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Autore: kannuki    03/02/2013    10 recensioni
Quando il sole compie il suo giro e colpisce la finestra, illuminando la salma carbonizzata di Kol, sento l'odore di morte alzarsi nell'aria. Sarò imperdonabile, Caroline. Diventerò il mostro che hanno sempre temuto.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Escluderla dai piani andava bene, finché non trovava chiamate strane ed sms ancora più strani sul cellulare. Caroline Si era svegliata con la sensazione che sarebbe stata una giornatina no e subito era arrivato il messaggio di Elena che le chiedeva di controllare la situazione a casa sua. Che situazione?

Ehi, dove state andando?

A cercare la cura.

E mi lasciate indietro?

Tu sorveglia Klaus e sta attenta a dove metti i piedi.

Caroline aveva guardato il vuoto e poi l'identità del chiamante. Cosa voleva dire, quella frase sibillina? Aveva fatto colazione, perplessa, si era vestita per andare a scuola – mancavano tutti, compresa Rebekah - e quando era tornata a casa, aveva deviato per la dimora dei fratelli Gilbert. Sorvegliare Klaus cosa voleva dire? Dove doveva andarlo a pescare? L'aveva evitato dall'omicidio di Carol Lockwood – il Sindaco non era certo affogata nel suo bicchiere di Martini! – e aveva passato più tempo possibile insieme a Tyler, sconvolto dalla perdita materna. Metà di esso l'aveva impiegato a trattenerlo dal fiondarsi a casa di Klaus per farsi ammazzare.

Caroline raccolse la chiave di riserva da sotto lo zerbino nuovo fiammante di Elena, infilò le chiavi nella toppa e si fermò nell'ingresso. La puzza di bruciato e carne in decomposizione le aggredì le narici e la ragazza si ritrasse istintivamente. La casa era rimasta chiusa dalla sera prima e l'odore era insopportabile. Caroline spalancò un paio di finestre, taccheggiando fino al salotto e guardando allo stesso tempo in cucina. Frenò nel momento in cui lo vide ed esalò un gemito spaventato. L'avevano lasciato lì?! Che avevano avuto di tanto urgente da fare, per non trovare neppure il tempo di seppellirlo?! Lo riconosceva dai capelli, era il fratello minore di Klaus, Kol. Quando l'avrebbe saputo...

Coprirlo con questa.”

La giacca le arrivò in testa e Caroline si tirò indietro con un urlo, battendo le anche contro il mobile del lavello. Klaus era in piedi di fronte a lei, molto lontano da lei. Strano. Klaus ti coglieva sempre alle spalle, era il suo modo di dire 'buongiorno, sto per ucciderti'.

Il vampiro evitò il suo sguardo, girò su se stesso e un attimo dopo, le stille sulle ciglia dorate scomparirono. “Ti hanno mandato a controllarmi?”

Controllarlo?! Caroline fissò la giacca a terra, la raccolse e la posò sul tavolo della cucina. “Lo chiedo raramente perché preferisco arrivarci da sola” mormorò cauta. “In questo caso, gradirei una spiegazione.”

Klaus si stupì ma non lo diede molto a vedere. Caroline era spesso tenuta all'oscuro dei piani dei fratelli Salvatore & Co. Picchiò le nocche lungo la parete invisibile e portò le mani dietro alla schiena. “La strega ha fatto una magia.”

Perché?”

Per impedirmi di ucciderli tutti” mormorò alzando le sopracciglia e indicando la salma a terra con un cenno del mento.

Caroline esalò un gemito incredulo, scrollò i capelli e sfilò il cellulare dalla tasca. Li chiamò tutti, uno alla volta. Nessun segnale... ah, ecco. “Perché c'è un vampiro morto carbonizzato nella vostra cucina e perché non vengo mai messa al corrente delle cazzate che fate?!”

Il sorriso gli piegò un angolo della bocca. Quello squittio esasperato doveva metterlo sotto copyright.

Caroline attese un istante, poi chiuse la bocca e prese un bel respiro.

Klaus sogghignò.

Non sto prendendo le sue difese, non ti azzardare...” Caroline inspirò di nuovo e fissò il vuoto. “Quando la magia finirà, non venite a chiedere il mio aiuto” sussurrò abbassando la voce tanto che Klaus si avvicinò al confine invisibile per udire meglio. “Come ti sentiresti se fossi intrappolata e il cadavere di Jeremy si stesse decomponendo sotto i tuoi occhi?!” esclamò e il vampiro fece un passo indietro, gettando uno sguardo alla salma carbonizzata. Sospirò e le diede le spalle, cupo e silenzioso. Caroline lo seguì con la coda dell'occhio, chiuse la telefonata e si avvicinò al salotto, ben attenta a non oltrepassare la barriera. “Vuoi che lo seppellisca?”

Ci penserò io quando la magia della strega svanirà insieme alla sua vita...”

Vuoi che resti sul pavimento per altri tre giorni?” domandò e Klaus batté le palpebre umide di lacrime. “Tre giorni e sarò libero di bruciare questa casa dalle fondamenta” sussurrò minaccioso. “Tre giorni e i cadaveri dei fratelli Gilbert ingrasseranno i vermi della terra. Non sarai così ben disposta nei miei confronti, quando avrò finito con loro.”

Non sono ben disposta, sono oggettiva.”

Qualcuno mi ha detto” continuò, alzando la voce “se proprio vuoi fare il cattivo, fallo con uno scopo, o non sarai degno di essere perdonato!

Caroline sorrise, ironica. “Damon.”

Il mio scopo è farli soffrire esattamente come sto soffrendo io. Con un piccolo extra, si intende. Gli darò tutte le ragioni per odiarmi. Sarò imperdonabile, Caroline. Sarò il mostro che hanno sempre temuto. Carpirò i loro segreti e le paure più profonde e le userò contro di loro... e la morte sarà una liberazione, si scopriranno felici di morire” sibilò, urtando la parte invisibile con la punta delle scarpe. Klaus ruggì frustrato e la colpì con il pugno più volte, sibilando una parolaccia. “Sii cortese, cara. Devo assicurarmi che almeno mia sorella sia viva e non agonizzante in qualche angolo di questa fottuta cittadina. La prima tasca in alto a sinistra della giacca.”

Caroline lo fissò per un lungo istante, poi fece come le era stato detto. Frugò nella tasca che le aveva indicato, tirò fuori un cellulare e lo girò fra le mani. “Non è l'ultimo modello.”

Stessa tecnologia” mormorò allungando la mano.

Mi sono sempre chiesta cosa contiene la tua rubrica.”

Numeri di telefono. Caroline, per favore...”

Ehi, ce l'ho anche io, quest'applicazione!”

Ti proibisco di frugare nella mia vita privata!” esclamò urtando la parete col naso. Klaus fece un passo indietro, frustrato e a disagio. “Caroline, non farmi arrabbiare...”

Sei già arrabbiato” gli fece notare aprendo la galleria. Caroline ammutolì di fronte alla sua foto. Rideva, durante un festa scolastica. Doveva averla scattata al volo perché era un po' mossa. Non ne trovò altre e si pentì di averlo fatto. Lo stomaco si chiuse di colpo. Era un po' inquietante che lo stesso tipo che minacciava di morte gli amici, tenesse una sua foto sul cellulare.

Le dita digitarono il proprio numero e lo salvarono nella rubrica, ancora prima che la domanda 'ma cosa stai facendo?' si formasse nella testa. “Chiamami se ti viene voglia di mangiare in compagnia... o se ti senti solo” sussurrò lanciandogli il cellulare che il vampiro afferrò al volo.

Un minuscolo movimento del capo e nulla più. Caroline lo sbirciò ancora una volta. Era imbarazzato, molto più di lei. Sparì nella stanza di Elena e tornò con un lenzuolo che rimboccò bene attorno alla salma carbonizzata. Quando lo sollevò, Klaus gemette, fermandola dal compiere un altro movimento.

Dove lo porti?”

Nella cripta dei Lockwood. Le bare sono ancora lì.”

Klaus annuì e la seguì finché poté. “Grazie...”

Caroline esalò un 'prego' e svanì a velocità vampiresca. Klaus sedette sul divano, intrappolato come lui nel confine invisibile. Cancellò la foto dal cellulare ed esitò a lungo sul numero.

Poi, cancellò anche quello.


  
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