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Autore: bik90    04/02/2013    3 recensioni
Natsuki è una nuova studentessa dell'Accademia degli Spiriti avendo ricevuto un dono molto particolare come tutti gli altri studenti che vi studiano. Eppure in lei e nel suo Spirito c'è qualcosa di diverso, qualcosa che gli altri non hanno e non avvertono nemmeno. Perché solo lei si sveglia nel cuore della notte urlando e tremando dopo aver sognato cose orribili? Sono forse reali? A chi potrà rivolgersi per chiarire i suoi dubbi? La Presidentessa del Consiglio Studentesco, come anche la Preside dell'Accademia sembrano sapere qualcosa.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima di iniziare questo capitolo vorrei fare una piccola premessa. Da questo momento in poi (spero XD) l’utente CastaDiva si è offerta di aiutarmi per quanto riguarda la parte di poteri e combattimenti dei personaggi. I complimenti e qualunque tipo di apprezzamento, quindi, sono diretti anche a lei.
 
 
 
Quella mattina non c’era stato bisogno di buttare giù dal letto Natsuki. Quando Mai aprì gli occhi, la trovò già vestita e pronta a scendere a fare colazione. Le sorrise pensando che era davvero la sua giornata. Le era dispiaciuto non vederla entusiasta per le lezioni che avevano seguito ma il suo repentino cambiamento d’umore la faceva ben sperare. Si cambiò anche lei e aprì la porta per uscire. Si fermò vedendo sulla soglia, pronta a bussare, la figura di Shizuru.
<< Buongiorno Mai-san >> salutò col suo solito sorriso << Cercavo Natsuki >>.
<< Mai, ma che… >> mormorò la mora affacciandosi << Oh, buongiorno Shizuru >>.
<< Ciao Natsuki >>.
La sedicenne rimase qualche secondo a fissarla completamente rapita dai suoi occhi e non prestò ascolto alle sue parole.
<< Cosa? >> domandò quando vide la rossa farsi da parte per farla uscire.
<< Natsuki, devi andare con Shizuru-san in presidenza per il test dell’elemento >> precisò la rossa << Non sei curiosa di sapere a quale appartieni? Io ero molto eccitata mentre aspettavo! >>.
<< Non mi hai ascoltata, Natsuki? >> disse la diciottenne con una leggera nota ironica nella voce << Forse sei ancora un po’ addormentata >>.
<< Shizuru, io sono sveglissima! >> precisò la mora facendo ridere entrambe prima che la diciottenne iniziasse a incamminarsi per il corridoio.
<< Su, vai! >> la spronò l’altra.
<< Cosa c’è da essere così eccitati? >> chiese la sedicenne dagli occhi verdi.
La sua coinquilina scosse il capo con fare sconsolato.
<< Oh avanti, non dirmi che non sei nemmeno un po’ curiosa! Il mio elemento è il fuoco, chissà il tuo! >>.
La mora si strinse nelle spalle. Non vedeva l’ora di sgranchirsi un po’ con Duran e far vedere a tutti di cosa era capace quando impugnava le sue pistole, le sembrava solo una perdita di tempo
<< Ci vediamo dopo Natsuki! Mi troverai a mensa >> la salutò l’amica allontanandosi dalla parte opposta.
<< Perché devo fare questo test? >> protestò Natsuki mentre seguiva la più grande.
<< Lo abbiamo fatto tutti, serve a capire qual è il tuo elemento >> le spiegò la Presidentessa << In uno scontro, ci sono molti fattori che giocano un ruolo importante. Tra i quali questo. Anche gli allenamenti devono tenere conto delle predisposizioni della singola persona >>.
<< Il tuo qual è? >>.
<< Il fuoco >> le rispose Shizuru guardandola.
La sedicenne arrossì senza motivo.
<< Come Mai? >>.
La diciottenne annuì.
<< Io e Mai-san ci alleniamo spesso insieme >>.
Il pensiero che se fosse appartenuta anche lei a quell’elemento avrebbe potuto trascorrere più tempo con la più grande quasi la folgorò. Si ritrovò a riflettere che la diciottenne era l’unica persona che l’aveva trattata bene fin da subito, non le sarebbe dispiaciuto trascorrere in sua compagnia anche il tempo degli allenamenti. Mai già lo faceva. Improvvisamente avvampò pensando a quanto tempo la sedicenne dai capelli rossi avesse passato con la Presidentessa a migliorare il suo modo di combattere. Voleva che capitasse anche a lei. Andò quasi a sbattere contro la schiena di Shizuru che si era fermata di fronte la porta della presidenza e in quel momento notò anche un altro ragazzo che attendeva di poter entrare.
<< Buongiorno Presidentessa >> salutò cordialmente Takeda << Ciao Natsuki >>.
La mora alzò gli occhi al cielo e mormorò un leggero saluto mentre la diciottenne rispondeva con gentilezza. Pochi secondi dopo si sentì provenire dall’interno l’ordine di entrare. Takeda si mosse immediatamente mentre Natsuki gettò una veloce occhiata a Shizuru che le fece l’occhiolino.
<< Ti aspetto qui >> le sussurrò prima di vederla scomparire nella stanza.
L’interno era molto luminoso e in un ordine quasi maniacale. I due ragazzi avanzarono incerti verso la scrivania dietro la quale sedeva la preside. Immediatamente notarono che non erano soli. C’erano altre cinque persone oltre a loro e alla Preside. Salutarono con rispetto e attesero.
<< Takeda-san e Natsuki-san, sapete entrambi perché siete qui? >> domandò Mashiro.
Li vide annuire anche se con un minimo d’esitazione. Indicò una grande coppa di vetro colma di un liquido che poteva sembrare acqua posta sul tavolo e diede l’ordine prima al ragazzo di avvicinarsi.
<< Non sarete voi a scegliere l’elemento anche se desidererete con tutto il cuore qualcosa. L’elemento è già in voi, deve solo venire fuori. Come sapete, sono quattro quelli percepibili da chiunque: terra, aria, acqua, fuoco. Ognuno di essi ha pregi e difetti, punti di forza e punti deboli che vi aiuteranno o vi saranno d’intralcio in un combattimento. Ogni personaha la predisposizione a un elemento ma solo chi ha uno spirito riesce ad utilizzarlo a proprio vantaggio. Vi ho fatto chiamare per scoprire insieme a quale elemento sietecollegati. Le persone che vedete qui con noi sono i referenti degli elementi. Miss Maria lo è della terra, Midori Sugiura dell’aria, Fumi Himeno del fuoco, Youko Sagisawa dell’acqua e Yukariko Sanada del vuoto >>.
Tutti i presenti fecero un saluto dopo essere stati chiamati.
<< Vuoto? >> ripeté Natsuki perplessa.
Mashino fece un leggero cenno del capo.
<< Quando toccherete la coppa, l’acqua al suo interno comincerà ad agitarsi. Se ribolle, l’elemento sarà il fuoco; se si creano dei vortici, sarà il vento; se s’increspa e trema, sarà terra; se aumenta di volume fino a straripare, sarà acqua e, infine, se diventa dolce sarà il vuoto. La parola che usiamo per indicare nessuna attinenza con i quattro elementi è vuoto. Vuoto è tutto ciò che gli uomini non percepiscono coi sensi come i sogni o le illusioni, ad esempio. Non dovete pensare, però, che sia uno svantaggio questo. Possessori di Spiriti molto importanti appartenevano a questa categoria. Takeda-san, metta la mano sulla coppa sfiorandola leggermente, per favore >>.
Il diciottenne ubbidì e fece un respiro profondo. Immediatamente l’acqua all’interno si mosse e senza capirne il motivo aumentò fino a strabordare.
<< Molto bene Takeda-san >> disse la Preside << Il tuo elemento è l’acqua >>.
Il ragazzo fece un piccolo inchino indietreggiando sapendo che era la volta della mora. Nonostante le parole di Mashiro, Natsuki iniziò a sperare con tutta se stessa che quella coppa le dicesse di avere lo stesso elemento di Mai. E di Shizuru ovviamente. Allungò la mano esattamente come aveva fatto Takeda prima di lei e chiuse gli occhi.
Fuoco, fuoco, fuoco, fuoco, iniziò a pregare nella sua testa, Per favore fuoco.
Sentì l’acqua sotto il suo palmo agitarsi e gorgogliare ma non ebbe il coraggio di vedere. Solo quando avvertì il liquido gocciolare e picchiettare leggermente sul pavimento comprese ancor prima che la Preside parlasse.
<< Acqua anche per te, Natsuki-san >>.
La sedicenne aprì gli occhi e desiderò che si aprisse una voragine sotto i suoi piedi.
No, io volevo il fuoco!
Notò che Takeda la stava fissando sorridendo e lei in tutta risposta gli lanciò un’occhiataccia.
<< Voglio rifare il test >> affermò guardando Mashiro negli occhi << C’è sicuramente qualcosa di sbagliato >>.
La Preside scosse il capo.
<< Non c’è niente di sbagliato, Natsuki-san. Ripetere il test è inutile. La coppa mostra solo ciò che è già certo e che non può essere cambiato. Il tuo elemento è l’acqua esattamente come Takeda-san >>.
<< No, non voglio l’acqua! >> esclamò la sedicenne << Voglio ripetere il test! >>.
Si avventò sulla coppa ma la cameriera della Preside fu più veloce di lei e la tolse dal tavolo.
<< Non servirà a niente urlare >> continuò Mashiro << L’acqua è l’elemento che è sempre stato dentro di te, non puoi cambiare questo. Non mi hai ascoltata prima? >>.
Natsuki si morse il labbro inferiore con rabbia.
<< Natsuki, non è poi così male essere… >> le disse il diciottenne per provare a calmarla poggiandole una mano sulla spalla.
<< Non mi toccare tu! >> gli urlò contro la mora correndo fuori dalla stanza trattenendo a stento le lacrime.
Non appena fu fuori, i suoi occhi incontrarono quelli della diciottenne. Sentì che non avrebbe retto un solo secondo in più e si fiondò tra le sue braccia cercando rifugio. Shizuru non disse nulla, si limitò a stringerla, a cullarla e ad accarezzarle i capelli. Sapeva perfettamente qual era il suo elemento ma non aveva potuto dirglielo prima.
<< Va tutto bene, Natsuki? >> le domandò dopo qualche secondo.
La mora non rispose non capendo nemmeno lei il suo comportamento e arrossì comprendendo la pessima figura che aveva fatto di fronte a tutte quelle persone.
<< Shizuru >> sussurrò tristemente << Il mio…il mio elemento è l’acqua >>.
La diciottenne le sorrise accarezzandole una guancia.
<< E’ un buon elemento, non trovi? >>.
No, io volevo il fuoco! Volevo fare anch’io gli allenamenti con te come Mai!
Quei pensieri la fecero avvampare fino alla punta dei capelli e dovette nascondere il viso contro il petto della Presidentessa.
<< Volevi qualcos’altro? >> chiese dolcemente la più grande cercando il suo sguardo.
Natsuki annuì non osando guardarla. Se l’avesse fatto, avrebbe visto gli occhi di Shizuru illuminarsi per quella risposta.
<< Natsuki, dovresti rientrare. Sagisawa-san ci sta fornendo ulteriori spiegazioni sul nostro elemento e sugli orari degli allenamenti >>.
Shizuru lo fissò desiderando di avere il potere di incenerire con lo sguardo.
<< Anche tu, Takeda-san, hai l’acqua come elemento? >>.
Il diciottenne annuì non potendo non arrossire. Una profonda gelosia s’insinuò nella Presidentessa pensando al tempo che avrebbero trascorso insieme soprattutto perché entrambi nuovi studenti.
<< Natsuki… >> continuò il ragazzo leggermente a disagio.
<< Arrivo >> rispose rudemente la sedicenne asciugandosi gli occhi e staccandosi dalla diciottenne.
S’imbarazzò non poco per quello che aveva appena fatto e sperò che l’altra non se la fosse presa per il suo sciocco comportamento. Si voltò verso Takeda e rientrò.
 
<< Non ti piace il tuo elemento? Anche Chie ha l’acqua >> chiese Mai notando come l’amica avesse a malapena mangiato qualcosa.
<< La migliore studentessa dell’acqua, prego >> precisò la bruna strizzando l’occhio e passando in quel momento di lì per riconsegnare il proprio vassoio vuoto.
Mai la salutò sorridendo mentre la sedicenne dai capelli neri si limitò ad un cenno del capo.
Erano tutti a mensa per fare colazione e mancava poco all’inizio degli allenamenti. Da ciò che aveva capito la mora, quella era una giornata in cui tutti i ragazzi si cimentavano negli scontri, dai più grandi ai più piccoli. Questo includeva la diciottenne che avrebbe passato sicuramente del tempo con la rossa. Si ritrovò a stringere con forza le sue bacchette e annuì fissando il piatto intatto. Come poteva spiegare che ci era rimasta male perché voleva avere lo stesso elemento di Shizuru? Si sarebbe presa in giro da sola.
<< Allora perché quel muso lungo? >>.
L’altra stava per rispondere ma fu bloccata dall’arrivo di Nao che in modo euforico saltò sul tavolo per avere l’attenzione dei presenti.
<< E così la nostra nuova arrivata è uscita dalla presidenza piagnucolando come una bambina di cinque anni perché non ha avuto lo stesso elemento della sua cara amichetta. Complimenti, ottima mossa Kuga >>.
Un bisbiglio generale si levò tra gli studenti mentre Natsuki arrossiva per l’imbarazzo di essere al centro dell’attenzione per una cosa che avrebbe preferito tenere per sé. Mai si voltò per guardarla e nei suoi occhi si leggeva chiaramente un’esplicita domanda.
<< Non è…vero… >> mormorò sempre più rossa.
Come diavolo aveva fatto a saperlo? Era successo appena un quarto d’ora prima!
<< Dai Kuga, ammettilo che ci sei rimasta male e che sei corsa dalla tua Presidentessa >>.
Ancora mormorii sommessi e veloci occhiate.
<< Nao, io ti ammazzo! >> urlò la sedicenne alzando la mano stretta a pugno e preparandosi a saltarle al collo.
<< Che c’è, ti brucia non avere l’elemento del fuoco come la pervertita? >>.
Natsuki rimase un attimo immobile riflettendo sull’appellativo usato dall’altra ragazza.
Aveva appena definito Shizuru pervertita? Ma come si permetteva? Salì sulla sedia per afferrarla e suonargliele ma la mano della Presidentessa la fermò. Si voltò per guardarla e arrossì ripensando a ciò che era accaduto prima. Doveva essere sembrata patetica ai suoi occhi.
<< Nao-san è davvero l’ultima persona che dovrebbe parlare. Ricordo perfettamente che quando, anni fa, toccò a lei fare il test urlò e arrivò quasi alle lacrime dicendo che era solo una farsa perché l’acqua della sua coppa non si era mossa >>.
Adesso tutti gli occhi erano puntati sulla quindicenne che stava diventando rossa.
<< Sta zitta, pervertita! Ero solo una bambina allora, avevo sette anni! >>.
<< Vero, vero. E ricordo bene anche chi ti ha consolato dopo >> rise la diciottenne osservando il suo imbarazzo.
Tra i ragazzi si levò qualche risa.
<< Non è assolutamente vero! >> strepitò Nao scalciando sul tavolo.
<< Quindi il tuo elemento è… >> mormorò Natsuki pensando voce alta.
<< Il vuoto, sì genio >>.
<< E’ molto più bello l’acqua >> cercò di tirarle su il morale Shizuru facendole l’occhiolino.
<< Stai cercando di consolare la tua bella? >> esclamò la più piccola << Devo forse ricordarti, che sei in squadra con me? Non vorrai inimicarti la tua partner, vero? >>.
Natsuki fissò alternativamente prima una e poi l’altra con aria interrogativa.
<< Squadra? >> domandò infine.
<< Non lo sai? >> imbeccò la rossa << L'accademia crea una squadra di tre elementi a seconda delle caratteristiche del singolo. Io ho avuto la sfortuna di capitare con la pervertita. Gelosa? >>.
<< Gelosa io? >> ripeté la sedicenne dagli occhi verdi senza smettere di essere rossa << Assolutamente no, non so proprio cosa sia la gelosia >>.
Shizuru rise ricordando che non era mai stata brava a mascherare i suoi sentimenti.
<< Ne sei sicura? >> insistette Nao comprendendo d’aver centrato il punto.
<< Sicurissima >> rispose Natsuki << Mai, tu con chi sei? >> chiese voltandosi verso la rossa e trattenendo il respiro.
La quindicenne aveva parlato di tre persone, sperò involontariamente che non si trattasse di lei.
<< Akane Higurashi >> disse l’amica indicando la ragazza seduta a qualche tavolo di distanza convinta che la mora non ricordasse chi fosse.
La vide fare un sospiro di sollievo e se ne domandò il motivo.
<< Attualmente >> continuò Nao << Le uniche coppie con un posto vacante siamo io e la pervertita,  la tua amica rossa con l'eterna fidanzata e Reito Kanzaki con Alyssa Searrs. Ah, c'è poi il suo spasimante che al momento è un libero >> aggiunse indicando Mai.
<< Ehi, Tate non è il mio spasimante! >> esclamò la sedicenne comprendendo immediatamente di chi stava parlando << A me non piace! >>.
<< Certo, certo >> disse l’altra facendo un gesto con la mano per dire che non era importante e alzando gli occhi al cielo.
<< Libero? >> fece Natsuki cercando di capirci qualcosa.
Non avrebbe mai pensato che fosse così complicato avere uno Spirito.
<< Qualcuno come te >> spiegò la diciottenne << Qualcuno che ancora non è in nessuna squadra >>.
<< Bella la vita di un libero >> affermò la quindicenne con aria sognante << Nessun combattimento tra squadre, nessuno con cui rapportarsi. Il mese più bello della mia vita >>.
Mai storse il naso non riuscendo a comprendere cosa ci fosse di bello nel rimanere soli.
<< Quanto si rimane liberi? >> domandò la mora.
<< Dipende. Generalmente il primo mese di accademia lo studente appena arrivato rimane singolo perché non in grado di padroneggiare i propri poteri. Quando le sue capacità cominciano a manifestarsi, lo si fa combattere e osservando come si comporta i referenti decidono con chi abbinarlo. Nel tuo caso sarà Sagisawa-san a valutarti e infine, col consenso di tutti, entrerai in un team >>.
<< Come si comporta? >>.
Perfetto, pensò l’attimo seguente la sedicenne, Un altro test. Merda! Ma perché hai scelto proprio me, Duran?
<< Ma non sai proprio niente? >> disse Nao portandosi una mano sulla fronte << Come i suoi poteri si possano integrare con quelli di un altro studente, genio. Puoi avere anche i poteri più forti e fantasmagorici di tutti ma se non hanno alcuna affinità con quelli di altri due studenti o solo uno rimani libero in attesa di un nuovo arrivo. Un po’ come quello sfigato dello spasimante di Tokiha >>.
<< Ancora con questa storia? >> esclamò nuovamente Mai diventando rossa e agitando un pugno.
Nao rise.
Shizuru prese per un braccio Natsuki avvicinandola a sé da dietro e le sfiorò con la punta delle labbra l’orecchio destro.
<< Ti piacerebbe >> le sussurrò per rincuorarla sapendo bene quale fosse il suo cruccio << Essere in squadra con me? Può capitare anche se abbiamo elementi diversi >>.
A quelle parole il cuore della mora perse un colpo e si ritrovò ad arrossire ancor prima di rendersene conto.
Il suono della campanella la salvò dal rispondere. Mai, che non aveva notato l’intimità creatasi tra le due, la afferrò per la mano sorridendo.
<< Pronta ad iniziare? >>.
 
Venne separata da Mai quasi subito. Yuoko andò da lei e da Takeda per condurli in un altro luogo essendo nuovi negli allenamenti. Natsuki osservò Mai e Shizuru allontanarsi insieme mentre a lei toccò camminare accanto allo sfigato. Fu perfino quasi invidiosa di Nao che seguì le altre.
Una giornata in compagnia dell’imbecille, pensò con stizza passandosi una mano tra i capelli, Perfetto, mi divertirò tantissimo oggi.
La loro referente li portò in una struttura al chiuso in cui si alternavano spazi di terra e erba a ampie piscine piene d’acqua.
<< Allora ragazzi >> iniziò Youko con un sorriso << Per questo primo allenamento non faremo cose esageratamente complicate, dopotutto siete ancora troppo inesperti >>.
Parla per lui, avrebbe voluto risponderle la mora già seccata di essere accomunata a Takeda.
<< Vieni pure, Yuuichi-san >> continuò la donna << Anche lui ha come elemento l’acqua e visto che non appartiene ancora a nessuna squadra ho pensato che avrebbe potuto darvi una mano almeno all’inizio >>.
I due ragazzi si voltarono nella stessa direzione vedendo avanzare il sedicenne con la sua solita spada di legno.
Ci mancava lui, si disse Natsuki portandosi una mano alla fronte, Ora siamo davvero al completo. Nao mi prenderà in giro come non mai e farà bene stavolta.
<< Uno stesso elemento non pregiudica che due soggetti abbiano lo stesso stile di combattimento. Ognuno di noi ha una diversa predisposizione. Io, ad esempio, sono specializzata nel curare mentre Yuuichi-san è un combattente da distanza ravvicinata. Per capire come utilizzare i vostri poteri dovete prima capire le vostre inclinazioni >>.
La fa facile lei, continuò nella sua testa la ragazza dagli occhi verdi, E se le mie inclinazioni non servissero a Shizuru? Addio possibilità di entrare nella sua squadra.
Arrossì a quel pensiero chiedendosi perché fosse diventato così importante per lei starle vicino.

<< Ho chiamato qui Yuiichi-san per farvi dare una dimostrazione >> spiegò l'insegnante << Poi ci penserò io ad aiutarvi ad utilizzare al meglio il vostro elemento durante le nostre lezioni individuali. >>.
<< Lezioni individuali? >> ripeté sconvolta la mora.
Pure? Sappi, mio caro Duran, che sto iniziando a odiarti.
<< Sì >> confermò Tate << Tutti i nuovi arrivati le fanno per mettersi in pari con gli altri studenti. Fino a quel momento non potrete di certo misurarvi con gli altri >>.
<< Visto che voi due siete allo stesso livello seguirete le lezioni insieme >> affermò Youko << Ora materializzate i vostri Spiriti >>.
Tutti e tre si affrettarono ad ubbidire. Natsuki si sfiorò appena l’orecchino facendo illuminare la sua gemma e immediatamente accanto a lei apparve Duran. Guardò gli altri ragazzi incuriosita di sapere quali fossero i loro Spiriti. Osservò Takeda toccare l’ematite e subito dopo ai suoi piedi si materializzò un cane marrone dagli occhi gialli. Era di poco più piccolo del suo lupo e non sembrava per niente indifeso. Non avrebbe saputo dire a quale razza appartenesse, ma aveva l’ossatura sottile e agile, gli arti ben sviluppati e il pelo doveva essere ispido al tatto. Si accucciò dopo aver guardato negli occhi il suo padrone. Tate, invece, evocando il suo animale, sfiorò appena l’azzurrite che aveva sull’impugnatura della spada e si concretizzò una scimmia poco più grande del normale. Natsuki si domandò se le dimensioni dei loro Spiriti aumentassero con l’aumentare della loro forza e della bravura del padrone ma preferì restare in silenzio. Alzò gli occhi su Youko che stava sorridendo e attese.
<< Bene, nessuno di voi due ha problemi nel chiamare a comando il proprio Spirito >> affermò la donna.
Che si aspettava?, si chiese la mora con un leggero sbuffo, Che Duran se ne restasse nel cristallo facendo finta di niente?
<< Posso affidarti i nostri nuovi studenti, Yuuichi-san? >> chiese cortesemente la referente << Ho bisogno di andare a controllare anche gli altri allenamenti >>.
<< Certo Sagisawa-sempai >>.
<< Allora sempai, cosa ci mostri? >> chiese con riguardo Takeda una volta rimasti soli.

<< Non chiamatemi sempai >> arrossì lui.
<< Beh, sei qui da più tempo mentre noi siamo solo dei novellini >> fece notare l'altro ragazzo

<< Allora io dovrei chiamare sempai Alyssa-san sebbene abbia solo sei anni >> rise Tate << No, chiamatemi pure col mio nome >>.
<< D’accordo Tate-san >> disse Takeda.

La mora scosse il capo di fronte a quella conversazione. Ma quanto erano ridicoli quei due?
<< Per quale motivo sei tu a mostrarci come si usa l'elemento? >> chiese subito dopo mettendo da parte quelle chiacchiere inutili << Pensavo che Chie fosse la migliore >>.
<< Solo perché ha dei voti migliori dei miei nella teoria! >> esclamò stizzito il ragazzo << Nel combattimento sono io il migliore. In ogni caso il primo della classe aiuta il referente a controllare gli altri >>.

Che palle!, pensò la sedicenne abbandonando l'iniziale idea di diventare la migliore tra gli studenti dell'acqua, Studio, studio e ancora studio. Non sopravviverò mai a quest’anno scolastico. 

<< Ma ora basta con le chiacchiere >> affermò Tate << Iniziamo con le basi. Takeda-san, anche tu pratichi il kendo giusto? Mi servirebbe uno sfidante tieni >> aggiunse lanciandogli una spada di legno << Le protezioni non servono, non faremo un vero combattimento ma solo una dimostrazione >>.
Natsuki sbuffò. Perfetto, ora doveva assistere anche alle dimostrazioni di kendo.
I due ragazzi si esibirono in attacchi basilari per qualche minuto fino a quando il più giovane non disse di fermarsi.
<< Bene Takeda-san, sei molto bravo. Ora però utilizzerò il mio Element e vedrai come il combattimento cambierà >>.
 Detto ciò abbandonò la sua spada di legno, evocandolo. Natsuki si fece attenta ma non vide alcuna differenza. Da una spada a un semplice bastone; anzi, per il suo punto di vista la situazione era anche peggiorata. La ragazza fu però presto contraddetta quando il bastone si allungò fino a raggiungerla.

<< Bastone allungabile, mai sentito parlare di Son Goku? >> scherzò lui mentre alle sue spalle apparve l'immagine della sua scimmia << Coraggio Takeda-san, combattiamo di nuovo. Ma ti avverto che non sarà la stessa cosa >>.

L'altro ragazzo partì alla carica lanciando un urlo d’incitamento. Tate aveva ragione, a parte il cambio dell'arma, che aveva di certo mutato l'assetto del combattimento, sentiva come se quel bastone vibrasse. Ogni volta che parava un colpo, la sensazione era diversa. Decise di imprimere più forza di prima, per mettere alle strette l'altro che invece pareva non essere messo in difficoltà. Alzò le braccia in alto preparandosi a un poderoso attacco frontale. Tate si mise in posizione di parata e quando la spada di legno toccò la superficie del bastone andò letteralmente in frantumi.

<< Ma che diavolo?! >> esclamò Natsuki sorpresa tanto quanto Takeda.

<< Sorpresi? >> ironizzò il sedicenne con un mezzo sorriso << Il mio potere consiste nel dare al mio Element le stesse caratteristiche dell'acqua. Posso aumentare la pressione per sferrare colpi micidiali. A seconda della potenza, posso uccidere sul colpo una persona. Oppure posso anche proteggermi così >>.
Il bastone cambiò forma sotto un silenzioso ordine, creando un vortice d'acqua intorno al proprio padrone.
<< Naturalmente non vi faccio vedere tutto il mio repertorio, altrimenti che sorpresa avreste quando ci scontreremo? >>.

<< Fantastico, davvero fantastico! >> affermò entusiasta l'altro ragazzo battendo le mani come un bambino di fronte a un prestigiatore << Anch’io saprò fare cose del genere? >>.
Tate sorrise compiaciuto.
<< Dipende dal tuo Element e da come saprai sfruttarlo >>.
Quella fu l’ultima cosa che sentì Natsuki prima di allontanarsi di soppiatto. Ne aveva avuto abbastanza di quei due, del kendo e perfino dei loro Spiriti.
Che perdita di tempo!, esclamò dentro di sé mentre faceva il percorso al contrario dopo aver richiamato Duran all’interno del suo cristallo.
Per fortuna aveva un ottimo senso dell’orientamento che, da quando aveva con sé Duran era migliorato notevolmente. Riusciva a muoversi senza difficoltà tra scale e sentieri. Era decisa a trovare il luogo in cui si allenava Shizuru. Voleva vederla, voleva vedere cosa riusciva a fare lei invece di sentire chiacchierare quei due. Sicuramente sarebbe stato più produttivo che restare con le mani in mano e farsi poi prendere in giro dalla quindicenne. Doveva ammettere però che quello che aveva visto fare a Tate era davvero stupefacente e si chiese quale fosse la sua abilità ora che era a conoscenza del suo elemento. Da quando Duran era arrivato, aveva sempre pensato che a svilupparsi erano stati solo i suoi sensi. Ritornò alla realtà quando vide scie di fumo alzarsi verso l’altro e comprese di essere arrivata. Man mano che avanzava, le voci familiari di Mai e Shizuru si fecero più nitide seppur inserite tra tante altre voci. Si stavano allenando insieme. Quella considerazione le fece più male di quanto si aspettasse. Si acquattò dietro un cespuglio per non essere vista e iniziò ad osservare la scena. Dalla sua posizione aveva una buona visuale di entrambe. L’ambiente scolastico intorno a loro pareva essere scomparso, ovunque la sedicenne guardasse non vedeva altro che verde, piante selvagge, rocce, e perfino un piccolo laghetto. Il settore riservato agli allenamenti dei ragazzi del fuoco era in tutto e per tutto simile a una savana in miniatura ed era molto diverso dal settore dedicato all’acqua in cui era stata fino a quel momento. Dopo le sue considerazioni sul paesaggio, Natsuki cercò con lo sguardo la figura della diciottenne. Non ci volle molto e la mora si sorprese di come fosse facile per lei trovare immediatamente l'altra ragazza. Shizuru si stava allenando con Mai, isolata dagli altri ragazzi. Entrambe avevano evocato i propri Elements. La rossa aveva intorno ai polsi e le caviglie delle specie di anelli, adornati con tre magatama ciascuno. Shizuru invece teneva tra le mani una specie di lancia, una naginata dalla lama ricurva per la precisione.
<< Ara ara Mai-san >> disse la più grande guardando al soffitto, chiuso dal tetto << Immagino che non volerai oggi >>.

<< Immagina bene, Shizuru-san >>replicò la rossa.
Effettivamente, sebbene il soffitto fosse alto, non era una buona idea librarsi i cielo avendo il limite dell'altitudine. Inoltre non si sarebbe potuta muovere più di tanto anche nelle altre direzioni se non voleva rischiare di coinvolgere altri studenti nel combattimento. Mentre era immersa in queste riflessioni, quasi non si accorse di come la sua sfidante si stava pericolosamente avvicinando, brandendo il suo Element. Mai fece appena in tempo ad erigere la sua barriera di energia, prima che la lama dell'arma la colpisse.

<< Ottimi riflessi >> si congratulò la diciottenne che anche mentre combatteva non perdeva la sua proverbiale grazia.
<< Ottimo tempismo >> ironizzò l'altra.
Vedendo che si era creata una situazione di stallo, Shizuru decise di abbandonare la carica, preferendo allontanarsi. Una volta che la più grande fu ad una distanza considerevole, Mai decise di eliminare la barriera. Questa era molto utile ma ogni volta necessitava di un notevole utilizzo di energia.

<< Mai-san >>le urlò Shizuru << Che ne dici di allenarci con le fiamme? >>.

<< Va benissimo, Shizuru-san. È un’ottima idea >> rispose la sedicenne dai capelli rossi << Ma per favore non mi lanci un colpo troppo potente, non posso utilizzare troppo fuoco per diferdermi >>.
La più grande annuì e concentrò il suo potere nella cavità respiratoria per poi rilasciarla sotto forma di una palla di fuoco che si diresse velocemente verso l'altra ragazza. Mai sapeva cosa fare in queste situazioni. Creare una grossa fiammata non avrebbe fatto altro che potenziare il colpo della diciottenne. Ormai l'aveva capito. Decise così di giocare d'astuzia creando una piccola esplosione poco vicino all'attacco dell'altra in modo da dissolverla. Mai si preparò, le sue dita erano pronte per schioccare.
Ancora più vicino, più vicino…, pensò la più piccola attendendo, …ora!
Agì pensando che fosse la mosse migliore.Una piccola esplosione ridusse la portata della fiamma di Shizuru, dividendola in diverse lingue di fuoco che si sparsero per il campo. Questo risultò inaspettato per Mai ma non se ne preoccupò più di tanto. Intorno a lei vi erano validi studenti, abituati ormai ad anni di combattimento. Avrebbero saputo sicuramente difendersi da delle piccole fiammate. Proprio per questo motivo la rossa si stupì non poco quando vide Shizuru lanciarsi disperatamente a protezione di un qualcosa che Mai non riuscì ad identificare.
<< Shizuru-san! >> urlò la sedicenne non comprendendo.
Natsuki non riusciva a muoversi, vedeva il colpo della rossa avvicinarsi rapidamente a lei e non fare nulla per evitarlo. Involontariamente le mani le iniziarono a tremare e chiuse gli occhi aspettando. Ma non accadde nulla. Tutto ciò che sentì fu un gemito strozzato. Riaprì gli occhi e vide la diciottenne di fronte a lei che le dava le spalle.
<< Shizuru! >> esclamò preoccupata la sedicenne uscendo dal suo nascondiglio.
<< Natsuki? >> domandò Mai allibita nel vedere la mora << Che…che cosa…non dovresti essere con Takeda nel settore dell’acqua? >>.
<< Shizuru, ti sei fatta male? >> chiese invece l’altra senza prestarle attenzione << Mi dispiace tanto, è tutta colpa mia >>.
<< Non è…nulla… >> mormorò la diciottenne prendendosi il braccio colpito con quello sano.
Natsuki notò immediatamente la ferita infertale ed ebbe una fitta al cuore.
<< Oh Shizuru! >> continuò la sedicenne dai capelli scuri sapendo che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all’altro << Ma tu…e il braccio… >>.
<< Cos’è successo qui? >> disse la voce di Youko << Natsuki-san, finalmente ti ho trovata… >>.
Non terminò la frase vedendo quello che era accaduto all’altra studentessa.
<< E’ tutta colpa mia! >> esclamò la mora con le lacrime agli occhi << Per favore, Sagisawa-san, l’aiuti! >>.
La donna si chinò strappando ciò che restava della manica della divisa scolastica per controllare.
<< Sto…sto bene… >> affermò con una piccola smorfia di dolore la Presidentessa << Non…non piangere Natsuki… >>.
<< Dobbiamo andare in infermeria >> affermò risolutamente la dottoressa aiutando Shizuru a stare in piedi e sorreggendola col suo corpo << Per oggi i vostri allenamenti sono terminati >>.
Natsuki osservò in silenzio e col cuore che le batteva nel petto ad una velocità folle le due figure allontanarsi.
 
<< Natsuki, dobbiamo scendere a cena >>.
L’altra non diede segno d’aver sentito. Mai le si avvicinò e le poggiò una mano sulla spalla sentendola tremare. Vedere il braccio ustionato e dolorante di Shizuru doveva averla scossa parecchio, tanto da non proferire parola da quando erano tornate dagli allenamenti. Si era chiusa in camera preferendo saltare il pranzo ma aveva bisogno di mangiare qualcosa, non poteva digiunare in eterno.
<< Andiamo? >>.
La mora si ostinò a fissare una pagina bianca del quaderno che teneva aperto sul letto e non rispose.
<< Natsuki… >> continuò la rossa con pazienza << …sono sicura che Shizuru-san sta bene. Sagisawa-san sicuramente le avrà dato una delle sue medicine >>.
<< E’ colpa mia >> ripeté per l’ennesima volta la sedicenne dagli occhi verdi.
Non era voluta andare nel pomeriggio a trovare la diciottenne nonostante Mai glielo avesse ripetuto tantissime volte, l’unica cosa che diceva era che era colpa sua. Le prese il volto con entrambe le mani guardandola dritta negli occhi.
<< E’ stato solo un incidente, può succedere quando si ha a che fare con poteri grandi come i nostri >> affermò risolutamente << Se vuoi dare la colpa a qualcuno, dalla a me. Io ho sbagliato a mirare. Altre volte è capitato, il mio potere e la mia concentrazione sono ancora instabili e ho fatto danni anche peggiori, credimi  >>.
<< Io non sarei dovuta essere lì! >> rispose la mora << Shizuru ha parato il colpo che avrebbe colpito me altrimenti. È per questo che ora è in infermeria >>.
<< Perché allora non vai a vedere come sta? >> le ripropose l’amica per l’ennesima volta << Sono sicura che le farebbe piacere vederti >>.
Natsuki scosse il capo.
<< Sicuramente non vorrà vedermi, non dopo quello che le ho fatto >>.
Mai sospirò. Quanto era testarda quella ragazza? Forse troppo.
<< Basta stare qui e rimuginarci sopra. Adesso andiamo a cena e poi tu la andrai a trovare in infermeria. Sono stata chiara? >> disse con tono che non ammetteva repliche.
La sedicenne dagli occhi verdi la fissò un solo secondo prima di affrettarsi ad annuire. Scese dal letto, s’infilò le scarpe e la seguì verso la mensa.
La mora comprese che si stava parlando di lei e dell’incidente non appena mise piede nel locale. Molte ragazze grandi e piccole erano sedute intorno a Nao che stava raccontando cosa era successo quel pomeriggio. Si ritrovò a stringere le mani a pugno lungo i fianchi e a ingoiare le urla che invece avrebbe voluto dare.  La mano sulla spalla della rossa le fece capire di ignorare la situazione e di sedersi a mangiare. Scelsero un tavolo piuttosto isolato ma non appena la quindicenne le vide, alzò una mano per richiamare la loro attenzione.
<< Oh, eccoti finalmente Kuga! >> esclamò con un mezzo sorriso << Devo proprio ringraziarti, sai? L’incidente che hai provocato ha messo fuori gioco la mia partner per qualche giorno e così niente allenamenti di squadra! >>.
Un brusio generale si alzò tra coloro che ascoltavano che si voltarono verso la mora. Natsuki si accorse che le occhiate che le rivolgevano alcune giovani studentesse erano cariche d’ira.
<< Ignorale, sono solo delle oche >> le sussurrò Mai notando come le nocche delle mano dell’amica fossero diventate bianche per la forza che stava usando nello stringere il vassoio.
<< E’ colpa sua? >> bisbigliò una ragazza ad un’altra mentre le passavano accanto gettandole una gelida occhiata.
<< Sì, pare che Shizuru-san non possa combattere per l’ustione riportata >>.
<< Non potremmo vederla combattere, odio questa nuova studentessa. È tutta colpa sua >>.
Natsuki non riuscì a resistere oltre. Scattò in piedi facendo quasi rovesciare la sedia e si voltò verso le ragazze che avevano parlato chiamando Duran. Il lupo immediatamente reagì al suo volere apparendo. Senza che gli si fosse detto niente si mise in posizione d’attacco ringhiando minaccioso verso le studentesse. Anche se era contro le regole, stava per materializzare le sue pistole quando vide entrare Shizuru. La sua sola presenza bastò a calmarla e il suo Spirito fu invaso dai suoi stessi sentimenti. Smise di mostrare le zanne accucciandosi ai piedi della sua padrona.
<< Questo posto è libero? >> le chiese gentilmente.
Senza aspettare una risposta si sedette accanto a lei. La mora la osservò sorpresa. Pareva che stesse bene e che non provasse alcun dolore. L’unico segno che le ricordava ciò che era successo era il braccio sinistro ben fasciato e tenuto fermo da un fazzoletto annodato sulla spalla. Per diversi minuti nessuno si mosse o disse qualcosa. Mai teneva il respiro sospeso e si permise di tornare a respirare normalmente solo quando vide l’amica tornare a sedersi e richiamare l’animale.
<< Dovresti mangiare, Natsuki >> disse la Presidentessa sorridendole << Se diventa freddo non è più buono >>.
La sedicenne si affrettò ad ubbidire sotto lo sguardo di entrambe. Iniziarono a mangiare in silenzio sentendo in un primo momento gli occhi di tutti puntati addosso. Natsuki spesso lanciava occhiate veloci e furtive alla diciottenne che pareva ignara di tutto. Mangiava tranquillamente con la destra e non pareva particolarmente rallentata nei movimenti. Quando terminò posò delicatamente le bacchette sulla ciotola vuota e guardò la mora con un sorriso.
<< Ti andrebbe di accompagnarmi in una passeggiata, Natsuki? >> le propose.
Voci sommesse si levarono nella mensa a quella domanda. Le ragazze più piccole erano eccitate e mandavano sorrisetti alla sedicenne come se si fossero dimenticate tutto quello che era accaduto prima. La mora arrossì sapendo che era fissata dai presenti e che un no sarebbe equivalso a farsi sbranare da tutti.
<< C…certo >> mormorò alzandosi e seguendola fuori.
Per i primi minuti camminarono ognuna immersa nei propri pensieri. Un leggero vento scuoteva i rami degli alberi e le loro uniformi rendendo gradevole la passeggiata. Il cielo era limpido e privo di nuvole all’orizzonte. Shizuru chiuse gli occhi per un attimo pensando a quanto fosse contenta d’averla ritrovata finalmente e si portò una mano sul cuore.
<< Shizuru, stai male? >>.
La diciottenne scosse il capo e nel riaprire le palpebre vide il volto di Natsuki leggermente preoccupato. Sorrise accarezzandolo con la mano sana.
<< Sei…sei arrabbiata con me? >> chiese timidamente la più piccola mentre riprendevano a passeggiare.
<< Perché dovrei essere arrabbiata con Natsuki? >> domandò a sua volta la Presidentessa << Sono contenta che abbia accettato di venire fuori con me >>.
A quelle parole la mora arrossì ancor di più.
<< Intendo >> continuò la ragazza tenendo gli occhi bassi << Per quello che è successo oggi. Per il tuo…per il tuo braccio >>.
La diciottenne allora si fermò sotto un albero sempreverde chiedendole di fare lo stesso e iniziò delicatamente a sciogliere una benda dal braccio. Natsuki si fece attenta e notò immediatamente come la parte lesa fosse ricoperta di scaglie. Come un serpente. Lanciò alla maggiore un’occhiata interrogativa. L’altra le sorrise con gentilezza prima di evocare il suo Spirito.
<< Kiyohime >> disse quasi in un sussurro.
Immediatamente sul braccio si materializzò un serpente marrone che si mosse quel tanto che bastava per non cadere. Sibilò senza intenzioni cattive verso la mora.
<< Lui è il mio Spirito >> lo presentò Shizuru accarezzandolo con l’arto sano << E, esattamente come te, anch’io ho acquisito qualcosa da lui. Come la resistenza al fuoco, per esempio, o la velocità nel rigenerare la mia pelle >>.
Natsuki accarezzò timidamente la testa di Kiyohime.
<< Vuoi dire che… >>.
La Presidentessa non la fece continuare.
<< I serpenti cambiano pelle in determinati periodi, io tutte le volte che vengo ferita. E poi, con i rimedi di Sagisawa-san, avviene tutto ancora più velocemente. Tra qualche giorno sarò come nuova >>.
La mora le sorrise contenta che non fosse nulla di grave. Lasciò che Shizuru le sfiorasse con la punta dell’indice le labbra schiuse e sentì una piacevole sensazione all’altezza dello stomaco.
<< Sei più tranquilla ora? >>.
Stava per rispondere quando fu improvvisamente colta da una fitta spaventosa che la fece chinare su se stessa. Chiuse gli occhi.
<< Tornerò, Shizuru, e mi riconoscerai da quest’orecchino. È la mia promessa >>.
 
  
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