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Autore: deliriums    03/02/2013    2 recensioni
“E dimmi, Harry, come va la tua storia con Taylor?” la voce del giornalista mi parve un'eco.
Continuò a riecheggiare nelle mie orecchie fino a dissolversi del tutto.
All'istante mi sentii esageratamente sudato e appiccicoso così cercai di non muovermi per non darlo a vedere.
Inoltre, la luce del riflettore era come se si fosse avvicinata fino ad arrivare a pochi centimetri di distanza dal mio volto e tutto mi parve un interrogatorio, con gli sguardi di tutti puntati su di me, quello del giornalista sorrideva, quasi soddisfatto, ed aspettava: o che sputassi fuori il rospo o che dissi una delle mie solite balle -dette male- per poi distogliere lo sguardo e magari accennare una risatina nervosa e roca.
Già, tutti gli sguardi erano puntati su di me, tutti, tranne uno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E dimmi, Harry, come va la tua storia con Taylor?” la voce del giornalista mi parve un'eco.
Continuò a riecheggiare nelle mie orecchie fino a dissolversi del tutto.
All'istante mi sentii esageratamente sudato e appiccicoso così cercai di non muovermi per non darlo a vedere.
Inoltre, la luce del riflettore era come se si fosse avvicinata fino ad arrivare a pochi centimetri di distanza dal mio volto e tutto mi parve un interrogatorio, con gli sguardi di tutti puntati su di me, quello del giornalista sorrideva, quasi soddisfatto, ed aspettava: o che sputassi fuori il rospo o che dissi una delle mie solite balle -dette male- per poi distogliere lo sguardo e magari accennare una risatina nervosa e roca.
Già, tutti gli sguardi erano puntati su di me, tutti, tranne uno.
Degli occhi verde-acqua -che conoscevo fin troppo bene- vagavano dal pavimento, alle scarpe, dalle scarpe al bracciolo del divanetto e a volte arrivava fino alle mie ginocchia.
Solo quando accennai un sorriso e cominciai con un “Noi..” roco e lento lo vidi posarsi su di me, tristemente, gli estremi delle labbra tendevano verso il basso, il collo era chino come la schiena un poco curva.
Probabilmente nessuno in quella sala si era accorto dell'improvviso cambiamento di umore di Louis, era sempre stato un bravo attore, solo che io lo conoscevo fin troppo bene e questo non faceva altro che peggiorare le cose.
“Bene.. stiamo bene insieme.” solo quello riuscii a pronunciare con un solito sorriso sghembo che rendeva di un poco più realistica la balla.
Vidi Louis raddrizzarsi e poggiarsi stancamente allo schienale chiudendo per pochi secondi gli occhi.
Liam scosse impercettibilmente la testa contrariato da quella bugia, Zayn non ci fece quasi caso guardando i cameraman attorno, Niall fece finta di niente per non dare nell'occhio continuando a fissare il giornalista come aspettando la prossima domanda.
“Si dice che cercavi una relazione stabile, speriamo tu l'abbia trovata.” e forzò una risata, accennai un sorriso e gli altri mi imitarono, lanciai una veloce occhiata a Louis, alla fine del divano -così ci avevano detto di disporci i management-, e lo vidi restare ancora ad occhi chiusi, come se stesse meditando, o come se stesse contando fino a cento per bloccare una rabbia interiore.
Ma, probabilmente, stava canticchiando mentalmente, faceva sempre così quando voleva dimenticare qualcosa o distrarsi per trattenere le lacrime.
“Chi altro qui è fidanzato?” chiese poi il giornalista sorridendo e guardandoci uno alla volta, Zayn alzò la mano per primo, Liam si accoccolò al divano con la testa che non faceva intravedere bene il collo e lo sguardo basso, Niall rimase indifferente a quella domanda, poi, infine, Louis riaprì di scatto gli occhi e alzò la mano.
Una fitta al cuore.

Quando tornai nell'appartamento mi buttai di peso sul letto con ancora le converse ai piedi.
Mi rotolai su me stesso un paio di volte e quando ripensai all'intervista feci una smorfia cercando di trattenere il vomito.
Cercai di allungarmi ed afferrai il cuscino, mi levai la maglietta -essendo luglio e perchè la camera si era trasformata in un forno crematorio- e feci per schiacciare un pisolino ma il campanello fu più veloce.
Rimasi alcuni secondi ad occhi chiusi pregando che Louis capisse che stessi dormendo e che prendesse le sue sacrosante chiavi che non usava mai.
Ma il campanello suonò di nuovo e grugnii alzandomi ed andando verso la porta trascinando i piedi.
“Che ti compri a fare un mazzo di chiavi se poi lo lasci marcire sul fondo della tua tasca?”borbottai aprendo la porta ed, infatti, mi ritrovai Lou che sghignazzava.
Finito di ridere mi squadrò da capo a piedi soffermandosi un po' di più sul kio petto nudo per poi tornare al mio volto, “Caldo?” chiese sorridendo malizioso, scossi la testa divertito e lo feci entrare per poi richiudere la porta.
Andare a vivere insieme credo sia stata la cosa più giusta che avessimo mai fatto.
Forse anche l'unica cosa giusta.
Dopotutto, se si elencano tutte le cose sbagliate che abbiamo fatto escono minimo cento punti, partendo dall'innamorarci l'uno dell'altro.
Vagando nei miei pensieri ero rimasto appoggiato con una spalla alla porta della camera mentre Louis si era tolto le scarpe, si era slacciato la cinta, per poi lanciarla sulla sedia stracolma di vestiti, e si era levato anche lui la maglia ed infine, aveva chiuso la tenda, evitando la visuale ai paparazzi accostati di sotto, e si era sdraiato sul letto rimanendo a fissarmi con i suoi occhioni verde-acqua.
Sorrisi e mi andai a sdraiare vicino a lui accoccolandomi al suo petto.
“Scusa..” sussurrai, troppo orgoglioso per guardarlo negli occhi, sentii una sua mano massaggiarmi i ricci, “Non fa nulla.” mi alzò il mento con la mano e mi guardò negli occhi accennando un sorriso per poi baciarmi.
Restammo così alcuni secondi poi mi mossi cercando di aggrapparmi a lui per arrivare alla sua altezza, posai le mani sulla sua nuca e approfondii il bacio.
Dopo poco ci staccammo, mi lasciò un ultimo dolce bacio a stampo e si avvicinò al mio collo posando anche lì le sue labbra mentre mi legava le braccia intorno alla vita e mi stringeva a sé.
“Lo sai che non amo Taylor, vero?” sussurrai accarezzandogli lentamente i capelli mentre lui rimaneva con il volto nell'incavo del mio collo, rimase immobile ed in silenzio che presi come un 'si', “Lo sai che se fosse per me smetterei con tutta questa messinscena, vero?” ancora silenzio, “Lo sai che so che stai con Eleonor per lo stesso motivo, vero?” silenzio, ancora silenzio.
Continuai ad accarezzargli i capelli, il suo respiro batteva sul mio collo e per un momento credetti si fosse addormentato, “Lo sai che ti amo, vero?” disse lui e sorrisi lasciandogli un bacio sulla cute, “Certo che lo so.” sussurrai accarezzando con l'altra mano la sua spina dorsale.
“Anche io ti amo, Louis.” affondai un altro bacio nei suoi capelli.
Cadde un silenzio profondo, si sentivano gli uccelli che cinguettavano fuori dalla finestra, di macchine non si sentivano, visto che era ora di pranzo, il vento che spifferava da uno spazietto della finestra lasciato aperto e i nostri respiri.
“Tu quando credi che finirà tutto questo?” chiesi e facendo quella domanda mi sentii ancora più piccolo di quanto non ero in confronto a lui.
“In che senso, amore?” sorrisi da quel soprannome, Louis tendeva ad essere davvero sdolcinato a volte.
“Quando pensi che potremo dirlo a tutti? Quand'è che tutto questo non sarà più un segreto?” lo guardai negli occhi aspettando una risposta, “Non lo so, Harry..” rispose accarezzandomi con il pollice la mia gola per poi farla scivolare sul petto, “Non lo so..”.
“Mmh.” mugugnai mettendomi a pancia in su e fissando il soffitto, “Ti sei offeso?” mi girai e sorrisi, “No.” gli accarezzai la guancia e posai le labbra sulle sue.
“Credi che riusciresti a dichiarare.. questo un giorno?” chiesi ancora, sorrise, “Cosa sono tutte queste domande?” ridacchiai, “Comunque non lo so, lo vorrei tanto, Harry, ma non lo so.”.
Sospirai per poi accoccolarmi fra le braccia di Louis, “Sta tranquillo, piccolo.” mi sussurrò lui baciandomi una spalla, “Comunque vadano le cose ricordati che ti amo.”.

“Fra poco partirete per il tour.” continuò l'intervistatore, Zayn fece un cenno con il capo, “Cominciate da Londra, giusto?” “Giusto.” rispose Niall, “Non so perchè, ma sono curioso, negli alberghi, di solito, dormite tutti in stanze separate alcuni con altri ed altri con altri?” “A volte in stanze separate.” rispose Zayn, “Ma capita che io dorma con Niall anche se la maggior parte delle volte sta con Liam in camera mentre Louis e Harry alloggiano sempre insieme.” continuò, io e Lou ci scambiammo un'occhiata, “Giusto, voi vivete insieme.” una mezza domanda, annuii senza pensarci e vidi il nostro management battersi una mano sulla fronte.
L'intervistatore sorrise, “Molte vostre fans, ho letto, credono che voi.. abbiate una relazione.” disse poi in tono quasi ironico, accennai un sorriso e Louis quasi rise, “Già, ci chiamano Larry Stylinson.” disse il liscio sorridendo, era così bravo a recitare che quasi ci restai male dal tono di voce strafottente ed ironico che stava usando.
“Si, è vero, tu Louis ti sei molto arrabbiato su twitter quando la cosa è degenerata.” continuò l'intervistatore.
In verità a scrivere quei tweet era stato il management che poi si era raccomandato con Louis si continuare con la messinscena, era finito con l'insultare alcune fans.
Dopo quel giorno ha pianto per tre notti, lo sentivo singhiozzare dall'altra parte del letto e quando cercavo di consolarlo mi imponeva di dormire.
“Già, la cosa all'inizio era divertente ma cosa tira cosa e hanno cominciato a prenderla troppo sul serio, pensavo fosse uno scherzo, un gioco. Mi ha dato fastidio per Eleanor perchè quella sciocchezza la fa stare male.” quella sciocchezza.
Non mi piaceva quando andava fino in fondo con la messinscena, rendeva tutto fin troppo reale e doloroso.
L'intervistatore annuì e fece una domanda a Zayn, io rimasi a testa bassa, a fissare le mie ginocchia, imbronciato.
Sentii la mano di Louis accarezzarmi la coscia per poi farla scivolare lungo il braccio ed infine si fermò sulla mano, nascosta dalla mia gamba e quindi -speravamo- invisibile alla telecamera.
Lanciai una veloce occhiata a Louis ma lui continuava con la sua recita fissando l'intervistatore senza alcun cenno di distrazione.
Tornai anche io alle domande ma la mia mente era altrove, concentrata sulle carezze di Louis che a volte dalla mano si infilavano poco sotto il sedere e tornavano alle dita.
Poi sentii gli altri ridere per una battuta che io non avevo sentito e mi affettai ad accennare un sorriso.
Puntualmente ci pensò Louis a distrarmi quando cercai disperatamente di seguire le domande che sembravano non avere un senso compiuto.
Accennò un pollice in su con la mano e lo strusciò lentamente sulla mia gamba per tre volte prima di aprirla e posarla sulla coscia.
'Ho voglia di te' e 'Ti amo' significava quel gesto, cercavamo di usarlo il meno possibile ma ormai pareva essersene accorti tutti.
Cercai di rimanere impassibile, cercai di imitare la faccia di Louis che pareva così tremendamente attenta a quello che diceva l'intervistatore, tanto che pensai non se ne fosse neanche accorto di quello che aveva fatto.
Pensai a qualcosa di serio ma non riuscii a trattenere un sorriso.
Avvicinai le labbra all'orecchio di Louis e gli bisbigliai “Anche io.”.

Richiusi lentamente la porta accennando uno scatto che, pur essendo quasi innocuo, parve gridare in quel silenzio di tomba dove tutti erano giù a pranzare dopo un lungo viaggio in aereo.
“No, Niall, non vengo a mangiare, torna giù.” sentii dire Louis dal letto, invisibile dietro il muro.
Sorrisi e sgattaiolai vicino il letto dove Louis era sdraiato dandomi le spalle.
Mi ci sdraiai sopra, “Cosa c'è, ancora?” chiese Lou irritato, “Ti prego, lasciami dormire.”.
Mi avvicinai con il petto alla sua schiena e gli morsi delicatamente il collo scoperto per poi passarci per una frazione di secondo la lingua.
“Harry, che ci fai qui?” chiese girandosi verso di me, mi imbronciai vedendo che non sorrideva, “Pensavo ti avrebbe fatto piacere stare con me.” dissi corrugando la fronte, aprì la bocca per dire qualcosa ma lo precedetti, “Dopotutto in aereo ci hanno fatto stare lontani tre file di sedili e quando siamo arrivati ci hanno annunciato che stavolta saremmo stati in stanze diversi, non mi meraviglio se a te ti hanno messo con Niall e a me con Liam visto che avranno pensato che io sarei comunque venuto nella tua stanza e Liam mi avrebbe fermato.” sorrisi, “Beh, invece eccomi qui.” Louis accennò un sorriso divertito, “Perchè trovi sempre il modo per metterti nei guai?” feci spallucce, “Ho detto che sarei andato in bagno poi sono sgattaiolato di sopra.. penso che a quest'ora se ne siano accorti e avranno mandato Liam a cercarmi.” “Allora non ci vorrà molto che venga qui, sai?” sorrisi di nuovo baciandogli la tempia, “Allora non è meglio che ci godiamo questi pochi istanti?” sussurrai lasciandogli poi un bacio sulla mascella, chiuse gli occhi e si strinse a me senza rispondere.
Io e Louis ci dicevamo sempre tutto.
Anche quelle che potevano sembrare stupidaggini come 'ho mangiato l'insalata a pranzo' 'sono andato in bagno tre volte oggi' 'ho preso due chili'.
Ci veniva spontaneo, non c'erano segreti fra noi.
E quando ce ne era uno che non avevo il coraggio di dirgli mi sentivo come se avessi la nausea e dovessi andare a vomitare.
Esattamente come mi sentivo in questo momento.
Quanto avrei voluto dirgli cosa mi passava per la testa, quanto avrei voluto rivelargli cosa stavo per fare, ma avrei solo rovinato la sorpresa e lui mi avrebbe sicuramente rimproverato con quel suo tono da mamma severa: 'Sei impazzito, Harold? Ti vuoi proprio mettere nei guai!”.
Solo che questa situazione io non la reggevo più.
E se Louis riusciva a gestirla ancora un po', buon per lui.
Io stavo aspettando solo il tour e finalmente era arrivato, finalmente potevo urlare al mondo che io amavo Louis Tomlinson.
“People say we shouldn't be together..” mormorai sul suo orecchio e lo vidi trattenere un sorriso, “Were too young to know about forever.” “But I say they don't know what they talkin' about.” Louis si mise più comodo con il volto incastrato nel mio collo e sussurrò “Continua tu.”.
A bassa voce proseguii la canzone -la nostra canzone- trasformando il femminile -obbligatoci dai management- con il maschile.
“They don't know about the things we do, they don't know about the I love..” il quel momento sentimmo aprirsi la porta della camera e feci un grugnito mentre Louis già si preparava per alzarsi.
“Harry, so che sei qui.” Liam entrò nella camera e ci guardò tutte e due con uno sguardo indecifrabile, “Harry, devi tornare giù.” disse teneramente indicando con il pollice dietro di lui, sbuffai, “Perchè? Non posso restare qui?” dissi irritato, Liam si guardò la punta delle scarpe decisamente a disagio nell'obbligarmi cose che non vorrebbe obbligarmi, “Su, Harry, non ricominciare..” “Non è giusto, Liam, lo sai anche tu. Allora smettiamola di fingere tutti, no? Basta con questa finta, ci sta rovinando.” “Se fosse per me, Harry, potresti buttarti anche fuori dalla finestra se te ne viene la voglia, ma purtroppo non è così.” rispose a tono Liam, io mi alzai infuriato dal letto e andai verso la porta dandogli una spallata.

Le luci del palcoscenico si spensero e corremmo a cambiarci.
“La prossima canzone è They don't know about us, dopo Rock me, poi I Would, chiaro?” annuimmo mentre ci infilavamo velocemente camicia e pantaloni.
Mentre mi abbottonavo la camicia mi assalì un'ansia tremenda quando compresi quello che aveva detto il management 'La prossima canzone è They don't know about us..'.
Cominciai a tremare dalla punta delle dita fino in basso e quasi mi cedettero le gambe.
Ce l'avrei fatta a dirlo? O appena aperta bocca sarei svenuto? O avrei vomitato e tutto sarebbe finito a rotoli. O semplicemente, appena finita la canzone, ci avrei rinunciato -codardo come sono- e non avrei concluso nulla.
“Harry, dobbiamo andare.” mi risvegliò Zayn, lo guardai negli occhi e lui capì la mia ansia, “Qualcosa che non va? Ti senti bene? Devi vomitare?” scossi la testa, “No, sto bene, andiamo.”.
Salimmo sul palco e una folla urlante di fans ci accolse.
Prima non ci avevo fatto caso a quante erano, ormai mi sembrava una cosa normale ed abituale, solo in quel momento le scorsi tutte lentamente e mi parvero il quadruplo di quante erano le volte precedenti.
L'ansia mi fece sentire come se stessi bruciando vivo, mi sbottonai un altro bottone e mi tirai su le maniche della camicia respirando profondamente per poi lanciare un'occhiata più giù dove Louis salutava una fan in lontananza.
Partì la musica e Liam cominciò a cantare.
Un susseguirsi di versi, musica, voci, urla.. poi la canzone finì.
Probabilmente solo a me sembrò durare meno del previsto.
“Come state, ragazze?” urlò Niall al microfono.
O adesso o mai più, Harry, fallo ora.
“Scusa, Niall, dovrei dire una cosa.” interruppi il biondo che mi guardò con espressione interrogativa.
La maggior parte delle fans non si accorse della tensione che si era andata a formare sul palco perchè urlò quando mi avvicinai il microfono alla bocca e sorrisi.
“Che stai facendo?” sentii il sussurro di Louis alle mie spalle, come un sibilo, un sibilo profondamente preoccupato.
Scorsi i management che parlavano fra di loro con la mascella tesa e pronti per intervenire.
Dovevo fare in fretta o di lì a poco i microfoni si sarebbero spenti, come le luci e tutte le mie speranze.
Aprii la bocca da cui non uscì alcun suono.
Parla, Harry, dillo.
Quante volte hai pianto come un bambino la notte perchè non potevi stringere la mano di Louis in pubblico? Quante volte ti sei sentito un coglione per non averlo confessato ai tempi di x factor, quando tutto era più facile? Quante volte ti sei sentito solo quando delle coppie felici ti passavano davanti? Quante volte hai avuto la tentazione di urlare al mondo che lo amavi e che lo avresti amato incondizionatamente per sempre? Quante volte eri sull'orlo di farlo ma ti sei tirato indietro rimproverandoti subito dopo? Troppe volte.
“Io..” sussurrai e il microfono squittì, “Harry, non giocare, dobbiamo cantare la prossima canzone.” si avvicinò Zayn e mi mise una mano sulla spalla.
Vidi il management fare un segno all'altro per poi entrare nel backstage.
Scossi la testa facendo lasciare la presa a Zayn, “Devo dire una cosa importante, scusate ragazze se tolgo un po' di tempo al concerto.” le fans rimasero in silenzio guardandomi perplesse.
Mi guardai la punta dei piedi, “E' una cosa che mi tiro dietro da fin troppo tempo e mi sta distruggendo.” ci furono vari bisbigli, “A dire il vero è da quando ero ad x factor che cerco di dirlo ma..” non finii la frase pulendomi il sudore sulla fronte con il polso.
Sentii Louis bisbigliare dietro di me un 'Oh, no' e gli altri tre capirono al volo.
“Okay, emh.. non sono bravo con le parole ma cercherò di fare del mio meglio.” forzai un sorriso poi feci alcuni passi di lato e incastrai il mio sguardo in quello di Louis visibilmente preoccupato che mi mimò un 'non sai cosa stai facendo' con le labbra, non gli diedi ascolto e lo incoraggiai con lo sguardo, “Ti prego, Louis..” lui si morse il labbro poi, passandosi una mano fra i capelli, fece alcuni passi avanti raggiungendomi.
“Allora.. uhm..” feci un respiro profondo facendo ridacchiare Louis, sorrisi di rimando cercando di alleviare il disagio, “State molto attenti.” dissi sorridendo, rivolgendomi alle fans, notavo alcune in prima fila che sorridevano come se avessero capito e questo mi fece sentire più tranquillo.
“Louis, non ti sto chiedendo di sposarmi, non preoccuparti.” Louis rise con la sua risata cristallina e fra le fans si alzò un riso di gruppo, anche i ragazzi sorridevano ma troppo preoccupati per sciogliersi.
“Lou, tu lo sai da fin troppo tempo, te l'ho ripetuto tante volte e credo che un'altra volta non ti dispiaccia risentirlo.” continuai sorridente, ormai perso nei suoi occhi.
Presi una boccata d'aria, “Louis Tomlinson, ti a..” in un primo momento credetti che fossi morto perchè le luci si spensero, il buio cadde su di noi e quando pronunciai 'mo' lo sentii solo io.
Capii che non ero morto nel momento in cui sentii delle braccia strattonarmi, braccia di qualcuno molto incazzato con me perchè mi spinsero giù dal palco verso il backstage mentre ancora, dietro di me, sentivo le fans parlare fra di loro o urlare arrabbiate pretendendo che finissi di parlare.
Quando fui nello spogliatoio i miei occhi si riabituarono alla luce e vidi il mio management infilarsi le mani nei capelli quasi completamente rasati.
Si girò infuriato verso di me e mi spinse con una mano sulla spalla così forte che quasi caddi all'indietro, “Sei impazzito? Ma che cazzo hai combinato? Non puoi decidere di testa tua!” mormorò delle bestemmie a bassa voce.
Rimasi immobile a fissarlo, inerte, ancora incapace di mettere il tutto insieme e di reagire a quelle parole.
Ero stanco, fragile, innamorato, deluso, voglioso di tornare sul palco ed urlare, depresso, ma non pentito di quello che avevo -o almeno stavo- fatto.
Sentii dei passi dietro di me e una mano afferrò la mia facendo mi girare, “Mi dispiace.” sussurrai a Louis quando incontrai i suoi occhi, “Ti dispiace?” chiese sorpreso poi sorrise, “Ti amo anche io, Harry.” a quelle parole sentii il nodo allo stomaco allentarsi di un bel po' poi, quando Louis poggiò le labbra sulle mie, si sciolse del tutto.
Non ricordo bene cosa successe dopo.
Ricordo che una guardia del corpo ci scorto fuori e sentivo il management scusarsi con le fans per l'imprevisto e che avrebbero rimborsato tutte quante.
Ricordo le urla di disapprovazione delle fans e ricordo una sguardo di una fan che si era accorta di noi che passavamo di nascosto e mi trafisse l'anima, pieno di tristezza, conforto e preoccupazione.
Poi ricordo che siamo entrati in limousine e il silenzio tombale che ci circondava.
Ricordo Liam che si accorse del mio sguardo vuoto e mi poggiò una mano sulla gamba dicendomi che andava tutto bene e che loro erano con me.
Ricordo la mano di Louis accarezzarmi i ricci e l'ultima cosa che ricordo sono le gambe di Louis su cui posai la testa e le mie palpebre che si chiudevano.

“Harry..” “Mmh..” “Harry, dobbiamo andare alle prove.” feci una smorfia cercando di muovermi nel letto ma mi accorsi che le mie gambe nude erano completamente impigliate al piumino.
Sentii Louis ridacchiare e abbracciarmi da dietro per poi passarmi una mano lungo il petto -anch'esso nudo- e fermarsi poco sotto l'ombelico, “Harry, alzati.” “Cinque minuti..” mugnai poggiando la mano sopra la sua e cercandola di spingerla più in basso ma non si spostò di un millimetro, “Cinque minuti una minchia, Harry, alzati, dai.” lo sentii staccarsi da me e sbuffai scocciato per poi liberarmi da quel fastidioso piumino ed aprire gli occhi.
Vidi Louis di spalle infilarsi i boxer e dei calzini per poi girarsi verso di me e sorridermi, “Su, dopo le prove ti prometto un gelato.” sorrisi e mi alzai, “Se me ne prometti due giuro che alle prove mi impegno.” rise e mi baciò la fronte, “Promesso.”.
Quando fummo tutte e due pronti chiudemmo la porta del nostro nuovo appartamento e uscimmo dal condominio, mano nella mano.
Per la prima volta non mi sentii solo quando ci passò davanti una coppia sorridente.

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Stylinson.
Okay, in questo momento mezzo mondo sta guardando titanic.
Io, che amo quel film, posto una ff ancora più triste.
Si, perchè oggi è un giorno triste per tutti.
Perchè?
Perchè domani è lunedì, porca puzzola.
Non voglio scrivere un poema come i miei soliti spazi autrice quindi vado al sodo:
...
Che di sodo non ce n'è.
Tralalala.
Ditemi che ne pensate, ve ne sarei grata visto che io non so mai cosa pensare delle mie os, ho sempre bisogno di un giudizio c:
Buonanotte a tutte, vado a prendere i fazzoletti per il film ♥

  
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