura possente di Carl, riuscii a scorgere un ragazzino intimidito che scrutava l'intero ambiente con fare indagatore. Non era un brufoloso con l'acne, era un biondino dall'aria impacciata che a giudicare dai vestiti, non sembrava proprio figlio di suo padre. Jeans strappati, t-shirt di un rosso sbiadito e scarpe da ginnastica semidistrutte. 

«Lucy come puoi notare, lui è Carl» mi accennò mia madre con un sorriso che partiva dall'orecchio destro per arrivare al sinistro.

Sorrisi all'uomo stringendogli la mano con fermezza.

«Che bello conoscerti Lucy, tua madre mi ha parlato molto di te»

«Beh si suppongo che durante le innumerevoli volte in cui siete usciti, abbiate parlato solo di me» dissi ironicamente per sottolineare il fatto che fossero usciti solo un paio di volte. Di solito, non ero una stronza che lanciava frecciatine, e infatti non so esattamente il perché di quella mia affermazione.

«Lucy, ti sembra il caso? Vedi Carl, mia figlia pensa che stiamo correndo troppo» irruppe mia madre cercando di giustificare quel mio intervento poco appropriato.

«Si Linda, forse tua figlia ha ragione, ma cambierà idea. Ne sono certo» disse Carl in tono amichevole. Nel frattempo il figlioletto osservava la nostra conversazione con gli occhi sgranati e uno strano ghigno sul volto.

«Conor, forza vieni qui» ammiccò Carl.

«Lei è Linda, la mia quasi fidanzata e questa è sua figlia Lucy» cinguettò Carl. Mia madre andò verso Conor le gli stampò un bacio sulla guancia.

«Dio che piacere conoscerti» disse fiera. Poi Carl e mia madre puntarono gli occhi su me e Conor, mierda. Suppongo che adesso toccava a noi presentarci. Ma che senso aveva? Sapevo già il suo nome, e lui sapeva il mio. Quindi era fatta.

«Non siate timidi, dai Lucy, sei sempre così estroversa» mi incoraggiò mia madre. Feci un impercettibile respiro e mi avvicinai a Conor. 

«Lucy» gli dissi porgendogli la mano destra e mostrandogli un lieve ma sincero sorriso.

«Conor» disse ricambiando la stretta di mano.

Supponevo che sarebbe stata una cena molto lunga, e che mia madre e Carl sarebbero stati gli unici a proferire parola.



 

La tavola era imbandita meglio di quella di un ristorante all'ultima moda. Le stoviglie erano perfettamente coordinate agli accessori e ai tovaglioli. Inoltre mia madre si era preoccupata di mettere posate diverse in base alle portate che ci sarebbero state. Il menu per la serata prevedeva un entrée a base di affettato e verdurine sottaceto, la prima portata era un risotto al tartufo. Come secondo piatto c'era dell'arrosto di maiale con salsa rosa. E per finire una millefoglie con crema pasticcerà e crema chantilly. La mia preferita.

Ci sedemmo e iniziammo a sgranocchiare le prime cose che mia madre si era premunita di mettere in tavola.

«Allora Lucy, mi ha detto tua madre che vai alla Scheeme High School, che classe fai?» mi disse Carl, con un lieve sorriso in volto.

«Beh sono al terzo anno ed essendomi trasferita qui a Londra solo da qualche mese, ho dovuto adattarmi ai laboratori di quest'anno. Sicuramente l'anno prossimo ne sceglierò altri» tentai.

«E che laboratori ti piacerebbe scegliere?»

«Beh suppongo che le materie scientifiche facciano per me» affermai soddisfatta. A Mullingar, in Irlanda, ovvero dove abitavo prima, frequentavo una scuola basata solamente su materie scientifiche ed ero la classica studentessa modello, ma da quando per il bene di mia madre, ci eravamo trasferite a Londra, avevo dovuto adattarmi ai laboratori di letteratura della Scheeme High School. Una vera e proprio tortura.

«Anche Conor ama le materie scientifiche, lui frequenta l'istituto di fianco, la Linkol High School» disse Carl. 

«Si, ho presente» dissi in modo piuttosto pacato. Notavo Conor osservare schifato la roba che aveva nel piatto. Non aveva ancora proferito parola e a giudicare dalla sua espressione era palesemente a disagio. Carl iniziò a intrattenere una conversazione con mia madre, ogni tanto cercavano di coinvolgere anche me e Conor, ma senza molti risultati. 

I miei sguardi vagavano persi per la tavola, ogni tanto mi soffermavo sulle espressioni di Conor, non era un brutto ragazzo. Ma di certo non il mio tipo. Anche perché a breve sarebbe potuto diventare il mio pseudo fratellastro. Le sue iridi cristalline erano incollate al piatto mentre le sue mani erano impegnate a vivisezionare l'arrosto di maiale. Improvvisamente alzò lo sguardo che incontrò il mio. Mierda. Abbassai la testa cercando di fare finta di niente. Tutto ciò era ridicolo. Mi aveva sorpresa a "spiarlo" chissà che idea si era fatto di me. 

Mia madre e Carl se la ridevano amabilmente ormai, come se la mia presenza e quella di Conor, fossero pressoché inesistenti. Tirai fuori di nascosto il mio iPhone dalla tasca sinistra dei miei jeans scuri e decisi di inviare un messaggio a Mery, la mia migliore e unica amica a Londra. 

-Mia madre si è portata a casa il suo nuovo tipo e prima ha minacciato di volerselo sposare. Ma la cosa più inquietante è suo figlio. Da quando è arritavo ha aperto bocca solo per ingoiare un pugnetto di riso. Aiutami- la sua risposta non tardò ad arrivare.

-E figo?-

-Ma chi?-

-Scema, il figlio del tipo di tua madre.-

-Beh figo, non esageriamo. Normale. Anzi, ce ne sono di più belli. Tipo Zayn Malik- Zayn era il ragazzo più popolare della Scheeme High School e tecnicamente anche il più bel ragazzo mai visto sull'intero pianeta terrestre.

-Ehy, giù le mani. Malik è solo mio- sorrisi alle sue parole. In realtà consapevole del fatto che Malik non sarebbe mai stato ne di mia proprietà ne tantomeno di sua proprietà. Non appena riposi il cellulare nella tasca dei jeans, sentii la vibrazione. Era un altro messaggio di Mery.

-Io penso che per smorzare la tensione, dovresti portartelo in camera tua e farci fiki fiki, sempre se capisci cosa intendo- trattenni una risata dopo aver letto il suo messaggio. Adesso sì che la riconoscevo.

-Dopo aver giocato a The Sims per anni, conosco quel termine. Ma purtroppo per te non lo farò-

«Lucy, quante volte ti ho detto che è maleducazione usare il cellulare a tavola?» la voce acuta di mia madre non mi permise di continuare a messaggiare con la mia migliore amica.

«Scusami» pronunciai cercando di imitare un tono realmente pentito. Cosa che non mi riuscì troppo bene.

 

 

 

Verso le 23.30, Carl e Conor lasciarono la mia umile dimora. Non appena mia madre si chiuse la porta alle spalle dopo aver fatto tutti i dovuti saluti, mi fiondai sul divano esausta. Quella cena mi aveva sfinita. Quel Conor..Conor?

«Mamma, come fa Carl di cognome?»

«Maynard, perché?»

«Pura curiosità» dissi con voce assonnata dopo aver sbadigliato. Conor Maynard.

«Allora, come ti sembra Carl?» chiese lei.

«Sembra un tipo a posto, e se ti rende felice, allora sono sicura che sarà davvero perfetto per te.» le dissi con tutta la sincerità in mio possesso.

«Grazie tesoro, la tua opinione per me è davvero importante. E suo figlio? Simpatico vero?»

«Come puoi definire simpatico un ragazzo che a parte aver detto tre parole, ovvero 'Conor', 'Grazie' e 'Ciao', è rimasto tutto il tempo con lo sguardo sul piatto e la bocca cucita?» dissi sarcasticamente.

«E' un ragazzo timido, vedrai che con il tempo riuscirà ad aprirsi anche con noi» continuò mia madre, credendo davvero in ciò che stava affermando. Convinta lei, convinti tutti.

«Vedremo, comunque io me ne vado a dormire. Notte» le dissi abbracciandola e lasciandole un lieve bacetto sulla guancia.

Appena mi rintanai sotto il mio piumone viola, ebbi modo di pensare a quella cena, a quel Conor, ai suoi occhi e a quell'unico sguardo casuale ma intenso che c'era stato tra noi. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio. D'altronde, probabilmente sarebbe diventato il mio fratellastro.

 





S M I L E . Ce l'ho fatta, dopo ottomilaseicentoquarantatre prove, ho trovato una trama che più mi avvince. Ne ho provate di ogni, ma alla fine questa ha avuto la meglio.
Ci tengo a sottolineare che sono nuova di questo fandom. Qualche mese fa ho scritto una FanFiction e una One-Shot sui One Direction. Sono contenta però di scriverne anche su Conor, lui è il mio piccolo grande amore. <3
Spero possa piacervi, e spero di poter conoscere tanta più gente possibile in questo Fandom.
Facebook: Lucrezia Efp (accetto tutti)
Twitter: Lucreziaaaa_

   
 
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