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Autore: Giuggiole    03/02/2013    1 recensioni
Nes è sata abbdonata dai suoi genitori davanti ad una chiesa di Manhattan, ed una giovane coppia con una figlia della stessa sua età, Cher, decide di adottarla. Le due ragazze diventano subito miliori amiche, meglio dire sorelle. Ma qualcuno controlla la mente di Nes spingendola ad avere istinti omicidi, soprattutto verso Cher...
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il corpo di un ragazzo era riverso davanti a me, i capelli castani gli incorniciavano il viso imperlato di sudore e del sangue fresco era appiccicato sul suo corpo. Non riuscivo a capire chi fosse il ragazzo, cosa fosse successo, chi avesse potuto fare una cosa simile, così atroce e contorta. La mia mente era confusa. Mi guardai intorno. Ero in una piccola casa, da sola con quel corpo, e a giudicare dal panorama che offrivano le finestre, eravano nel bel mezzo del nulla. Poi riuscii a riconoscere i lineamenti dolci e che un tempo avevo amato di Chris. La rabbia mi pervase, e avrei ucciso chiunque avesse ridotto il mio Chris così. L'avrei scorticato vivo fino a farmi pregare di smettere, e poi l'avrei ridotto esattamente come aveva ridotto lui. All'improvviso mi fu tutto più chiaro. Trasalii. Le scene di pochi minuti prima mi tornarono in mente e mi fecero scedere le lacrime. Ero stata io. Ero io il mostro che fino a poco prima avevo desiderato far fuori con tutta me stessa. Le ginocchia cedettero e caddi a terra singhiozzante. Appoggiai la testa sul petto di Chris, ma non sentii niente. Niente respiro, niente battito. Urlai di svegliarsi, di tornare a baciarmi come aveva fatto due notti prima, ma i singhiozzi mi bloccavano le parole. Dalla porta sentii il rumore di passi; dovevo scappare, non potevo farmi prendere, ma ormai mi ero rassegnata. Se mi avessero ucciso non avrei opposto resistenza, era il giusto prezzo per aver fatto del male a Chris. Mi odiavo con tutta me stessa. Due uomini mi alzarono a fatica tirandomi per le spalle, e uno di loro mi prese fra le sue braccia. Ne riconobbi all'istante l'odore. John. Mi bació la fronte, attento a non farsi vedere dagli altri. 'Nes, non ti riconosco' mi sussurrò quasi impercettibilmente all'orecchio 'non riesco a capire cosa ti sia successo.' la sua voce era calma e composta, come richiesto dal suo ruolo, ma nascondeva una nota di tristezza e... paura. Aveva paura di me, paura di quello che ero diventata. 'Mi dispiace' mugugnai bagnandogli tutta la camicia blu scura. Gli stava particolarmente bene, in altre circostanze gliel'avrei fatto notare con una battuta, e un piccolo sorriso triste mi affiorò sul viso. 'Ora cosa mi farete? Merito il peggio.' 'No, Nes, sappiamo che non è colpa tua. Faremo di tutto per proteggerti.' Poi persi i sensi tra le sue braccia. Sei mesi prima. I lunghi capelli biondi di Cher erano perfettamente raccolti in uno chignon, il viso pallido era scurito con un tocco leggero di fondotinta, e stava incorniciando i suoi occhi verde giada con una linea di matita. 'Dove andiamo stasera di bello?' chiesi per non continuare il discorso con John. Si girò verso me e lui seduti sul suo letto, e sospirò. 'Nes, lo sai, vado alla festa di Emy. Non cambiare discorso' il suo accento francese rendeva la sua voce sensuale e raffinata. Si rigirò verso lo specchio. Sbuffando, mi rivolsi a John. 'Dicevamo?' chiesi. 'La tua ossessione.' sembrava che parlasse della pioggia che non smetteva di incombere da ormai una settimana, e non di morti. 'Non la chiamerei ossessione. È solo che a volte ho la voglia di uccidere le persone che mi infastidiscono per farle stare zitte' pensandoci ne parlavo anch'io come se non fosse nulla di grave 'La cosa strana è che non sono io a controllare questa voglia, sono pensieri che si insinuano nella mia mente senza che io possa farci niente.' 'Non hai mai ucciso nessuno? Voglio dire, questi pensieri non si sono mai trasformati in realtà?' Lo guardai senza capire fino in fondo cosa sapesse esattamente, e raggelai all'idea di raccontatglielo. 'Lo sai...' 'Si, ma voglio sentirlo da te. Cosa è successo quella notte?' I suoi occhi blu mi guardavano apprensivi, non sembrava mi volesse giudicare. Voleva soltanto aiutarmi. Aiutarla. 'Quando sto con lei' mi voltai verso Cher 'la voglia mi divora. Per non farle del male ho... ho ucciso due ragazzi che erano con noi' una morsa dolorosa e straziante mi strinse lo stomaco, ricordandomi che razza di essere malvagio e contorto fossi. 'Perchè vuoi... uccidere Cher?' chiese scegliendo con cura le parole. 'Senti' tagliai corto, infastidita e spaventata da quella realtá 'ti ho già detto che non controllo io questi pensieri. Non farei mai del male a Cher.' Mi alzai e feci per uscire, quando mi sentii chiamare. 'Nes?' 'Si?' mi voltai. 'Vuoi uccidere anche me?' era divertito, mi stava prendendo in giro, ma nella sua voce c'era un tono di curiosità. Feci una piccola smorfia divertita, riuscendo a stento a trattanere una fragorosa risata. 'No, John. Mi sei simpatico.'
  
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