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Autore: itshikarii    03/02/2013    8 recensioni
“Ma tu..” dicemmo assieme. “Sei uguale a me!” continuammo assieme. Oddio sembrava tanto una scena da film.
La mia sosia si infilò gli occhiali da sole e si sedette di fronte a me.
“Perché ti infili gli occhiali?”
“Perché non voglio che mi riconoscano..” guardò a destra ed a sinistra prima di rivolgermi una sorriso dolcissimo. “Tu sai chi sono?”
“La mia sosia?” tentai ma sapevo che non era quella la risposta giusta.
“Sono Taylor Swift, la cantautrice americana.”
“E che ci fai qui, in questa piovosa città di Londra?” chiesi curiosa di ascoltare la sua risposta.
“E’ una lunga e stressante storia.”
“Se la tua vita è stressante allora la mia come deve essere?” chiesi con sarcasmo.
“Proviamo a vedere, no?”
“Che vuoi dire?” mi spinsi più vicino a lei e la guardai con uno sguardo impaurito. Lei sorrideva.
“Scambiamoci vita per un mese.”
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(1)
Scambio

Erano le sette quando la mia odiata sveglia suonò. Ogni santo giorno si muoveva tutta e cadeva per terra.
Almeno aspetta che ti spegni, no?    
Aprii gli occhi ed osservai il soffitto. Subito dopo mi alzai e mi avviai verso il mio armadio.
Aprii l’armadio e scelsi una camicia bianca abbinata a dei pantaloni sul marrone.
Mi guardai allo specchio della mia stanza e sciolsi i capelli che mi ero legata sopra la testa. Subito la frangetta mi cadde sopra gli occhi.
Maledetto il giorno in cui, presa dalla rabbia, avevo preso le forbici e me l’ero tagliata. Certo adesso era dritta, sistemata appositamente dal parrucchiere alcune settimane fa. Quando l’avevo fatta io aveva una forma tutta sua.
Guardai quel grovigli di capelli e ci volle un po’ per fargli prendere una piega normale.
Quando uscii dal bagno scesi in cucina dove trovai la mia coinquilina Helen fare colazione.
“Hola!”
Helen era la mia coinquilina barra migliore amica, dalle origini spagnole. Era divertente sentirla parlare in spagnolo oppure quando parlava in inglese e poi spagnolo tutto assieme. Lo chiamava spanglish.
Carino vero? E la cosa più divertente è che ho fatto delle ricerche ed esiste davvero!
“Ciaos mias amigas.” Risposi scivolando sulla sedia accanto alla sua.
Questo era lo spagnolo che mi ha “insegnato” mio padre.
“Lo sai che quello non è spagnolo?” mi chiese ridendo e passandomi un cornetto. Lo presi e lo inzuppai nel latte.
“Certo che lo so, ma sai com’è divertente prenderti in giro.” Scherzai e come risposta ricevetti una gomitata così forte che mi fece cadere il cornetto a terra. “Adesso me ne prendi un altro!” ringhiai, ridendo. Me ne prese un altro e me lo posò nel tovagliolo.
“Che devi fare oggi?” mi chiese Helen mentre beveva il suo caffè.
“Lavoro fino all’una e poi possiamo andare a spasso sole solette, sempre che Mark ti lasci un po’.” Scherzai, riferendomi al fidanzato storico (due anni!) della mia amica.
“Jade sei troppo paranoica. Mark non è possessivo, è romantico. Cosa che i tuoi precedenti ragazzi non erano affatto.”
Non doveva parlarne. Lo sapeva quanto detestavo ricordare quei stronzi dei miei ex.
Si rese conto di aver esagerato visto che si affrettò ad aggiungere: “Scusa, non avrei dovuto..”
Bevvi il mio caffe e mi alzai. “Tranquilla. Adesso vado.” Le lasciai un bacio sulla guancia, presi la borsa e mi avviai a lavoro.
Non avendo abbastanza soldi non mi potevo permettere una macchina e mi diressi in pasticceria a piedi.

“Allora io vado. Ciao Dave.” Sorrisi e salutai il mio collega, dirigendomi fuori dalla pasticceria.
Ispirai l’aria fredda e sentii il mio telefono vibrare nella tasca.
Lessi il messaggio di Helen.

Ehi putty, ci vediamo direttamente alla caffetteria del centro commerciale c:

Sorrisi e mi avviai verso il centro commerciale che era vicino al mio posto di lavoro.
Arrivai alla caffetteria ma della mia amica rossa non c’era traccia. Sorrisi e mi sedetti ad un tavolo ed incominciai a leggere il menù.
“Scusa se ti disturbo, hai uno specchietto?” una voce mi distrae dalla lettura.
“Certo, dovrei averlo…” mi morirono le parole in gola quando vidi chi avevo davanti: una ragazza uguale a me mi stava guardando sconvolta anche lei.
“Ma tu..” dicemmo assieme. “Sei uguale a me!” continuammo assieme. Oddio sembrava tanto una scena da film.
La mia sosia si infilò gli occhiali da sole e si sedette di fronte a me.
“Perché ti infili gli occhiali?”
“Perché non voglio che mi riconoscano..” guardò a destra ed a sinistra prima di rivolgermi una sorriso dolcissimo. “Tu sai chi sono?”
“La mia sosia?” tentai ma sapevo che non era quella la risposta giusta.
“Sono Taylor Swift, la cantautrice americana.”
“E che ci fai qui, in questa piovosa città di Londra?” chiesi curiosa di ascoltare la sua risposta.
“E’ una lunga e stressante storia.”
“Se la tua vita è stressante allora la mia come deve essere?” chiesi con sarcasmo.
“Proviamo a vedere, no?”
“Che vuoi dire?” mi spinsi più vicino a lei e la guardai con uno sguardo impaurito. Lei sorrideva.
“Scambiamoci vita per un mese.”



I’M PRETEND THAT I’M ALRIGHTTT, I’M AAAAARLIGHTTT!
Salve c:
Sono fissata con questa “canzone” della swift c:
Allora: sono nuova in questo reparto (?) di fan fiction ma sono una swiftie da due anni c:
Bene, questa storia mi è venuta da un sogno dove ero uguale a Taylor e ci scambiavamo vita :D
Ma vi immaginate?
Comunque che ne pensate della storia?
Lo so, il primo capitolo fa cagare c:
Se mi volete aggiungere su facebook, c’è il link nella mia pagina c:
Un bacio c:
#FEARLESS
#STAYSTRONG C:

Mary Hikari c;

   
 
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